progetto energetico italiano

bozza di programma per la riconversione del sistema

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  1. en.ergo
     
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    Ciao a tutti,

    abbiamo approntato una bozza (estremamente sintetica) delle linee guida di una ipotetica "riconversione del sistema energetico italiano", al link www.energoclub.it/Bozza_programma_rev-0.htm troverete la bozza suddivisa in 3 parti, la prima parte è relativa al potenziale totale delle fonti energetiche rinnovabili per la produzione di energia elettrica, energia termica e carburanti. La seconda parte riguarda la traccia di un programma articolato nel tempo per la riconversione del sistema energetico. La terza parte è relativa all'indagine sulle risorse finanziarie disponibili o potenziali per supportare il programma, questa parte per il momento è solo accennata e manca completamente la componente quantitativa, l'abbiamo messa solo per evidenziare che c'è da considerare anche questa questione ma per il momento il lavoro è da concentrarsi sulle prime due parti, delle quali ci sono alcune specifiche e dettagli sotto il capitolo "Dati, note e riferimenti".

    Abbiamo deciso di portare sul forum -almeno in sintesi- la ricerca in questione, in quanto ancora non sembra ci sia niente di simile da poter valutare ed analizzare, allo scopo di promuovere un dibattito aperto e cominciare ad entrare nell'ordine di idee delle possibilità che abbiamo sulla questione. Chi è a conoscenza di lavori simili o con i quali poterci confrontare è invitato a segnalarli.

    Naturalmente ben vengano opinioni, osservazioni, proposte e contributi riguardo i contenuti della bozza programmatica

    a presto
    francesco

    Edited by en.ergo - 1/11/2006, 11:43
     
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  2. Archangel
     
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    Molto interessante. E' un programma condivisibile, per il quale però occorre trovare le risorse, cioè la "volontà politica" di investire.

    Trovo interessante in particolare questo punto:

    d) Entro il 2010 non più estrazione di idrogeno da idrocarburi
    Attualmente l'idrogeno viene prodotto a partire da metano o da petrolio, essendo fonti relativamente scarse la produzione di idrogeno dovrà essere effettuata utilizzando il carbone, materia prima molto più abbondante. La tendenza attuale è quella di utilizzare il carbone per la produzione di energia elettrica ma per questo serve bruciarlo con relativa emissione di gas in atmosfera, nella produzione di idrogeno (ma anche di altri carburanti) partendo da carbone non c'è combustione per cui i reflui di lavorazione possono essere più facilmente controllati e potenzialmente riciclati.
    Questo permette una strategia per cominciare ad avere a disposizione idrogeno, con lo scopo di cominciare a creare la filiera per l'utilizzo di questo carburante.
    L'idrogeno, a regime, dovrà essere prodotto a partire da fonti rinnovabili e partecipare al sistema di accumulo/approvvigionamento nel sistema energetico.

    E' interessante l'uso del carbone, abbondante ed economico, come materia prima in generale. Ma personalmente non credo che quello dell'idrogeno sia un obiettivo ancora attuale. La spinta all'idrogeno, ritenuto non inquinante (che poi non è del tutto vero, perchè nella combustione produce NOx) è nata negli anni in cui le auto ancora inquinavano l'atmosfera delle grandi città. Ora con le ultime normative le auto inquinano molto meno; restano le polveri sottili dei diesel, che saranno presto eliminate con i FAP, per cui l'idrogeno avrebbe un senso solo come vettore energetico se prodotto con le energie rinnovabili, il che è molto al di là da venire.
    Invece il carbone potrebbe venire convertito in combustibili liquidi, molto più facilmente stoccabili e trasportabili e anche più sicuri dell'idrogeno. Sono tutte tecniche note a già in uso usando come materia prima il metano, più pulito. Ma, problemi di depurazione a parte, quando il gas naturale fosse esaurito il carbone potrebbe tranquillamente sostituirlo come materia prima, sia pure con tutti problemi pratici dell'estrazione, del trasporto, dello stoccaggio e della depurazione che il metano ha molto meno.




     
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  3. en.ergo
     
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    Caro Archangel,

    felice di ritrovare un forumista energetico della prima ora, manca solo enzogal e poi ci siamo tutti :-)

    grazie dell'apprezzamento sulla bozza proposta, in effetti quello che manca è la volontà politica, non certo le rinnovabili, quello che intanto possiamo fare è ribadire e documentare la consistenza del flusso energetico che va costantemente sprecato, ad un certo punto qualcuno ne prenderà atto.

