Metodi sperimentali

Descrizione, analisi e progettazione di apparati e metodi sperimentali per lo studio della cella Ior

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  1. skeptic
     
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    CITAZIONE
    Ciao a tutti!

    Preciso il discorso sulla disuguaglianza di Cauchy-Schwarz.
    Ipotesi: f(t) e g(t) sono due funzioni di variabile reale a valori complessi;
    f(t) e g(t) sono a energia finita, ovvero integrale[ |f(t)|2, dt, -inf, inf ] < inf e integrale[ |g(t)|2, dt, -inf, inf ] < inf;
    K è una costante arbitraria reale;

    Tesi: | integrale[ f(t)·g(t), dt, -inf, inf ] |2 =< integrale[ |f(t)|2, dt, -inf, inf] · integrale[ |g(t)|2, dt, -inf, inf] ,
    dove il segno di uguale vale se e solo se f(t) = K·ComplessoConiugato[g(t)].

    Caro Wechselstrom,
    continuo a complimentarmi con te per la tua familiarità con la matematica.
    Non frequento abitualmente gli spazi hilbertiani, e non mi muovo così a mio agio nel campo del funzioni a variabili complesse, data la mia limitata conoscenza della materia, ma nonostante ciò posso affermare che

    1) quanto affermi nella frase sotto riportata non è corretto.

    CITAZIONE
    Inviato il: 6/6/2007, 10:17
    --------------------------------------------------------------------------------

    CITAZIONE (Wechselstrom @ 5/6/2007, 15:13)CITAZIONE (skeptic @ 5/6/2007, 13:41)L'integrale di una funzione elevata al quadrato non si discosta granché (è maggiore o uguale, aggiungo io) dal quadrato dell'integrale della funzione

    Skeptic, questa conclusione, a cui sei giunto, non è altro che un caso particolare (ponendo una delle due funzioni coinvolte uguale a 1) della disuguaglianza

    2) Riguardo alla tua espressione della disuguaglianza di C S.
    Per portami in terreni un po' più familiari, mi limito a considerare le funzioni reali a variabili reali, (comprese tra quelle più generali di variabile complessa)
    Mi sembra restrittiva la limitazione di avere un valore finito per l'integrale della funzione estesa a tutto il campo di esistenza. Ovvero, penso che la limitazione debba essere applicata al campo in cui vogliamo applicare la disuguaglianza. In parole povere, se la funzione è per esempio f(x)=x l'integrale di |x| da -inf a + inf è = inf, ma se limitiamo lo studio della funzione nell'intervallo da 0 a 1 possiamo applicare la disuguaglianza ad una sola funzione, che in modo corretto vale (fatti salvi i requisiti della disuguaglianza di C S):

    L'integrale di una funzione elevata al quadrato è minore o uguale del prodotto del quadrato dell'integrale della funzione per la variabile di integrazione

    Ma poichè questa affermazione ha solo una somiglianza con il nostro caso di integrazione di potenza, mi sembrerebbe opportuno abbandonare le escursioni nella disuguaglianza di C S, e tornare a noi.

    Come avevo promesso, ho calcolato l'errore nel caso della funzione a "denti di sega", con ovvero f(x) = x nell'intervallo da zero a uno, e analogamente quella f(x) = sen x nello stesso intervallo, e ho trovato nel primo caso una differenza del 33% e nel secondo del 25 % tra l'integrale del quadrato e il quadrato dell'integrale.
    A questo punto mi sento di affermare che almeno per il problema che ci interessa,
    l'affermazione :

    L'integrale di una funzione elevata al quadrato non si discosta granchè dal quadrato dell'integrale della funzione

    o quella inizialmente affermata da ElettroRik:
    CITAZIONE
    ....rilevando uno sfasamento V-I molto contenuto, o addirittura quasi nullo, il prodotto degli integrali non si discosterebbe granchè dall'integrale dei prodotti

    è da ritenersi troppo vaga per la soggettività del termine "non si discosterebbe granchè" e quindi piuttosto inutile.

    Riguardo poi alle varie affermazioni di ElettroRik, ne prendo solo una, pertinente a questo caso:

    CITAZIONE
    Una regola base dell'elettrotecnica dice che il valore efficace RMS della potenza è pari al prodotto del valore RMS di tensione per l'RMS della corrente.

    e vorrei far presente che:
    CITAZIONE
    Nel mondo anglosassone il valore efficace è definito RMS, dalle parole Root Mean Square, radice della media dei quadrati. L'algoritmo di calcolo infatti è il seguente:

    Il segnale viene campionato istante per istante per tutta la durata di un periodo. Maggiore è il numero di valori acquisiti nel tempo, migliore è la precisione del risultato;
    Ciascun valore è elevato al quadrato. Questo comporta la perdita di segno dei valori negativi;
    Viene calcolata la media dei precedenti dati;
    Il valore efficace è dato dalla radice quadrata della media precedentemente calcolata.

    che mi sembra un procedimento ben diverso da quello da te ventilato, sia pure nei limiti della "non granchè grande" differenza.

    Inoltre:

    CITAZIONE
    Molti strumenti di misura, tra cui i multimetri più economici, sono calibrati per mostrare il valore efficace in funzione del valore medio di una tensione sinusoidale raddrizzata. Il metodo funziona bene se il segnale ha forma d'onda perfettamente sinusoidale, ma da risultati completamente errati se il segnale è distorto oppure ha una forma d'onda non sinusoidale o presenta una corrente continua sovrapposta. L'errore aumenta con l'aumentare della ricchezza in armoniche del segnale.

    Alcuni strumenti sono in grado di operare il calcolo del valore efficace vero, campionando il segnale ed eseguendo i calcoli in tempo reale. Questi apparecchi sono contraddistinti dalla sigla true RMS.

    La misura del valore efficace è assicurata però entro una determinata banda passante, compresa entro la frequenza di campionamento dell'apparecchio (vedi Teorema del campionamento di Nyquist-Shannon). Segnali complessi, con rapidi fronti di salita o discesa, hanno un contenuto armonico elevato. Se le armoniche superiori superano la frequenza massima gestibile dallo strumento, il valore efficace misurato risulta errato.

