Teoria della free energy

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  1. odisseo
     
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    CITAZIONE (gencodicephp @ 31/7/2006, 08:20)
    Non c'è peggior sordo di uno che ci sente bene, ma si tappa le orecchie perchè non vuole sentire.

    CITAZIONE (odisseo @ 30/7/2006, 19:44)
    Prescindendo dal fatto che il protone "nudo" esiste solo per pochissimi e brevi istanti, poi, cattura un elettrone e perde la qualifica di ione

    "Il protone è nudo solo per pochissimi istanti", se NON c'è un campo elettrico.

    Un campo elettrico ideale può rimanere può mantenere i protoni nudi per un tempo infinito.

    Similmente anche il campo magnetico di una grossa calamita può mantenere il suo campo magnetico per un tempo infinito.

    Non ci vuole un gruppo elettrogeno di grande potenza per mantenere nudi un pò di protoni, cosi come non ci vuole un gruppo elettrogeno di grande potenza per mantenere il magnetismo di una banale calamita (acciaio-ferro).

    All'inizio purtroppo non sembrava che il magnetismo fosse adatto per sfruttare l'agitazione termica degli atomi, (sebbene che il magnetismo è causato da movimento di cariche elettriche).

    Io potrei anche pensare che l'atomo di idrogeno è una calamita perchè intorno al suo nucleo si muove un elettrone, e non è forse l'elettrone una carica elettrica ?

    E non si era detto che una carica elettrica che si muove genera un campo magnetico ?

    Non è forse vero che un campo magnetico che passa in prossimità ad solenoide, genera nel solenoide una corrente elettrica?

    In teoria io potrei anche togliere il campo elettrico e sfruttare il magnetismo degli atomi.
    Per chi non lo sapesse, gli atomi sono delle calamite ma a livello macroscopico questo non risulta perchè c'è il disordine generale.

    Sarcasticamente io potrei dire di togliere la ionizzazione, (perchè non serve a niente), e sfruttare il magnetismo dei singoli atomi, in questo caso come spiegheresti il fallimento del progetto perchè necessita troppa energia per spogliare il protone dal suo elettrone ?

    Bene, allora, sturati bene le orecchie e apri bene gli occhi:
    http://it.wikipedia.org/wiki/Ione

    Perchè io cosa ti ho scritto ?
    CITAZIONE
    a) gas ionizzato o parzialmente ionizzato a pressione ambiente e campo elettrico molto elevato
    oppure
    b) gas ionizzato o parzialmente ionizzato a bassa pressione e campo elettrico relativamente ridotto

    Se hai voglia di discutere, è buona norma leggere le cose che ti scrivono e, dopo averci ragionato sopra, rispondere

    Delle due l'una, non hai letto, oppure, hai risposto di getto a quella che ti pareva una critica

    Comunque, evita di pensare alle cose "ideali" e calati nel mondo "reale", hai provato a fare qualche calcolo per verificare se esistono delle "isole di fattibilità" per il tuo progetto ?

    Noto a margine che se invece di 1 metro cubo di gas vuoi utilizzare pochi decimetri cubi (il volume di una batteria di automobile) l'energia ottenibile, decresce proporzionalmente

    Facendo riferimento all'unico esempio da tè riportato (non hai rifatto i tuoi conti con le formule che ti ho consigliato ? ), passeresti da : 1000 litri di gas a (vogliamo esagerare ??) 5 litri di gas, quindi l'energia totale sarebbe al max : 211 J x 5/1000 = 1,055 j e considerando un salto termico di soli 10 °C invece di 300
    1,055 j x 10/300 = 0,035 j

    L'esempio/paragone con le calamite non regge minimamente perchè se posso produrre dei magneti permanenti (si smagnetizzano pure loro, lo sai, vero ?), voglio proprio vedere se sei in grado di estrarre dal cilindro una tecnologia in grado di produrre ioni idrogeno permanenti in un gas a pressione e temperatura ambiente

    Vuoi provare a sfruttare il campo magnetico prodotto dagli elettroni degli orbitali ?
    Ottimo, introduci un nuovo elemento di erraticità nel già erratico modo di succhiare energia all'ambiente

    Oltre al moto brovniano, dovresti tenere conto del fatto che gli elettroni muovendosi in uno spazio tridimensionale possono giungere da qualsiasi direzione in prossimità dei tuoi ipotetici nanosolenoidi

    Ergo ? Ulteriore drastica riduzione della probabilità che "qualcosa" influenzi positivamente le tue bobine, consentendo loro di captare una sia pur risibile quantità di energia

    Odisseo

     
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  2. odisseo
     
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    Ooooppppsssss..............

