Piantare troppi alberi può danneggiare l'ambiente

Titolo del Corriere della Sera in prima

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  1. snapdozier
     
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    Ecco la nuova frontiera. L'articolo poi spiega che una coltivazione intensiva di boschi a rapida crescita può essere un danno al sistema idrogeologico, ma il titolo sparato in prima da l'idea di quanto dannosi siano i giornalisti, soprattutto quando devono stupire a tutti i costi.
    Senza citare nessuno è uno stile che si diffonde.
     
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  2. giorgio demurtas
     
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    si capisce, son giornalisti. Devono sempre essere drastici nelle soluzioni, o tutto o niente.
    Come la storia che se TUTTE le auto andassero a biodiesel non rimarrebbe spazio per fare alimentari....
     
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  3. Pietro37
     
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    Sottrarre nutrienti al suolo non è un danno, ma significa proteggere le falde dai nitrati. E comunque è una sottrazione momentanea, il tutto rimane poi incamerato nella sostanza organica. Non ho letto tutto l'articolo, ma l'incipit è sufficiente per dire che chi ha scritto non ha capito nulla. Del resto pare che tale Spampani abbia riassunto un articolo di un certo Visconti, dunque è probabile che il primo non abbia capito cosa c'è scritto.
     
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  4. Enrico la talpa
     
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    Si sono d'accordo che è un articolo scritto magari condensando un ragionamento più ampio e complesso.

    A proposito adesso l'articolo, o meglio una parte di esso lo trovate qui:

    http://archivio.corriere.it/archiveDocumen...9_070417070.xml


    Comunque ritornando al concetto espresso dal giornalista, posso anche io affermare che preso così come è scrittto, non si regge in piedi.

    Diverso è invece il concetto, che andrebbe portato avanti, cioè: che non tutta l'ecologia è vera ecologia.
    Esiste una " nuova ecologia degli yuppies" che consiera gli alberi, come tutti uguali...... io lavoro nell'industria cartaria, e sento molte volte la frase " Cellulosa proveniente da piantagioni."

    Il tentativo di continuare a fare carta sempre più morbida, che, ricordo, serve solo per buttare in un cesso, è reso possibile, utilizzando delle conifere secolari.
    Per darsi un aspetto di paladini dell'ecologia, molti speculatori hanno inserito il nuovo concetto di " TAGLIO ECOLOGICO".
    Quindi a molte scolaresche in visita ad una cartiera vengono sbandierare le parole: " Questa cellulosa proviene da piantagioni ",
    oppure: " per ogni albero tagliato ne viene ripiantato un'altro."

    Bella cosa, sono felice di questo, se taglio un Pino del sud, dovrei ripiantare un altro Pino del sud......
    Oppure se taglio una Quercia, devo ripiantare una Quercia... e via dicendo.

    Gli alberi sono di due tipi:
    Conifere, alberi secolari che hanno un consumo di CO2 elevato e a lenta crescita.
    Latifoglie, alberi ventennali che hanno un basso consumo di CO2 e sono a veloce crescita.

    <_< mmmm, aspettare un secolo per poterlo ritagliare? :huh: ..... per ammortizzare il mio investimento devo attendere cento anni? :blink:
    ma siamo pazzi? -_- megli una betulla, :woot: cresce molto più in fretta, e frà quindici anni sulle balle della mia
    cellulosa che vendo invece di "fibra lunga" scriverò " fibra corta", tanto la fibra lunga la prendo dal bosco accanto :rolleyes: .

    Ma non ho ricostruito lo stesso bosco, prima erano tutti pini secolari, adesso sono tutte betulle di una ventina d'anni.
    Il bosco da me creato non è nemmeno la millesima parte di quello che era, anzi, ho fatto un inganno gigantesco, perchè
    alla gente ho dato ad intendere che sono un ecologista.

    Un bosco di betulle, non è e non sarà mai un bosco di Querce.

    Nemmeno per il terreno sarà la stessa cosa, la foresta che prima era un bene prezioso adesso è diventata una fabbrica che serve solo a produrre profitto.

