Raffrescamento senza condizionatori

circolazione dolce di masse d'aria

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  1. picchio000
     
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    Premessa.....non prendetemi per un folle :P , ma ieri mi è balenata un'idea per rinfrescare il piano terra della mia futura casa senza l'ausilio dei condizionatori.

    Come già scritto da altre parti, la mia futura casa sarà su due livelli, un piano terra ed un piano interrato con una sola facciata (rivolta a nord) libera, con presenza di un portoncino, una finestra con accesso mediante vano scala (no rampe).

    Normalmente i piani interrati hanno temperature abbastanza basse in estate, quando sui piani superiori si muore dal caldo, e allora perchè non sfruttare questa massa d'aria più fresca per abbassare le temperature del piano superiore???

    Ora il problema principale è come!!!! Dato che l'idea mi è venuta ieri sera, ad oggi l'unica cosa che ho partorito è usare dei piccoli aspiratori, tipo quelli che si usano nei bagni ciechi, che mediante opportune canalizzazioni portino l'aria nell'ambiente superiore.

    Ovviamente questo modo (se funzionante), impiegherà del tempo per portare a temperature "umane" gli ambienti più caldi, per questo l'ho definito "dolce", ma l'uso che ne intendo fare è di attivare questo sistema la mattina quando non c'è nessuno in casa, per poi rientrare dopo il lavoro ed avere una casa.....fresca.

    Il tutto passa per forza attraverso un'ottima coibentazione dell'abitazione, che mantenga le temperature il più possibile.

    Dimenticavo di dire che l'interrato sotto è grande quanto il piano superiore, e che ha su 3 lati una intercapedine di circa 60 cm (o 80 non ricordo), con parete in cemento armato a contatto con il terreno, cunicolo appunto di 60 cm, e tamponatura interna. L'intercapedine è aereata mediante bocche di lupo, e l'intercapedine comunica con l'interrato mediante piccole aperture.

    Ok....mi sembra di aver detto tutto, sotto con le pernacchie....e siate poco cattivi :cry: !!!!!!! :D

     
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  2. sssuper
     
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    è lo stesso principio che si usa coi pannelli solari ad aria ...prelevano aria fresca a nord e estraggono quella calda
     
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  3. mariomaggi
     
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    picchio000,
    non dimenticare l'irraggiamento, fonte primaria di calore.
    Se ricopri le pareti esterne a specchio o con altro sistema ad elevata assorbenza e riemissione IR, gli infrarossi non penetrano nel muro esterno e non scaldano la casa.
    Consumo energetico: zero.

    Non so in che zona sei, ma un kilowatt al metro quadro di parete lo puoi respingere.

    Ciao
    Mario
     
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  4. picchio000
     
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    CITAZIONE (mariomaggi @ 12/3/2008, 11:21)
    picchio000,
    non dimenticare l'irraggiamento, fonte primaria di calore.
    Se ricopri le pareti esterne a specchio o con altro sistema ad elevata assorbenza e riemissione IR, gli infrarossi non penetrano nel muro esterno e non scaldano la casa.
    Consumo energetico: zero.

    Non so in che zona sei, ma un kilowatt al metro quadro di parete lo puoi respingere.

    Ciao
    Mario

    In teoria basterebbe dipingere la casa di un bel bianco brillante ;) , ma sinceramnte farebbe ca*are :wacko: , una cosa in proposito mi è venuta in mente.

    Esistono anche per l'edilizia privata i vetri autooscuranti??? Tipo le lenti degli occhiali che si scuriscono di più o di meno in base all'irraggiamento solare!!!Potrebbe essere un valido strumento per diminuire la quaota di calore che filtra attraverso i vetri.
     
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  5. begonzo
     
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    CITAZIONE (picchio000 @ 12/3/2008, 17:08)
    Esistono anche per l'edilizia privata i vetri autooscuranti??? Tipo le lenti degli occhiali che si scuriscono di più o di meno in base all'irraggiamento solare!!!Potrebbe essere un valido strumento per diminuire la quaota di calore che filtra attraverso i vetri.

    Non so se esisitono ma se si allora aspettati dei costi osceni!! Già le lenti degli occhiali così fatte costano ben di più di quelle normali, figurati dei vetri di una certa estensione!!

    E' anche vero che i vetri sono solo vetri e non lenti....uhm... :huh:
     
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  6. dotting
     
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    picchio
    già realizzato da una decina di anni in tante costruzioni:
    http://web.tiscali.it/risparmio_energetico/
    In zone climatiche calde, C o B, ci vuole comunque un aiutino, il boiler a termopompa descritto che produce acqua calda e aria raffrescata.
     
