NanoTECNOLOGIE e NanoPATOLOGIE

E' corretto collegarle?

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. BrightingEyes
     
    .

    User deleted


    Benissimo, allora da utenti responsabili e assennati del forum cerchiamo di non creare allarmismi ingiustificati e aiutare la gente a capire senza barricarsi in un clima da rifiuto aprioristico purtroppo ben conosciuto in Italia.
    Il problema delle nanopatologie non è affatto ignorato a livello istituzionale : http://www.iss.it/uidf/news/cont.php?id=234&lang=1&tipo=4 se si dimostreranno evidenze scientifiche di pericolosità di alcuni materiali (asbesto, berillio, silice sono patogeni ben conosciuti da decenni. Se li uso in nanotecnologia non posso certo fingere di non sapere) ovviamente si prenderanno provvedimenti.
    Se ci sono rischi sanitari evidenti le statistiche mediche li rileveranno. Nella conferenza di Montanari a mio parere si da troppo spazio alle illazioni sul fatto che ogni particella trovata = malattia sicura. Così NON è affatto. Le nanoparticelle NON le ha inventate l'uomo. Evitarle è buona cosa e ben venga l'attenzione su inceneritori, cibi, ecc. E' un grande passo avanti nel riconoscimento delle vere cause patologiche di molte malattie, ma tutto lascia pensare che nessuna malattia si sviluppa per l'apporto di una particella (cosa che invece Montanari lascia sospettare).
    Le nanotecnologie e nanoterapie, come ogni scoperta umana, comportano rischi e necessitano di cura e attenzione.
    Un principio di prudenza tale da vietare a priori ogni nanoaffare invece per me è un'ulteriore idiozia che rovinerebbe una promettente specializzazione italiana.

     
    .
18 replies since 19/5/2006, 14:28   3190 views
  Share  
.