    Tutte queste cose, ovviamente, le sai, ma da quello che scrivi puoi indurre a conclusioni errate chi non è così esperto come te.
    Salvatore



    Edited by skeptic - 8/6/2007, 12:50
     
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  2. ElettroRik
     
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    image
    Da qui si vede bene come, assumendo un'alimentazione composta da una componente continua a 250V + un segnale alternato sinusoidale di ampiezza 20Vpp alla frequenza di 1kHz e modulato in frequenza a 100Hz, (il colore verde) ne risulti quanto segue:

    Blu scuro=> Rcella[p]: Valore medio della potenza effettivamente calcolato dal simulatore.

    Rosso=>10000*(avg(v1)-avg(v2))*avg(v2): Prodotto dei valori medi moltiplicato per 10^4 (dato che V1 ed V2 sono divise per 100)

    Viola =>10000*avg((v1-v2)*v2): Valore medio del prodotto istantaneo di (v1-v2) x v2 e moltiplicato per 10^4.

    La differenza tra Rosso e Viola è di 1Watt su 311Watt di valore medio.

    L'errore dovuto alla differenza tra la potenza realmente dissipata (linea Blu) e il valore calcolato con il metodo migliore, l'integrale del prodotto (linea Viola) è esattamente IL TRIPLO.

    Con questo mi auguro di aver fugato ogni dubbio sulla modesta entità dell'errore indotto con questo metodo di misura, almeno in caso di sfasamento contenuto tra tensione e corrente o, come diceva Wech, di comportamento tendenzialmente resistivo della cella.

    C.V.D. :D
     
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  3. skeptic
     
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    CITAZIONE
    L'errore dovuto alla differenza tra la potenza realmente dissipata (linea Blu) e il valore calcolato con il metodo migliore, l'integrale del prodotto (linea Viola) è esattamente IL TRIPLO.

    Caro ElettroRik,
    riservandomi commenti ulteriori sull'interassante esperienza da te pubblicata, ti faccio notare che la frase suddetta proverebbe un difetto del tuo strumento, o delle impostazioni inserite, perchè spero almeno converrai che il "valore calcolato con il metodo migliore", dovrebbe essere esatto (come forse ti mostrerò con il calcolo manuale) altrimenti non sarebbe "il metodo migliore.
    Inoltre dal grafico non si evidenziano le differenze sostenute, probabilmente per la scarsa leggibilità delle tre tracce. Converrebbe presentarle ingrandendo la scala dopo sottrazione di una costante.
    Un piccolo dettaglio. La sinusoide a 1 KHz è modulata a 100 Hz o a 100 KHz?
    Grazie.
    Salvatore
     
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  4. skeptic
     
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    Caro ElettroRik,
    ti rispondo con qualche ritardo dovuto alla stesura di un piccolo programma per il calcolo numerico del valore efficace della sinusoide
    modulata, i cui risultati ti mostrerò in calce.
    Non considerando la modulazione, il problema può essere trattato analiticamente,e te ne mostro subito le conclusioni.
    Intanto è subito possibile semplificare il trattamento matematico considerando trascurabile la riduzione di resistenza dovuta al parallelo di 1 mega + 10K sulla resistenza della cella pari a 200 ohm. Il calcolo esatto la porta a 199.96 ohm, diversa solo per lo 0.02%!
    analogamente possiamo attribuire ai capi della resistenza della cella tutta la tensione del geeneratore, a meno dello 0.005%.

    Premesso questo, la tensione del generatore può essere espressa dalla formula:

    V(t) = 250 + 10sen(t) volt

    e la corrente nella cella di resistenza 200 ohm

    I(t) = 1.25 + 0.05 sen(t) ampere

    La potenza istantanea sarà W(t) =V(t)*I(t) ovvero

    W(t) = 250*1.25 + 250*0.05 sen(t)+ 1.25*10sen(t) + 0.05*10*sen2(t) watt

    ed eseguendo le operazioni e raccogliendo

    W(t) = 312.5 + 25 *sen(t) + 0.5*sen(t)sen(t) watt

    Per avere la potenza media dovremo integrare e dividere per l'intervallo di integrazione e abbiamo, integrando su un periodo da 0 a 2pigreco e dividendo per 2pigreco

    Wmedio = 312.5 + 0.25 = 312.75

    Questo valore, mi sembra in buon accordo con il valore della "potenza realmente dissipata" presentata nel tuo grafico.

    I due termini che danno la potenza media possono essere interpretati anche com il contributo della componente continua, che è 250*250/200 =312.5 watt, e quello della componente alternata che come valore efficace ha 0.707*10= 7.07 volt e dissipa 7.07^2/200 = 0.25 watt

    La media della tensione e quella della corrente non risentono della componente alternata, in quanto la sinusoide dà un contributo nullo se integrata in un periodo, e quindi la potenza calcolata in tal modo risulta quella dovuta alla sola componente continua, ovvero 312.5 Watt.
    La differenza con il valore corretto è piuttosto bassa, ovvero 0.25 watt, ma considerando che anche la potenza dovuta all'alternata è bassa, questo non ci consola granchè.
    Infatti, se la componente alternata cresce, cresce anche il suo contributo, e così pure l'errore della misura ottenuta dalla media della tensione.
    Se per esempio ai 250 volt di continua si aggiunge un'alternata di 125 volt pp, corrispondente a 0.707*62.5 = 44.2 volt la potenza dissipata media sarà:

    Wmedio = 312.5 + 44.22/200 = 312.5 + 9.77 = 322.27 watt (errore % = 100*9.77/322.7= 3%, ancora contenuto)

    ma se l'escursione della tensione alla cella passa per lo zero, come più volte dichiarato

    W medio = 312.5 + 176.752/200 = 312.5 + 156.20= 468.70watt (errore% = 100*156.20/468.70= 33.3%, decisamente grande)

    e anche maggiori se la componente alternata supera quella continua.

