scelta caldaia

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  1. samuele_dc
     
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    ciao a tutti...
    per necessità (mancanza di allaccio alla rete del gas) mi sono avvicinato a questo mondo delle caldaie a biomassa e ad esserne sincero anche se dovessi avere la possibilità di allacciarmi alla rete gas, ad oggi preferisco acquistare una caldaia a biomassa. E' qua son dolori.....nel senso che non sono assolutamente pratico......
    Dopo una serie di ricerche (e qualche discussione letta sul forum) sono arrivato alla decisione di acquistare una kalorina 2202 .
    Però non so se sto facendo la scelta giusta oppure no nel senso che nella provincia in cui abito (La Spezia) non ci sono molti rivenditori di stufe di questo tipo in grado di darmi consigli o che comunque non mi hanno soddisfatto + di tanto nelle risposte. Perciò vorrei chiedere un parere su cosa orientarmi.

    Ho un'abitazione su 2 livelli di cui 1 piano completamente seminterrato, 60 mq per piano, altezza media 2.70 , coibentata con polistirene di 5 cm finestre in pvc ed esposizione a sud. Sole per tutto il giorno. Impianto di riscaldamento con termosifoni di ghisa.

    Avevo pensato ad una caldaia + accumulatore con predisposizione per il solare.

    Che caldaia devo scegliere ? Kalorina o D'alessandro ? Solo pellet? pellet e altro? ....
    Conoscete dei rivenditori in zona?.....Costi?.....

    per ora ho in mano un preventivo per la Kalorina + accumulatore da 300 lt. di una ditta a 50 km dall'abitazione.....

    AIUTOOOO!!??....


    grazie a chiunque mi possa ripondere....
     
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  2. dotting
     
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    Se vuoi utilizzare la biomassa, la prima domanda che ti devi fare è che tipo di biomassa trovo in zona con continuità e a basso prezzo?
    Tu puoi prendere la più bella caldaia che funziona anche a gusci di mandorle per dire, ma se non trovi in zona i gusci non te ne fai niente.
    Teoricamente il pellet si dovrebbe trovare nella tua zona, ma comunque un'occhiata in giro io la darei comunque.
    saluti
     
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  3. maface
     
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    Ciao Samuele_dc io sono della zona del fermano (marche) e ho una kalorina 2204 della tatano per vederla e comperarla ho percorso 330km non 50 come i tuoi .
    Devo dirti che ne è valsa la pena (a parte l'invernata mite) che è stato ancora meglio mi sono veramente scaldato.

    Per l'istallazione mi sono avvalso del mio idraulico di fiducia, come accumulatore ho utilizzato quello dei pannelli solari già presenti .
    Per l'invernata passata ho utilizzato la sansa di oliva trattata da un sansificio e non quella dei frantoi .

    Comunque questa caldaia può andare con tanti tipi di biomasse oltre al pellet e la sansa.
    Un buon consiglio te lo ha dato dotting guarda bene in giro e vedrai che troverai biomasse più economiche del pellet come è
    capitato a me.
     
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  4. tekneri
     
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    le caldaie marine alimentate a triti secchi vegetali sono strutturalmente
    quasi tutte uguali.

    La prima differenza, fra una e l'altra, è la veridicità delle certificazioni.
    La legge italiana impone un certificato specifico per ogni modello: per esmpio,
    il certificato CE di quella a pellet non può essere lo stesso di quella a cippato.

    Se la ditta presenta 20 modelli, deve avere 20 certificati di collaudo specifici.

    Le altre differenze sono nella motorizzazione della coclea (inverter o variatore meccanico), variatore di portata aria comburente (inverter nel motore ventola o saracinesca ragolabile manualmente), quadro di controllo elettromeccanico od elettronico, spessore delle lamiere, qualità e tenuta delle saldature (fatte in Italia o all'estero?), accensione automatica o meno, reperibilità dei ricambi e semplicità dei componenti, presenza o meno di dispositivi taglia-fuoco nei collegamenti silos-bruciatore e silos-circuito aria primaria e secondaria, e poi quel chi torna in mente lo posterò...

