misure calorimetriche

risultati

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. iperabazon
     
    .

    User deleted


    ciao randagio.......

    ottimo...
    allora, come vedi, uno dei problemi è di far evaporare il meno possibile la soluzione....
    allora,anche il cappotto di polistirolo non è s trettamente necessario....
    (per ora)
    la dispersione termica nell'ambiente in questo caso ci aiuta...
    l'importante è eseguire le due prove nello stesso tempo...l'energia in ingresso....
    (i famosi dieci giri di remond corrispondevano a circa 0.022Kwh..)
    ed il tempo,che dev'essere all'incirca sui 2.5 minuti.. o 150sec....
    i parametri fondamentali sono energia in ingresso e tempo prova....
    quindi , puoi anche modificare i due parametri di V ed A...

    certo che,se riesci, con opportune regolazioni della molarità e della superficie esposta degli elettrodi a tenere fisso anche uno dei due altri parametri...
    l'esperimento diventa più completo....(sembra più facile tenere fisso il voltaggio...ma dipende da che tipi di strumenti hai a disposizione)
    saluti

     
    .
  2. iperabazon
     
    .

    User deleted


    caro randagio,
    riconsideriamo la prova....

    visto che, non sembra possibile che molti si facciano carico di questo tipo di prove....
    allora possiamo condiderare meglio una prova più mirata per le tue possibilità...

    se possiedi strumentazione elettronica schermata adeguatamente ai disturbi em del plasma...

    allora....

    beh ,potremmo iniziare un piccolo ciclo di prove----
    se altri hanno questa possibilità...come sembra...


    bene , possiamo sfruttare alcune strane propietà del plasma....

    se vogliamo operare a bassa molarità...,,
    bene,possiamo sfruttare il fatto che in questo caso il plasma si accende solo raggiunte certe temperature critiche della soluzione,,,, e rimane abbastanza "debole"..
    quindi alcuni piccoli problemi di schizzi e evaporazioni dovrebbe essere più contenuto...


    prendi il beker, in questo caso anche con 200cc di soluzione,
    anche schermato dal polistirolo...
    porti a 80° la soluzione con resistenza elettrica,e la misura la ottiene con il termometro elettronico schermato,
    poi interrompi l'alimentazione alle resistenze, e alimenti i due elettrodi,preventivamente immersi nella soluzione,
    e immersi o con superficie "bagata eguale, a far elettrolisi...
    arrivato a 94°,interrompi l'esperimento,controlli ,per quanto tempo hai alimentato , e quanta energia è stata immessa,e pesi la soluzione....
    poi , con condizioni iniziali eguali, (molarità,80°..ecc) parti ad alimentare i due elettrodi,questa volta con superficie catodica esposta ,di un terzo rispetto all'anodica...
    dovrebbe partire immediatamente il plasma.... con voltaggio eguale a 250 volt uguale nei due casi,magari anche maggiore fino a 300V,se necessario..importante che sia uguale nei due casi... e controlli anche l'intensitò di corrente ,se riesci...sempre nei due casi
    arrivato a 94° ,interrompi,

    misuri l'energia entrata, controlli il tempo, e pesi la soluzione...


    con questi dati, dovremmo avere un quadro abbastanza chiaro, e provare a calcolare la resa energetica nei due casi...

    che ne pensi?

    misuri l'energia immessa,pesi la soluzione e controlli il tempo.... a parità di temperatura raggiunta e di tensione di alimentazione...

    poi potremmo fare altre prove...
    per iniziare...va bene?

    Edited by iperabazon - 30/11/2007, 12:42
     
    .
  3. randagio73
     
    .