    Per concludere, la misura della potenza media utilizzando la media della tensione è accettabile per valori molto ridotti della componente
    alternata rispetto a quella continua, quindi converrà definire un po' più esattamente, e non con affermazioni vaghe e talvolta contradditorie, l'entità di tale componente.

    Infine, dal programma che ho sviluppato mi risulta (da confermare), che il fattore necessario per convertire la tensione alternata in tensione efficace ha questo andamento:

    FUNZIONE FATTORE

    sen (x) 0.707
    sen (x)sen(x) 0.611
    sen(x)sen(2x) 0.500
    ..
    sen(x)sen(nx) 0.500

    Non so al momento perchè il fattore resti costante per la funzione sen(x) modulata da armoniche superiori.

    Salvatore

    Edited by skeptic - 9/6/2007, 17:45
     
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  5. skeptic
     
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    CITAZIONE
    Volevo infine commentare l'affermazione di Skeptic

    CITAZIONE (Skeptic @ , )l'impedenza della cella non potrà mai essere inferiore a quella della resistenza ohmica della soluzione di carbonato potassico

    Nella cella avviene un passaggio dalla fase liquida a quella di plasma che coinvolge, almeno in parte, lo spazio fra gli elettrodi. Se è lecito paragonare il plasma nella cella a quello che si ottiene da un gas, allora forse si verificano dei fenomeni analoghi per quanto riguarda la conduzione elettrica. Ad esempio, in regime di scarica a bagliore normale (in un "gas") la resistenza è pressoché nulla, cioè di gran lunga minore rispetto a quella che si aveva in fase gassosa.

    Caro Wechselstrom,
    forse non hai considerato che anche se il plasma avesse resistenza nulla, tra il catodo e l'anodo c'è di mezzo l'elettrolita.
    Dal punto di vista elettrico la cella si può semplificare come una resistenza (quella dell'elettrolita) con in parallelo una capacità, dovuta ai due elettrodi con interposto l'elettrolita. Per motivi costruttivi, visto che tra anodo e catodo c'è sempre una certa distanza, se non altro per non far scoccare l'arco tra gli stessi elettrodi, questa capacità non dovrebbe essere molto grande, e gli esperti elettronici in ascolto potrebbero agevolmente valutarla almeno approssimativamente.
    Se tale calcolo non è possibile, dovremo fidarci delle dichiarazioni fatte:

    Da ElettroRik:

    CITAZIONE
    Con questo mi auguro di aver fugato ogni dubbio sulla modesta entità dell'errore indotto con questo metodo di misura, almeno in caso di sfasamento contenuto tra tensione e corrente o, come diceva Wech, di comportamento tendenzialmente resistivo della cella.

    CITAZIONE
    Ora, dato che le 'escursioni' di tensione e corrente a regime stabilizzato sono minime, il loro valore RMS si avvicinerà molto alla componente continua di cui il segnale è costituito per oltre il 95%.

    ma precedentemente, ancora da ElettroRik:

    CITAZIONE
    Spero tu sappia quanto sia sbagliata questa affermazione. L'assodata presenza dell'effetto condensatore la smentisce di brutto!

    CITAZIONE
    CITAZIONEBene, indicami dove trovare descritto questo effetto "condensatore", e se il caso modificherò la mia affermazione.

    Risposta teoria: questo forum stesso. Ci sono decine di post a riguardo. Anche Iorio e Cirillo lo citano nel loro modello, se non erro.
    Risposta pratica: le oscillazioni che la cella induce.

    CITAZIONE
    La cella ha dei 'picchi' a bassissima impedenza che forzerebbero una caduta di tensione che i generatori, in molti casi, salvo forse costosissimi alimentatori stabilizzati (che a tensioni alte sono rari) non sarebbero in grado di evitare.

    e anche da OggettoVolanteIdentificato, che mi sembra d'accordo con quest'ultima visione:
    CITAZIONE
    Ma se immergi due lamine di rame in acqua,saranno investite da tutta la radiofrequenza possibile,sviluppando un campo elettrico alternato tra una faccia di rame e l'altra.Hai immerso un antenna dipolare di rame in un ambiente perturbato elettromagneticamente (hai presente il cucchiaino nel microonde,che scoppietta e scintilla ?) Temo che si sfalsi l'accumulo di rame su una lastra,perchè il voltametro è utilissimo laddove vi sia elettrolisi in D.C., e poco sfruttabile in prossimità di un plasma generatore di armoniche radio.L'acqua è investita da radiofrequenza oltrechè da correnti ioniche.

    E qui mi fermo.
    Allora, si può avere un'opinione unica e non una che fa comodo alla dialettica del momento?

    Temendo che questo sia piuttosto difficile, propongo di studiare, specialmente da parte di chi possiede un programma simulatore, un primo modello semplificato del sistema alimentatore-cella, che ho in mente ma non so come inserire graficamente, per cui lo descrivo.

    Si tratta di un circuito ad una maglia, in cui l'alimentatore è schematizzato come un generatore a cc, un'induttanza(quella del trasformatore), una resistenza in serie (comprendente quella dei fili del tr, di quella dei diodi ecc.) e una capacità , mentre la cella è un elemento con caratteristiche di resistenza negativa con in parallelo alla capacità presentata dai due elettrodi separati dall'elettrolita, e in serie una resistenza (quella dell'elettrolita).
    Si dovrebbe calcolare, o verificare dal simulatore, quali sono le condizioni di stabilità di un tale sistema, e nel caso di oscillazioni, la loro distribuzione spettrale.