    Mi sono appena reso conto di aver alluso ad un altro forum su cui portiamo avanti la stessa discussione ma, non ho indicato gli estremi

    Scusate, provvedo subito

    http://xmx.forumcommunity.net/?t=3645061

    Odisseo
     
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  3. rabazon
     
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    hei genco,
    non ho nessun disegno,il mio progettino era solo un esperimento ideale,
    ed era questo...
    se e sottolineo se, si potesse avere una vernice nanotecnologica ,
    capace di trasformare una parte dell'energia cinetica delle molecole dell'atmosfera,in energia elettrica con urti piezoelettrici,
    e questa vernice avesse buone qualità intrinseche di vernice, resistenza, isolamento ecc...a bassissimo costo..
    unendo queste qualità potremmo spalmare gli edifici delle città
    con un discreto rendimento economico complessivo...
    in più si poteva dimostrare di ottenere (pochissima ma sempre qualcosa )
    energia gratis dalla conversione di energia termica caotica in buona energia elettrica...

    l'idea di principio era di sostituire il diavoletto di maxwell,
    che divideva il gas secondo le velocità termiche,
    con un dispositivo nano piezoelettrico...
    secondo alcuni, il lavoro necessario al diavoletto, lo avrebbe riscaldato tanto ,
    da riportare ad equlibrio termico i gas da lui divisi...
    nel caso dei dispositivi nano , che potremmo dire?

     
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  4. gencodicephp
     
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    CITAZIONE (rabazon @ 1/8/2006, 02:46)
    l'idea di principio era di sostituire il diavoletto di maxwell,
    che divideva il gas secondo le velocità termiche,
    con un dispositivo nano piezoelettrico...
    secondo alcuni, il lavoro necessario al diavoletto, lo avrebbe riscaldato tanto , da riportare ad equlibrio termico i gas da lui divisi...
    nel caso dei dispositivi nano , che potremmo dire?

    La legge commerciale di Moore stabilisce che ogni 2 anni il numero dei transistor deve circa raddoppiare.

    Gordon Moore è uno dei fondatori della famosa multinazionale "Intel", egli aveva dichiarato al pubblico questa sua legge commerciale già nel 1965.

    I fisici attuali dicono che esiste un limite invalicabile derivato dalla dimensione non infinitesimale dell'atomo, cioè l'atomo non è infinitamente piccolo e quando la produzione dei transistor arriverà alle dimensioni quasi di un atomo ci sarà una dolorosa battuta d'arresto.
    Dicono che questo limite è fissato per il 2017, cioè arrrivati all'anno 2017 i transistori non potranno più rimpicciolire perchè non è conveniente dividere l'atomo, inoltre ci sarebbero gravi problemi quantistici.

    Sembrerà strano, la piastra nanotecnologica free energy è molto più semplice di un microprocessore, quindi ineviatbilmente essa potrà essere costruita (volendo).

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    Mentre io propongo di sfruttare l'effetto Lenz, Rabazon propone di sfruttare l'effetto piezoelettrico.
    L'effetto piezoelettrico è già sfruttato in diversi campi industriali, fra cui il potentissimo microscopio a forza atomica.
    La legge di Lenz è sfruttata nei generatori elettrici.


    Poichè lo scopo della free energy è quello di produrre energia elettrica, e NON quello di costruire la macchina free energy, ne consegue che io ho seri dubbi sull'utilizzo pratico del piezoelettrico.

    Non è necessario che un protone vada ad urtare contro il solenoide, è sufficiente che gli passi vicino, mentre invece col piezoelettrico deve urtare contro.
    Le probabilità di urto sono assai minori di quelle di passare vicino.
    Trattandosi poi di un gas rarefatto, (ma non conviene che sia troppo denso altrimenti passano vicino al solenoide 2 protoni anzichè 1).
    Se il gas non è troppo denso (compresso) possiamo permettersi di fare dei solenoidi un pò "grandini" senza scomodare le leggi quantistiche.

    La dinamo della bicicletta sfrutta il principio di Lenz non quello piezoelettrico, quest'ultimo va benissimo per fare delle misurazioni ultra-precise.
    -----------------------------
    La vernice non è buona cosa perchè i solenodi devono essere collegati fra di loro, deve esistere un certo ordine di collegamento (seriale e poi parallelo).
    Fare una piatra nanotecnologia non è poi cosi impossibile, è solo questione di tempo.


    Comunque ringrazio Rabazon, egli è la persona che meglio degli altri ha capito il mio metodo di fare free energy.