    Per quanto riguarda l'uso del carbone sono personalmente daccordo, in effetti tra parentesi è citata la possibilità di utilizzarlo per la produzione di carburanti, i quali rimangono il vettore energetico relativamente più problematico da procurare.

    Per il trasporto si possono ipotizzare diverse soluzioni, ad esempio si potrebbe gassificare il carbone "a bocca di miniera" e renderlo disponibile dovunque tramite il mentanodotto (hythane, syngas, ecc..) per essere trasformato in carburante liquido o anche utilizzarlo direttamente quale gas, rimane sempre la pericolosità e gli inconvenienti delle attività estrattive in miniera...

    A presto
    francesco

    Edited by en.ergo - 27/2/2006, 19:29
     
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  4. BrightingEyes
     
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    Vorrei cimentarmi anch'io nel dibattito, visto che la cosa mi entusiasma.

    Le cifre presentate sono interessanti, ma ottenerle non credo sia una cosina semplice, almeno nel breve termine. Io comunque mi limito al FV e solare termodinamico che conosco meglio.

    Come fare a ottenere 100 Twh da fotovoltaico? Ci investiamo risorse pubbliche, ovvio.
    Sbagliato. I calcoli di Battaglia, Coiante, ecc non lasciano spazio a dubbi. Nessuna risorsa pubblica verrà investita mai, da nessun governo, in una centrale FV che non sarebbe economicamente vantagiosa nemmeno se i pannelli FV costassero 0 €. Certo si farebbero i soliti impiantini pilota, dimostrativi, per dimostrare la sensibilità della classe politica al problema delle FER, ecc. Risultato? FV sempre marginalissimo.

    L'unica strada percorribile è affidare ai privati la messa in opera di migliaia, anzi centinaia di migliaia di impianti, in gran parte calibrati per la copertura dei consumi casalinghi, almeno all'inizio. E' la strada della Produzione Energetica Diffusa, che col tempo porterà anche a una vera e propria forma di agricoltura tecnologica, l'Agrienergia.
    So di essere un pò ripetitivo, ma spesso mi sono state avanzate obiezioni sulla effettiva realizzabilità della cosa e sul costo che comporterebbe. Alcuni hanno anche detto che alla fine se a produrre e a pagare sono sempre gli stessi il sistema non si regge. Altri lo interpretano come una forma di "lavoro socialmente utile" aggiornato, un pò un sussidio diffuso tipo pensione sociale o reddito di cittadinanza.

    Invece è una cosa del tutto diversa. Un sistema di sussidi brucia parte dell'energia prodotta, a prezzo sempre maggiore, e si autoalimenta in un ciclo perverso perchè impone costi maggiori alla produzione, prezzi maggiori alla vendita rendendo sempre più persone "bisognose di aiuto" e impoverendo alla fine tutti. In Italia siamo stati maestri indiscussi in questo sport e i risultati si vedono. Inoltre il carico maggiore viene furbescamente, ma non intelligentemente, addossato al sistema produttivo (le imprese) con sonseguente disincentivazione alla produzione e distribuzione di ricchezza. E' una valutazione politica, quindi non approfondisco oltre. Ognuno ne trarrà le proprie impressioni.

    Allo scopo della discussione mi preme solo evidenziare una strada semplice, relativamente poco costosa, percorribile senza "rivoluzioni" sociali o misure draconiane che può condurre al risultato esposto nella tabella presentata da En.ergo

    Ho fatto una tabella in Excel (in effetti Openoffice che considero più "ecosostenibile", ma dovrebbe essere compatibile 100%) simulando uno sviluppo del FV incentivato sull'arco di 15 anni. Il punto focale di tutta la programmazione resta il costo a Kwp del pannello. Seguendo le previsioni più realistiche incontrate in rete (quindi non certo le più ottimisitiche) ho previsto un costo di € 5000/kwp per il 2008 - €3000/kwp nel 2012 - €1800/kwp nel 2015 fino a raggiungere la mitica soglia del €1000/kwp nel 2020.

