Contratti di opzione su terreni.

Impianti eolici - Puglia.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. scuba1981
     
    .

    User deleted


    Ciao a tutti,
    è la mia prima discussione in merito all'eolico, il settore in cui attualmente opero è più propriamente il fotovoltaico. Vorrei un consiglio e delle informazioni. Sapete bene tutti che la Puglia, regione in cui vivo, è particolarmente predisposta per l'installazione di impianti eolici di grossa taglia e che in questi ultimi anni la gara all'arricchimento da parte di tutti i big del settore è stata spietata... e lo sarà ancora per qualche tempo anche se i problemi di realizzazione ormai sono sempre più vincolanti. Comunque, arrivo al dunque. Personalmente negli ultimi quattro anni ho opzionato, per conto di una grossa società, all'incirca 2000 ettari di terreni dislocati fra il subappennino e la provincia di Foggia per un totale di circa 110MW. Queste opzioni prevedevano un corrispettivo a favore dei proprietari terrieri variabile da 2500 a 3500 euro/MW più eventuali bonus/canoni relativi a "stradicelle" ed accessi/passaggi vari. Pochi giorni fa mi ha contattato un mio cliente il quale, con i suoi confinanti, è proprietario di una superficie terriera su cui ricade il PRIE (piano regolatore impianti eolici) del comune di appartenenza: in totale è prevista l'installazione di 15 pale da 2MW ciascuna sulla totalità dei terreni che sottolineo essere tutti adiacenti e confinanti tra loro. Questi proprietari però non vogliono più farsi prendere in giro dalle società del settore e non sono più disposti ad affittare e "regalare" i loro terreni per cifre che in confronto agli utili fotonici derivanti dal business dell'eolico sono meno che briciole. La richiesta di queste persone è di 20.000euro/anno per ogni aerogeneratore che rientra nei propri terreni: per le cifre che vi ho citato è ovviamente una richiesta fuori mercato. Allo stesso tempo, però, sono venuto a sapere che ci sono società di capitali e fondi di investimento stranieri che si stanno interessando e stanno proponendo cifre un po' più allettanti. La domande che vi pongo sono:
    che tipo di notizie avete in merito?
    sapete indicarmi i nomi di società che sono disposte a trattative più oneste e remunerative nei confronti di questi proprietari terrieri?
    Grazie mille...
     
    .
  2. car.boni
     
    .

    User deleted


    Ciao Scuba,
    il mercato dei terreni eolici, come del resto tutti i mercati, si basa su domanda ed offerta.
    Onestamente bisogna ammettere che 2500/3500 MW sono decisamente pochi, come sono molti i 20000 €/anno a generatore.
    Ritengo che la forma piu' equa sia quella di legare la retrocessione, a favore del proprietario, alla produzione del generatore con una percentuale che nn puo' superare 1.5 %. Per tradurla in cifra, si puo' dire che un sito con ca. 2300/2400 ore equivalenti e macchina da 2 MW, garantira' al proprietario una cifra variabile intorno ai 15000 €/annui per 12 anni.
    ciao
    car.boni
     
    .
  3. scuba1981
     
    .

    User deleted


    Grazie car.boni, le tue indicazioni non fanno una piega e sono d'accordo con te. Vorrei sapere se sei a conoscenza di società che sarebbero disposte ad accettare questi numeri e queste tipologie di contratti.
     