     
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  5. IIIFurlaIII
     
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    QUOTE (gencodicephp @ 1/8/2006, 14:16)
    Comunque ringrazio Rabazon, egli è la persona che meglio degli altri ha capito il mio metodo di fare free energy.

    io non la riterrei affatto free energy, visto che l'energia necessaria viene dal sole.

    i pannelli solari fanno già molto meglio la stessa cosa.
     
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  6. gencodicephp
     
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    Anche di notte ?




    E poi guarda che il solenoide è in grado di rilevare la massima differenza di energia cinetica, in termini di temperatura significa da 273 gradi centigradi sotto zero a 20 sopra lo zero.
    Il pannello solare funziona solo quando c'è sole senza nuvole.
     
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  7. odisseo
     
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    CITAZIONE (gencodicephp @ 1/8/2006, 16:23)
    Anche di notte ?




    E poi guarda che il solenoide è in grado di rilevare la massima differenza di energia cinetica, in termini di temperatura significa da 273 gradi centigradi sotto zero a 20 sopra lo zero.
    Il pannello solare funziona solo quando c'è sole senza nuvole.

    Di notte nò, però esistono (sempre tecnologia del secolo XVIII - XIX) delle cose chiamate batterie

    Inoltre, i pannelli fotovoltaici funzionano anche con il cielo nuvoloso

    Per il resto, attendo di vedere da parte tua qualche conto, così, giusto per renderci conto tutti insieme se stiamo parlando di tecnologia del XXI secolo o di tecnologia Star Treck

    Odisseo
     
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  8. gencodicephp
     
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    Che si scaricano
     
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  9. odisseo
     
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    E possono venir ricaricate

    Inoltre, con il più schifido dei pannelli schifidi, quanti watt possiamo ragionevolmene "succhiare" alla luce del sole ?

    Erro o, rispetto a quanto ipotizzi di fare, siamo di molti ordini di grandezza più in là ??

    (p.s. è anche una tecnologia fruibile, particolare che non disprezzerei)

    Odisseo
     
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  10. IIIFurlaIII
     
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    intanto, genc, c'è un'intera sezione del forum circa l'accumulo di energia.

    poi, al di là del fatto che il principio della tua "invenzione" si basa su dubbie ipotesi, come la stabilità chimica degli ioni e calcoli decisamente semplicistici, non devi trascurare il fatto che a te serve potenza. anche con rendimenti molto alti, sarà difficile tirarne fuori qualcosa di utile, se ci vogliono anni a rallentare le molecole per prelevarne gradualmente l'energia. da questo punto di vista ci sono vari fattori limitanti, come la conducibilità termica delle pareti del recipiente. tra l'altro, una bassa potenza comporta un periodo molto lungo necessario a ripagare il costo energetico del congegno, visto che parliamo di migliaia di litri di nanosolenoidi.

    Edited by IIIFurlaIII - 2/8/2006, 15:55
     
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  11. gencodicephp
     
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    miliardi
     
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  12. odisseo
     
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    CITAZIONE (gencodicephp @ 2/8/2006, 08:16)
    miliardi

    Direi: "complimenti" sei riuscito a peggiorare il problema di 6 ordini di grandezza :blink: rispetto a quanto prospettato da IIIFURLAIII

    Devo fare un piccolo appunto, un oggetto delle dimensioni di una batteria di automobile che volume può occupare ?

    Esagero, 5 litri ???

    Gencodice, come fanno miliardi di litri di nanosolenoidi a restare confinati in un volume di 5 litri ?
    :rolleyes: :o:

    Odisseo

    Edited by odisseo - 2/8/2006, 10:47
     
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  13. rabazon
     
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    salve genco,
    beh, non mi intedo di nanotech,
    ma per il progettino ad urti, è l'aria libera atmosferica ,
    con le temperature e pressioni casuali normalmente misurate,
    che va ad urtare le superfici verniciate...

    secondo un calcolo ottimistico, se verniciamo 10.000.000mq in una città,
    potremmo ottenere 10 Mw,
    che potrebbero alimentare circuiti speciali di emergenza...
    nel caso di interruzioni di energia elettrica prodotta in altri modi..

