Perché è inutile risparmiare ENERGIA

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  1. BrightingEyes
     
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    Come sempre il prof. Battaglia è molto incisivo e convincente, ma tratta "brani scelti" di argomento in modo confacente alla tesi che vuol portare avanti.

    In realtà, come spesso gli accade, ha ragione da vendere. Non è difficile capirlo, almeno non più di quando tratta di fotovoltaico. Se lo scopo del risparmio fosse quello di "evitare" il consumo e accettare una privazione con animo francescano sarebbe la sciocchezza che dice. Infatti, a mio modesto modo di vedere, tutta sta macchina propagandistica sul "m'illumino di meno" è poco astuta. Che spegnendo l'Italia si consumi di meno è assolutamente innegabile. Che sia sensato farlo per mezz'ora all'anno non saprei. Il problema di fondo è che non è possibile farlo per mezz'ora al giorno, come sarebbe davvero utile, a meno di accettare tutti che in quella mezz'ora non si produca nulla e che nemmeno si venga pagati per il proprio lavoro, ovvio. Risparmiare senza illuminazione o tenendo chiuso significa non produrre ricchezza, togliamoci dalla testa l'idea romantica che questo possa ssere uno dei tanti problemi scaricabili sulle spalle del sistema produttivo. Trovatemi dieci impiegati disposti a rinunciare a un sedicesimo dello stipendio per il risparmio e ne riparliamo. :D

    In realtà però, e Battaglia di questo non parla, c'è un enorme spazio di intervento nel campo dell'ottimizzazione dell'energia consumata. In parole semplici si tratta di ottenere lo stesso lavoro utlizzando meno energia. E' questo il caso della coibentazione della case, dei consumi delle auto e dell'industria, dell'adozione di tecnologie avanzate più efficienti... Spesso si tende a confondere i due campi parlando genericamente di "risparmio", ma lavorare in maniera più efficiente è cosa del tutto diversa dal non lavorare ed accontentarsi.
    Sullo scopo finale dell'efficienza energetica poi Battaglia trascura alcuni aspetti fondamentali :

    1) Allungare il periodo di utilizzo delle fonti classiche permette di avere ulteriore tempo per trovare alternative sempre più credibili. A partire dalla fusione calda, a cui nemmeno il prof. Battaglia credo sia contrario, ma dalla cui applicazione pratica siamo ancora lontani alcuni lustri.

    2) Nel campo energetico di potenza, cioè dalla scoperta dell'utilizzo del carbone per usi industriali, l'uomo ha vissuto una fase paragonabile a quella della "caccia e raccolta" preistorica. Si caccia e raccoglie quello che la natura offre, finchè dura e punto. Occorre, anche per motivi etici, passare gradualmente a una nuova fase di "coltivazione" energetica. Esattamente come un contadino che coltiva il grano che mangerà, così la società può e deve "coltivare" l'energia rendendola totalmente rinnovabile. Una porzione di energia non rinnovabile probabilmente resterà per molto tempo o per sempre, proprio la fusione calda ad es. Ma se è vero che il risparmio, meglio l'efficienza energetica, è doverosa nel caso di sfruttamento delle energie di flusso (solare, vento, ecc) non vedo nulla di devastante nel cambiare le nostre abitudini per rispettare questo flusso.
    Probabilmente i primi cacciatori trovavano molto divertenti gli sforzi dei primi agricoltori, e pontificavano che qualche ciuffo di grano non sarebbe mai stato economicamente conveniente rispetto a un bel cervo polposo da arrostire sul fuoco. No? ;)




     
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16 replies since 15/2/2007, 08:12   2340 views
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