    User deleted


    ciao iper
    per quanto riguarda i disturbi em fino ad ora non ho notato particolari fenomeni bizzarri nella mia strumentazione perche ho delle induttanze di filtro in serie e un condensatore in parallelo( tranne in un caso con il voltmetro digitale però a valle dei filtri ha segnato per qualche secondo 500 volt di tensione!!)
    Il contatore di consumi sta a monte del variac quindi eventuali disturbi sono smorzati dagli avvolgimenti del variac stesso .
    Il vero problema è la risoluzione a 10 wh del contatore, ho aggirato il problema spegnendo tutto quando scattano i dieci wh precisi (per esempio non appena il contatore segna 0.05 kwh spengo in questo modo posso ottenere misure abbastanza precise dell' energia in ingresso.Per questo preferisco mantenero fissa l' energia in ingresso piuttosto che il tempo.
    Il problema degli schizzi è inesistente perchè uso una cella chiusa con il tappo , una curva a gomito seguita da un tubo da 3 cm di diametro e lungo circa 30 cm per i gas e il vapore. non ci sono fili con 300 volt che vanno a spasso ma con dei comodi coccodrilli posso attaccare l' alimentazione agli elettrodi che sono fissati al vaso.
    Il termometro è di tipo elettronico misura da -50 a 300 C° e nelle mie prove non ho notato malfunzionamenti..
    Per adesso vediamo di raggiungere l' obiettivo che ci eravamo prefissati poi dopo vedremo di fare altre misure
    Cioè misuriamo la velocità con cui scalda mezzo litro d'acqua a parità di energia in ingresso

    la mia cella di passata generazione! un normale barattolo di vetro con "qualche modifica" :D
    image
    ciao

    Edited by randagio73 - 30/11/2007, 20:41
     
    .
  4. iperabazon
     
    .

    User deleted


    beh, allora comunque devi evitare il più possibile di far evaporare l'acqua,
    e quindi di non portare la temperatura oltre i 95 gradi.........

    se il tuo contatore risolve a 0.1 kwh....
    allora porta l'energia a quella soglia...
    ed aumenta la quantità di soluzione....cercando di mescolarla per bene....
    poi vedremo come tentare di avere lo stesso tempo.......
    il problema è che riscaldare l'acqua o fargli elettrolisi, non è la stessa cosa....
    avevamo cercato di evitare il problema con la semplice misura tra resistenze e plasma....
    propio per questo....
    ed evitare comunque il problema dell'evaporazione.....
     
    .
  5. Quantum Leap
     
    .

    User deleted



    Ciao randagio73,
    ottimo lavoro ma riguardo questo :

    CITAZIONE (randagio73 @ 30/11/2007, 19:18)
    Il problema degli schizzi è inesistente perchè uso una cella chiusa con il tappo , una curva a gomito seguita da un tubo da 3 cm di diametro e lungo circa 30 cm per i gas e il vapore. non ci sono fili con 300 volt che vanno a spasso ma con dei comodi coccodrilli posso attaccare l' alimentazione agli elettrodi che sono fissati al vaso.

    Assicurati che i gas che si generano al catodo e all'anodo NON si miscelino o entrino in contatto.

    Nelle condizioni in cui lavori è elevatissimo il rischio di ESPLOSIONI!!!

    Poni fra te e la cella sempre un pannello di plexyglass protettivo e, in ogni caso, tieniti sempre a distanza.

    Mi raccomando, sul serio.
    :blink:
     
    .
  6. iperabazon
     
    .

    User deleted


    ciao randagio...


    beh,
    potrei consigliarti,per le prime prove, beker non isolati,con solo paraspruzzi.....

    pesando alla fine, delle due prove la soluzione ,
    se non sei arrivato alla soglia dell'evaporazione, e se spruzzi accidentali sono ritornati nelbeker,
    possiamo approssimare , il peso mancante dalla soluzione per elettrolisi, dipendente da dissociazione...
    e quello da plasma da evaporazione....

    se poi riesci a far questo nello stesso arco temporale, abbiamo una dispersione molto simile di calore nei due casi...
    e non corri il rischio di accumuli di gas pericolosi...
     
    .
  7. randagio73
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Quantum Leap @ 1/12/2007, 10:12)
    Ciao randagio73,
    ottimo lavoro ma riguardo questo :

    CITAZIONE (randagio73 @ 30/11/2007, 19:18)
    Il problema degli schizzi è inesistente perchè uso una cella chiusa con il tappo , una curva a gomito seguita da un tubo da 3 cm di diametro e lungo circa 30 cm per i gas e il vapore. non ci sono fili con 300 volt che vanno a spasso ma con dei comodi coccodrilli posso attaccare l' alimentazione agli elettrodi che sono fissati al vaso.