    .
  4. Mollier
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (scuba1981 @ 8/4/2008, 23:45)
    Ciao a tutti,
    è la mia prima discussione in merito all'eolico, il settore in cui attualmente opero è più propriamente il fotovoltaico. Vorrei un consiglio e delle informazioni. Sapete bene tutti che la Puglia, regione in cui vivo, è particolarmente predisposta per l'installazione di impianti eolici di grossa taglia e che in questi ultimi anni la gara all'arricchimento da parte di tutti i big del settore è stata spietata... e lo sarà ancora per qualche tempo anche se i problemi di realizzazione ormai sono sempre più vincolanti. Comunque, arrivo al dunque. Personalmente negli ultimi quattro anni ho opzionato, per conto di una grossa società, all'incirca 2000 ettari di terreni dislocati fra il subappennino e la provincia di Foggia per un totale di circa 110MW. Queste opzioni prevedevano un corrispettivo a favore dei proprietari terrieri variabile da 2500 a 3500 euro/MW più eventuali bonus/canoni relativi a "stradicelle" ed accessi/passaggi vari. Pochi giorni fa mi ha contattato un mio cliente il quale, con i suoi confinanti, è proprietario di una superficie terriera su cui ricade il PRIE (piano regolatore impianti eolici) del comune di appartenenza: in totale è prevista l'installazione di 15 pale da 2MW ciascuna sulla totalità dei terreni che sottolineo essere tutti adiacenti e confinanti tra loro. Questi proprietari però non vogliono più farsi prendere in giro dalle società del settore e non sono più disposti ad affittare e "regalare" i loro terreni per cifre che in confronto agli utili fotonici derivanti dal business dell'eolico sono meno che briciole. La richiesta di queste persone è di 20.000euro/anno per ogni aerogeneratore che rientra nei propri terreni: per le cifre che vi ho citato è ovviamente una richiesta fuori mercato. Allo stesso tempo, però, sono venuto a sapere che ci sono società di capitali e fondi di investimento stranieri che si stanno interessando e stanno proponendo cifre un po' più allettanti. La domande che vi pongo sono:
    che tipo di notizie avete in merito?
    sapete indicarmi i nomi di società che sono disposte a trattative più oneste e remunerative nei confronti di questi proprietari terrieri?
    Grazie mille...

    Io, insieme alla mia famiglia, sono proprietario di una particella, sempre in provincia di Foggia, sulla quale verrà costruita un aerogeneratore da 3 MW. Mi trovo esattamente nella stessa condizione dei proprietari di cui sopra. Cioè abbiamo firmato un "contratto preliminare di locazione ed impegno alla costituzione di diritto di superficie per l'installazione di turbine eoliche", nel quale è specificato che: "...nel caso di esercizio dell'opzione , il corrispettivo annuo per la costituzione del diritto di supeficie, è stabilito nella misura annua di 6.000 €".
    Ora, considerando che il profitto è all'incirca di 330.000 € /MW, tra certificati verdi e vendita dell'energia, quindi per una pala da 3 MW risulta di 990.000 €, equivalente ad un corrispettivo al proprietario del terreno di 0,60 %, mi sento veramente preso in giro.
    Avendo firmato comunque un contratto preliminare non so cosa si possa fare per "aumentare posta in gioco".
     
    .
  5. car.boni
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (scuba1981 @ 9/4/2008, 11:23)
    Grazie car.boni, le tue indicazioni non fanno una piega e sono d'accordo con te. Vorrei sapere se sei a conoscenza di società che sarebbero disposte ad accettare questi numeri e queste tipologie di contratti.

    Ciao,
    nn avrei problemi a proporre questo tipo di condizioni in un contratto condizionato : pago x se succede y.
    L'abbiamo gia' fatto. L'unico problema e' che sono per impianti "piccoli" , diciamo due o tre torri max da 2 MW e nn per mega impianti.
    Le condizioni di vento sono state gia' valutate ?
    ciao
    car.boni

    CITAZIONE (Mollier @ 9/4/2008, 13:51)
    Io, insieme alla mia famiglia, sono proprietario di una particella, sempre in provincia di Foggia, sulla quale verrà costruita un aerogeneratore da 3 MW. Mi trovo esattamente nella stessa condizione dei proprietari di cui sopra. Cioè abbiamo firmato un "contratto preliminare di locazione ed impegno alla costituzione di diritto di superficie per l'installazione di turbine eoliche", nel quale è specificato che: "...nel caso di esercizio dell'opzione , il corrispettivo annuo per la costituzione del diritto di supeficie, è stabilito nella misura annua di 6.000 €".
    Ora, considerando che il profitto è all'incirca di 330.000 € /MW, tra certificati verdi e vendita dell'energia, quindi per una pala da 3 MW risulta di 990.000 €, equivalente ad un corrispettivo al proprietario del terreno di 0,60 %, mi sento veramente preso in giro.
    Avendo firmato comunque un contratto preliminare non so cosa si possa fare per "aumentare posta in gioco".