    Non fatevi ingannare, quando andate in bagno e premete il pulsante del water, una parte di foresta che non tornerà mai più finisce ai pesci. :o:

    ............Pensateci, la parola " ecologia " adesso fà rima con businnes, ed è purtroppo molte volte violentata, poi se di mezzo ci si intrufola pure la politica " addio i mi limoni " ^_^

    Enrico la Talpa

    Edited by Enrico la talpa - 15/5/2007, 18:03
     
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  5. Lolio
     
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    CITAZIONE (Enrico la talpa @ 15/5/2007, 17:18)
    Gli alberi sono di due tipi:
    Conifere, alberi secolari che hanno un consumo di CO2 elevato e a lenta crescita.
    Latifoglie, alberi ventennali che hanno un basso consumo di CO2 e sono a veloce crescita.

    Questa poi non la capisco, più un albero è veloce nella crescita più carbonio organica.
     
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  6. Enrico la talpa
     
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    Le latifoglie che sono a veloce crescita hanno un diverso tipo di fibre, chiamate fibre corte,
    a differenza di quelle di una conifera, dove le fibre invece sono lunghe.
    Il consumo di CO2 di una conifera è superiore perchè la qualità delle sue fibre è migliore ed in quantità superiore rispetto alla latifoglia.
    La latifoglia giocando sulla velocità di crescita, che gli permette di primeggiare rispetto a tutte le altre piante il tempo sufficiente per riprodursi, ma la qualità delle sue fibre è molto più scadente.

    Puoi rendertene conto bruciando un pezzo di Quercia oppure una Acacia, due cose completamente diverse.
     
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  7. Lolio
     
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    Cosa intendi per "consumo di CO2"? Intendi quanta CO2 assorbe una pianta crescendo? Se è così, più una pianta cresce più CO2 trasforma in biomassa...
    Cosa c'entra la qualità della fibra con l'assorbimento di CO2? E perché poi mi paragoni due latifoglie (al di là del fatto che mi devi dire a quale specie di quercia ti riferisci, una rovere o un leccio hanno legno ben diverso da una quercia rossa, e a quale acacia ti riferisci, forse alla Robinia pseudoacacia che non è neppure un'acacia? Perché il legno di robinia è ottimo da bruciare, quello della vera acacia (ad esempio una mimosa) fa schifo. Ma tutto questo c'entra poco con l'assorbimento di CO2 che dipende dalla velocità di crescita, quindi la robinia assorbe assai più CO2 di una rovere.
     
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  8. Enrico la talpa
     
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    Leggi questi documenti, non sono cose che dico io, le ho imparate strada facendo:

    https://digilander.libero.it/giosim/storia.htm

    http://it.wikipedia.org/wiki/Legno

    http://it.wikipedia.org/wiki/Conifera

    http://www.torinoscienza.it/dossier/apri?obj_id=6524

    http://www.arcobonsai.com/Atti-94Poli.htm


    Poi leggi qui che spiega un pò meglio di me...... :unsure:

    http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=9988


    Il rendimento della fotosintesi è diverso fra una conifera e una latifoglia, e la densità del legno è diversa pure quella..... fai un pò i tuoi calcoli.


    Io più che altro conosco.
    il Pino, che è una cellulosa " SOFTWOOD",
    e che per farne una balla da 220 kg sono necessari circa 320 kg di cippato corrispontenti a circa 500 kg (valore approssimativi)di "foresta".

    la betulla che invece è una "HARDWOOD"
    e che per farne una balla da 220 kg sono necessari circa 280 kg di cippato corrispondenti a circa 350 kg (valore approssimativo) di "foresta".