    Speriamo che qualcuno raccolga, invece di opporre, come spesso successo, argomentazioni polemiche.
    Salvatopre






     
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  6. ElettroRik
     
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    Dunque, dopo decine di post ed altrettanti voli pindarici (dalla dubbia utilità) vedo che abbiamo appurato che, sottostando al regime tipico della cella che siamo abituati a trattare nei nostri esperimenti, ovvero:

    1) Alimentazione con 180-220Vac raddrizzati (250-300Vcc) e livellati con abbondante (>1000uF) capacità
    2) Filtro LC anti RF sul catodo
    3) Correnti dell'ordine di 0,5 - 2A (e conseguenti potenze)
    4) Accorgimenti pratici atti ad evitare forti pulsazioni ed instabilità (che portano sfasamenti ed errori di misura)

    Abbiamo un sistema che presenta una forte componente continua per il quale è possibile eseguire una stima della potenza applicata misurando le cadute di tensione sul partitore e sullo shunt tramite un voltmetro galvanico o un multimetro più capacità in parallelo.
    Ovviamente bisogna accertarsi che il sistema sia in regime 'stabile'. Questo si può fare facilmente osservando le lancette di Voltmetro ed Amperometro, che risulteranno quasi immobili.

    Detto ciò, ecco alcune precisazioni:

    - nella simulazione di cui sopra V0 è una portante a 1khz modulata a 100Hz.

    - l'errore di 3W su 313W (meno del 1%) è dovuto al fattore arrotondamenti (c'è un fattore 10^4 di mezzo). Ovviamente è errata la linea viola, perchè SPICE fa i conti su 4 ordini di grandezza sotto e poi moltiplica alla fine per 10.000; ovviamente, a parte pignoleria inutile, non cambia concettualmente un bel niente.

    - Wech non ha dimenticato nulla; tra il catodo e l'anodo NON c'è di mezzo l'elettrolita. C'è il velo di vapore, attraverso cui scocca l'arco, ed in tale istante l'anodo realmente attivo è costituito dall'affollamento ionico che circonda il catodo. Questo spiega la regione a resistenza negativa che innesca le oscillazioni. In tale frazione di tempo il condensatore costituito da CATODO/VAPORE/IONI si scarica istantaneamente, per poi ricaricarsi con nuovi ioni. Probabilmente ciò avviene in maniera randomica e distribuita spazialmente sulla superficie che 'fascia' il catodo esposto all'elettrolita. Tale casualità dà origine alle armoniche praticamente infinite o, se vogliamo dirla in un altro modo, ad un segnale la cui componente alternata assomiglia ad un rumore bianco. Non risultano particolari risonanze, se non a bassissime frequenze e dovute a fenomeni meccanici di bolle, eccetera. Però questo aspetto andrebbe indagato maggiormente con un bell'Analizzatore di Spettro come si deve (e che costa decine di mila-euro).

    - paradossalmente però è anche vero il contrario: anche se istantaneamente ci possono essere dei picchi a bassissima resistenza elettrica, l'impedenza media della cella è molto più alta in regime di plasma che in elettrolisi come valore medio.

    - la complessità di realizzazione del modello per la simulazione non è certamente mai stata quella di identificare le componenti esterne alla cella. Quello che manca è il modello matematico della regione catodo/vapore/ioni. Su questo aspetto sì che chi si diverte a cimentarsi in acrobazie neurali, dovrebbe lavorare. Ecco. questo sarebbe una cosa davvero utile.

    Le altre sono tutte cose che è difficile comprendere se non si 'tocca con mano'. E le apparenti contraddizioni sono invece una conferma di quanto appena esposto. Se ci si limita a sentir raccontare qualcosa, sarà ben dura comprenderla a fondo. Anche quando si fosse in buona fede ed armati di santa pazienza.... cosa che scarseggia sempre più qui dentro....

    Edited by ElettroRik - 12/6/2007, 10:40
     
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  7. skeptic
     
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    Caro ElettroRik,
    mi congratulo per la tua vitalità.
    Nei tuoi panni, dopo aver presentato, replicato e difeso ad oltranza inesattezze di una certa gravità anche per un elettronico pratico come ti qualifichi, e che avrebbero messo a rischio il tuo diploma se espresse in sede di esame, avrei optato per un silenzio consapevole, in attesa che i tuoi interlocutori venissero distratti da altre amenità.
    Ma tu sei tu, e ci vorrà del tempo per smorzare la tua presunzione e la tua arroganza, tanto maggiore quanto più intuisci di essere in una situazione di debolezza.
    Avendo ben compreso la tua mentalità e i tuoi limiti, non avrei nessun interesse a rispondere a quanto ti ostini di scrivere, se non fosse che purtroppo c'è ancora qualcuno che ti ritiene un faro di conoscenza e potrebbe ancora credere a quanto dici.
    Per il futuro, se ti interessa ancora ricuperare una certa credibilità, presenta le tue esperienze senza interpretazioni fantasiose e opportuniste, indirizzate a difendere il tuo argomento del momento, come hai spesso fatto in passato.
    Ma se hai ancora un briciolo di dignità, non reagire dando dell'onanista chi ti ha idee diverse dalle tue o ti contesta. Leccati le ferite e lasciale guarire.

    Non perdo tempo a farti notare le intrinseche contraddizioni e ambiguità espresse dalle prime dieci righe di questo tuo ultimo intervento, per non prolungare un'inutile polemica con chi accampa argomenti vaghi e cangianti.

    Per quanto riguarda le precisazioni, nei calcoli che avrai visto mi ero già dato la tua risposta.
    La tua interpretazione dell'errore commesso da SPICE mi convince poco, perchè come forse saprai, i computer generalmente rappresentano i numeri con una precisione indipendente dalla loro grandezza, in quanto sono codificati in forma binaria con un certo numero fisso di bit dedicato all'esponente (positivo o negativo) e un numero fisso di bit dedicato alla parte frazionaria. In tal modo, un miliardesimo e mezzo è codificato con la stessa precisione di un miliardo e mezzo, e se poi parliamo di arrotondamenti, l'uso della doppia precisione, che certamente SPICE utilizza, dà errori di arrotondamento difficilmente apprezzabili, a meno di non scrivere numeri con più di nove decimali, o forzarne le prestazioni con un uso improprio.
    Non si tratta di pignoleria, si tratta di usare correttamente uno strumento peraltro molto noto e apprezzato.
    Ma anche uno Stradivari suona male se mal suonato.
    Non entro in merito al meccanismo operativo della cella, che mi riservo di esaminare tra breve, ma ritengo che dopo tanto tempo e esperienza, a qualche "esperto" di elettronica doveva venire in mente almeno un modello grossolano di quanto succede, in modo da simulare il comportamento e confrontarlo con i dati sperimentali per correggere il modello e così via, fino al punto di capire un po' di più quello che succede, adeguare se il caso il metodo di misura, e uscire dal limbo del "io so perchè ho provato", che corrisponde spesso "l'ho fatto tante volte ma non ci ho capito nulla".
    Salvatore
     
