trasmissione di energia

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  1. rabazon
     
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    salve,
    un articolo interessante delle scienze...
    riguarda la trasmissione di energia senza cavi...
    non sapendo bene dove non è ot...
    ho aperto una nuova discussione...
    Corrente senza cavi
    Allo studio al MIT una nuova tecnologia di alimentazione elettrica


    La tecnologia wireless è sempre più diffusa. E forte di questo successo sta pensando di estendere il suo campo d’azione, passando dalla sola trasmissione dati alla trasmissione dell’energia che serve per far funzionare l’apparecchio stesso. A eliminare il cavo di alimentazione per la periodica ricarica delle batterie di laptop, cellulari e altri apparecchi domestici ci sta pensando un gruppo di ricerca del Massachusetts Institute of Technology (MIT) diretto da Marin Soljacic che ha illustrato i loro studi all’American Institute of Physics Industrial Physics Forum (IPF) in corso a San Francisco sotto gli auspici dell’American Institute of Physics.
    Ovviamente, che l’energia possa essere trasferita a distanza è in sé un fatto banale, il problema è piuttosto l’efficienza del trasferimento. Essa non è garantita né da una tecnologia che preveda prima la trasformazione della corrente elettrica in radiazione luminosa e poi la successiva riconversione in energia elettrica (che richiede oltretutto una linea di mira perfettamente sgombra) né dal ricorso all’ordinaria radiazione elettromagnetica, che si disperde nell’ambiente e potrebbe comportare rischi.
    Soljacic ha pensato che il fenomeno dell’induzione a corto raggio - quella che ha luogo per esempio in qualsiasi trasformatore - potrebbe trasferire energia anche su distanze un poco maggiori, delle dimensioni di una stanza, a patto di far assumere al campo una forma opportuna. Invece di irradiare l’ambiente con onde elettromagnetiche, un trasmettitore di potenza dovrebbe riempire lo spazio circostante di un campo elettromegnetico “non radiativo”, dal quale l’energia verrebbe prelevata da un apposito apparecchio progettato per “risuonare” con esso, mentre l’energia non assorbita dal ricevitore dovrebbe venire riasorbita dall’emettitore. "All’inizio non era né chiaro né ovvio se il sistema potesse realmente funzionare, soprattutto per i limiti imposti dai materiali attualmente disponibili” ha detto Soljacic, ma secondo i calcoli e le simulazioni sviluppate dal suo gruppo di lavoro, quanto meno l’alimentazione senza cavi di piccoli elettrodomestici potrebbe essere una realtà non troppo lontana



    sempre sullo stesso tema
    Il futuro senza fili

    Ricaricare portatile, telefonino e altri dispositivi elettronici come molti navigano su Internet: wireless, cioè senza fili. È la prospettiva aperta da uno studio del Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Cambridge (Usa) presentato all’American Institute of Physics, in cui i ricercatori spiegano in che modo l’energia senza fili potrebbe fornire potenza elettrica a futuri dispositivi elettronici. Alla base del progetto, ci sono due principi della fisica: il primo è la legge della mutua-induzione, che afferma che una corrente che passa per una spira generatrice ne induce un’altra in una spira ricevente, senza che queste siano in contatto fisico; il secondo è la la capacità delle onde radio di trasferire energia quando vengono convogliate su un’antenna. Il trasferimento di energia attraverso radiazioni elettromagnetiche è molto inefficiente e può risultare pericoloso: le onde tendono a diffondersi in tutte le direzioni e molta dell’energia si disperde nell’ambiente. Tuttavia, Marin Soljacic, primo autore della ricerca, afferma di poter ricorrere solo alla parte “non-radioattiva” del campo elettromagnetico e di poter trasmettere energia solo a dispositivi appositamente creati per essere “in risonanza” con la fonte. Nonostante le difficoltà nella realizzazione del sistema e nell’ideazione dei dispositivi per la ricezione, il ricercatore è convinto che l’energia trasmessa senza fili possa avere anche futura applicazione industriale. Tuttavia, nell'ambiente accademico c'è ancora scetticismo: bisognerebbe trovare una frequenza “magica” per mantenere i dispositivi riceventi in “risonanza” con il trasmettitore, in quanto ogni cambiamento nell’ambiente circostante potrebbe de-sintonizzare il sistema.
     