    Ciao Mollier,
    nn conoscendo i termini di contratto ma immaginandoli, credo che nn hai nessuna possibilita' di modificare a Tuo vantaggio le condizioni pattuite in quanto il proponente si sara' tutelato bene in caso di ripensamento.
    M'incurioscise una cosa : ma quante ore equivalenti di funzionamento sono state calcolate per il generatore ?
    ciao
    car.boni
     
    .
  6. Mollier
     
    .

    User deleted


    Copio incollo un articolo a riguardo:
    Quello delle pale eoliche, prima ancora che per i produttori, è infatti un business per i comuni, che incassano royalty direttamente commisurate al fatturato degli impianti: si va dall’1,3 a più del 2 per cento in media, dicono all’Anev, ma i gruppi più agguerriti promettono fino al 15 per cento pur di veder evasa la pratica, salvo poi rivendere l’autorizzazione per centinaia di migliaia di euro a gruppi in grado di gestire gli impianti. Gli esperti valutano che un impianto di media potenza costituito da una sola pala produca un margine lordo di oltre due milioni e mezzo di euro. E impianti da un’unica torre non esistono da nessuna parte. Fare i conti non è difficile. Nel grande gioco del vento, però, i comuni non sono i soli a guadagnare: guadagnano, e subito, gli agricoltori e i proprietari terrieri in genere che accettano di privarsi per 25 o 30 anni di parte dei loro possedimenti per consentire l’erezione dei giganti del vento. I dati dicono che l’affitto ai colossi dell’eolico frutti dai tre ai cinquemila euro al chilowattora, ossia sei volte più della “integrazione comunitaria” per la produzione del grano. Chi continua a curare le colture dopo aver detto sì alle pale, insomma, probabilmente fa l’agricoltore più per passione che per guadagnare. Eppure, nonostante le laute percentuali elargite a comuni e proprietari terrieri, le aziende del settore benedetto dall’ambientalismo militante continuano a macinare utili. Il trucco c’è e porta il nome di “certificato verde”.
    I certificati verdi sono un’invenzione della legge Bersani del 2000, mai messa in discussione dal ministero dell’Ambiente sotto la gestione Matteoli e sfruttata alla sua massima potenzialità durante quella di Alfonso Pecoraro Scanio, che era il titolare del medesimo dicastero anche ai tempi dell’approvazione della normativa. Si tratta del sistema di incentivi statali per la produzione di energia eolica in Italia: uno studio di Nomisma Energia sostiene siano essi a far sì che un mulino a vento hi-tech risulti redditizio per chi lo gestisce. Chi critica la gestione del business del vento dice invece che esso, per quanto deprecabile soprattutto sul piano dell’impatto estetico sui territori interessati, potrebbe reggersi sulle proprie gambe senza il bisogno dei fondi pubblici. Il sistema, nel suo complesso, è piuttosto intricato: secondo la legge Bersani, a partire dal 2002 tutti i produttori di energia del paese devono immettere in rete un quantitativo di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili pari ad almeno il 2 per cento di quanto prodotto da fonti tradizionali (in genere, fossili combustibili). Possono farlo direttamente, costruendo e gestendo impianti solari o eolici, o acquistando il “certificato verde” da chi quell’energia pulita l’ha prodotta davvero. Il produttore di energia rinnovabile, pertanto, incassa due volte: vende l’energia elettrica che produce a prezzi di mercato al gestore della rete (circa sei centesimi al chilowattora) e vende pure i “certificati verdi” ai produttori che utilizzano fonti convenzionali a un prezzo addirittura superiore a quello dell’energia reale (circa dodici centesimi al chilowattora). Il risultato è un guadagno di oltre 18 centesimi al chilowattora che spiega meglio di qualunque altro dato la corsa all’eolico degli ultimi anni.