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  8. ElettroRik
     
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    CITAZIONE (skeptic @ 12/6/2007, 11:18)
    Caro ElettroRik,
    mi congratulo per la tua vitalità.
    Nei tuoi panni, dopo aver presentato, replicato e difeso ad oltranza inesattezze di una certa gravità anche per un elettronico pratico come ti qualifichi, e che avrebbero messo a rischio il tuo diploma se espresse in sede di esame, avrei optato per un silenzio consapevole, in attesa che i tuoi interlocutori venissero distratti da altre amenità.

    E' solo quello che tu hai cercato di far apparire, attribuendomi frasi e concetti che non ho mai espresso, e sfoggiando una abbondante dose di scorrettezza, falsità ed ostinazione (uso questi termini in quanto palesemente motivati dai fatti: falsare quanto espresso da altri per cambiarne il significato una volta estratto dal contesto è falso e scorretto.)
    CITAZIONE
    Ma tu sei tu, e ci vorrà del tempo per smorzare la tua presunzione e la tua arroganza, tanto maggiore quanto più intuisci di essere in una situazione di debolezza.
    Avendo ben compreso la tua mentalità e i tuoi limiti, non avrei nessun interesse a rispondere a quanto ti ostini di scrivere, se non fosse che purtroppo c'è ancora qualcuno che ti ritiene un faro di conoscenza e potrebbe ancora credere a quanto dici.

    Non perdo tempo a farti notare le intrinseche contraddizioni e ambiguità espresse dalle prime dieci righe di questo tuo ultimo intervento, per non prolungare un'inutile polemica con chi accampa argomenti vaghi e cangianti.

    Io invece mi rammarico perchè noto che i moderatori si sono subito prodigati in passato per stroncare le inutili e discutibili accuse personali mosse da altri ad altre persone in altri contesti mentre sembra che le tue SENTENZE emesse a suffragio della tua personale battaglia nei miei confronti siano ben tollerate.
    E pensare che, alcuni post orsono, per aver fatto alcune osservazioni assolutamente ed esclusivamente tecniche, mi sono visto accusato di essere 'vagamente offensivo'. Se uno si deve offendere perchè riceve una risposta (esclusivamente tecnica) alla domanda 'cosa ne pensate'..... Poi, quando gli stessi Quantum ti danno una risposta simile, anzi, ancor meno motivata, tutto bene. Sarà mica da qui che nasce cotanta ostinazione? :sick:

    CITAZIONE
    Per il futuro, se ti interessa ancora ricuperare una certa credibilità, presenta le tue esperienze senza interpretazioni fantasiose e opportuniste, indirizzate a difendere il tuo argomento del momento, come hai spesso fatto in passato.
    Ma se hai ancora un briciolo di dignità, non reagire dando dell'onanista chi ti ha idee diverse dalle tue o ti contesta. Leccati le ferite e lasciale guarire.

    Non mi interessa perchè non mi risulta. Mi sa che sei l'unico qui che insiste nel sostenere queste cose, ed è anche molto chiaro il perchè. Mi hai contattato in privato e non ti ho fornito le info che volevi (ci sono tuoi commenti che avresti voluto vedere inseriti del mio sito, ecc..), poi ti sei offeso perchè ti ho 'anticipato' scommettendo le argomentazioni che avresti usato da scettico-stereotipo sull'argomento generico Fusione Fredda, e te la sei legata al dito. Poi hai iniziato questa crociata contro di me, che porti avanti da solo (salvo che tu non t'inventi qualche altro nuovo utente fantasma in tuo supporto), in nome di non si sa bene cosa, se non vendetta per non aver ottenuto quanto desideravi. Certo, 'caro' Mr. Sympathy, che di questo passo vai proprio bene... :sick:


    Detto ciò, visto che vuoi dare anche lezioni di informatica, ti dirò che, come al solito, TI SBAGLI.
    E non perchè le affermazioni che fai siano errate, perchè in effetti prese asetticamente di per sè stesse, lette fuori contesto, sono ineccepibili. Peccato che, ancora una volta, applicandole malamente alla realtà, corrispondano all'ennesima cantonata:
    CITAZIONE
    La tua interpretazione dell'errore commesso da SPICE mi convince poco, perchè come forse saprai, i computer generalmente rappresentano i numeri con una precisione indipendente dalla loro grandezza, in quanto sono codificati in forma binaria con un certo numero fisso di bit dedicato all'esponente (positivo o negativo) e un numero fisso di bit dedicato alla parte frazionaria. In tal modo, un miliardesimo e mezzo è codificato con la stessa precisione di un miliardo e mezzo, e se poi parliamo di arrotondamenti, l'uso della doppia precisione, che certamente SPICE utilizza, dà errori di arrotondamento difficilmente apprezzabili, a meno di non scrivere numeri con più di nove decimali, o forzarne le prestazioni con un uso improprio.

    1) La precisione del calcolo in SPICE e, più in generale, in un software è banalmente un parametro impostabile, indipendentemente dalla capacità elaborativa della CPU.
    2) Avendo a che fare con trasformate di Fourier ed armoniche, anche dal punto di vista puramente matematico il prodotto di due segnali complessi può superare abbondantemente i limiti che hai citato.

    CITAZIONE
    Non si tratta di pignoleria, si tratta di usare correttamente uno strumento peraltro molto noto e apprezzato.
    Ma anche uno Stradivari suona male se mal suonato.

