Proposta di costruzione generatore solare

produrre energia trammite l'acqua e il sole

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. sandro-meg
     
    .

    User deleted


    Navigando qua e la ho trovato questa banale ma interessante proposta: Generatore a Flusso d'acqua

    L'idea base e' che i pannelli fotovoltaici sono ancora molto costosi ma,invece, sono convenienti se parliamo dei pannelli solari per il riscaldamento dell'acqua.
    Perche' non provare allora ad utilizzare un pannello solare autocostruito per generare elettricita usando un generatore simile? (chi mi suggerisce di usare una turbina ha sbagliato,la circolazione dell'acqua e' troppo debole per far girare le pale)
    La resa sara' molto bassa ma il costo pure.L'idea e' questa.
    Costruiamo un circuito chiuso d'acqua (logicamente con un sale disciolto per renderla conduttrice) dove l'acqua viene riscaldata trammite un pannello solare.Attraverso un tubo l'acqua sale per arrivare ad un boiller dove e' contenuta dell'acqua fredda.A questo punto l'acqua calda si raffredda (serpentina di rame immersa nell'acqua fredda) e l'acqua raffredata ridiscende trammite un'altro tubo nuovamente all'ingresso del pannello solare .La circolazione naturale dell'acqua avviene per via delle differenza di temperatura che si ha quando l'acqua si riscalda e puo' essere abbastanza elevata se dimensioniamo bene alcuni parametri come il delta T (temperatura uscita/ingresso dal pannello solare),il dislivello tra boiler/pannello,dal campo prodotto dal magnete permanente e dimensionando correttamente la sezione dei tubi.
    Fatto questo e aspettando che il ciclo si sia avviato, possiamo attingere energia elettrica usando uno schema simile (in via di principio) a quello proposto dal link.
    Avremo cosi' una piccola potenza elettrica ed inoltre una massa d'acqua riscaldata (non troppo altrimenti perdiamo potenza elettrica) per poter poi inserire in un boiler elettrico/gas o ad un vero pannello solare.
    Sinceramente non so se si possa ottenere qualche wat di potenza, ma penso e spero di si.....
    In fondo il costo per autocostruirsi un dispositivo del genere e' basso (il costo maggiore e' del magnete )
    Che ne dite?
    Ciao
     
    .
  2. Furio57
     
    .

    User deleted


    Ciao a tutti
    Ciao Sandro niente più Meg? Il principio che hai proposto mi lascia alquanto perplesso... specie nella reversibilità del fenomeno: se si da corrente ai due elettrodi, l'unica cosa che accade per me è una elettrolisi dell'acqua, purtroppo niente propulsione a reazione.

    Salutoni
    Furio57

    Edited by Furio57 - 28/6/2005, 21:44
     
    .
  3. sandro-meg
     
    .

    User deleted


    Il MEG.... che bestia nera...
    Ho cominciato a fare un po di test con la bobina AB (quella che non crea nessun campo magnetico) ma finora non sono incappato in nessun nuovo fenomeno....vedremo col tempo.
    Ma rispondiamo al tuo quesito.Secondo me non c'e' niente di strano e il sito non e' quello di Bearden (se leggi fa parte del cnr)
    Comunque e' abbastanza normale: se dai corrente ai due puntali esiste un passaggio di corrente ma poiche' il conduttore (acqua) e' attraversato da un campo magnetico (magnete permanente) si crea una forza indotta che spinge il conduttore (e quindi l'acqua) secondo la classica regola della mano destra.Inoltre devi pensare che dobbiamo sciogliere molto sale in modo da rendere la conduttivita' dell'acqua la piu' elevata possibile.
    Penso che una piccola elettrolisi possa avvenire ma devi considerare che gli ioni dovrebbero essere spinti via dall'elettrodo dalla forza risultante tra il campo magnetico e quello elettrico.Fai finta che esista un filo sottile che collega i due puntali (filo creato dagli ioni presenti in acqua).Quando dai correnti l'elettrone ha la possibilita' di attraversare il filo ma appena lo fa, il filo viene spinto via (causa il campo magnetico),poi arrivera' un'altro filo e il gioco ricomincia.
    Quindi una piccola elettrolisi puo' avvenire (gli ioni vengono allontanati dagli elettrodi) ma sicuramente esiste una spinta.
    Il problema e' semmai la bassa velocita' dell'acqua che rende bassa la potenza prelevata.Ma e' da scoprire.....
    Ciao
    P.S.Anche se producessimo,oltre alla spinta, l'elettrolisi,la cosa sarebbe un bene...H2 e O2 mi vanno piu' che bene.....buum !!

    Edited by sandro-meg - 28/6/2005, 21:39
     
    .
  4. Furio57
     
    .

    User deleted


    Ciao a tutti
    Ciao Sandro stai a vedere che abbiamo a disposizione la propulsione idromagnetica Caterpillar dell' "Ottobre rosso".