    Poi non parlo del processo chimico par ottenere il bianco più bianco, perchè altrimenti vi spaventate...
    Il bianco super è necessario, perchè se la carta non raggiunge 87° di punto di bianco,
    (che è quello che piace al consumatore) ritorna indietro, perchè il cliente non la vuole.... dà l'idea di sporco :huh:

    La differenza è che la fibra corta presenta un ciclo ventennale, mentre la fibra lunga, " è quella di gesù, che finita quella, un cen'è più" ^_^

    per fare carta igienica adesso si usa 40% di fibra lunga e 60% di fibra corta / 80 - 100 tonnellate di carta al giorno........ :P
    Se si usa solo la fibra corta è molto difficile fare carta, e la produzione che esce è carta molto debole, che si strappa troppo facilmente,
    e il cliente quando compra una cartqa troppo debole, protesta e cambia tipo di carta :D
    Perdonami, ma io sono un tecnico cartaio ed elettronico, conosco la materia, perchè è 25 anni che lavoro fra le cartiere e cellulose e ca@@i vari,
    ma, non ho mai fatto il boscaiolo.
    Riconosco la differenza frà una Quercia e una Noce, perchè mi casca una ghianda sulla testa oppure una noce, altrimenti... :P


    Ciao

    Edited by Enrico la talpa - 16/5/2007, 15:48
     
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  9. denew
     
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    CITAZIONE
    Perdonami, ma io sono un tecnico cartaio ed elettronico, conosco la materia, perchè è 25 anni che lavoro fra le cartiere e cellulose e ca@@i vari,
    ma, non ho mai fatto il boscaiolo.
    Riconosco la differenza frà una Quercia e una Noce, perchè mi casca una ghianda sulla testa oppure una noce, altrimenti...

    Non sminuirti, sei un pozzo di scienza su un tema assolutamente settoriale... e ci stai aprendo una bella pentola...

    Vediamo un po' se ho capito bene...

    La Betulla mi è il "fast food" dell'industria... veloce veloce (ehm... vegetativamente parlando!), conveniente, economica... ma me ne esce quel che me ne esce...

    La Quercia mi è un presidio Slowfood, ad ultra valore aggiunto e in serie limitata... giusto? :unsure: !

    Ok... grazie per averci sottoposto questi aspetti, che non sempre sono noti a tutti....

    Tornando però al topic, dire che disboscare comporta dissesto è un eresia.

    Semmai è vero il contrario! Il sistema radicale degli alberi agisce come una vera e propria struttura di imbrigliamento e ritenzione degli strati più superficiali dei versanti... Mah... <_< ...




     
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  10. Enrico la talpa
     
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    Centrato il bersaglio, complimenti ;)

    Tramite un messaggio privato, ti mando un indirizzo web, che forse avrai già letto, ma comunque vai a vederlo.

    Li potrai leggere dell'altro, ma non posso pubblicarlo apertamente,........ capisc'ammé :unsure: ! anche io sono negli ingranaggi di questa macchina :rolleyes:

    Io sono un accanito sostenitore degli impianti di disinchiostrazione, cioè riciclare la carta e ripulire la fibra per farne nuovamente carta.

    Gli impianti di disinchiostrazione, sono complessi, devo essere perfetti altrimenti inquinano, non sono impianto facili da costruire ed avviare,
    e richiedono investimenti notevoli... ma è il futuro, non c'è altra strada.

    Solo chi veramente vede lontano si getta in un'avventura come quella di costruire un disinchiostratore....

    All'estero stanno andando di molto, la gente stà imparando a comprare con il cervello.


    Ciao
     
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  11. tersite3
     
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    Caro Enrico
    Sul recupero della carta stampata ho delle sensazioni abbastanza allarmanti.
    L'eliminazione degli inchiostri pare sia una cosa abbastanza costosa.
    Mi pare che la donna più ricca della Cina si sia fatta una barca di soldi recuperando la carta da macero che le mandavano gli americani.
    Naturalmente lei la recuperava fregandosene dell'ambiente.
    Per il recupero della carta igenica la vedo dura, ma anche per quella normale non mi pare tanto facile.

    Ciao, salutami Beppe
    Tersite
     
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  12. Lolio
     
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    Caro Enrico, io non discutevo affatto della qualità della fibra, riguardo alla quale nulla so. Sostenevo soltanto che più biomassa un albero produce (riferiamoci alla sostanza secca ovviamente) e più CO2 avrà assorbito ed organicato in quella biomassa. Che il legno sia tenero o duro non importa nulla...conta quanta s.s. è stata prodotta.
     
