Pila atomica fai da te

più facile di così!

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  1. Docrates
     
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    Ecco il link che spiega il suo funzionamento....

    http://www.rexresearch.com/nucell/nucell.htm


    che ve ne pare? E' possibile metter in fase tutte le emissioni del decadimento radiattivo al fine di sfruttare la componente magnetica dell'energia della particella ?

    Io, intanto sopetto che l'autore ha evitato di dirci qualcosa....ho un sopetto: a voi, la necessità di avere un "Q" altissimo fa venire in mente niente? A me si, poi vi dirò......
     
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    No,sinceramente il fatto di avere un Q molto alto (ho visto che qui usano bobine di argento e rame,tipiche di circuiti Vhf e di testine magnetiche per giradischi analogici) non mi stupisce tanto...a cosa pensavi? il Q restringe la banda di frequenza, e fa diminuire le perdite resistive,per me e' d'obbligo.Anche se non so quanti anni possano resistere i condensatori,sono sollecitati meccanicamente milioni di volte al secondo,e tendono a scaldare e a deformarsi,nonchè a sforacchiarsi in ogni istante---
     
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  3. Docrates
     
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    Un circuito risonate ad elevato Q tradotto in italiano significa che ha bassissime perdite. Ora immagina che il decadimento radioattivo per effetto betavoltaico generi una corrente nella bobina: grazie alle bassissime perdite la tensione ai capi dell'induttore aumenterà sempre più e con essa l'energia immagazinata. Dopo un certo tempo (che l'autore del dispositivo forse non a caso non dice) accende l'interruttore del secondario trasferendo così l'energia alla lampadina accendendola.
    In pratica quello che "potrebbe" accadere è che il dispositivi impiega un certo tempo relativamente lungo per caricarsi e breve per scaricarsi. Quegli 11W che dichiara l'autore potrebbero riferirsi alla potenza istantanea calcolata nell'istante di chiusura del dispositivo, ma la potenza media potrebbe essere ben più bassa.
    In effetti la cosa mi sembra logica:la potenza non può che venire dal decadimento dell'uranio, se in uscita ho 11W medi li dovrei avere anche in ingresso, ossia l'uranio si accenderebbe anche lui come una lampadina. Cosa che non accade.

    Edited by Docrates - 15/3/2006, 22:33
     
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    Ti diro' che a volte ho lavorato con circuiti a buon fattore Q....essendo il Q costante,il condensatore e la bobina (a lampadina scollegata),si scambiano reciprocamente le cariche,e non assorbono piu' le particelle dell'uranio.Mentre inizia ad aumentare la temperatura,dato che che condensatore e bobina dissipano onda dopo onda.A mano a mano che si alza la temperatura,bobina e condensatore riprendono a assorbire dall'uranio,e il ciclo riprende per un istante.Non so se è comprensibile ciò che scrivo,mi auguro di si.....in pratica,a lampada scollegata, bobina e condensatore assorbono solo l'energia che si dissipa per effetto resistivo,un po' come fanno i trasformatori collegati alla 220 nel primario e con i secondari aperti....
     
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  5. ElettroRik
     
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    CITAZIONE(Docrates @ 15/3/2006, 22:30)
    Ora immagina che il decadimento radioattivo per effetto betavoltaico generi una corrente nella bobina: grazie alle bassissime perdite la tensione ai capi dell'induttore aumenterà sempre più e con essa l'energia immagazinata. Dopo un certo tempo (che l'autore del dispositivo forse non a caso non dice) accende l'interruttore del secondario trasferendo così l'energia alla lampadina accendendola.

    Pienamente daccordo. E non solo, la bobina non è altro che un modo per raccogliere effetto betavoltaico nello spazio geometrico intorno all'uranio. Il condensatore immagazzina la tensione creatasi e poi quando viene acceso l'interruttore s'accende la lampadina.

    Se in vece di una bobina ci fosse un zig-zag di tubi che circonda il tubetto d'U sarebbe la stessa identica cosa.
    Credo proprio che il Q non c'entri un granchè.....

