Energie alternative: una opportunità lavorativa?

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  1. ad80
     
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    CITAZIONE (sergio.quarenghi @ 5/1/2007, 22:41)
    Buongiorno a tutti.
    Chiedo uno spazio a questo formu per porre una domanda a tutti.

    Prima mi presento:
    38 anni
    vivo e lavoro a Brescia
    Coniugato + 3 bimbi
    Grande passione per la montagna e la natura
    Ingegnere Meccanico libero professionista
    Sto smettendo l'attività tradizionale di consulente per le imprese (626, qualità, formazione, etc.) per dedicarmi anima e corpo all'attività dell'energia alternativa.
    Per ora corsi di formazione nelle scuole, anche ben retribuiti.
    Progetti in vista con imprese edili e colleghi professionisti.
    Consulente per l'energia alternativa per associazioni di categorie.
    Ho due di attività direzioni:
    1. settore termico: solare, geotermia e biomasse
    2. settore elettrico: fotovoltaico e minidro (poco)
    Sono praticamente all'inizio dell'attività.
    Per ora pochi risultati, tante ore dedicate allo studio e rubate alla notte.

    Arrivo alla domanda:
    Le energie alternative possono davvero diventare una opportunità lavorativa?
    Un professionista, un'impresa artigiana, secondo voi, può campare lavorando solo nel settore delle energia alternative.
    Come sono secondo voi le previsoni per questo tipo di lavoro.
    Non dovrebbe essere visto come una filosofia di vita solo per amanti dell'ecologico e dell'ambiente. Dovrebbe diventare parte di noi stessi come fanno gli altoatesini, gli svizzeri, gli scandinavi e tanti altri europei.

    Scusate le divagazioni e/o gi sfoghi.


    Buon lavoro a tutti

    Ciao!
    Credo che abbiamo alcune cose in comune.
    Anch'io sono un ingegnere e faccio il consulente nel campo della sicurezza sul lavoro, amo la montagna e la natura ancora di più (praticamente tutti gli studi che ho fatto sono stati incentrati sul mio amore per l'ambiente) e da due anni ho intrapreso una serie di inziative parallele al mio attuale lavoro nella speranza che "arrivino a regime" per potermi concedere di fare un cambio.
    In merito alle tue richieste mi iscrivo nella categoria degli ottimisti, pur prendendo atto della situazione ben descritta da "senza futuro" (poca cultura veramente ambientale, molto sciacallaggio, tantissimi riciclati nel settore ambientale che vangono da altri contesti spesso opposti, connivenza fra istituzioni poco formate e individui molto danarosi).
    Il mio consiglio è di non badare a ciò che viene sbandierato alla grande in maniera eccessivamente commerciale.
    Quando se ne parla troppo vuol dire che è diventato una moda, e la moda la fa l'uomo nei suoi interessi, non in quelli dell'ambiente.
    In parole povere guarda col microscopio della tua competenza ogni tecnologia, iniziativa ecc. ma fallo con il metro della sostenibilità ambientale, perchè fra non molto è quella che verranno a cercare quando ci saranno le emergenze, eppoi io stesso sono testimone del fatto che, a cercarle con molta attenzione, delle novità che conciliano fattibilità e sosteniblità ci sono (uno di questi, ad esempio, NON è affatto il C.E., guarda i miei interventi su "discussioni solari" alla voce "ENEA per il FV........").
    Però non fare un salto nel buio subito.
    Hai una famgilia e quello che ancora deve maturare nella testa della gente è la coscienza ambientale.
    Ci vorranno ancora almeno 5 anni, ma ci si arriverà.......... :)
     
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95 replies since 5/1/2007, 22:41   6913 views
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