esempio di sistema integrato

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    Propongo un esempio di sistema energetico integrato che utilizza l'energia del sole, del vento e della forza umana.
    Che ne pensate? E' solo un esempio ripeto, poco costoso, con cui ricavare quasi costantemente qualche centinaio di watts per ricaricare una o più batterie.
    A prposito, è necessario qualche circuito elettronico per controllare il tutto?
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    Messo così è certamente semplicistico e non è una novità la produzione integrata da più fonti energetiche, anche la cogenerazione, in un certo senso, già fa qualcosa di simile, aggiungendo anche la produzione di acqua calda (il progetto Totem della Fiat risale agli anni '70-'80)

    Ad ogni modo credo che possa essere una buona soluzione soprattutto per gli impianti a isola, dove c'è la necessità di avere energia disponibile anche nelle ore notturne, dove il FV e il solare termico non possono aiutare e si volesse limitare al massimo l'uso degli accumulatori.

    Nel caso che hai presentato, volevi solo farci partecipi di questa tua intuizione, o pensavi di realizzare qualcosa? In questo secondo caso servirebbero maggiori informazioni circa le caratteristiche ambientali (latidudine, insolazione, posizionamento e orientamento, direzione e intensità media e massima dei venti, ecc...) e le tue necessità (consumi medi e massimi, distribuzione dei consumi nelle ore della giornata).
     
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    Io credo nella produzione di energia LOCALE e DIFFERENZIATA: quando non c'è il sole, si usa il vento, quando non c'è il vento si pedala, quando non c'è la volontà di pedalare, si usa la legna, e così via dicendo; si potrebbero usare anche i sistemi free energy (vedi motore Burladero), l'energia elettrostatica dell'aria, le onde elettromagnetiche.
    L'importante che in futuro non si conti più sulle grandi centrali anche solari ed eoliche, perchè si potrebbero guastare (vedi reattore nucleare giapponese danneggiato da un terremoto), ma che ognuno si produca la sua propria energia in loco.
     
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  4. dotting
     
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    Tu parli di Generazione Distribuita.
    Un documento che chiarisce il concetto:
    http://web.tiscali.it/risparmio_energetico...Distribuita.pdf
     
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    Bello il documento che hai linkato, dotting, ma non è quello che Franco Malgarini ci prospetta, lui intendeva una diversificazione delle fonti energetiche a livello del singolo utente, mentre nel pdf si parla di integrare la produzione diversificata di diversi utenti all'interno della rete (chi fornisce energia, dal FV, e chi dall'eolico, chi dal termico e chi dall'idrico, ma non uno che fornisce da più fonti contemporaneamente).
     
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  6. dotting
     
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    Beh, allora devo linkare un mio documento:
    http://www.evanet.it/casa_attiva/
     
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  7. mariomaggi
     
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    Franco,
    queste soluzioni esistono gia', ma non sono cosi' semplici.
    Il carico deve poter utilizzare un sistema di accumulo solo quando l'energia disponibile non viene utilizzata subito.
    Quindi servono interfacciamenti piu' complessi, e serve un bus (formato da conduttori elettrici bidirezionali) che possa trasferire l'energia ad un livello di tensione compatibile con quella dei vari generatori e utilizzatori.

    Cito una mia proposta che giace abbandonata nel forum riservato energoclub insieme a molte altre proposte, ora piene di polvere, che erano tutte caratterizzate dal prefisso Energo:
    CITAZIONE
    tutti i generatori fotovoltaici producono tensione continua.
    I generatori eolici di piccola potenza possono piu' facilmente erogare tensione continua.
    Col passare degli anni, aumentano i carichi elettrici domestici alimentati internamente a tensione continua (esempio: computer, TV, alimentatori vari, lampade a risparmio energetico, media center, condizionatori con inverter, ecc.).
    Guardando avanti (5...10 anni?), credo che si possa proporre al mercato di realizzare un bus domestico a tensione continua = EnergoBus™ che possa raccogliere:
    - energia da generatori fotovoltaici
    - energia da piccoli aerogeneratori
    - eventuale energia dalla rete a 50 Hz, in caso di necessita'
    - sistemi di accumulo energetico centralizzato

    Tale bus dovra' essere affiancato al normale impianto elettrico domestico, rispettando le normative IEC.
    Tutte le prese e le spine di questo bus saranno diverse dalle attuali, e saranno ovviamente polarizzate, ci vorra' quindi un EnergoPlug dedicato.
    La tensione del bus dovra' essere scelta con molta attenzione, forse andra' bene 42 V (tensione usata nell'automotive, quindi alta disponibilita' di componenti per quella tensione) oppure 60 V o altra tensione. Su questo argomento c'e' da fare una tesi di laurea.

    L'uso di un bus a tensione continua con tensione simile a quella del generatore e del carico da comandare, permette la massima efficienza ed il minor costo. Sparirebbe cosi' l'inverter nel fotovoltaico nelle applicazioni dove non si richiede di mandare energia in rete.

    Come vedete, c'e' molto lavoro da fare, anche per aziende produttrici, per progettisti e per installatori.
    Queste sono cose che possiamo fare in Italia con pochi soldi e tanto intuito. Potrebbe far lavorare un po' di italiani, invece di mandare sempre soldi a Seattle.

    La complicazione che non ho evidenziato e' la sezione dei conduttori. Il sistema proposto e' valido per distanze non eccessive. Per potenze sostenute si puo' pensare a battiscopa in alluminio usati come come conduttori, data la bassa tensione, oppure a fogli di alluminio conduttivi da nascondere sotto la tappezzeria. Con un po' di fantasia, i problemi tecnici legati alla legge di Ohm si risolvono!

    Ciao
    Mario
     
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    Guardate cosa è successo oggi a Barcellona: i black out sono all'ordine del giorno!
    Liberiamoci dalle centrali energetiche e produciamoci la nostra energia da soli!
     
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7 replies since 16/7/2007, 18:28   269 views
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