    Facciamo un po di calcoli.
    Da quel che deduco da questo articolo un produttore quadagna 0,18 €.
    In un anno ci sono: 24 ore x 30 x 12 = 8.640 ore/anno
    Ipotizzando un funzionamento di 2.500 ore/anno
    una pala da 3 MW fornisce una quantita di energia elettrica pari a:

    3.000.000 W x 2.500 ore/anno = 7.500.000.000 Wh/anno =
    = 7.500.000 KWh/anno

    7.500.000 KWh x 0,18 € = 1.350.000 € per ogni pala. :o: :o: :o:
    In questo caso la quota spettante al proprietario del terreno risulta addirittura di 0,44 %. :angry: :angry:












    per car.boni

    Non so esattamente.
    Dalle mappe la zona ha una ventosità media di 6-7 m/s.
    Forse il funzionamento sarà intorno ai 3.000 ore/annui, ma non ne sono affatto sicuro.

    Edited by Mollier - 9/4/2008, 14:35
     
    .
  7. car.boni
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Mollier @ 9/4/2008, 14:20)
    Non so esattamente.
    Dalle mappe la zona ha una ventosità media di 6-7 m/s.
    Forse il funzionamento sarà intorno ai 3.000 ore/annui, ma non ne sono affatto sicuro.

    Ciao,
    ritengo le 3000 ore un'esagerazione ed una sovrastima, piu' vicina alla realta' mi pare 2300/2500 ore.
    L'articolo che hai postato da l'idea della speculazione che gira intorno all' eolico. Dipende sempre con chi si ha a che fare.
    ciao
    car.boni
     
    .
  8. anonimo13
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Mollier @ 9/4/2008, 14:20)
    Copio incollo un articolo a riguardo:
    Quello delle pale eoliche, prima ancora che per i produttori, è infatti un business per i comuni, che incassano royalty direttamente commisurate al fatturato degli impianti: si va dall’1,3 a più del 2 per cento in media, dicono all’Anev, ma i gruppi più agguerriti promettono fino al 15 per cento pur di veder evasa la pratica, salvo poi rivendere l’autorizzazione per centinaia di migliaia di euro a gruppi in grado di gestire gli impianti. Gli esperti valutano che un impianto di media potenza costituito da una sola pala produca un margine lordo di oltre due milioni e mezzo di euro. E impianti da un’unica torre non esistono da nessuna parte. Fare i conti non è difficile. Nel grande gioco del vento, però, i comuni non sono i soli a guadagnare: guadagnano, e subito, gli agricoltori e i proprietari terrieri in genere che accettano di privarsi per 25 o 30 anni di parte dei loro possedimenti per consentire l’erezione dei giganti del vento. I dati dicono che l’affitto ai colossi dell’eolico frutti dai tre ai cinquemila euro al chilowattora, ossia sei volte più della “integrazione comunitaria” per la produzione del grano. Chi continua a curare le colture dopo aver detto sì alle pale, insomma, probabilmente fa l’agricoltore più per passione che per guadagnare. Eppure, nonostante le laute percentuali elargite a comuni e proprietari terrieri, le aziende del settore benedetto dall’ambientalismo militante continuano a macinare utili. Il trucco c’è e porta il nome di “certificato verde”.
    I certificati verdi sono un’invenzione della legge Bersani del 2000, mai messa in discussione dal ministero dell’Ambiente sotto la gestione Matteoli e sfruttata alla sua massima potenzialità durante quella di Alfonso Pecoraro Scanio, che era il titolare del medesimo dicastero anche ai tempi dell’approvazione della normativa. Si tratta del sistema di incentivi statali per la produzione di energia eolica in Italia: uno studio di Nomisma Energia sostiene siano essi a far sì che un mulino a vento hi-tech risulti redditizio per chi lo gestisce. Chi critica la gestione del business del vento dice invece che esso, per quanto deprecabile soprattutto sul piano dell’impatto estetico sui territori interessati, potrebbe reggersi sulle proprie gambe senza il bisogno dei fondi pubblici. Il sistema, nel suo complesso, è piuttosto intricato: secondo la legge Bersani, a partire dal 2002 tutti i produttori di energia del paese devono immettere in rete un quantitativo di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili pari ad almeno il 2 per cento di quanto prodotto da fonti tradizionali (in genere, fossili combustibili). Possono farlo direttamente, costruendo e gestendo impianti solari o eolici, o acquistando il “certificato verde” da chi quell’energia pulita l’ha prodotta davvero. Il produttore di energia rinnovabile, pertanto, incassa due volte: vende l’energia elettrica che produce a prezzi di mercato al gestore della rete (circa sei centesimi al chilowattora) e vende pure i “certificati verdi” ai produttori che utilizzano fonti convenzionali a un prezzo addirittura superiore a quello dell’energia reale (circa dodici centesimi al chilowattora). Il risultato è un guadagno di oltre 18 centesimi al chilowattora che spiega meglio di qualunque altro dato la corsa all’eolico degli ultimi anni.