    L'analisi prevede una parte corposa di investimenti affidati a imprese e piccoli risparmiatori, assumendo un costo medio di impianto sui 60.000 - 75.000 euro per gli anni coperti dall'incentivazione e di 30.000€ per i successivi. Ovviamente la quota di investimento delle famiglie sarà più ridotta, ma è una previsione media.

    Premetto che è solo una previsione personale, ma credo abbastanza realistica nelle linee generali. Un business plan energetico degli incentivi, molto superiore ed esteso rispetto all'attuale CE, ma che ne ricalca in toto lo schema e quindi del tutto fattibile. A monte di tutto c'è da capire bene lo scopo dell'incentivazione.

    Scopo della tariffa incentivante del CE non è creare imprenditoria fittizia o sovvenzionare qualcuno più furbo degli altri, ma diffondere il più possibile il FV. Creare un mercato del FV in tutta Europa solido, forte e capace di autosostentarsi in futuro. Tale mercato diventa un appetibilissimo target per le aziende, stimolando la concorrenza e la caduta dei prezzi.

    L'obiettivo del 1000€/Kwp non è per nulla irrealistico come si sente spesso affermare, il film sottile in questo senso è ben più che una speranza. Alla soglia di 1000€/Kwp non è più necessario alcun incentivo. Chi investirà nel FV a quel costo ne avrà un concreto guadagno.

    Le conclusioni che ne traggo sono:

    1) Gli incentivi NON sono affatto un costo insostenibile o una forma di ingiusta tassazione "mascherata". Anche ammettendo una diffusione esplosiva delle installazioni (comunque da controllare e gradualizzare come si fa ora col CE) la parallela discesa dei costi di installazione permetterà un adeguamento progressivo al ribasso dell'incentivazione mantenendo il costo totale a carico del consumatore medio non superiore a poche centinaia di euro l'anno. Tale costo è totalmente proporzionale al consumo e non pesa sull'attività produttiva. Se a qualcuno appare eccessivo è bene ricordare che le alternative potrebbero rivelarsi più costose alla fine. E' inoltre un costo facilmente accettato vista la valenza di vantaggio per tutta la società.

    2) L'obiettivo dei 1000€/Kwp è un traguardo che, una volta raggiunto, rivoluzionerebbe l'intero modello sociale. Non si tratta di crederci, fare crociate, movimenti popolari od altro. Coltivare energia dal sole rivendendola diventerà vantaggioso, indipendentemente che lo si faccia per convinzione, credo, lucro o altro.

    3) La richiesta della rete di energia regolare mal si concilia con la natura alternante del FV. Ma una produzione diffusa e massiccia comporterà invitabilmente la creazione di poli aggreganti di microproduttori che troveranno in strutture centralizzate a livello locale una soluzione semplice e redditizia di accumulo tramite produzione di idrogeno. é la filosofia degli HUB diffusi sul territorio che anche la UE prevede. (v. https://www.hfpeurope.org - Deployment strategy 2005/2006)

    4) La stessa politica di CE potrebbe essere adattata a altre forme di FER. Sopratutto biomassa, minieolico, biocarburanti, geotermico (se devo investire in pompa geotermica è giusto che tu che preferisci andare a gas/gpl perchè è comodo e meno caro paghi una quota, visto che inquini e ci rendi dipendenti da importazioni costose e a rischio).

    Tengo a precisare, tanto per chiarezza, che sono imprenditore, libero professionista e distante anni luce dalle visioni no-global, autonomistiche, sindacatocratiche etc. Sono e resto convinto che un piccolo aumento del costo energetico a breve possa condurre a lungo termine a una corposa riduzione di molti costi parassitari che ora affliggono il bilancio italiano. Più bolletta ora e meno tasse ora e nel futuro. Non piacerà a tutti, ma alternative non ce ne sono (oddio... magari qualcuna c'era fino al 1987, ora resta il motore di Schietti e il moto perpetuo, ma credo siano da sperimentare ancora un pò shifty.gif ).
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  5. en.ergo
     
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    ciao BrightingEyes,

    CITAZIONE (BrightingEyes @ 18/3/2006, 16:30)
    Allo scopo della discussione mi preme solo evidenziare una strada semplice, relativamente poco costosa, percorribile senza "rivoluzioni" sociali o misure draconiane che può condurre al risultato esposto nella tabella presentata da En.ergo.
    Ho fatto una tabella in Excel (in effetti Openoffice che considero più "ecosostenibile", ma dovrebbe essere compatibile 100%) simulando uno sviluppo del FV incentivato sull'arco di 15 anni.