     
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  6. Docrates
     
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    non credo, per funzionare come dici tu ossia facendo funzionare la bobina da semplice schermo raccoglitore, dovrei collegare anche l'uranio elettricamente al sistema: l'uranio che emette elettroni si carica positivamente e il rame che li riceve negativamente.
    Lì invece non c'è collegamento elettrico con l'uranio, sembra proprio che l'autore sia riuscito in qualche modo a rendere coerente una emissione che normalmente non lo è. Forse mi sfugge qualcosa.

    Ci sono esperti (o fissati) di fissione atomica nel forum? E' possibile rendere coerente il decadimento radiottivo?
     
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  7. Andrea Rampado
     
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    CITAZIONE(Docrates @ 12/3/2006, 15:59)
    Ho trovato questo

    Reattore nuclare a risonanza

    Basterebbe uno di questi (più grande magari) nella centina di un condominio e potremo staccarci dall'ENEL !!! tongue.gif ( ci attaccheremo a venditori di uranio però sad.gif )


    PS: spero di averlopostato nel posto giusto, sennò, moderatori, fate ciò che dovete :punizione:

    Non sono un esperto ma ti posso dare un mio piccolo contributo; questo tipo di reattore potrebbe essere alimentato con un isotopo del potassio, il K40, la Betavoltaic con la consulenza scientifica di Santilli ha progettato e realizzato parecchi prototipi funzionanti, batterie che potrebbero durare anni.
    Nel link che hai citato se vai a fondo pagina vedrai che viene appunto riportato il link della Betavoltaic, ti suggerisco di entrare qui http://betavoltaic.com/about.html per vedere il legame con Santilli.
    Il K40 è un sottoprodotto di una particolare reazione messa a punto da Santilli il "Plasma Vortex" che produce energia a seguito di reazioni di FUSIONE NUCLEARE, ma di questo in rete troverai poco o nulla, devo aver conservato qualcosa nelle email avute con Santilli, appena un atm di tempo vedo di inviartele se ti interessano.
    La Betavoltaic da diversi anni sta cercando fondi per portare avanti ricerche e produzione in serie di queste nuove batterie, ma ci sono un mucchio di ostacoli da superare e tutti di natura umana e non tecnica.
    Tra le componeti di questa invenzione vi è l'utilizzo del "metallo liquido" mi sembra come isolante del decadimento accellerato, anche se basterebbe nel caso del K40 un paio di millimetri di graffite se non ricordo male.
    Ciao
     
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  8. ElettroRik
     
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    CITAZIONE(Docrates @ 16/3/2006, 11:00)
    non credo, per funzionare come dici tu ossia facendo funzionare la bobina da semplice schermo raccoglitore, dovrei collegare anche l'uranio elettricamente al sistema: l'uranio che emette elettroni si carica positivamente e il rame che li riceve negativamente.

    L'effetto betavoltaico ce l'hai anche a distanza per impatto delle particelle. Non occorre connettere galvanicamente l'Uranio.
     
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  9. Wechselstrom
     
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    Riguardo alla generazione termoelettrica via radioisotopi:
    http://www.ne.doe.gov/space/space-desc.html
    ciaociao smile.gif
     
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  10. Docrates
     
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    Grazie Andrea, accetto volentieri il materiale che vorrai mandarmi in pvt.

    Se ho intuito bene dalla tua risposta, è possibile stimolare l'emissione radiottiva, e attendo i documenti che mi manderai per capire in che modo funziona.
    Restà però la domanda se è realmente possibile rendere coerente l'emissione, ossia se è possibile che la fase delle particelle che colpisce la bobina sia sempre la stessa, così come ha scritto (o così ho capito io) l'autore dell'invenzione.

     
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    Leggendo 'tra le righe', ho notato che l'uranio emette particelle: l'aria intorno si ionizza,e quest'aria cede elettroni alla bobina.Bobina e condensatore,essendo risonanti,si scambiano di continuo gli elettroni.Collegando la lampadina,gli elettroni vi fluiscono. Quanto segnalato da Wech sfrutta invece il calore da impatto su una termocoppia,e ignoro se renda di piu' rispetto alla risonanza...non ho esperienza con l'uranio,purtroppo.Cos'è che non vi torna? se il wattaggio è reale?
     
