Celle al Mirtillo?

LA nuova frontiera al posto del silicio? Sara vero?

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    Ho trovato questo articolo sul web, sembra interessante, chi ne sa di piu'?
    Potrebbe essere una bufala o forse no, magari e' la soluzione al problema.

    Vediamo cosa dice:
    Cellule fotovoltaiche organiche messe a punto al dipartimento di ingegneria elettronica all'università romana di Tor Vergata. Peccato solo che non profumino di mirtillo. Altrimenti le celle fotovoltaiche organiche oltre a rivoluzionare il mondo dei pannelli solari aiuterebbero a coprire la puzza di smog nelle nostre città.

    Possono infatti utilizzare come elemento attivo pigmenti presi dai frutti di bosco e a differenza dei normali pannelli solari oggi in commercio hanno eliminato del tutto il silicio. Costerà meno produrli e istallarli quindi, ma soprattutto avranno la forma di fogli flessibili o di lastre di vetro semi trasparenti. Un domani quindi potranno essere "stesi" sopra i palazzi, funzionare come copertura per le tende della protezione civile, essere parte delle finestre di un edificio o dei cristalli di una vettura.

    "La quasi totalità dei pannelli solari in commercio è costituta da pannelli in silicio che restituiscono il 15% circa dell'energia solare che ricevono", spiega Thomas Brown, scienziato anglo-italiano che assieme a Aldo Di Carlo, Andrea Reale e Franco Giannini dirige il Polo per il Fotovoltaico Organico del Lazio presso il Dipartimento di Ingegneria Elettronica dell'Università di Roma Tor Vergata. "Quindi per soddisfare le esigenze di un utente medio occorre installare pannelli su aree molto estese. Ma il vero problema sono i costi di fabbricazione e di produzione che ne rendono problematica la diffusione in assenza di incentivi statali. Senza dimenticare che il prezzo del silicio ad alta purezza non è destinato a scendere considerando la scarsità dell'offerta".

    Ma c'è appunto un alternativa, una strada che la comunità scientifica sta indagando dai primi anni '90 per ridurre i costi tanto della produzione che dell'istallazione. Una tecnologia capace di produrre pannelli solari utilizzando come supporto due strati di plastica o di vetro che al loro interno contengono una pellicola sottile di materiale organico semiconduttore. Con un costo stimabile meno della metà di un pannello al silicio.

    Di celle del genere ne esistono di due tipi: quelle ibride (organico/inorganico) e quelle totalmente organiche. Alla base viene utilizzato un processo molto simile alla fotosintesi clorofilliana, con una miscela di materiali in cui il pigmento assorbe la radiazione solare e gli altri componenti estraggono la carica per produrre elettricità.

    Il problema, almeno per ora, è l'efficienza e la durata. "Le celle solari completamente organiche raggiungono una efficienza massima del 4% in laboratorio", spiega Brown. "Quelle ibride invece sono più vicine a una maturazione tecnologica e quindi allo sfruttamento commerciale perché durano di più e l'efficienza è del 10% circa. Tanto che aziende come la Konarka Technologies, DyeSol, Aisin Seki, Hitachi, e Sharp, stanno investendo grosse risorse nello sviluppo di questo settore".

    Stando alle previsioni nel giro di qualche anno l'efficienza verrà ulteriormente migliorata, compresa quella delle celle completamente organiche, anche perché i vantaggi sono davvero tanti rispetto ai pannelli solari di oggi. "Basta pensare alle applicazioni", conferma Brown. "Essendo arrotolabili e facili da portare diventeranno ad esempio una risorsa preziosa in caso di disastri naturali. Ed è solo uno dei tanti impieghi possibili".

    Insomma il futuro per quel che riguarda l'energia pulita è nell'organico e per una volta l'Italia non rimarrà indietro. La prima applicazione pratica? Sull'isola di Ventotene nel 2008 quando verranno istallati i primi pannelli basati su questa nuova tecnologia.

    Fonte: www.promiseland.it

    MetS
     
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  2. francescomat
     
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    Ciao Mets,
    mi sembra che ne abbiamo già parlato qui: https://energierinnovabili.forumcommunity.net/?t=3151948, nella sezione fotovoltaico.
    Ma mi ri-domando: se in laboratorio queste celle danno il 4-10 per cento, montate su di un pannello quanto renderanno?
    Cerea.
     