    nella tabella che proponi arrivi a conclusioni anche più ottimistiche di quanto proposto nel documento iniziale, sia in termini di produttività (140 contro 100 TWh) che nel tempo necessario (15 anni contro 30 anni) in effetti il potenziale fv è ben maggiore di quanto citato, per il fatto che è stato preso in considerazione solo il potenziale installabile in edifici e strutture varie, questo perché si pensava ad una generazione distribuita e diffusa ad opera di privati, sia in ambito residenziale che aziendale, quindi per autoconsumi (sistemi in rete con scambio sul posto)

    Già oggi è possibile produrre celle fv ad un costo di 1€/Wp ( 2500-3000€ installato), più che a contributi in conto energia io spero che si vada in questa direzione, in modo da riservare risorse finanziarie anche ad altre tecnologie.

    In sostanza condivido tutto quello che hai scritto, osservando però che il fv da solo non risolve il problema del fabbisogno elettrico ( in quanto anche con un costo di 1€/Wp il costo di generazione non è competitivo nel mercato ma solo per autoconsumi) e che poi abbiamo bisogno anche di energia termica e di carburanti.

    cari saluti
    francesco

     
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  6. BrightingEyes
     
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    Sicuramente servono altre fonti per energia termica e carburanti, ma anche per l'elettrica che non sarà certo coperta tutta da FV anche nelle più rosee previsioni. Infatti io penso che ancora per diversi anni sia necessario il ricorso a fonti come il carbone e forse il nucleare.

    Ma non è questo il punto della riflessione, l'aspetto centrale è invece sullo strumento del Conto Energia. Non sono d'accordo sul fatto che sia inutile. La diminuzione dei prezzi non si può ottenere in altro modo (se non in tempi molto più dilatati). Se il CE venisse applicato come ipotizzo nella tabella (quindi con limiti molto più ampi degli attuali), e magari fosse adottato da diversi altri paesi europei, il mercato del FV avrebbe un boom enorme creando i presupposti per una "guerra dei prezzi" simile al mercato informatico. Solo il mercato funziona in questi casi, non serve altro per stimolare ricerca e produttività.

    Tra l'altro il CE non assorbe risorse finanziarie statali che possono così vantaggiosamente essere indirizzate verso altre soluzioni.

    Io comunque quando parlo di €1000/Kwp intendo all'installazione, non alla produzione. Può sembrare un obiettivo lontanissimo, ma 15 anni sono un'era geologica in campo tecnologico.

    Il dato di 140 Tw è una pura supposizione, basata su un presumibile "effetto valanga" di installazioni col costo a €1000/Kwp. Può essere minore, ma anche maggiore. A quel punto, senza incentivo, l'unico limite sarà la tariffa pagata dai gestori di rete e la necessità di fornire energia non-alternante. Ma a questo si dovrà trovare risposta con sistemi di produzione e accumulo di idrogeno (che, fra parentesi, è il combustibile su cui punta tutta l'impostazione energetica futura della UE).

    Io non vedo altre strade così promettenti e a prova di "scettico prevenuto" o "amministratore pubblico squattrinato" per stimolare una diffusione massiccia delle FER. E non credo nemmeno sia da limitare al FV, ho analizzato quello per comodità (diciamo che sulle altre ne so poco tongue.gif ) ma credo non ci siano difficoltà a immaginare lo stesso meccanismo per biomassa, biocarburanti ecc.

    Ciao
     
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  7. m.vegeth
     
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    Come fare a ottenere 100 Twh da fotovoltaico? Ci investiamo risorse pubbliche, ovvio.
    Sbagliato. I calcoli di Battaglia, Coiante, ecc non lasciano spazio a dubbi. Nessuna risorsa pubblica verrà investita mai, da nessun governo, in una centrale FV che non sarebbe economicamente vantagiosa nemmeno se i pannelli FV costassero 0 €. Certo si farebbero i soliti impiantini pilota, dimostrativi, per dimostrare la sensibilità della classe politica al problema delle FER, ecc. Risultato? FV sempre marginalissimo.