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  7. mariomaggi
     
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    Picchio0000,
    CITAZIONE
    !Potrebbe essere un valido strumento per diminuire la quaota di calore che filtra attraverso i vetri.

    attenzione, un certo materiale non ha mai la stessa trasparenza nei confronti della luce e degli infrarossi.
    Il passaggio degli infrarossi (quelli che scaldano) dipende dalla composizione chimica del vetro, e varia alle diverse frequenze infrarosse.
    Le lenti degli occhiali vengono ottimizzate per abbattere gli ultravioletti, non gli infrarossi.

    Ciao
    Mario
     
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  8. picchio000
     
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    CITAZIONE (dotting @ 13/3/2008, 08:06)
    picchio
    già realizzato da una decina di anni in tante costruzioni:
    http://web.tiscali.it/risparmio_energetico/
    In zone climatiche calde, C o B, ci vuole comunque un aiutino, il boiler a termopompa descritto che produce acqua calda e aria raffrescata.

    Grazie dotting, ottimo link!!!!! Bhe...non sapevo dell'uso di questo metodo, vuol dire che ho avuto un'ottima idea.....leggermente in ritardo!!!! :P

    Ti volevo chiedere un altra cosa...magari mi rispondi in pvt, mi puoi consigliare qualche lettura "tecnica" sull'isolamento termico di un'abitazione, o più in generale sul risparmio energetico nelle costruzioni ad uso residenziale??
    Grazi Mille.

    @mariomaggi: hai ragione, non avevo considerato che per evitare il riscaldamento bisogna bloccare alcuni tipi di onde, però magari se esistre un vetro autooscurante, magari è modulato proprio per gli infrarossi!!!

    A presto.
     
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  9. picchio000
     
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    CITAZIONE (dotting @ 13/3/2008, 08:06)
    picchio
    già realizzato da una decina di anni in tante costruzioni:
    http://web.tiscali.it/risparmio_energetico/
    In zone climatiche calde, C o B, ci vuole comunque un aiutino, il boiler a termopompa descritto che produce acqua calda e aria raffrescata.

    Scusami dotting se ti disturbo ancora, ma volevo capire bene il funzionamento del ciclo dell'aria "geotermica", perchè mi interessa molto.

    Quello che non mi è ben chiaro, è il posizionamento della pompa di calore con scambiatore di calore liquido/acqua e le bocchette nell'interrato.

    Da quello che si evince dallo schema 1 riportato nel link che hai messo, la pompa di calore va posizionata nell'interrato, l'aria fresca la invia nel condotto che comunica con il vespaio aerato?? la pdc non ha sbocchi negli ambienti della casa???

    Le bocchette di uscita dell'aria fresca nell'interrato a cosa servono??? Considerando che il mio interrato è circondato su 3 lati da un'intercapedine di 60 cm circa con parete in c.a, e che lo stesso avrà delle aperture a vasistas (non so se si scrive così) che collegano l'interno dell'interrato con l'intercapedine.

    L'impianto così progettato può fornire l'acqua per i termosifoni classici? o solo per pavimento radiante??? riesce a fornire acs+acqua per riscaldamento (sempre termosifoni)???

    Riesco ad eliminare sia la caldaia a gas sia il termocamino??? oppure conviene tenere almeno il termocamino??....la caldaia preferirei non metterla visto che lì non passa il metano e dovrei installare il bombolone del gpl.

    Quindi in sintesi:

    -casa su due livelli (interrato+terra e sottotetto), mq 120 cad.
    -impianto FV da 2,8 kwp (3800 Kwh/anno di prod. stimati)
    - impianto di riscaldamento classico a termosifoni (a pavimento mi costa troppo :( )
    - impianto di raffrescamento con aria geotermica con possibile abbinamento a boiler e pompa di calore

    l'idea principale è quella di non installare nessuna caldaia a gas, al massimo solo termocamino.
     