    Ammesso che io sia uno che suona lo Stradivari ad orecchio (cosa che non è, anche se posso avere qualche difficoltà in qualche passaggio, dato che erano 25 anni che non mi dedicavo più a queste cose) non so quale melodia sarebbe più ascoltabile tra la mia e quella di uno che, pur sapendo leggere perfettamente un pentagramma, non ha mai toccato un violino in vita sua (anche se poi si vanta di aver 'suonato' molti altri strumenti, in questo caso, è così, almeno fin'ora) . :D

    CITAZIONE
    Non entro in merito al meccanismo operativo della cella, che mi riservo di esaminare tra breve, ma ritengo che dopo tanto tempo e esperienza, a qualche "esperto" di elettronica doveva venire in mente almeno un modello grossolano di quanto succede, in modo da simulare il comportamento e confrontarlo con i dati sperimentali per correggere il modello e così via, fino al punto di capire un po' di più quello che succede, adeguare se il caso il metodo di misura, e uscire dal limbo del "io so perchè ho provato", che corrisponde spesso "l'ho fatto tante volte ma non ci ho capito nulla".

    Pensa pure quel che ti pare, da una tale caparbietà, non mi aspetto di certo un cambio di opinione, nè mi interessa.
    Di certo non sarà a te che fornirò tutti i dettagli del mio operato, né questo tuo atteggiamento di attacco continuo e persistente mi caverà più informazioni di quante io non sia disposto a condividere qui dentro, prima, durante, e dopo il tuo avvento.
    La tua costante battaglia denigratoria nei miei confronti non mi tocca, vado avanti per la mia strada. Comunque.

    Edited by ElettroRik - 12/6/2007, 15:50
     
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  9. skeptic
     
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    Caro ElettroRik,
    rispondo alle accuse di carattere personale che mi muovi, mentre non entro in merito a quelle tecniche, che non mi sembrano degne di nota, a parte:
    CITAZIONE
    1) La precisione del calcolo in SPICE e, più in generale, in un software è banalmente un parametro impostabile, indipendentemente dalla capacità elaborativa della CPU.
    2) Avendo a che fare con trasformate di Fourier ed armoniche, anche dal punto di vista puramente matematico il prodotto di due segnali complessi può superare abbondantemente i limiti che hai citato.

    a cui posso osservare: ammesso e non concesso quanto affermi al punto 1, perchè non hai usato la massima precisione, prima di gridare l'incongruenza di un metodo relativamente agli altri?
    Tra l'altro, un mio semplice programma in C sembra raggiungere precisioni maggiori senza particolari artifici.
    Per quanto riguarda il punto 2, ai miei tempi dell'università di tale procedura si sarebbe detto "un metodo per rendere il facile difficile per il conseguimento dell'inutile".
    Infine, usare SPICE per questo problema è come prendere la calcolatrice per calcolare quanto fa 2 per 7.
    Ma torniamo alle tue accuse.
    CITAZIONE
    E' solo quello che tu hai cercato di far apparire, attribuendomi frasi e concetti che non ho mai espresso, e sfoggiando una abbondante dose di scorrettezza, falsità ed ostinazione (uso questi termini in quanto palesemente motivati dai fatti)

    Ora tu mi dici dove sono stato rispettivamente scorretto e falso. Ostinato sì, ora e sempre, per il bene di tutti.

    CITAZIONE
    mentre sembra che le tue SENTENZE emesse a suffragio della tua personale battaglia nei miei confronti siano ben tollerate.

    Se vivi una discussione come un processo è un tuo problema. Se pensi poi di essere il bersaglio di una mia battaglia sei piuttosto illuso e presuntuoso, perchè sebbene sia contrario ad ogni battaglia (la mia attività la chiamerei ricerca) ed eventualmente sarebbe sempre contro opinioni e mai persone, non avresti le caratteristiche per essere un mio avversario, e chi mi conosce mi riterrebbe un ignobile sadico se aggredissi un'inerme.

    CITAZIONE
    Non mi interessa perchè non mi risulta.

    Richiamo alla tua cultura che il termine "pippe mentali" significa onanista, sia pur mentale. Se non ricordi la tua frase, eccola:
    CITAZIONE
    Senza tante pippe mentali, secondo me questo è uno dei metodi che, con strumenti a portata di mano di chi legge il forum, può essere adottato per fare una misura dell'energia immessa.

    CITAZIONE
    Mi sa che sei l'unico qui che insiste nel sostenere queste cose, ed è anche molto chiaro il perchè. Mi hai contattato in privato e non ti ho fornito le info che volevi, poi ti sei offeso perchè ti ho 'anticipato' scommettendo le argomentazioni che avresti usato da scettico-stereotipo sull'argomento generico Fusione Fredda, e te la sei legata al dito. Poi hai iniziato questa crociata contro di me, che porti avanti da solo (salvo che tu non t'inventi qualche altro nuovo utente fantasma in tuo supporto), in nome di non si sa bene cosa, se non vendetta per non aver ottenuto quanto desideravi. Certo, 'caro' Mr. Sympathy, che di questo passo vai proprio bene...

    Questa è proprio nuova. E' vero che ti ho contattato in privato, e, quando ancora eri la persona che pensavo, mi hai risposto esaurientemente e ti ho anche ringraziato!
    ElettroRik, stai avendo dei falsi ricordi?
    Comunque, come spiegherò più dettagliatamente in un messaggio diretto a tutti, togliti dalla testa che sia interessato a te. Sono terribilmente interessato invece, e forse inutilmente, a dare a Quantum una mano per individuare un metodo migliore per provare l'overunity, e mentre sono disturbato ma non mi agito per eventuali affermazioni errate, mi scaldo quando queste sono precedute da dichiarazione di competenze che poi risultano usurpate con risultati denigratori per la tecnica e la scienza.