    Ciao a tutti, premetto che non sono al corrente dei calcoli di Battaglia e Coiante ma se le cose stanno così io ho qualche cosa che non torna.....
    Su http://www.pvresources.com/en/top50pv.php vedo i 50 impianti fotovoltaici più grandi al mondo, e secondo il mio punto di vista non sono impiantini....come si può notare quasi metà di essi è situata in Germania....loro astanno ad anni luce da noi.....ed è evidente che nei loro piani di sviluppo abbiano fatto anche loro dei calcoli...quindi chi e che li sbaglia???? huh.gif huh.gif

    In'oltre stiamo freschi se aspettiamo che privati di propria iniziativa investano in massa in fotovoltaico.....la maggior parte della gente non sa distinguere tra un pannello termosolare e un fotovoltaico....... wacko.gif , questa è l'impressione che ho!!
    Dal mio punto di vista dovrebbe essere compito della politica, ma haimè, forse anche i nostri politici non sanno distinguere tre termosolare e foovoltaico........sigh!
     
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  8. alev
     
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    Avete mai sentito parlare del progetto archimede (legge 388/2000) portato avanti da Enea in collaborazione con Enel?
     
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  9. alev
     
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    ....visto che nessuno dice nulla.....l’Enea sta studiando da qualche tempo il modo di accumulare l’energia solare sotto forma di calore ad alta temperatura (> 500 °C), il calore accumulato viene poi utilizzato per la produzione di vapore per poi sfruttarlo nelle centrali termoelettriche. . secondo me questo sistema, che esiste già da un ventennio, è molto più efficiente del fotovoltaico anche perchè il fotovoltaico è discontinuo, mentre con il solare termodinamico il calore fornito dal sole, durante il giorno, può essere "stoccato". se avete tempo visitate il sito dell'Enea
    p.s. con questo volevo dire che un minimo viene fatto anche in Italia
     
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  10. BrightingEyes
     
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    CITAZIONE (m.vegeth @ 19/3/2006, 23:37)
    Ciao a tutti, premetto che non sono al corrente dei calcoli di Battaglia e Coiante ma se le cose stanno così io ho qualche cosa che non torna.....
    Su http://www.pvresources.com/en/top50pv.php vedo i 50 impianti fotovoltaici più grandi al mondo, e secondo il mio punto di vista non sono impiantini....come si può notare quasi metà di essi è situata in Germania....loro astanno ad anni luce da noi.....ed è evidente che nei loro piani di sviluppo abbiano fatto anche loro dei calcoli...quindi chi e che li sbaglia???? huh.gif huh.gif

    In'oltre stiamo freschi se aspettiamo che privati di propria iniziativa investano in massa in fotovoltaico.....la maggior parte della gente non sa distinguere tra un pannello termosolare e un fotovoltaico....... wacko.gif , questa è l'impressione che ho!!
    Dal mio punto di vista dovrebbe essere compito della politica, ma haimè, forse anche i nostri politici non sanno distinguere tre termosolare e foovoltaico........sigh!

    In Germania esiste da 2 o 3 anni il Conto Energia, anche più generoso che quello italiano. Il boom del FV in Germania parte proprio da quello.
    Spiace pure a me, intendiamoci, ma le centrali FV al momento sono lontanissime da un ritorno economico. Che molti paesi investano in impianti di ricerca, anche grossi, è normale e anche giusto, ma non cambia di un pelo la situazione.

    Sul fatto che il privato non distingua FV da termosolare concordo, ma l'enorme successo del CE italiano (guardatevi il numero delel domande) dimostra che c'è uno zoccolo di gente almeno un minimo informata e ce ne sarà sempre di più. Che l'incentivazione sia compito della politica è vero, ma se il risultato è il solito "totmila tetti FV" con contributino a quattro gatti che si traduce solo in un'esborso di soldi pubblici senza contropartita è molto meglio che i politici si astengano.

    La richiesta dei classici "investimenti" sul solare è sbagliata, banale e non supportata da alcun dato economico, e per questo non verrà esaudita. Prima ci si rende conto di questa verità meglio sarà per il destino del FV e di tutte le FER italiane presenti e future.