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  10. dotting
     
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    La pdc aria-acqua è un apparato che sottrae calore all'aria e lo cede all'acqua.
    Il rendimento di una pdc viene definito COP Coefficent of Performance ed è dato dal rapporto fra energia termica prodotta ed energia elettrica assorbita.
    COP 3 vuol dire che ad esempio la pdc produce 3 kWh termici e consuma 1 kWh elettrico.
    Un diagramma serio di COP per una PDC aria-acqua è questo:
    http://web.tiscali.it/risparmio_energetico/satag_COP.jpg
    Come vedi il costruttore da il COP solo per acqua a 35°C e 50°C e le due temperature sono riferite a produzione continua per riscaldamento BT a 35°C e produzione discontinua di ACS a 50°C, la temperatura limite inferiore esaminata per l'aria è pari a -5°C.
    Qualche costruttore considera funzionamenti a temperature inferiori, ma io sto parlando di diagrammi "seri".
    Nel caso del vespaio aerato dell'articolo in inverno l'aria viene prelevata dalle bocchette a Sud e transitando nei setti del vespaio si riscalda e raggiunge l'ingresso della pdc.
    La pdc sottrae calore all'aria e lo cede all'acqua, che porta a 35°C, l'aria fredda viene espulsa all'aperto.
    In estate la pdc aspira aria dall'aperto, si invertono le canalizzazioni, sottrae calore all'aria e lo cede all'acqua, che porta a 50°c, l'aria raffrescata circa 10°C viene immessa nel vespaio aerato, si bloccano le bocchette a Sud e l'aria sale dal vespaio verso i piani superiori attraverso le canalizzazioni annegate nel setto portante centrale.

    La temperatura di 35°C sufficiente per il pavimento radiante assicura un COP elevato, vedi ad esempio le due curve del COP.
    Quindi quest'impianto ed in generale tutte le pdc di qualunque tipo esse siano, non va bene per termosifoni che richiedono una temperatura ben più alta.
     
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  11. picchio000
     
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    CITAZIONE (dotting @ 14/3/2008, 18:37)
    Nel caso del vespaio aerato dell'articolo in inverno l'aria viene prelevata dalle bocchette a Sud e transitando nei setti del vespaio si riscalda e raggiunge l'ingresso della pdc.
    La pdc sottrae calore all'aria e lo cede all'acqua, che porta a 35°C, l'aria fredda viene espulsa all'aperto.
    In estate la pdc aspira aria dall'aperto, si invertono le canalizzazioni, sottrae calore all'aria e lo cede all'acqua, che porta a 50°c, l'aria raffrescata circa 10°C viene immessa nel vespaio aerato, si bloccano le bocchette a Sud e l'aria sale dal vespaio verso i piani superiori attraverso le canalizzazioni annegate nel setto portante centrale.

    La temperatura di 35°C sufficiente per il pavimento radiante assicura un COP elevato, vedi ad esempio le due curve del COP.
    Quindi quest'impianto ed in generale tutte le pdc di qualunque tipo esse siano, non va bene per termosifoni che richiedono una temperatura ben più alta.

    Come diceva una vecchia publicità...."chiaro, limpido....recoaro" :D , quindi se non metto l'impianto a pavimento, i 35° in inverno sono sufficienti per l'acs, mentre per i termosifoni devo per forza installare almeno il termocamino che nel caso può fare anche acs senza necessita di accendere la pdc.....magari la pdc mi è di ausilio se non c'è necessità di accendere il temrocamino.....o sbaglio???

    In estate per l'acs con las pdc e il boiler sto a posto, sicuramente non ho bisogno dei termosifoni, quindi il temrocamino rimane off, in questo caso dovrei avere sovraproduzione di acqua calda, in quanto la pdc in estate lavora per raffrescare l'aria del piano superiore, anche perchè continuo a ritenere inutile raffrescare l'aria dell'interrato, che già di per se è "fresca".

    Serve un locale chiuso per l'installazione della termopompa??? per ridurre all'osso l'impianto pdc liquido/acqua quali componenti installare??? pompa e boiler ad accumolo con scambiatore interno???

    Grazie dotting per la pazienza e la disponibilità!!!!
    Ps: qualche testo per la progettazione "ecosostenibile" me lo potresti consigliare???
     