    il mio progetto elimina anche la scatola contenitrice,
    che deve isolare termicamehnte l'interno,per aumentare l'efficienza della ionizzazione, ma deve prendere energia termica dall'esterno..
    cosa in conflitto...
    per la questione free,il sole darebbe il contributo principale,ma era una sottile interpretazione dei principi entropici che mi interessava..
    brutalizzando al massimo,
    un lavoro energetico tende a livellare le temperature diverse, o aumentare l'entropia...
    il diavoletto di maxwell era un dispositivo che partendo da un gas a temperatura media omogenea, o a alta entropia,riusciva a dividere le molecole più veloci da quelle più lente, e creare una differenza di temperatura ,quindi abbassare l'entropia...
    secondo alcuni, questa violazione in realtà si sarebbe messa a posto ,perchè il dispositivo si sarebbe riscaldato tanto da portare di nuovo il gas più freddo a livello di quello più caldo...
    ma il nano, come risponde?boh..




    inoltre non so come i generatori piezo possano esse collegati tra loro..
    un problem nano....

    per rendersi conto delle difficoltà di qeste tecnologie ,
    un copiaincolla
    Le nanotecnologie e l'entanglement

    --------------------------------------------------------------------------------

    Domanda Cerco informazioni sulle nanotecnologie, e in special modo sulla proprietà di entanglement.
    Grazie per la collaborazione.

    --------------------------------------------------------------------------------

    Risposta Le nanotecnologie sono quell'insieme di tecniche di fabbricazione che consentono di manipolare la materia a livello "nano" cioè dell'ordine del
    La proprietà di entanglement è riferita a un insieme di particelle quantistiche (fotoni, elettroni eccetera). Due particelle si dicono entangled (cioè ingarbugliate) quando per descrivere (matematicamente) il sistema da esse formato occorre adoperare una unica funzione d'onda, che non può essere ridotta al prodotto delle funzioni d'onda di particella singola.
    In particolare, se ho (ad esempio) due fotoni entangled, e conduco una misura su uno di questi, modificandone perciò in qualche modo lo stato, induco la stessa variazione di stato anche nell'altra particella (che potrebbe benissimo stare dall'altra parte del sistema solare).

    A cura di Matteo Altissimo
    Laboratorio TASC-INFM
    Area Science Park, Trieste

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    Risposta Vorrei aggiungere alla risposta sia il fatto che uno degli scopi delle nanotecnologieè la miniaturizzazione di funzionalità normalmente utilizzate nel mondo macroscopico (come motori elettrici, interruttori, conduttori e semiconduttori di dimensioni molecolari, ecc), sia una variante di entanglements che si ritrova nei sistemi nanoscopici, in particolare in strutture formate da catene polimeriche. Se si rappresenta una catena polimerica come un sistema statisticamente disordinato (statistical random coil), una soluzione liquida contenente molte catena polimeriche si comporta in un modo completamente differente (soprattutto nella scala dei tempi) in funzione della concentrazione di catene. Ad alta concentrazione, le catene sono aggrovigliate l'una con l'altra: sotto sollecitazioni meccaniche reagiscono in modo indipendente per piccoli spostamenti (e quindi possono essere lentamente "srotolate"), ma per sollecitazioni ampie risultano impedite completamente (in quanto entangled) e quindi si comportano come un sistema rigido.
    Tale concetto viene ripreso nella costruzione di nanostrutture (in particolare nanotubi di carbonio) facilitando la formazione di avvolgimenti orientati, attraverso l'ausilio di opportuni agenti viscosizzanti (per esempio polivinilalcol) ed ottenendo nano-fibre ad alta resistenza. In questi e in altri casi gli entanglements vengono controllati, o anche sfruttati per inanellare segmenti di catene. Si possono così ottenere nanostrutture molecolari chiamate polyrotaxanes e polycatenanes, in cui catene cicliche sono infilate in una lunga catena lineare, oppure la catena polimerica nonè costituita da monomeri legati covalentemente, ma da strutture oligomeriche cicliche concatenate, proprio come in una catena ad anelli.

    A cura di Attilio Cesaro
    Dipartimento di Biochimica, Biofisica e Chimica delle Macromolecole
    Università di Trieste
     
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  14. gencodicephp
     
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    Rabazon si preoccupa troppo dei preblemi tecnici nano.
    Quelli sono problemi che devono risolvere quelli della Intel (veri esperti della nanotecnologia).
    Come è possibile che i tecnici riescano a fare i microcircuiti ?
    Ma è semplice: l'immagine della matrice viene rimpicciolita molte volte per mezzo di lenti, le zone vengono colpite in modo esatto con i raggi X e si formano le micropiste conduttrici di elettricità
    Per mezzo dei raggi X è possibile addirittura scandagliare la materia atomo-dopo-atomo, cioè vedere sul monitor un atomo grosso come una ciliegia.
     
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  15. ElettroRik
     
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    http://energierinnovabili.forumcommunity.n...5#entry44153995
     
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115 replies since 15/7/2006, 22:22   5538 views
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