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  2. mariomaggi
     
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    Caro rabazon,
    per non incorrere in rischi per il gestore del forum dovresti citare esattamente da dove hai copiato quei pezzi (titolo rivista e numero della stessa).
    Altrimenti dovremo cancellarla (a meno che nel maxi-emendamento alla finanziaria non abbiano ricambiato le regole).
    ------------------
    Sulla possibilita' presentata sono estremamente scettico. Secondo me, anche con sistemi sintonizzati non si riuscita' a trasferire abbastanza energia elettromagnetica senza rischi per il corpo umano.
    ------------------
    Notare cosa scrive la rivista scientifica
    CITAZIONE
    Tuttavia, Marin Soljacic, primo autore della ricerca, afferma di poter ricorrere solo alla parte “non-radioattiva”

    :P

    Grazie
    Ciao
    Mario
     
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  3. zintolo
     
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    CITAZIONE (mariomaggi @ 18/11/2006, 07:43)
    Caro rabazon,
    per non incorrere in rischi per il gestore del forum dovresti citare esattamente da dove hai copiato quei pezzi (titolo rivista e numero della stessa).

    Come milionesimo membro del club "rabazon, cita le fonti" siamo lieti di offrirti una medaglia al valore, certi della crescita del circolo.
    a parte che non è free energy, rimedio io.. qui qui qui
    ma anche già l'altro ieri su questo forum, anche se mi sfugge dove.
    pare che le metodologie di trasmissione sfruttino i metodi di tesla e le frequenze di Schumann.
     
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  4. Hellblow
     
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    Il problema è che qualsiasi onda che attraversa un mezzo interagisce con questo e viene attenuata, dissipando energia. L'interazione fra onda e mezzo è anche condizione necessaria per una eventuale riconversione.
    In parole povere il trasformatore funziona perchè un campo elettromagnetico può interagire, ma è anche vero che i mezzi hanno una certa resistenza ed attenuano le onde elettromagnetiche.
    Quindi l'efficienza di un tale sistema di trasferimento viene abbattuta se la distanza aumenta. Un modo di rendere un pò più efficiente il sistema consiste nel dirigere le onde nella direzione dell'apparecchio, ma anche qui, sebbene l'attenuazione è molto inferiore, non si può certo raggiungere l'efficienza di un cavo elettrico.
    Poichè il problema energetico inizia a farsi serio, credo sia da stupidi usare la trasmissione di energia (a bassa efficienza) quando di energia ne abbiamo poca...
     
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  5. Elektron
     
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    Mi sembra piu' una antenna ... o come gli spazzolini da denti che si ricaricano senza fili ..
    Non e' che stia inventando chissa' che cosa ...
     
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  6. NonSoloBolleDiAcqua2
     
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    Mario,
    ma che cancelli...la notizia è vera, l'ho letta anche io. Probabilmente non funzionerà...ma questo è un dettaglio.
    Bolle
    PS:Abbasso i moderatori mani di forbice...ovviamente scherzo!!! hehehe
     
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  7. ElettroRik
     
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    CITAZIONE (mariomaggi @ 18/11/2006, 07:43)
    Notare cosa scrive la rivista scientifica
    CITAZIONE
    Tuttavia, Marin Soljacic, primo autore della ricerca, afferma di poter ricorrere solo alla parte “non-radioattiva”

    Penserei al classico lapsus giornalistico-traduttivo: probabilmente il testo originale parla di 'parte non-radiativa' del campo, dato che accennava sopra a campi magnetici non radianti.
     
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  8. topolinus
     
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    mario sicuramente si riferiva alle problematiche connesse con il diritto d'autore.

    cmq interessante magari uno passa tra la sorgente e il portatile e si fa una bella risonanza magnetica di microonde.
    a parte il rendimento, credo non ci serva una ulteriore fonte di inquinamento elettromagnetico.
    e poi per evitare cosa? il filo? mi pare un po scarsino come argomento.

    sarebbe più intelligente rendere il filo superfluo pittosto che sostituirlo con un pennello di onde elettromagnetiche ad alta energia.
    come? per esempio con delle batterie migliori magari con delle fuel cell e con dei sitemi che consumino meno energia.
     
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  9. rabazon
     
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    ok, ricevuto...
    beh, l'articolo aveva un errorre,
    doveva dire non radiativa...
    nel senso di trasmissione di energia con onde...
    mah... anch'io sono pittosto scettico..
    però è un'idea comunque interessante...
     
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  10. zintolo
     
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    il principio di funzionmento dovrebbe ricalcare (da quanto ho letto), indicativamente questo.
     