    Salutoni
    Furio57

    Edited by Furio57 - 28/6/2005, 21:40
     
    .
  5. hike
     
    .

    User deleted


    Ciao a tutti.
    Ciao Sandro e Furio, ci avete entrambi azzeccato; ottimo !!
    Quello proposto, è l'effetto reverso del principio di Lenz.
    Vado a memoria: campo elettrico e magnetico incrociati inducono una forza sulle cariche presenti nel mezzo interessato dai campi. E' proprio come dici tu Sandro.
    E' un fenomeno interessante e sfruttato in alcuni sottomarini (nucleari!) svedesi (nella versione motrice) ed in alcuni, sensibili e precisi, misuratori di portata industriali (nella versione del link).
    Mi è difficile pensare a generatori simili e, così come dice Furio, a motori con rendimento superiore a qualche frazione di punto.
    A meno che Sandro, tu non abbia qualche idea geniale sull'argomento oppure un reattore in cantina.
    Ciao,
    Hike

    Edited by hike - 28/6/2005, 21:47
     
    .
  6. sandro-meg
     
    .

    User deleted


    Ma chi a parlato di Ottobre rosso ....non voglio mica fare un motore.....
    Io voglio fare esattamente l'opposto..leggiti il primo link.Voglio creare corrente dalla circolazione dell'acqua.....tutto qui.
    Ora il principio esiste,il problema e' che la velocita' dell'acqua sara' alquanto bassa.Quindi per creare una potenza decente bisogna per forza lavorare sui primi parametri che mi sono venuti in mente (magnete,delta t,altezza ......)
    Facciamo sta caccia ad ottobre rosso? Non penso che il rendimento di un sistema del genera sia di frazioni di punto (cioe intendi 0,1 %.....) poiche' la spinta e' proporzionale al campo magnetico e alla corrente circolante....
    Bye

    Edited by sandro-meg - 28/6/2005, 21:51
     
    .
  7. hike
     
    .

    User deleted


    Ciao Sandro,
    si intendo proprio qualche frazione. Ho fatto qualche prova molto tempo fa, credo fosse il '95.
    Ma non voglio toglierti la soddisfazione di vedere l'anilina muoversi nell'acqua come in un jet stream.
    Ciao,
    Hike
     
    .
  8. sandro-meg
     
    .

    User deleted


    Jet stream ? Che le???? Anilina??? che cavolo ??? oggi son turdo....
    Scherzi a parte,se siamo noi a dare corrente ai due elettrodi la forza agente sull'acqua sara' data dalla corrente circolante e dal campo magnetico in cui sono sottoposti i due elettrodi.Nessuna perdita (si ok ai qualche perdita dovuta a microflussi d'acqua,da correnti parassite,da correnti non perpendicolari dovuti alla costruzione meccanica etc etc ma rendimenti elevati 95-99%)
    Quindi qui la nostra macchina lavora bene.....
    Ora il motore che fa girare l'acqua e' la differenza di temperatura....e' li che non riusciamo a sfruttare la vera potenza che il sole ci fornisce.....quindi puo' essere che se preleviamo troppa corrente ,la circolazione si interrompe.
    E' qui che il rendimento (o meglio dire la trasformazione da calore a movimento a corrente elettrica)fa schifo......ma non dalla parte elettrica...
    Siete d'accordo fino a qui o sta tralasciando qualcosa?
    Bye

    Edited by sandro-meg - 28/6/2005, 22:55
     
    .
  9. hike
     
    .

    User deleted


    Ciao a tutti,
    Sandro, scusa ma non capisco.
    Probabilmente tu hai gia in mente grandezze diverse da quelle cui io penso.
    Con questo sistema nell'800 (se non sbaglio proprio Lenz) misurava a Londra per la prima volta la portata del Tamigi, il segnale agli elettrodi era meno di un Volt.
    Daccordo che l'acqua del fiume non è salata, ma considera anche l'ampiezza dell'invaso.
    Ciao, Hike

    I jet-streams sono le correnti stazionarie di alta quota che gli aerei transoceanici sfruttano per risparmiare carburante. Con l'anilina, che è un colorante a bassa solubiltà in acqua, osservavo i moti indotti durante i tests (nel'85 e non nel '95)
     
    .
  10. sandro-meg
     
    .