    Assicurati che i gas che si generano al catodo e all'anodo NON si miscelino o entrino in contatto.

    Nelle condizioni in cui lavori è elevatissimo il rischio di ESPLOSIONI!!!

    Poni fra te e la cella sempre un pannello di plexyglass protettivo e, in ogni caso, tieniti sempre a distanza.

    Mi raccomando, sul serio.
    :blink:

    me ne sono accorto :D
    Stavo collaudando la cella però con un tubo di sfiato più piccolo (poco più di un cm) avevo comunque messo uno schermo in plexiglass appunto perchè volevo evitare che mi espodesse in faccia :cry:
    Il botto lo ha fatto il vetro del barattolo ha retto ma a me è venuto un accidente!
    Da allora ho sostituito il tubo con uno più grosso e sembra non dare più problemi di questo tipo
    Comunque lavoro sempre con il plexi di fronte o con il rivestimento di polistirolo..
    Hai fatto bene a ricordarlo con questi eperimenti si rischia di farsi male sul serio se non sono fatti con criterio e prendendo tutte le necessarie misure di sicurezza..
    Attenzione che le schegge di vetro sono proiettili micidiali...
     
    .
  8. ElettroRik
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (randagio73 @ 1/12/2007, 15:02)
    CITAZIONE (Quantum Leap @ 1/12/2007, 10:12)
    Ciao randagio73,
    ottimo lavoro ma riguardo questo :

    CITAZIONE (randagio73 @ 30/11/2007, 19:18)
    Il problema degli schizzi è inesistente perchè uso una cella chiusa con il tappo , una curva a gomito seguita da un tubo da 3 cm di diametro e lungo circa 30 cm per i gas e il vapore. non ci sono fili con 300 volt che vanno a spasso ma con dei comodi coccodrilli posso attaccare l' alimentazione agli elettrodi che sono fissati al vaso.

    Assicurati che i gas che si generano al catodo e all'anodo NON si miscelino o entrino in contatto.

    Nelle condizioni in cui lavori è elevatissimo il rischio di ESPLOSIONI!!!

    Poni fra te e la cella sempre un pannello di plexyglass protettivo e, in ogni caso, tieniti sempre a distanza.

    Mi raccomando, sul serio.
    :blink:

    me ne sono accorto :D
    Stavo collaudando la cella però con un tubo di sfiato più piccolo (poco più di un cm) avevo comunque messo uno schermo in plexiglass appunto perchè volevo evitare che mi espodesse in faccia :cry:
    Il botto lo ha fatto il vetro del barattolo ha retto ma a me è venuto un accidente!
    Da allora ho sostituito il tubo con uno più grosso e sembra non dare più problemi di questo tipo
    Comunque lavoro sempre con il plexi di fronte o con il rivestimento di polistirolo..
    Hai fatto bene a ricordarlo con questi eperimenti si rischia di farsi male sul serio se non sono fatti con criterio e prendendo tutte le necessarie misure di sicurezza..
    Attenzione che le schegge di vetro sono proiettili micidiali...

    Usa il copricatodo e fà in modo che il plasma sia sempre sommerso. L'innesco di O2 & H2 può avvenire se, nel ribollire, ti si scopre un po' di elettrodo incandescente e viene a contatto con l'aria satura di O2, H2, e vapore.
    Insomma non fidarti troppo del tubetto di sfiato, ma cerca di tenere sempre sommerso il plasma.
     
    .
  9. iperabazon
     
    .

    User deleted


    ciao randagio,
    le prove comparative sono fatte propio per aggirare,evitare,e a volte, piegare a vantaggio molti problemi che sono
    insiti nelle prove "assolute",

    ora, cosa stiamo cercando?


    una prova comparativa calorimetrica e di assorbimento energetico sulla cella, tra semplice elettrolisi, e plasma....

    per farlo, non occorre assolutamente che isoli nulla,che chiudi qualcosa....
    anzi, una dispersione accentuata,potrebbe favorirti...in qualche modo...
    se si trova il sistema di renderla uguale nelle due prove....

    per me...la conduzione migliore,per iniziare ,della prova...