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    Francescomat

    Ho posto il quesito perche' mi interessava sapere se si trattava di una bufala o altro, non sono pero' un esperto in materia e pendo da quelle di chi lo e'.
    In parole povere mi piacerebbe sentirmi dire che e' l'uovo di Colombo oppure che non lo e'.
    Tu che ne pensi?

    MetS

    PS Auguri di Buon Anno
     
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  4. francescomat
     
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    Io di queste cose ne capisco sicuramente meno di te. Presumo che qualunque studio in questa direzione sia positivo, anche perchè non si sa mai cosa scopri per serendipity.
    L'unica mia perplessità è di ordine metodologico: è opportuno cercare di sviluppare la (nuova) tecnologia del mirtillo mettendo da parte quella (ben conosciuta) del silicio? Quali vantaggi dovrebbe portare? Dall'articolo mi sembra di capire che
    CITAZIONE
    Quindi per soddisfare le esigenze di un utente medio occorre installare pannelli su aree molto estese. Ma il vero problema sono i costi di fabbricazione e di produzione che ne rendono problematica la diffusione in assenza di incentivi statali. Senza dimenticare che il prezzo del silicio ad alta purezza non è destinato a scendere considerando la scarsità dell'offerta

    Ora, per quanto riguarda il rendimento per ora il silicio batte il mirtillo, quindi a meno di previsione di miglioramenti significativi, non mi sembra utile.
    Per i costi non saprei: il silicio non è un minerale molto diffuso? qualcuno non ha detto che ce n'è abbastanza per coprire di pannelli tutti i deserti del mondo? Siamo sicuri che i costi siano legati alla scarsità del materiale e non ad altri fattori?
    Le altre questioni relative alla possibilità di fare pannelli pieghevoli e semitrasparenti mi sembrano meno significative: tra l'altro, non esistono già i pannelli arrotolabili di silicio?
     
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  5. BrightingEyes
     
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    La scarsità dell'offerta (che comunque è temporanea) riguarda il silicio ad altissima purezza. Anche se si parte da un materiale molto diffuso il processo di purificazione è complesso ed energeticamente costoso.
    Le celle organiche sono una grossa promessa, certo. Sopratutto per la presumibile maggiore facilità di realizzazione anche per paesi tecnologicamente arretrati. E' però una tecnologia ancora molto embrionale. Per ora il problema maggiore non è tanto le resa potenziale, quanto la durata produttiva nel tempo.
    Ovviamente costi bassissimi potrebbero giustificare anche una sostituzione delle celle ogni 10 anni invece che ogni 30 mantenendo la competitività, ma siamo ancora nel campo dell'ipotesi.
    D'altronde non credo sia necessario aspettare per forza le celle organiche. I pannelli a film sottile necessitano di una quantità di Si trascurabile. I CIS (Rame Indio Selenio) proprio nulla. Le previsioni di costo alla produzione (http://www.eupvplatform.org/fileadmin/Docu...410_Dimmler.pdf) sono abbastanza "rassicuranti". Se i conti energia che stanno nascendo come funghi sapranno creare la massa critica di domanda necessaria non c'è bisogno di affidarsi alle scoperte miracolose. Basta la solida tecnologia già disponibile. E la scarsità di Si di purezza elettronica non sarà di alcun ostacolo.
    I pannelli a Si cristallino hanno creato il settore, i film sottile lo svilupperanno, le celle organiche serviranno a dare il colpo di grazia. :)

    Un 2007 solare a tutti! :P
     
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  6. snapdozier
     
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    Il fatto che la ricerca intraprenda strade diverse è assolutamente necessario. Nel campo delle nanotecnologie le premesse sono molto interessanti soprattutto per l'utilizzo di materiali poveri. La tecnologia che si affermerà nel futuro sarà quella che offrirà il miglio rapporto costo benefici o, come è successo in altri campi, quella che avrà un marketing migliore.
    In ogni caso la ricerca è assolutamente necessario che intraprenda anche strade sbagliate o apparentemente poco redditizie.
     
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5 replies since 2/1/2007, 14:46   310 views
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