Quando il nucleare ti contamina il pozzo

Come sopravvivere in mezzo alle scorie radioattive

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  1. BrightingEyes
     
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    CITAZIONE (gymania @ 10/4/2007, 11:36)
    Secondo voi c'è un'area desertica o semidesertica nel nostro paese?
    Secondo me, cercando bene c'è!

    Ciao Gymania.

    Anzitutto non ho mai pensato che tu mi dessi del "fascistoide" :P In effetti la mia frase era un pò provocatoria, ma serviva solo ad evidenziare che non sempre quello che pensa la maggioranza di una località limitata deve per forza rappresentare il meglio per la comunità, anche in termini di democrazia. Se passa la linea che vede in ogni località uno "staterello" semiautonomo autorizzato ad opporsi con le buone o le cattive alle pretese della comunità dei cittadini poi non ci si può stupire delle spinte secessionistiche o del razzismo strisciante... tutto qua e come vedi il discorso è totalmente inverso ai tuoi timori. :)

    Per tornare al discorso scorie ti dirò che a me che la zona di insediamento di un deposito di scorie debba essere semidesertica mi sembra poco significativo. Se il problema fosse solo trovare il luogo deserto avremmo risolto tutto (parlo del problema generale, non solo italiano). Ma purtroppo si sa che la dispersione di grandi quantità di scorie in un posto anche desertico potrebbe comportare gravi rischi anche a grande distanza.
    In realtà la scelta del posto desertico anche negli USA deriva più da motivi politici che fisici. Se è un deserto ci sarà anche meno gente da convincere.
    I paesi che hanno centrali nucleari hanno necessità di depositi ampi, l'Italia deve mettere in sicurezza (non "smaltire"!) una quantità di scorie ridotta, per la quale ci sono due strade al momento percorribili:

    1) Un solo deposito sotterraneo, in strutture geologiche impermeabili e stabili che permettano di stoccare i contenitori di scorie vetrificate. Se ben realizzato e nella zona giusta un deposito del genere dà ampie garanzie di tenuta a qualsiasi cataclisma. Nemmeno un'esplosione atomica lo raggiungerebbe. La garanzia di tenuta però resta limitata da una parte alla tecnologia e fallacità umana, dall'altra al tempo che prima o poi ha ragione di tuttto. Una variante quindi prevede la stoccaggio geologico profondo, ma con possibilità di intervento e recupero nel caso si rendesse utile o necessario o nel caso si dimostrasssero perdite.

    2) Alcuni piccoli depositi superficiali, considerati temporanei a lungo termine (non lo dico io, lo dicono i promotori, fra cui Greenpeace) ingegnerizzati in modo da risultare relativamente sicuri per centinaia d'anni, ma facilmente controllabili e monitorabili in modo da permettere tempestivi interventi in caso di perdita. Si tratta in pratica di edifici sigillabili che con le tecniche attuali garantiscono una tenuta enormemente maggiore delle piscine tipo Saluggia. Gli ambientalisti li preferiscono per il carattere di facile "reversibilità", cioè le scorie si possono recuperare con relativa facilità nel caso si trovassero modi più intelligenti di smaltirle in sicurezza.

    Il secondo tipo di deposito ha qualche rischio in meno di perdita incontrollata di profondità e relativo inquinamento di falde profonde, ma d'altro canto a mio parere è più vulnerabile a normali cataclismi e sopratutto all'opera dei malintenzionati. Ma in fondo le due opzioni sono entrambe accettabili.
    Nessuna delle due presuppone per forza vaste lande deserte militarizzate. E nessuna delle due mette a rischio la popolazione locale se non per il rischio di fondo esistente in qualsiasi attività umana. Addirittura nel secondo caso si potrebbe individuare un sito per regione, così da distribuire vantaggi e svantaggi sull'intero territorio.
    Con depositi di questo genere la creazione di scorie mediche o di ricerca diventerebbe un banale rischio industriale facilmente controllabile e controllato, senza rischiare che nessuno si trovi il pozzo con l'acqua fosforescente.

    Nel caso di Scanzano è possibile e anche probabile che si sia agito con superficialità e approssimazione e si siano trascurati particolari importanti. Ma questo è un aspetto che riguarda il livello della politica nostrana e il cedere totalmente alle pressioni localistiche ne è solo ulteriore prova della pochezza. Siamo tutti sicuri che se pure Scanzano fosse stato veramente un posto ideale per il deposito e questo fosse stato progettato in modo sublime la reazione della popolazione sarebbe stata assolutamente identica... o sbaglio?

    Purtroppo l'opporsi alla tecnologia di produzione energetica da energia nucleare non permette di fare sparire il problema come per incanto ed esagerarne i pericoli (che esistono, ma non al livello da giorno del giudizio che alcuni vorrebbero accreditare!) rischia solo di creare una condizione di rivolta preventiva permanente che alla fine mette a vero rischio solo pochi. :)


     
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90 replies since 30/3/2007, 09:54   5360 views
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