    è: usare molarità sature, che innalzano il punto di ebollizione, ma sopratutto ti permettono di far partire "facilmante,
    a temperatura ambiente,un plasma "vivace....

    poi, ,devi cercare di avere potenze impegnate simili, il che ti permette di avere un tempo di esecuzione dei due esperimenti simile....
    importante perchè ti permette di avere tempi di esperimento simili, e dispersioni termiche nell'ambiente simili....
    non occorre raccogliere i gas,lascia che si disperdano in ambiente areato...
    importante è sapere con un certo grado di precisione, che la quantità di soluzione mancante,
    è andata tutta in gas di dissociazione,
    e nel caso di plasma,in vapore....
    per questo è importante uno paraspruzzi,perchè spruzzi accidentali potrebbero inficiare la prova...

    saluti.....

     
    .
  10. randagio73
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (iperabazon @ 2/12/2007, 01:52)
    ciao randagio,
    le prove comparative sono fatte propio per aggirare,evitare,e a volte, piegare a vantaggio molti problemi che sono
    insiti nelle prove "assolute",

    ora, cosa stiamo cercando?


    una prova comparativa calorimetrica e di assorbimento energetico sulla cella, tra semplice elettrolisi, e plasma....

    per farlo, non occorre assolutamente che isoli nulla,che chiudi qualcosa....
    anzi, una dispersione accentuata,potrebbe favorirti...in qualche modo...
    se si trova il sistema di renderla uguale nelle due prove....

    per me...la conduzione migliore,per iniziare ,della prova...

    è: usare molarità sature, che innalzano il punto di ebollizione, ma sopratutto ti permettono di far partire "facilmante,
    a temperatura ambiente,un plasma "vivace....

    poi, ,devi cercare di avere potenze impegnate simili, il che ti permette di avere un tempo di esecuzione dei due esperimenti simile....
    importante perchè ti permette di avere tempi di esperimento simili, e dispersioni termiche nell'ambiente simili....
    non occorre raccogliere i gas,lascia che si disperdano in ambiente areato...
    importante è sapere con un certo grado di precisione, che la quantità di soluzione mancante,
    è andata tutta in gas di dissociazione,
    e nel caso di plasma,in vapore....
    per questo è importante uno paraspruzzi,perchè spruzzi accidentali potrebbero inficiare la prova...

    saluti.....

    ciao iperabazon

    per mia esperienza la configurazione della cella che ho usato fin ora non mi ha dato problemi,(e ho fatto decine di test) il tubo è sufficiente a smaltire sia il vapore che i gas generati ,in ogni caso uno schermo di plexi si frappone tra me e la cella.Come afferma giustamente elettrorik il plasma deve essere sommerso e il copricatodo deve coprire quanto più possibile l' elettrodo per evitare inneschi dei gas...
    Se dobbiamo fare misure almeno siamo tranquilli che l' acqua mancante non è volata fuori per schizzi quindi le misure che effettuiamo saranno attendibili..
    Tranquillo sono maggiorenne, vaccinato e ho fatto il militare! :D
    Comunque c'è da dire che questa configurazione non è a "norma cee" non ne consiglio la duplicazione , perchè pericolosa , io sono responsabile solo delle mie azioni e posso badare solo a me stesso (va beh disclaimer necessario!)
    Tornando a noi sono d'accordo che la potenza impegnata nei due casi deve essere uguale (come avevamo già discusso facciamo un test evitando per quanto possibile mancanza d' acqua basandoci esclusivamente sulla velocità di riscaldamento dell 'acqua e sulla temperatura raggiunta a fine prova)
    Anche con le resistenze si può fare qualche test, ho individuato una stufetta elettrica da cui ho recuperato il filo di costantana farò una resistenza da portare a potenza uguale a quella raggiunta dalla media nel tempo del plasma con il variac
    per ora sono impegnato a costruire il mescolatore magnetico ho trovato qualcosa di utile tra le mie cianfrusaglie appena finito posterò qualche foto.
    Successivamente potremmo fare diversi test con molarità sempre crescente fino alla saturazione ma una cosa per volta...
    ciao
    image
    image
     
    .
  11. iperabazon
     
    .