    CITAZIONE
    Ammesso che io sia uno che suona lo Stradivari ad orecchio (cosa che non è, anche se posso avere qualche difficoltà in qualche passaggio, dato che erano 25 anni che non mi dedicavo più a queste cose) non so quale melodia sarebbe più ascoltabile tra la mia e quella di uno che, pur sapendo leggere perfettamente un pentagramma, non ha mai toccato un violino in vita sua.

    Beh, questo forse giustifica un po' alcune perle nelle tue interpretazioni, e anche in questo siamo un po' differenti, in quanto da quando avevo 12 anni fino ad oggi non ho fatto altro che studiare, sperimentare e apprendere, senza discontinuità, e ho dovuto quotidianamente utilizzare nozioni di chimica, fisica, matematica ed informatica.
    Ho toccato molti violini, credimi, in Italia e all'estero, molti compositori e molti brani.
    Ciò nonostante quando scrivo qualcosa è perchè l'ho letta e controllata, e in ogni caso sono pronto ad ammettere eventuali errori o sviste, e non mi ostino a giustificarli invocando concetti sempre più vaghi e meno verificabili.

    Infine:

    CITAZIONE
    Pensa pure quel che ti pare, da una tale caparbietà, non mi aspetto di certo un cambio di opinione, nè mi interessa.
    Di certo non sarà a te che fornirò tutti i dettagli del mio operato, né questo tuo atteggiamento di attacco continuo e persistente mi caverà più informazioni di quante io non sia disposto a condividere qui dentro, prima, durante, e dopo il tuo avvento.
    La tua costante battaglia denigratoria nei miei confronti non mi tocca, vado avanti per la mia strada. Comunque.

    Sono felice di cambiare la mia opinione tecnica, avendo ammesso fin da principio che non ero sicuro di nulla (come invece qualcuno) e che questa era una ricerca a cui tutti erano chiamati a contribuire (ma non a opporre resistenza cieca e ingiustificata).
    Se non vorrai farci partecipi delle tue esperienze, e dato che temo tu non abbia alcuna autorità per comunicazioni di tipo teorico o almeno correttamente interpretativo, non mi resta che augurarti un meritato riposo.
    Salvatore








     
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  10. eroyka
     
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    Buon giorno ragazzi,

    Intervengo per chiedervi di moderare i toni e le accuse reciproche.

    Skeptic, io non difendo nessuno e non sono dalla parte di nessuno ma mi sembra che quello che tende ad accendere gli animi e lanciare giudizi troppo forti e NON NECESSARI sei principalmente tu.

    Comunque al di la di questo, invito tutti a rimanere sul tecnico e non sforare nel campo personale.
    Mi raccomando, rispetto delle regole, sano confronto scientifico e niente di personale.

    O dovrò prendere provvedimenti.

    Roy - l'amministratore
     
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  11. ElettroRik
     
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    CITAZIONE (eroyka @ 12/6/2007, 14:45)
    Buon giorno ragazzi,

    Intervengo per chiedervi di moderare i toni e le accuse reciproche.

    Skeptic, io non difendo nessuno e non sono dalla parte di nessuno ma mi sembra che quello che tende ad accendere gli animi e lanciare giudizi troppo forti e NON NECESSARI sei principalmente tu.

    Comunque al di la di questo, invito tutti a rimanere sul tecnico e non sforare nel campo personale.
    Mi raccomando, rispetto delle regole, sano confronto scientifico e niente di personale.

    O dovrò prendere provvedimenti.

    Roy - l'amministratore

    Mi adeguo.

    Solo una chiarificazione, dato che interessa l'intero forum:
    CITAZIONE
    Se non vorrai farci partecipi delle tue esperienze...

    Questa è l'ennesima interpretazione personale di comodo. Ho detto che non passerò A LUI alcuna informazione dettagliata del mio lavoro. Questo non significa che non voglia restare attivo e collaborativo con tutti quanti quelli che sapranno apprezzare. E se poi anche lui si approprierà di informazioni più generali, che condivido con tutti, pazienza. Di certo non sacrificherò lo spirito di collaborazione che si è creato in diversi anni solo per pochi mesi di fastidiosa presenza di uno che mi attacca costantemente. Basterà ignorarlo.

    Edited by ElettroRik - 12/6/2007, 15:51
     
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  12. stranger
     
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    CITAZIONE (ElettroRik @ 11/6/2007, 17:37)
    1) Alimentazione con 180-220Vac raddrizzati (250-300Vcc) e livellati con abbondante (>1000uF) capacità

    Non serve a niente livellare se poi l'utilizzatore è una cella elettrolitica, infatti la cella elettrolitica è (senza volere) un condensatore di grossa capacità.

    Non per niente i costruttori di caribatterie risparmiano la spesa di mettere un grosso condensatore di livellamento, se esiste qualche costruttore che lo fa allora quel costruttore è poco competitivo ed è giusto che sia contrastato dalla concorrenza forte.
     
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  13. skeptic
     
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    Caro Eroyka,
    Chiedo scusa a te e al gruppo per aver assorbito risorse per un chiarimento che però a mio avviso era assolutamente necessario e salutare.
    Come hai forse letto negli ultimi interventi mi ero già ripromesso di ignorare le espressioni di stima del mio affezionato interlocutore per occuparmi in futuro esclusivamente degli aspetti tecnici, ma per onestà e coerenza non smetterò di contestare ogni tentativo di criticare senza ragione e addirittura di ridicolizzare quanto propongo.
    Analogamente non passerò sopra ad eventuali imprecisioni, specialmente se precedute da sfoderamento di credenziali.

    Non so quali intenti ti proponga con questo forum, e se pensi davvero che con il livello degli interlocutori presenti si possa fare veramente un confronto "scientifico", per il controllo del quale occorrerebbe più partecipazione dei moderatori "tecnici", per non riempire di lampanti errori e ardenti perorazioni dei medesimi un argomento di attualità come quello di cui si discute.

    Ma forse serve più la quantità che la qualità, e in tal caso accetterò obbediente la mia radiazione da questo consesso.