    User deleted


    Grazie per la spiegazione dei jet stream e anilina.
    Per quanto riguarda la tensione che potremo ottenere dal dispositivo, tutto dipende dalle molte variabili che sono in gioco.Trascuriamo per ora la velecita' e portata dell'acqua considerandola costante e proviamo a vedere come si potrebbe massimizare la tensione che essa crea.
    Idealizziamo il generatore come un parallelopipedo in cui al suo interno possa scorrere l'acqua (unica direzione/verso).Alla sua base ed in cima ci inseriamo i due magneti ad una distanza tra i due uguale ad H e aventi una area Am
    Ai due lati del cubo invece inseriamo i due elettrodi distanti tra loro una distanda D e avente ciascuno una area di contatto con l'acqua uguale ad Ae.
    La prima considerazione da fare e' che i magneti devono avere la medesima lunghezza dei due elettrodi nella dimensione direzione in cui scorre l'acqua ed essere a contatto con gli elettro stessi (cioe' l'acqua deve essere circondata dai magneti e elettrodi).
    Per massimizzare il campo magnetico dovremo abassare il piu' possibile l'altezza H ma fino ad un dato valore (dipendera' dalla conducibilita' dell'acqua e dalle dimensioni degli elettrodi/volume acqua).
    Inoltre dovremo aumentare la densita' di corrente massima nel volume in cui vi e' racchiusa l'acqua nel parallelopipedo.Logicamente dipendera' anche da quanto sale avremo disciolto,e quindi dalla resistenza che l'acqua assumera in quel volume di spazio.
    Ottimizzando per bene questi valori,potremo (se volessimo lavorare come motore e non come generatore) dare corrente ai due elettrodi e vedere che l'acqua si sposterebbe mossa da una forza F costante data dalla potenza applicata ai due elettrodi.Quindi, a seconda della potenza fornita, sposteremo piu' o meno massa d'acqua ad una certa velocita'.Piu' grande sara' il volume all'interno del parellelopipedo(a condizioni uguali di potenza impiegata e campo magnetico) piu' massa d'acqua sposteremo ma a piu' bassa velocita'.Piu' piccolo sara' il volume,meno acqua sposteremo ma con piu' velocita'.
    Ricapitolando nel caso del generatore : per avere alta tensione ma bassa corrente il volume deve essere elevato.Per avere bassa tensione ma alta corrente il volume deve essere piccolo.Come sempre bisogna trovare un equilibrio....(infatti lavorando con ampi volumi il magnete deve essere anche piu' potente,il campo non e' piu' costante e si possono formare micro correnti etc etc...)
    Inoltre potremo costruire n parallelipipedi e metterli in parellelo in modo da poter aumentare la portata dell'acqua ed avere una tensione piu' alta in uscita.
    Quindi perche' fermarsi ad un solo volt? Con un sistema del genere si puo' arrivare tranquillamente ai 12 v, il problema e' che quando preleveremo corrente,il flusso d'acqua verra rallentato (forza contraria) e dovremo fare in modo di trovare un compromesso tra la potenza prelevata e la velocita' dell'acqua.
    Sono stato un po piu' chiaro ora? Come vedi la parte elettrica non soffre di bassi rendimenti,il problema rimane la bassa velocita' dell'acqua.
    Ciao

    Edited by sandro-meg - 29/6/2005, 19:38
     
    .
  11. sandro-meg
     
    .

    User deleted


    Eseguite prove con elettrodi in rame in soluzione di carbonato di potassio.
    Purtroppo ho messo poco sale.....managgia
    Ho cosi' dovuto alzare la tensione ben sopra il volt ed ho innescato l'elettrolisi ma senza ottenere spinta.(30 volt con 0,2 A)
    Cusi' nun va.... bisogna aumentare la conducibilita' della soluzione, diminuire la distanza tra gli elettrodi con relativa diminuzione della tensione (bisogna stare bassi il piu' possibile,altrimenti scocca l'elettrolisi gia a 1,8V).
    In queste condizioni e con una corrente elevata(almeno qualche ampere),dovrei riuscire ad ottenere una spinta.....(poi ragionero al progetto inverso cioe' il generatore)
    Vi posto un bel link....La conducibilita' delle soluzioni elettrolitiche
    Suggerimenti?
    Ciao

    Edited by sandro-meg - 30/6/2005, 19:39
     
    .
  12. hike
     
    .

    User deleted


    Ciao a tutti.
    Suggerimenti ? Si, pero Sandro dovresti poi darmi retta.
    Ma, non stavi pensandolo come generatore ?
    Quali le dimensioni del vaso/condotta ?
    Cosa stai usando per generare il campo magnetico ?
    Che angolo stai dando tra i campi ?
    Come fai ad essere sicuro che non ci sia moto ?
    Ciao,
    Hike

    Edited by hike - 30/6/2005, 23:10
     
    .
  13. sandro-meg
     
    .

    User deleted


    Si che accetto consigli,altrimenti non serei qui sul forum
    CITAZIONE
    Ma, non stavi pensandolo come generatore ?

    Certo ma prima vorrei capire se effettivamente riusciamo ad ottenere una spinta dando noi corrente.E' molto piu' semplice....una volta realizzato e ottimizzato,passo alla fase del generatore.
    CITAZIONE
    Quali le dimensioni del vaso/condotta ?