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  13. Enrico la talpa
     
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    Ciao Tersite, vedi il riciclaggio della carta è una cosa che hanno ( mi permetto di azzardare) inventato gli italiani.
    La carta agli inizi dell'ottocento si faceva con gli stracci, e di conseguenza dove cerano fabbriche di filati nascevano
    le prima cartiere. In toscana, dove abito le fabbriche di maglierie e stoffe erano a Prato... che era vicino a Firenze.
    Ora per fare la carta c'era bisogno di acqua, ma non di acqua normale, ma di acqua con una descreta pendenza,
    tanto da poter girare una ruota di mulino.
    A Lucca c'e un paese che si chiama Villa Basilica.
    Insieme a Villa Basilica anche in altre città come Fabriano che si trova frà Perugia e Ancona,
    oppure Grenoble che si trova nell'alta Savoia in Francia, tutte queste città hanno in comune una strada: LA VIA DELLE CARTIERE.

    Per farla breve, quando ci fù una penuria di stracci, molte cartiere cominciarono a lavorare il legno.... in Italia non avevamo molto legno,
    allora iniziammo a lavorare la paglia.

    La carta "usa e getta" non esisteva, non c'era carta igienica, niente fazzoletti, niente tovaglioli.... e tutto filava liscio... o quasi.

    Dopo la guerra in molte case nacquero i bagni, e di conseguenza la prima carta che finì nel bagno fù il quotidiano, tagliato a striscioline.

    Ma i giornali non si trovavano sempre, ed erano troppo costosi.
    Allora molte cartiere cominciarono a pensare un modo di fare una carta che fosse economico, e che potesse sostituire la carta di paglia, inutilizzabile per il bagno :P

    Iniziò la fabbricazione della prima " carta igienica ", siccome era fabbricata su macchine pluricilindriche ( macchine per cartone molto grosso)
    la carta non era proprio come l'igienica che usiamo ora, ma costava sempre meno di altri tipi di carta.

    Per fare questo tipo di carta igienica si utilizzava la cartaccia che poteva essere raccolta, non si toglieva nemmeno l'inchiostro,
    tutto dentro. La carta, veniva di un colore grigio topo, e siccome le stampe erano sempre al piombo, le lettere non si sfacevano,
    rimanevono sane nel foglio di carta igienica, quindi quando andavi in bagno sul pezzo di carta igienica potevi leggere spezzoni di parole
    o pezzi di fotografie.

    Con la fine della stampa a piombo, che ormai è scomparsa da tutto il mondo da una decina di anni, il problema degli
    inchiostri non era cosi rilevante. Ma, c'è un ma. Nel frattempo la cellulosa pura stava prendendo piede, portata dall'America.
    Facile da utilizzare, con pochi soldi puoi fare carta, pulita, non hai effetti collaterali, tranne il disboscamento.

    Nota: Tutta la carta " Usa e Getta " non può essere riutilizzata, và in mare e basta.

    Quasi tutta la carta prodotta fino agli anni 60 era fabbricata con riciclato.
    Poi i clienti cominciarono a diventare schizzinosi, e il colore "grigio topo" non piaceva più,
    era arrivato il momento di Calimero, che l'olandesina con un miracolo lo trasformava in un pulcino bianco.
    Una enorme ditta, (non faccio nomi) inventò un prodotto chiamato: " SBIANCANTE OTTICO " ( in varie carte x uso alimentare adesso è proibito in molti paesi )

    Questo sbiancante ottico ha la possibilità di cambiare la frequenza della luce ultravioletta e rifletterla sulle frequenze della luce visibile,
    risultato: la carta era visibilmente più bianca. Inganno, ma al cliente appariva più bianca, e lui la comprava.