    Cordialmente,
    Salvatore
     
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  14. skeptic
     
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    Caro Eroyka,
    una piccola questione normativa: non mi sembra corretto correggere i messaggi già pubblicati, a meno che non si tratti dell'eliminazione di un errore di battitura.
    Se vi sono cambiamenti di natura tecnica, o commenti aggiunti, penso si dovrebbe almeno accennarlo in un messaggio immediatamente dopo averlo fatto.
    Questa piccola nota a commento della tua opinione che sarei io quello che si comporta in modo più litigioso.
    Ma forse sono troppo pignolo.
    Salvatore
     
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  15. skeptic
     
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    image

    Cari amici,
    desidero occuparmi dela cella, ovvero cercare di derivare, da quanto si conosce del suo comportamento, un modello che ci permetta di spiegare alcune caratteristiche e prevederne il funzionamento a diverse condizioni.
    In breve, ho rappresentato la cella come si vede nell'immagine, equivalente ad una resistenza R1 legata alla conducibilità della soluzione, collegata in parallelo ad una capacità C1, legata alla geometria degli elettrodi e alla costante dielettrica della soluzione, valida per ogni frequenza, mentre un'ulteriore capacità C2 in serie ad una resistenza R2 può fare comodo per spiegare la capacità a frequenze in cui avviene conduzione attraverso la soluzione.
    Questo modello vale per condizioni fino alla formazione del plasma, ma ci dà già interessanti idee.
    Le resistenze e le capacità non sono costanti nel tempo, e generalmente neppure indipendenti dalla tensione applicata.
    Per spiegarselo occorre tener presente la situazione all'interno della soluzione.
    Il carbonato di potassio alla concentrazione 0.2M si dissocia in ioni potassio, ioni ossidrile, derivati dall'idrolisi del carbonato, e ioni carbonato. Tutti questi ioni sono "avvolti" da molecole d'acqua, che li "idratano" aumentandone peso e volume, e schermando le cariche che portano.
    Gli elettrodi da parte loro sono probabilmente ricoperti da uno strato orientato di molecole d'acqua.
    Se tra gli elettrodi viene applicata una piccola differenza di potenziale, questa orienta gli ioni idratati, e ne avvicina alcuni ai rispettivi elettrodi, ma non ha la forza sufficiente a far loro superare la barriera di potenziale dovuta all'idratazione dello ione e dell'elettrodo.
    Tuttavia, poichè gli ioni sono sempre in moto, e la loro energianon è uniforme, ma distribuita come una curva a campana, per cui vi sono ioni più lenti della media ma anche alcuni molto più veloci, questi ultimi possono per la loro stessa energia superare la barriera e scaricarsi sull'elettrodo, lasciando così passare una debole corrente, praticamente indipendente dalla tensione applicata.
    Aumentando la tensione, ad un certo punto l'energia media è superiore alla barriera e alla sovratensione sull'elettrodo, e inizia l'elettrolisi, con brusco sensibile passaggio di corrente anche piuttosto intensa.
    Aumentando ancora la tensione aumenta la corrente e la quantità di elementi liberati agli elettrodi, che nel caso del carbonato sono gassosi, e le cui bolle riducono la superficie di elettrodo esposta frenando in un certo modo la corrente.
    Aumentando ancora la tensione, come tutti sappiamo, si raggiunge un punto in cui il riscaldamento della soluzione in prossimità dell'elettrodo ne provoca la vaporizzazione rompendo localmente la continuità elettrica dell'elettrodo con la soluzione e provocando l'arco.
    Questo porta, alle condizioni di lavoro, a considerare R1 come una resistenza variabile, con variazioni anche molto rapide.

    La capacità C1, il cui valore non dipende dalla frequenza del segnale eventualmente applicato, ma esclusivamente dalla geometria degli elettrodi e dalla costante dielettrica, cambia anch'essa con il variare della superficie di contatto dell'elettrodo con la soluzione, e probabilmente segue lo stesso andamento. Non mi sembra debba dipendere dalla tensione applicata.

    La capacità C2 tiene conto dell'"affollamento degli ioni", ammesso che ci sia, come sembra intuitivamente, intorno agli elettrodi.
    Poichè gli ioni per affollarsi devono muoversi, e hanno una certa massa e ingombro, muovendosi in modo relativamente lento, anche per il breve percorso da fare avranno bisogno di un certo tempo, e quindi è logico aspettarsi che tale capacità si esprima a frequenze medio basse.

    La resistenza R2, data la frequenza a cui consideriamo questo ramo del circuito, in cui si esprime in pieno la conduzione elettrolitica, è probabilmente uguale a R1.

    In questa visione semplificata l'arco è considerato come un evento successivo alla rottura del contatto fra elettrodo e soluzione, mentre probabilmente ha una storia più complessa. Tuttavia, finchè non si trova di meglio, conviene considerare questo modello semplificato e, inserendolo nel circuito, vedere l'effetto complessivo di queste energiche e simultanee variazioni di valore per gli elementi che lo compongono.

    Alle capacità presenti è stato attribuito l'"effetto condensatore", insieme alle caratteristiche di resistenza negativa dell'arco.
    Occorre però notare che per generare delle oscillazioni occorre la presenza di un'induttanza, che non so proprio dove inserire, almeno nel modello della cella.
    Saranno i cavi di collegamento all'alimentatore? Sarà l'induttanza del Variac?
    Chi mi sa dare una risposta o almeno un'opinione?
    Il valore della resistenza R1 si può derivare dal diagramma di Quantum, in cui la corrente raggiunge circa 6 Ampere prima di cadere per effetto dell'arco. Allora R1 nel caso di completo contatto dell'elettrodo è di circa 50 ohm.
    Ma quanto vale C2?
    C1 penso non sia molto grande, ma comunque, qualcuno ne sospetta il valore?
    Per ora vi saluto, e attendo commenti.
    Salvatore






    Edited by skeptic - 13/6/2007, 22:23
     
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240 replies since 1/6/2007, 08:38   11339 views
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