    User deleted


    ok,

    incominciamo a capirci,

    beh,questo metodo di collaborazione a distanza non è molto facile dagestire,
    con remond ero sul posto, a volte assistevo pure a tutto l'esperimento....
    capivo quindi meglio i problemi del ...laboratorio...
    vabbè...chiamiamo così il garage...
    così si divwerte pure l'amicorik....
     
    .
  12. randagio73
     
    .

    User deleted


    image

    ho terminato l' agitatore magnetico , i pezzi sono quasi tutto di recupero una ventola, due magneti di hd , un ingranaggio in alluminio ,minuterie varie spesa sostenuta: un euro e cinquanta, per i piedini in gomma antivibrazioni e una barra filettata dda 4 mm .La velocità la posso regolare con il variac più piccolo che posseggo
    Appena possibile comincierò i test..
    ciao
     
    .
  13. topolinus
     
    .

    User deleted


    ma tenere i due elettrodi fisicamente distanti e separati?
    magari con un ponte salino o semplicemente con un tubo di gomma che colleghi i due contenitori.
    si potrebbero inoltre valutare meglio anche i fenomeni sull'anodo e misurare quantitativamente l'ossigeno prodotto che almeno in linea teorica dovrebbe avere un adeguato corrispettivo di idrogeno sul catodo.
    un altro aspetto sarebbe la valutazione delle temperature nei due comparti separati. indubbiamente dove c'è il plasma ci sarà più calore prodotto. ma la soluzione è anche un carico resistivo e quindi si scalda pure per effetto joule. quindi l'altro contenitore (quello con l'anodo) dovrebbe risentire solo di questo effetto.

    se sono cavolate ditemelo che mi adeguo.
    :-)
     
    .
  14. randagio73
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (topolinus @ 1/3/2008, 14:00)
    ma tenere i due elettrodi fisicamente distanti e separati?
    magari con un ponte salino o semplicemente con un tubo di gomma che colleghi i due contenitori.
    si potrebbero inoltre valutare meglio anche i fenomeni sull'anodo e misurare quantitativamente l'ossigeno prodotto che almeno in linea teorica dovrebbe avere un adeguato corrispettivo di idrogeno sul catodo.
    un altro aspetto sarebbe la valutazione delle temperature nei due comparti separati. indubbiamente dove c'è il plasma ci sarà più calore prodotto. ma la soluzione è anche un carico resistivo e quindi si scalda pure per effetto joule. quindi l'altro contenitore (quello con l'anodo) dovrebbe risentire solo di questo effetto.

    se sono cavolate ditemelo che mi adeguo.
    :-)

    ciao topolinus
    a me non sembrano per niente cavolate .Anzi l' idea di anodo e catodo separati in contenitori diversi mi sembra una buona idea ., in questo modo si potrebbe discernere il calore prodotto per effetto joule da quello provocato dal plasma , e anzi sarebbe più facile tenere separati idrogeno ed ossigeno ed eventualmente misurarli...bella idea :) proprio in questi giorni stavo pensando ad un sistema per tenere separati l' idrogeno e l' ossigeno e ho costruito un accrocchio composto da un tubo in vetro che contiene l' anodo (della sottile rete metallica) sulla cui sommità vi è un tubicino che dovrebbe portare l' ossigeno all' esterno senza farlo venire in contatto con l' idrogeno ed eventuali inneschi e botti non desiderati, non l' ho ancora collaudato vedrò nei prossimi giorni di riprendere gli esperimenti sai com'è io poi mi perdo dietro mille cose....
    ciao!
     
    .
  15. topolinus
     
    .

    User deleted


    lusingato :)

    cmq io immaginavo due bocce di vetro ( o beker di duran per chi c'ha i soldi) ben chiusi e con dei condotti di sfiato per i gas. e un tubo pieno di soluzione elettrolitica che pesca nelle due bocce. il tubo potrebbe essere pure di gomma(più facile da gestire) a patto di mantenersi al di sotto di certe temperature. a limite si potrebbe fare il terminale che pesca in vetro e il resto di gomma (io userei i tubetti di vetro di un contagocce).



     
    .
31 replies since 26/11/2007, 21:45   2659 views
  Share  
.