    Verso gli anni 80 nacquero cosi i primi impianti di disinchiostrazione, toglievano inchiostri e altri inquinanti e restituivano una fibra molto vicina all'originale.

    nota: lo sbiancante ottico non può essere tolto da una fibra, c'è e ci rimarrà per sempre.

    I produttori di cellulosa cosa fecero e cosa stanno facendo attualmente, per parare questa invasione della carta disinchiostrata,
    cominciarono ad invadere il mercato con la cellulosa, facendo abbassare i costi in maniera esagerata....
    le foreste pluviali dell'Indonesia, Perù, Bolivia, Brasile, ecc,ecc adesso sono dei giganteschi parcheggi.

    Disinchiostrare bene eliminando tutti gli inquinanti, e rispettando regole di ecologia è possibile, ma purtroppo è costoso.
    Finquando le cellulose manterranno prezzi così bassi nessuno potrà imbarcarsi in un'impresa dove il prodotto finito
    al supermercato costerà un 20 % in più rispetto quelli di pura cellulosa.

    Ma,ma,ma.....molta gente stà usando il cervello e nonostante il costo superiore della carta disinchiostrata stà comprando quella carta.

    Paesi come Germania, Inghilterra, Svezia, Norvegia, Finlandia, Giappone, e udite udite Stati Uniti..... si, proprio loro.

    In questi paesi il disinchiostrato vive e lavora, nonostante i produttori di cellulose e i loro prezzi stracciati.

    Il disinchiostrato se fatto nella maniera corretta, ha un impatto ambientale simile alle cartiere tradizionali, ma ha il vantaggio che
    salva molti alberi.

    Nota:
    Impianto corretto è inteso Macchina,
    Impianto per disinchiostrazione,
    Impianto biologico per il trattamento delle acque,
    Impianto per la cogenerazione di energia elettrica,
    impianto essiccamento fanghi di scarto

    L'acqua di una cartiera a disinchiostrato non viene gettata, con gli attuali mezzi si purifica con l'impianto biologico e si reimmette nel ciclo.
    I fanghi di scarto ( esenti da piombo o altri veleni, come sono attualmente gli inchiostri delle riviste e delle stampanti)
    vengono poi utilizzati per la fabbricazione di laterizi per costruzione.

    Non è semplice, il processo è molto complesso, ma se si fanno le cose bene non ci sono pericoli di sorta.
    Se l'Europa si decidesse a mettere una tassa per il consumo di cellulose, e dasse incentivi per l'utilizzo di carta da macero,
    allora sarebbe veramete il decollo di questa tecnologia.

    Scusate se sono stato troppo lungo, ma dovevo....
     
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  14. Enrico la talpa
     
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    ciao, il peso specifico cambia, quindi un metro cubo di conifera pesa di più di un metro cubo di latifoglia.

    La latifoglia per fare in fretta lascia molto spazio frà una fibra e l'altra, mentre la conifera ha le fibre più compatte ed un peso specifico più alto.

    é come due persone di 100 kg uno, tutto muscoli e l'altro tutto grasso, chi consuma più ossigeno e sviluppa più energia?

    Be, adesso devo andare ci sentiamo fra due o tre giorni, qui in Australia ho finito, per terminare definitivamente
    il lavoro ho lavorato anche di notte... :P ... bè ho controllato che tutto andasse bene e frà 7 ore ho l'aereo che mi riporta in
    Italia..


    Ciao ci sentiamo fra tre o quattro giorni, quando mi sarò ripreso dal jet-leg
     
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  15. tersite3
     
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    Grazie Enrico
    QUOTE
    Poi i clienti cominciarono a diventare schizzinosi, e il colore "grigio topo" non piaceva più,

    Mi hai fatto rivivere i miei 20 anni.
    Mi ricordo che la carta igenica associata alle razioni K dell'esercito aveva un colore molto simile all'elemento che doveva pulire, poi venne quella rosa.
    Ma prima ci fu il giornale tagliato a striscie.
    Chissà se saremo pronti a tornare all'informazione.

    ciao Tersite
     
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18 replies since 17/4/2007, 07:35   5821 views
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