    Facciamo un po di calcoli.
    Da quel che deduco da questo articolo un produttore quadagna 0,18 €.
    In un anno ci sono: 24 ore x 30 x 12 = 8.640 ore/anno
    Ipotizzando un funzionamento di 2.500 ore/anno
    una pala da 3 MW fornisce una quantita di energia elettrica pari a:

    3.000.000 W x 2.500 ore/anno = 7.500.000.000 Wh/anno =
    = 7.500.000 KWh/anno

    7.500.000 KWh x 0,18 € = 1.350.000 € per ogni pala. :o: :o: :o:
    In questo caso la quota spettante al proprietario del terreno risulta addirittura di 0,44 %. :angry: :angry:

    Secondo me il tipo che ha scritto l'articolo ne sà meno di noi


    Mollier che ne diresti se ti propongo di affittare il terreno per metterci su tre pale da 24 metri d'altezza? Ovviamente il terreno potra tranquillamente essere coltivato. Che cifra mi chiederesti?
     
    .
  9. Mollier
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (anonimo13 @ 9/4/2008, 15:18)
    CITAZIONE (Mollier @ 9/4/2008, 14:20)

    Secondo me il tipo che ha scritto l'articolo ne sà meno di noi


    Mollier che ne diresti se ti propongo di affittare il terreno per metterci su tre pale da 24 metri d'altezza? Ovviamente il terreno potra tranquillamente essere coltivato. Che cifra mi chiederesti?

    ma..non so...non meno del 3 % sicuramente. Dipende anche dal fatturato.
    Il mio comune prenderà il 3,2 % del fatturato dell'intero parco eolico. E gli è andata pure male perchè si son resi conto adesso che ci sono parecchie richieste da parte di molte aziende.
    Io credo che la quota maggiore spetti al proprietario del terreno e non al comune...in percentuale al numero di pale installate ovviamente.
     
    .
  10. anonimo13
     
    .

    User deleted


    Ti faccio questa domanda per vedere se mi conviene o meno reallizzare un impianto, non per altro. Ti propongo di affittare il terreno per installarci tre pale alte 24 metri per 15 anni, devi garantirmi l'accesso alle pale (stradine in terra battuta). In definitiva verrà occupata tra stradine e pali un'area di 600-700metri quadrati, per il resto puoi tranquillamente coltivare il terreno e non avrai altri problemi. Con che cifra saresti contento?

    Te lo chiedo perchè ovviamente non posso tener conto dei 5000€ MW visto che l'impianto ha una potenza di soli 60Kwp altrimenti l'affitto sarebbe di 300 euro...Saresti contento con 1200€ l'anno?
     
    .
  11. Mollier
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (anonimo13 @ 9/4/2008, 15:46)
    Ti faccio questa domanda per vedere se mi conviene o meno reallizzare un impianto, non per altro. Ti propongo di affittare il terreno per installarci tre pale alte 24 metri per 15 anni, devi garantirmi l'accesso alle pale (stradine in terra battuta). In definitiva verrà occupata tra stradine e pali un'area di 600-700metri quadrati, per il resto puoi tranquillamente coltivare il terreno e non avrai altri problemi. Con che cifra saresti contento?

    Te lo chiedo perchè ovviamente non posso tener conto dei 5000€ MW visto che l'impianto ha una potenza di soli 60Kwp altrimenti l'affitto sarebbe di 300 euro...Saresti contento con 1200€ l'anno?

    Mi prendi un po alla sprovvista...non so...bisognerebbe studiare la cosa.
    Il terreno non è solo mio, è anche di mia sorella e mio fratello.
    Certo 60 KWp di potenza è piccola come pala. Preferivo una potenza maggiore e di conseguenza un affitto più alto.
    Non sono molto informato sull'argomento ma mi sembra strano che una potenza così piccola abbia un altezza di 24 metri.
    Non so quando occupa la base della fondazione della pala, come no so la distanza minima delle stesse.