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  12. dotting
     
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    La termopompa o pdc con boiler è conveniente metterla in un ambiente separato, magari un locale tecnico attiguo allo scantinato dove magari mettere tutti i componenti idraulici ed eventuale riserva idrica ed autoclave, non so da te ma qui in Sardegna è utile.
    Nella foto http://web.tiscali.it/risparmio_energetico..._pompa_400W.jpg
    vi è un piccolo assaggio di quello che serve.
    Come vedi questa installazione prevede una pdc aria-acqua separata che scambia attraverso una serpentina con un boiler al servizio sia dei pannelli radianti che dell'ACS.
    Il fatto che la pdc non sia saldamente collegata al boiler mi ha permesso di effettuare questo inverno una modifica, descritta qua:
    http://web.tiscali.it/risparmio_energetico..._caloreFumi.rtf
    e così ti ho incasinato ancora di più il sistema.
    Problema, mercoledì ero a Milano a Expocomfort, pdc come la mia sparita dal mercato da quattro-cinque anni non ne fanno più, ovvero ne fanno una da 540 Watts però costicchia 1600 euro, io la pagavo 600.
    L'alternativa è il boiler a termopompa e qualcuno di questi pare che arrivi a temperature di 60°C per ACS e 50°C per riscaldamento.
    Nel tuo caso potresti utilizzare uno di questi boiler a termopompa che hanno la serpentina di scambio frigorigeno/acqua già all'interno del boiler, nella versione con serpentina ausiliaria alta collegata ad una termostufa a pellets, posta nello scantinato, di cui recuperi il calore dei fumi, come nel mio articolo.
    Tieni la mandata della idrostufa a pellets a 65-70°C, il serbatoio a 60-65°C nella parte alta, mentre nella parte bassa il ritorno dei termosifoni devi riuscire a tenerlo basso, o aumentando la superficie dei radiatori o diminuendo la velocità della pompa di circolazione, intorno a 45-50°C.
    Fai funzionare anche la pdc contemporaneamente alla termostufa quando l'impianto di riscaldamento è in funzione.
    ACS: prendi il modello di boiler con seconda serpentina in basso dove fai circolare l'ACS, temperatura di 40-45°C in inverno.
    Con il riscaldamento spento, nelle mezze stagioni ed in estate fai funzionare solo la pdc per mantenerti la temperatura del boiler a 40-45°C.
    Semplice, più breve di un intero testo, "ecosostenibile".
     
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  13. Ginettos
     
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    Non ho capito se quest'ultima soluzione indicata da Dotting (il boiler a termopompa) sia idonea anche a raffrescare in estate...
     
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  14. picchio000
     
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    CITAZIONE (dotting @ 15/3/2008, 17:36)
    Problema, mercoledì ero a Milano a Expocomfort, pdc come la mia sparita dal mercato da quattro-cinque anni non ne fanno più, ovvero ne fanno una da 540 Watts però costicchia 1600 euro, io la pagavo 600.

    Grosso problema!!!!! ;) , sto cercando in tutti i modi di ottimizzare i costi, con un occhio al risparmio energetico.

    Parlando con mia moglie, avevamo rivalutato l'impianto di riscaldamento a pavimento, in fondo recuperiamo qualcosa se non installiamo ne termocamino, ne caldaia, ne radiatori, e questi soldi li potremmo reinvestire sull'impianto a pavimento.....uffffff...sono andato in confusione totale!!!!

    Vabhè ho ancora un mesetto buono prima che si inizi con lo scavo!!!! :blink:

    Ora con calma mi rileggo tutto ciò che hai scritto...vediamo se vedo la luce alla fine del tunnel!!!! :D
     
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  15. caldodalmais
     
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    Per Dotting:
    interessante l'accoppiamento stufa a pellet e pompa di calore ma vorrei rimarcare 2 cose dette o implicite:

    - Mi sembra di aver letto che pompa di calore e caldaia/stufa non possano convivere nello stesso locale (normativa), infatti ho notato dalle fotografie che sono stati separati i 2 ambienti. Che lo sappiano anche gli altri lettori! Anzi, mi risulta che anche nei locali cucina dotati di sistemi di espulsione forzata di vapori siano vietati tutti i generatori di calore a combustibile (anche a gas) in quanto vi sarebbe interferenza nell'utilizzo dell'aria di combustione. Puoi confermare?

    - Gli NOx (magari pochi a pellet con una buona combustione) che si formano durante la combustione si combinano con l'acqua ed alcuni di questi ossidi possono formare Acido Nitrico ed Acido Nitroso. Sono i responsabili delle cosidette 'pioggie acide' qualora la combinazione con l'acqua avvenga in atmosfera, mentre di 'condense acide' se avvengono nella canna fumaria (o nella canna da fumo). Si tratta di acidi particolarmente corrosivi per i metalli e se concentrati, come nelle condense, svolgono la loro azione in modo molto efficiente e veloce! Tra l'altro, tutte le condense acide (anche quelle delle caldaie a gas a condensazione) mi risulta debbano essere trattate per abbatterne l'acidita' prima di evacuarle in fognatura.

    Bye
     
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22 replies since 12/3/2008, 10:49   9460 views
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