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  12. Docrates
     
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    tradotto in soldono si. Sopetto che 11W sia il wattaggio istantaneo che si ha nel momneto di chiusura dell'interruttore (calcolato con V*V/R per intenderci) e non il wattaggio medio. Insomma un barbatrucco per sparare due dati che fanno effatto e basta.
     
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  13. KAP 15
     
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    CITAZIONE(Docrates @ 16/3/2006, 22:04)
    tradotto in soldono si. Sopetto che 11W sia il wattaggio istantaneo che si ha nel momneto di chiusura dell'interruttore (calcolato con V*V/R per intenderci) e non il wattaggio medio. Insomma un barbatrucco per sparare due dati che fanno effatto e basta.

    Scusa Docrates, questo significa che vengono dati per buoni i dati registrati nel momento di picco, mi puoi spiegare meglio?
     
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  14. Docrates
     
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    Non c'è dato saperlo KAP. Come nella maggior parte dei casi, gli inventori di quasti dispositivi sono ben laontani da un approccio realmente scientifico : avrebbe duovuto descrivere marca e modello della strumentazione, sistema di misura adottato, condizioni ambientali (temperatura umidità ecc), che cosa ha misurato, che misuire ha fatto , i risultati ottenuti e una stima dell'errore commesso durante la misura. Ovviemente gli inventori che ci sono per la rete non lo fanno mai.
    Così ci tocca fantasticare con quel poco che forniscono e cercare di capire cosa di buono c'è.

    Restà ancora la domanda se è realmente possibile rendere coerente in fase l'emissione, se si allora ci conviene compreare un po' di uranio, se no arrivederci all'ennesima bufala.

     
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  15. HEIM
     
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    CITAZIONE(Docrates @ 17/3/2006, 01:14)
    Non c'è dato saperlo KAP. Come nella maggior parte dei casi, gli inventori di quasti dispositivi sono ben laontani da un approccio realmente scientifico : avrebbe duovuto descrivere marca e modello della strumentazione, sistema di misura adottato, condizioni ambientali (temperatura umidità ecc), che cosa ha misurato, che misuire ha fatto , i risultati ottenuti e una stima dell'errore commesso durante la misura. Ovviemente gli inventori che ci sono per la rete non lo fanno mai.
    Così ci tocca fantasticare con quel poco che forniscono e cercare di capire cosa di buono c'è.

    Restà ancora la domanda se è realmente possibile rendere coerente in fase l'emissione, se si allora ci conviene compreare un po' di uranio, se no arrivederci all'ennesima bufala.

    Cosa intendi per "rendere coerente l'emissione" ? Costante nel tempo ? Coerente dal punto di vista spaziale ? Non ho capito.

    Qui, a me sembra, non siamo in presenza di fissione, non ci sono neutroni in viaggio, non abbiamo massa critica, non abbiamo effetto soglia. Quindi si sta lavorando sugli effetti dei beta, alfa e gamma rays, emissioni ad alta frequenza di quanti che chiamiamo particelle, impropriamente.

    L'effetto di queste radiazioni sarebbe di indurre campo elettromagnetico variabile con frequenza elevata in un "trasformatore" più o meno tradizionale, a causa dell'effetto ionizzante di esse particelle.

    E' questo il fenomeno che si osserva ?

    Se si, il tutto andrebbe schermato adeguatamente per i gamma in piombo.

    Se, invece, si tratta di emissione di neutroni legata al decadimento naturale dell' U238, allora - credo - che se esludiamo la fissione, non ci si possa ricavare granchè in termini di energia, ma solo farsi male; per schermare neutroni bisogna avere nuclei leggeri intrrno, per esempio un buon metro e mezzo di paraffina.

    Ma potrei anche non aver capito niente del fenomeno.
     
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33 replies since 12/3/2006, 15:59   8120 views
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