    Nel test ho usato 2 elettrodi di rame lunghi 13mm e alti 3 mm distanti tra loro di circa 3mm.(da cui il vaso condotto era lungo 13mm,largo 3 e alto 3).
    CITAZIONE
    Cosa stai usando per generare il campo magnetico

    2 magneti permanenti n42 (se ricordo bene...poi cerco la fattura) a disco di diametro 28 mm e altezza 10 mm (quindi i due elettrodi era totalmente immersi nel campo magnetico)
    CITAZIONE
    Che angolo stai dando tra i campi ?

    Campo magnetico ed elettrico ortogonali tra loro (come da progetto)
    CITAZIONE
    Come fai ad essere sicuro che non ci sia moto ?

    Ci ho messo il dito (non e' una prova scientifica pero ......)

    Il problema di questo test e' l'alta resistenza della soluzione elettrolitica(non ho misurato la quantita disciolta di sale...ho fatto a ocio) che vuole una alta tensione per avere una corrente apprezzabile.Ma poiche' e' la corrente insieme al campo magnetico la vera causa del spostamento,ecco che non ho ottenuto nulla....o meglio solo elettrolisi.
    Se la resistenza fosse bassa,potrei diminuirei la tensione mentre la corrente avrebbe un valore aprezzabile (qualche ampere): a quel punto otterei una spinta e una meno vistosa elettrolisi (anzi se lavorerei sotto 1,8 V non dovrei nemmeno preoccuparmi della potenza perduta per elettrolisi).
    Purtroppo non sono molto ferrato in chimica.....e' possibile avere una soluzione che abbia una conducibilita' elevata ? (pochi milliohm.....logicamente a parita di condizioni di cui sopra poiche' ,attualmente,ho una resistenza calcolata di circa 150 Ohm )
    Ciao

    Edited by sandro-meg - 30/6/2005, 23:51
     
    .
  14. hike
     
    .

    User deleted


    Ciao.
    Ciao Sandro. Vedo che lavori "sullo stretto": 13x3x3 mm !! Oppure ho capito male ?
    Ok per i magneti, con quelle distanze va bene qualunque cosa.
    Per l'orientamento, non sempre l'ortogonalità è la condizione migliore. Ricordo angoli diveri da 90° per la max efficienza.
    Inoltre, poichè le forze sono applicate alle cariche (leggi ioni disciolti) personalmente non usavo dei sali. L'applicazione che cercavo in effetti era un po particolare (sostituzione di una pompa in un bagno di lavaggio) e per questo utilizzavo dei detergenti commerciali (dentro c'è di tutto).
    Ti consiglio inoltre di partire dal fenomeno rovescio: fai ricircolare il fluido e misura il suo comportamento agli elettrodi. Sostituisci il fluido o cambia la concentrazione ionica e scegli il set di miglior soddisfazione.
    Con quello poi prova a fare il test 'motrice'. Non usare il dito, ma utilizza un po di glitters nel fluido ed osservali muoversi nella condotta (spero trasparente).
    Attenditi, con i dati elettrici che riporti, qualche cm/min (per essere ottimisti, molto ottimisti).
    Comunque complimenti per la tua prova.
    Ti saluto,
    Hike
    PS: Mi piacerebbe sapere il parere di Furio.

    Edited by hike - 1/7/2005, 00:08
     
    .
  15. bensan
     
    .

    User deleted


    Ciao a tutti

    L'idea di realizzare questo geniale dispositivo mi interesa moltissimo, c'e' pero' qualcosa che mi sfugge e vi chiedo se potete darmi qualche indicazione.

    Nel caso di una bobina immersa in un campo magnetico costante non succede nulla sino a quando quest'ultima non si mette in movimento. A questo punto si crea una forza elettro motrice indotta nel conduttore che puo' generare una differenza di potenziale tra i capi della bobina o generare una corrente se i due capi della stessa sono a contatto.

    In questo caso avremmo sempre un campo magnetico costante (i due magneti) e la corrente e' rappresentata dalle cariche ioniche del sale disciolto nell'acqua che rappresenterebbero, nel nostro caso, il movimento del flusso di elettroni nel conduttore di rame.

    Quindi facendo circolare la soluzione acquosa in un campo magnetico costante, non dovrei generare una forza? (Il principio del movimento del motore elettrico non e' questo?).
    Se poi pongo due elettrodi in posizione opposta ed allineata, come calcolo la differenza di potenziale che c'e' tra loro?

    Sto provando a fare delle ricerche in rete, ma non ho acora trovato delle risposte, potreste aiutarmi voi?

    Ciao
    Benedetto

    Edited by bensan - 1/7/2005, 09:27
     
    .
22 replies since 28/6/2005, 18:07   3510 views
  Share  
.