NanoTECNOLOGIE e NanoPATOLOGIE

E' corretto collegarle?

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  1. BrightingEyes
     
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    QUOTE (mangoo @ 5/8/2006, 16:03)
    Cari amici,

    mentre invito altri lettori del forum alla discussione, dedico questo post a delle precisazioni.

    Concordo e mi scuso se ho dato l'impressione di voler creare polemica sterile, questa discussione è molto interessante e non lo merita.
    In tutto l'ambiente medico le nanotecnologie ed ovviamente le nanopatologie sono viste come una nuova frontiera da studiare. Alcuni aspetti sono rivoluzionari e promettono di fare luce sui meccanismi di nascita di alcune malattie finora poco compresi oltre a promettere nuove forme rivoluzionarie di terapia.
    Un principio di precauzione serio io lo interpreto come la necessità di una ricerca seria e costante su queste tecnologie, svolta da personale competente, sia dal punto di vista delle possibilità fantascientifiche che promettono sia, parallelamente e sinergicamente, ai rischi eventuali. Nessuna fretta e nessuna concessione all'interesse dei privati da una parte, nessuna paura dell'ignoto e nessun limite ingiustificato dall'altra.
    Nel campo medico l'Italia è sempre stato un esempio in questo settore. I gravissimi effetti del Talidomide negli anni 50 ad es. sono stati sconosciuti da noi grazie a una molto più rigida normativa nei riguardi dei farmaci di nuova generazione.
    Nessuna concessione all'interesse delle multinazionali ma nessun pregiudizio insomma.

    Il discorso per gli inceneritori è solo un aspetto minore del problema. Problema grave sia chiaro, ma limitato. Si parte dalla conclusione certa che comunque è molto meglio farne a meno, e si può discutere di tutte le alternative possibili e se sia già ora possibile farne a meno (già dirottare la quota delle bollette A3 dalla cogenerazione verso il FV sarebbe un grandissimo inizio per me, i rifiuti ora sono un business pagato dai cittadini. Questo mi sembra assurdo).
    Però, pur con tutto il rispetto per le ricerche serie come lo sono quelle presentate, ricordiamo sempre che servono dati statisticamente concreti prima di trarre conclusioni generali. I termovalorizzzatori vengono usati in molte parti del mondo, è impossibile che un aumento significativo delle patologie correlate sfugga al controllo sanitario e serve sempre comparare i rischi che le altre soluzioni comportano (discariche ad esempio).
    Le leggi servono a fornire un limite non arbitrario e se è vero che la normativa attuale non è attenta alle nanoparticelle è necessario che lo diventi. Ma sempre partendo dal principio che è responsabilità di tutti affrontare e risolvere i problemi nel modo migliore per la comunità anche se a volte questo comporta un sacrificio per il singolo.
     
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18 replies since 19/5/2006, 14:28   3190 views
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