    CITAZIONE (alev @ 20/3/2006, 00:37)
    ....visto che nessuno dice nulla.....l’Enea sta studiando da qualche tempo il modo di accumulare l’energia solare sotto forma di calore ad alta temperatura (> 500 °C), il calore accumulato viene poi utilizzato per la produzione di vapore per poi sfruttarlo nelle centrali termoelettriche. . secondo me questo sistema, che esiste già da un ventennio, è molto più efficiente del fotovoltaico anche perchè il fotovoltaico è discontinuo, mentre con il solare termodinamico il calore fornito dal sole, durante il giorno, può essere "stoccato". se avete tempo visitate il sito dell'Enea
    p.s. con questo volevo dire che un minimo viene fatto anche in Italia

    Conosco il progetto, sicuramente una ottima speranza, ma per ora solo speranza. Ci sono anche altre possibilità (Dischi a concentrazione + stirling) che promettono buoni rendimenti a costi contenuti. Che si investano soldi pubblici su queste possibilità lo trovo accettabile, certo, ma può benissimo andare in parallelo a soluzioni come il CE (che non costano soldi allo stato). Dal momento in cui si dimostra una loro competitività con le non rinnovabili ben venga anche che l'Enel si faccia una dozzina di centrali , temo che qualche problema ci sia però.
    Altra soluzione sarebbe fregarsene se il Kwh da queste centrali costa di più e farle lo stesso facendo pagare di più il Kwh al consumatore (la vuoi l'energia pulita? paga biggrin.gif ). Ovviamente però alzare il costo del Kwh va bene per i privati, non per le aziende che già hanno abbastanza "braccia legate dietro la schiena" in Italia per competere con gli altri paesi.
    E qui mi sa cominciano gli "attriti" tongue.gif
     
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  11. fabiomas
     
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    CITAZIONE (en.ergo @ 26/2/2006, 16:17)
    Ciao a tutti,

    abbiamo approntato una bozza (estremamente sintetica) delle linee guida di una ipotetica "riconversione del sistema energetico italiano", al link www.energoclub.it/Bozza_programma_rev-0.htm ................

    a presto
    francesco

    Ciao Francesco,
    ottima idea quella di fare un discorso così ampio e completo.
    Volevo fare 3 commenti:
    1)credo che il potenziale eolico sia maggiore,specialmente se si prendono in considerazione centrali off-shore,penso che 20 GW non sia una potenza impossibile da installare nel lungo periodo.

    2)per quanto riguarda i trasporti credo un punto del programma dovrebbe essere quello di spingere per il passaggio dai motori a combustione a quelli elettrici.

    3)sarebbe interessante che nel programma si parlasse anche dei vari sistemi di accumulo di energia per poter rendere stabile tutto il sistema.

    Ciao
     
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  12. en.ergo
     
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    CITAZIONE (alev @ 20/3/2006, 00:14)
    Avete mai sentito parlare del progetto archimede (legge 388/2000) portato avanti da Enea in collaborazione con Enel?

    Ciao Alev,

    sul documento oggetto di questa discussione il progetto al quale ti riferisci è al link www.energoclub.it/Bozza_programma_rev-0.htm#6, purtroppo il progetto in Italia è "congelato" (il che è ironico per una tecnologia solare...). Più interessanti ed efficienti sono i sistemi indipendenti a parabola con motore stirling ai quali si riferiva anche BrightingEyes (http://www.stirlingenergy.com/default.asp) ancora più interessante se il tutto è fatto in partnership con la tunisia o altri paesi nord-africani.....

    Saluti
    francesco

    CITAZIONE (fabiomas @ 20/3/2006, 12:52)
    1)credo che il potenziale eolico sia maggiore,specialmente se si prendono in considerazione centrali off-shore, penso che 20 GW non sia una potenza impossibile da installare nel lungo periodo.

    Ciao Fabiomas

    in effetti probabilmente hai ragione, solo che non ci sono "pezze di appoggio" per quanto riguarda l'off-shore in Italia e per questo al momento non è stata ventilata l'ipotesi. Tanto meglio se puoi segnalare qualche riferimento al riguardo

    CITAZIONE
    2)per quanto riguarda i trasporti credo un punto del programma dovrebbe essere quello di spingere per il passaggio dai motori a combustione a quelli elettrici.

    giusto, questo passaggio però riguarda più il risparmio energetico (essendo in qualche modo l'energia elettrica più un vettore che una fonte), comunque da tenere in considerazione.