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  11. rabazon
     
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    unm altro articolo più esaustivo sulla trasmissione di energia
    ENERGIA
    Per ricaricare la batteria non servono i fili
    di KATE GREENE





    GRAZIE a dispositivi a batteria sempre più piccoli, oggi possiamo portare ovunque con noi un’enorme potenza di calcolo. Sfortunatamente, resta periodicamente la necessità di ricaricare telefonini, laptop, videocamere e lettori mp3, e per far questo bisogna comunque collegarsi a una rete elettrica con dei cavi. Un team di ricercatori del Mit ha proposto di risolvere il problema rifornendo di energia i dispositivi in modalità wireless. “È possibile e semplice trasmettere informazioni senza fili”, spiega Marin Soljačić, professore di fisica al Mit. Ma finora è sempre stato molto più difficile trasmettere nello stesso modo energia per alimentare delle apparecchiature elettroniche. Soljačić, selezionato da Technology Review tra i 35 migliori innovatori del 2006, e i suoi colleghi del Mit Aristeidis Karalis e John Joannopoulos hanno elaborato uno schema teoretico di transfer energetico wireless in grado di caricare o alimentare dispositivi in un raggio di due metri a partire da una piccola “stazione base” collegata a una presa elettrica. Il team ha presentato il progetto nei giorni scorsi in occasione dell’Industrial Physics Forum dell’American Institute of Physics di San Francisco.

    L’idea di trasmettere energia incanalandola nell’aria esiste da circa due secoli, e ad oggi viene sfruttata in un certo senso per alimentare alcune tipologie di tag di identificazione a radiofrequenza (Rfid). Il fenomeno alla base di questo trasferimento wireless di energia si chiama accoppiamento induttivo, e si verifica, per esempio, quando una corrente elettrica passa attraverso i fili di un lettore Rfid. Quando la corrente passa, genera un campo magnetico intorno ai fili, che a sua volta innesca una corrente in un cavo vicino, come per esempio quello di un tag Rfid. La tecnica però ha un raggio d’azione limitato, e pertanto non funziona per l’alimentazione di più apparecchiature.
    Per creare una soluzione a medio raggio d’azione, i ricercatori propongono uno schema radicalmente nuovo, in cui una stazione base è inserita in una presa elettrica ed emette radiazioni elettromagnetiche a bassa frequenza tra i 4 e i 10 megahertz, spiega Soljačić. A quel punto si può appositamente progettare un ricevitore installato nell’apparecchio – un analogo di un circuito di raccolta elettricità – che risuoni alla stessa frequenza emessa dalla base e, quando arriva a due metri di distanza da quella, ne assorba l’energia. Per un dispositivo non risonante, al contrario, la radiazione è impercettibile.

    Quel che è più importante, l’energia a cui il dispositivo ha accesso non è radioattiva, ovvero non si propaga sulle lunghe distanze. Ciò dipende dalla bassa frequenza delle onde radio, spiega John Pendry, professore di fisica all’Imperial College di Londra. Le radiazioni elettromagnetiche sono di due tipi: in campo lontano e in campo vicino. L’intensità di una radiazione a bassa frequenza cala rapidamente via via che una persona si allontana dalla stazione base. In altre parole, la radiazione che si propaga in tutte le direzioni a frequenze basse non è molto forte, e quindi è pressoché inutile (i segnali wi-fi, invece, si mantengono forti per decine di metri, perchè operano a frequenze più elevate, intorno ai 2,4 gigahertz).
    Tuttavia la radiazione in campo vicino, che resta vicino alla stazione base, racchiude in sé un buon quantitativo di energia. “Se non devi farci niente, rimane lì”, spiega Pendry. “Non scappa”. Quest’energia vincolata, che si estende per un paio di metri, è quella che viene estratta quando un ricevitore risonante installato su un’apparecchiatura entra nel suo raggio d’azione.
    Ad oggi, si tratta ancora di un progetto fermo allo stadio teorico, ma il team ha presentato dei brevetti e sta lavorando alle realizzazione di un prototipo che dovrebbe essere pronto nell’arco di un anno. Anche senza prototipo, comunque, le basi fisiche sono allettanti, commenta Freeman Dyson, professore di fisica all’Institute for Advanced Study di Princeton (New Jersey). “È un’ottima idea e non c’è ragione di credere che non possa funzionare”.