     
    .
  12. car.boni
     
    .

    User deleted


    Ciao,
    nn voglio mettere zizzania ma se in un terreno ben esposto ai venti ed e' assentibile un impianto con una o piu' pale da 2 MW nn vedo perche' ci si debba rinunciare a scapito di un impianto da 60 kW......
    ciao
    car.boni
     
    .
  13. anonimo13
     
    .

    User deleted


    Ok, mettiamo conto che non lo propongo a te ma ad un altra persona che sia nelle tue stesse condizioni, secondo te si accontenterebbe di 1200 euro?

    Le fondazioni occupano 10metriquadrati per pala e la distanza tra le stesse è di 30-40 metri

    Scusa se insisto ma vorrei avere un idea di quanto potrei spendere per l'affitto del terreno, sto valutando la realizzazione di un piccolo impianto

    Grazie

    Ciao

    CITAZIONE (car.boni @ 9/4/2008, 16:23)
    Ciao,
    nn voglio mettere zizzania ma se in un terreno ben esposto ai venti ed e' assentibile un impianto con una o piu' pale da 2 MW nn vedo perche' ci si debba rinunciare a scapito di un impianto da 60 kW......
    ciao
    car.boni

    Semplicemente perchè non tutti amano vedere nelle proprie zone pale da 80 metri d'altezza...comunque sto facendo un discorso generale non sul terreno di mollier
     
    .
  14. car.boni
     
    .

    User deleted


    Ciao Anonimo,
    per cio' che hai in mente di fare credo che la soluzione migliore sia l'acquisto del terreno.
    Puoi trovare terreni, in zone gerbide, a prezzi bassi ed ideali per il Tuo scopo.
    Cio' che spendi ora lo recuperi dopo.
    ciao
    car.boni
     
    .
  15. Mollier
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (anonimo13 @ 9/4/2008, 16:31)
    Ok, mettiamo conto che non lo propongo a te ma ad un altra persona che sia nelle tue stesse condizioni, secondo te si accontenterebbe di 1200 euro?

    Le fondazioni occupano 10metriquadrati per pala e la distanza tra le stesse è di 30-40 metri

    Scusa se insisto ma vorrei avere un idea di quanto potrei spendere per l'affitto del terreno, sto valutando la realizzazione di un piccolo impianto

    Grazie

    Ciao

    CITAZIONE (car.boni @ 9/4/2008, 16:23)
    Ciao,
    nn voglio mettere zizzania ma se in un terreno ben esposto ai venti ed e' assentibile un impianto con una o piu' pale da 2 MW nn vedo perche' ci si debba rinunciare a scapito di un impianto da 60 kW......
    ciao
    car.boni

    Semplicemente perchè non tutti amano vedere nelle proprie zone pale da 80 metri d'altezza...comunque sto facendo un discorso generale non sul terreno di mollier

    Naturalmente dipende anche dal tipo di terreno. Per un terreno...diciamo...poco produttivo vanno benissimo.
    Ad essere sincero lo spazio occupato dalle pale è poco, quindi per il profitto del proprietario del terreno va più che bene visto che l'equivalente in prodotti agricoli è molto ma molto più basso. Il problema è tutto il resto, cioè la strada, l'impatto visivo, il vedersi degli estranei sulla propria terra ad esempio.
    Mah...non so...quello che posso dire è che 1200 €/anno non è una cifra molto allettante.
    Sia chiaro, di tutto rispetto per la superficie occupata.



    CITAZIONE (car.boni @ 9/4/2008, 16:43)
    Ciao Anonimo,
    per cio' che hai in mente di fare credo che la soluzione migliore sia l'acquisto del terreno.
    Puoi trovare terreni, in zone gerbide, a prezzi bassi ed ideali per il Tuo scopo.
    Cio' che spendi ora lo recuperi dopo.
    ciao
    car.boni

    I terreni costano, e poi bisognerebbe trovare qualcuno che te li venda.
     
    .
26 replies since 8/4/2008, 22:45   9691 views
  Share  
.