Fusione Elettrolitica del ferro con acqua marina

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  1. ElettroRik
     
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    CITAZIONE (eroyka @ 6/9/2006, 12:28)
    Senti Arquimede,
    qui vogliamo andare avanti nelle conoscenze e non dare addosso alle persone. Se uno vuole rimanere nelle sue convinzioni ha tutto il diritto di farlo. Danneggia solo se stesso.

    Ragazzi, scusate se mi intrometto....

    Capisco di essere un po' come il Corvo che dice al Merlo: "Belìn (tipica espressione Genovese, sostituibile con qualunque altro vocabolo che esprime esclamazione) come sei nero!"

    Però credo di aver capito che Remond VUOLE credere determinate cose, per motivi suoi che non voglio sindacare. Certo, se si ostinasse a propinarli sul forum una tirata al freno a mano gliela darei anch'io, non fosse altro per far capire a chi legge che c'è chi non è daccordo con lui e ritiene le sue idee soltanto delle panzanate.
    Ma fintanto che resta nelle sue convinzioni e non alza troppo polverone, per me non c'è problema.

    Per chiarezza di tutti coloro che NON HANNO CAPITO SU COSA SI DISCUTE (o litiga), sintetizzo quanto egli ha esposto nell'ultima conferenza a Grottammare (Roy ha forse pure il video):
    Secondo Remond l'asimmetria dimostrerebbe che il plasma al catodo ha un'intensità anomala e superiore al previsto.
    In particolare, con plasma all'anodo lui dice 'si ha effetto joule puro' e semplice, e il ferro non fonde. Con plasma al catodo invece, pur avendo la stessa potenza applicata, il cadoto fonde quasi subito. "Quindi c'è più energia che per il solo effetto joule".

    La contestazione che molti di noi gli muovono è, all'incirca:
    L'emissione elettronica al catodo crea una situazione geometrica che confina la zona di alta temperatura sulla superficie del catodo e quasi nulla come calore si trasmette all'elettrolita. Questo fa sì che la stessa potenza elettrica si trovi applicata ad una quantità di materia notevolmente inferiore nel secondo caso (plasma al catodo) rispetto al primo dove invece lo scambio termico con l'acqua assorbe moltissimo calore. Inoltre nel secondo caso, la zona dove si sviluppa l'effetto joule è molto isolata termicamente, il che produce un enorme innalzamento della temperatura.
    Tutto ciò però non dimostra alcuna overunity, eccessi di calore nè nulla. Il che NON VUOL DIRE CHE NON CI SIANO, ma solo che non è un modo per dimostrarlo.

    L'unica osservazione logica sarebbe, potendo garantire la stessa potenza media applicata nello stesso tempo, quindi la stessa energia elettrica immessa, misurare l'innalzamento di temperatura del liquido elettrolita per vedere se, effettivamente, c'è stato meno scambio termico in plasma catodico che in quello anodico. Per fare ciò però occorre un vaso Dewar molto ben isolato, un sistema di misurazione di energia serio e preciso, con ampia banda passante od opportunamente filtrato, bilance al millesimo di grammo per valutare la q.tà di Fe fuso, eccetera.

    Certo, è un ottimo effetto pirotecnico. Ma, scientificamente, non va molto oltre quello.
     
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104 replies since 26/8/2006, 12:12   7162 views
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