    Pendry crede che il pubblico potrebbe mostrarsi schizzinoso all’idea di un’energia wireless che viaggia nell’aria. “Ovunque si ha a che fare con fonti di energia potenti, la gente si preoccupa della sicurezza”, spiega. A seconda dell’applicazione, si potrebbe gestire sia la porzione elettrica che quella magnetica della radiazione in campo vicino. Usare un campo elettrico potrebbe costituire un rischio per la salute, perciò sarebbe meglio ricorrervi quando non ci sono persone nei paraggi, continua. Al contrario, il campo magnetico è molto più sicuro e può essere creato altrettanto facilmente. “Non riesco a ipotizzare eventuali motivi di preoccupazione [per la salute]”, conclude, “ma la gente sicuramente si preoccuperà”.
    Anche Soljačić, sulla base dei calcoli effettuati e degli effetti noti delle onde radio a bassa frequenza, è convinto che i sistemi di alimentazione wireless saranno sicuri. Idealmente, la nuova tecnica garantirebbe il 50 per cento di efficienza rispetto alla presa elettrica, il che significa che per ricaricare un apparecchio potrebbe volerci di più. Ma l’idea è quella di posizionare dei centri di alimentazione dislocati per esempio sul soffitto di ogni stanza per far sì che il telefono o il portatile si ricarichino costantemente ovunque si trovino all’interno dell’abitazione.

    © Technology Review

     
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  12. Elektron
     
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    Mi dovrebbero spiegare perche' sulle onde corte si ricevono stazioni da tutto il mondo mentre sul WiFi non riesco a fare dal piano superiore alla taverna. A parte questo, c'e' da dire che un campo magnetico a 5-10 Mhz origina un campo elettrico equipollente secondo teoria Maxwell ... beh ... un po' di radioterapia mentre ricarichi il cell non fa male ... pensandoci ... e' vero che ad un dispositivo non risonante la radiazione e' impercettibile ma e' anche vero che ad un dispositivo dissipativo, come e' il corpo umano, la radiazione puo' far male eccome.
    Non lo vorrei mai.
     
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  13. topolinus
     
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    ma è un forno a microonde o sbaglio?

     
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  14. Wechselstrom
     
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    CITAZIONE (Elektron @ 1/12/2006, 16:03)
    mentre sul WiFi non riesco a fare dal piano superiore alla taverna.

    L'ambiente interno ("indoor") ha alcune caratteristiche peculiari, dal punto di vista della propagazione em a radiofrequenza, che lo contraddistinguono da un ambiente esterno:
    1) la propagazione multipercorso è molto accentuata;
    2) spesso non esiste un percorso propagativo "a vista";
    3) le caratteristiche dell'ambiente propagativo possono cambiare drasticamente sia nello spazio (presenza dei più svariati tipi di materiali, moltissimi spigoli, ecc.) sia nel tempo (movimento di persone, apertura d'infissi, sportelli, ecc.).
    Da ciò, ci si rende conto di quanto un ambiente indoor sia "ostile" per la propagazione em e quanto sia difficile crearne un valido modello matematico. Infatti, nella quasi totalità dei casi, si ricorre a modelli statistici, a loro volta suddivisi in due grandi classi: modelli sito-specifici e sito-generici. Comunque lo scopo comune a tutti i modelli è quello di fornire una stima accettabile del valore dell'attenuazione di percorso che affliggerà il segnale a radiofrequenza.
    Ciao ;)
     
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  15. ernest3327
     
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    “È un’ottima idea e non c’è ragione di credere che non possa funzionare”.

    Peccato che funzionava da almeno un secolo .

    17 Aprile 1906 domanda di brevetto n.124.063 OTTAWA Dipartimento dell'agricoltura

    Arte di trasmettere energia elettrica attraverso i mezzi naturali (terreno e non aria)

    Brevettato il 18 marzo 1912

    Brevetto n.142.352

    Nikola Tesla

    http://www.uploading.com/it/files/KSMWK9XM...a_Fili.pdf.html

    Per chi lo vuole leggere in italiano , per gli amanti dell'inglese :

    http://www.keelynet.com/tesla/C0142352.pdf

    Non basta il nome altisonante di un emerito istituto per rendere attendibili persone che spacciano per proprie , idee vecchie di un secolo e già allora funzionanti , solo perchè lavorano al MIT .

    Per caricare le vostre pile senza sforzo :

    http://www.wisepower.it/stampa/index.html

    Anche questa è una idea di Tesla ma almeno sono degli Italiani .

    Nel pdf in italiano in una pagina si afferma che :

    III) il requesito più essenziale è , tuttavia ,quello che indipendentemente dalla frequenza l'onda o il treno d'onda ,dovrebbe continuare per un determinato intervallo , che ho valutato essere non meno di 1/12 di secondo o probabilmente 0.08484 secondi , tempo trascorso tra l'andata e il ritorno dalla regione diametralmente opposta il polo sopra la superficie della terra con una velocita media di circa 471240 km/sec .

    471240 km/sec Vi dice qualcosa questo valore ?


    Edited by ernest3327 - 6/12/2006, 17:15
     
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127 replies since 18/11/2006, 03:17   11455 views
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