    CITAZIONE
    3)sarebbe interessante che nel programma si parlasse anche dei vari sistemi di accumulo di energia per poter rendere stabile tutto il sistema.

    anche questo punto è certamente da sviscerare, oltre ai sistemi di accumulo si dovranno considerare delle strategie di generazione, guardando al fatto che le fonti rinnovabili possono essere complementari utilizzandone un mix. Poi tutti i sistemi di accumulo ( per chi non li conoscesse può farsene un'idea alla pagina www.energoclub.it/Accumulatori_di_energia.htm ) possono essere convenienti nel giusto contesto, sia a carico dei produttori-utilizzatori e sopratutto a carico del (o dei) gestore della rete. Da quanto emerge ad una prima valutazione non è improbabile che il costo possa mediamente incidere per un centesimo di euro sul kWh, o anche solo una frazione di centesimo. Certo questo può essere se la questione non viene sottovalutata e sopratutto se, con l'occasione, si pensa anche ad ottimizzare l'efficienza della rete di distribuzione, attualmente le perdite in rete sono di circa il 7%, anche un solo punto di miglioramento comporta un recupero di qualcosa come 3.000 GWh all'anno !

    grazie della collaborazione
    francesco
     
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  13. fabiomas
     
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    CITAZIONE (en.ergo @ 20/3/2006, 21:29)
    CITAZIONE (fabiomas @ 20/3/2006, 12:52)
    1)credo che il potenziale eolico sia maggiore,specialmente se si prendono in considerazione centrali off-shore, penso che 20 GW non sia una potenza impossibile da installare nel lungo periodo.

    Ciao Fabiomas

    in effetti probabilmente hai ragione, solo che non ci sono "pezze di appoggio" per quanto riguarda l'off-shore in Italia e per questo al momento non è stata ventilata l'ipotesi. Tanto meglio se puoi segnalare qualche riferimento al riguardo

    Ciao,
    il CNR ha fatto una mappa dei venti del mediterraneo da cui risulta che ci sono zone lungo la costa italiana con circa 8m/s di vento medio a 70-80 metri dal livello del mare.
    http://www.cnr.it/cnr/news/CnrNews?IDn=1367

    Su un numero de il solea360gradi si parla di un notevole interesse nel settore da parte di società italiane
    http://www.ilsolea360gradi.it/2003/febbraio2003.pdf (pagina11)

    Su quest'altro c'è scritto che nel mediterraneo ci sono notevoli potenzialità (anche se ci sono problemi maggiori rispetto al mare del nord per quanto riguarda le fondamenta) e che pare ci siano già progetti per impianti offshore in sicilia meridionale
    http://www.ilsolea360gradi.it/2003/aprile2003.pdf (pag 12)

    In tutte e due gli articoli si parla anche della possibilità di utilizzare le piattaforme offshore che devono essere dismesse nell'adriatico per installarci sopra i generatori eolici.

    Purtoppo non ho numeri precisi,comunque le possibilità tecniche credo che ci siano tutte e anche l'interesse dei privati.


    Ciao
     
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  14. BrightingEyes
     
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    Sull'offshore il problema effettivamente è che il Mediterraneo ha di norma fondali profondi già a poche miglia dalla costa.

    Avevo letto dell'ipotesi di piattaforme galleggianti ancorate con cui si pensava di sfruttare sia il vento sopra la superficie, sia le correnti sotto. Ma ho perso il riferimento e non ne ho più letto nulla. (Mi pare l'ipotesi fosse di prevederle alle Bocche di Bonifacio, dove in effetti vento e corrente non sono da buttar via).
     
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  15. en.ergo
     
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    CITAZIONE (fabiomas @ 21/3/2006, 08:12)
    il CNR ha fatto una mappa dei venti del mediterraneo da cui risulta che ci sono zone lungo la costa italiana con circa 8m/s di vento medio a 70-80 metri dal livello del mare.
    http://www.cnr.it/cnr/news/CnrNews?IDn=1367

    Ciao Fabiomas,

    abbiamo fatto richiesta della mappa dei venti del CNR ma per il momento non ci hanno risposto, intanto consoliamoci sapendo che qualcun altro si dà da fare: www.ansa.it/ecoenergia/notizie/rubriche/eolico/20060302153533841952.html

    E' vero anche che, più ci si informa e più il potenziale delle rinnovabili aumenta.....

    a presto
    francesco
     
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37 replies since 26/2/2006, 16:17   4784 views
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