    Una volta fatti i debiti confronti tra i vari costruttori, non è di minor importanza la concezione e la posa in opera dell'impianto:
    vaso aperto o chiuso, con accumulo o rapido, solare a circolazione forzata o naturale, caldaia collegata direttamente all'impianto oppure interfacciata con un puffer, canna fumaria coibentata e di idonea sezione e sviluppo.

    Consiglio: fatti progettare l'impianto da un termotecnico super partes e fagli redigere un bel capitolato dettagliato. Sarà il tuo miglior investiomento.

    Per i combustibili: vista la zona, la caldaia ti conviene prenderla a doppio silos per la miscela sansa-mais o gusci-mais o pellet mais.
    Sansa che trovi facilmente sia in Liguria che in Toscana.
    Cmq adesso costa poco anche il pellet, costa meno del mais (per adesso...).




    ciao Samuele, e buone compere!



    massimo
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  5. samuele_dc
     
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    innanzitutto grazie a tutti.
    in effetti mi sa tanto che avrò bisogno di un termotecnico che mi faccia un capitolato perchè effettivamente le variabili sono tante.....

    diciamo che nella mia testa pensavo di collegare la caldaia all'accumulatore già predisposto per dei pannelli solari (in futuro li installerò sicuramente) in modo da avere sia l'acqua calda sanitaria che utilizzarla anche per i termosifoni e stop ma in effetti ci sono troppe variabili....

    nella mia zona dovrei trovare pellet e sansa(almeno credo) e comunque la ditta a cui ho chiesto il preventivo è in grado di rifornirmi anche con altri tipi di combustibile(o almeno è quello che mi han detto)....

    francamente pensavo solamente di dover decidere a questo punto se prendere una kalorina o una d'alessandro(altro rivenditore in zona - quest'ultima però solo a pellet).......

    mi rendo conto che invece dovrò analizzare molto più precisamente il tutto.......

    se avete altri consigli sono molto ben accetti
     
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  6. tekneri
     
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    do costruttori ce ne sono una marea:
    D'Alessandro, Tatano, DCM, CMD, CTP Pasqualicchio, Termomeccanica Pisani, Mescoli, MBZ, ARCA, AL.PI, e mi vogliano perdonare tutti coloro che non ho nominato.

    Consiglio: anche se devi fare molti Km, esigi dall'installatore che ti mostri impianti già fatti. Non tanto per sfiducia nei suoi confronti, quanto per aver un'idea seppur vaga di com'è fatto un impianto, quante volte è da pulire, caricare, la canna fumaria, il valvolame, l'accumulo, ecc....

    La caratteristica policombustibile è da giocare come un jolly: oggi il pellt, domani chissà...

    Uno spunto per un'idea d'impianto:
    se hai una falda a sud, puoi anche valutare
    solare termico CN + caldaia con produzione acs in serie al solare

    ciao


    massimo
     
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  7. samuele_dc
     
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    in effetti il solare era la mia intenzione ma non so se finanziariamente ci rientro......
    il preventivo che ho in mano è di circa 5500 euro.....(solo prodotti e collaudo dell'impianto).
    l'installazione me la farebbe la ditta che mi sta costruendo casa sulle specifiche che mi da il fornitore della caldaia perchè mi hanno detto che anche la ditta costruttrice dovrebbe essere in grado di farmi l'impianto.....
    però il solare ora come ora non è previsto perchè già questa cifra non l'avevo prevista in fase di costruzione.
    ora, non so quanto possa costare un pannello solare ......tu dici che valga la pena partire subito con tutto quanto?.....
     
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  8. tekneri
     
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    ribadisco (nel tuo interesse) che ti serve un termotecnico:

    a colpo d'occhio con 5.500 fai poco:
    per esempio, se è a vaso chiuso tra valvolame, circolatori, equilibratori, assemblaggio ti partono 2.500-3.000 €.

    Molti installatori ti vogliono far credere (e magari ci credono anche loro) che basta una "pompina" e via, il resto è surlplus....

    Esigi l'anticondensa, tanto per cominciare.
    Poi, altro esempio, la canna fumaria: 140 interna in acciaio coibentata esternamente, chiedi quanto costa...

    Magari, se ci posti una piantina e le esigenze delle utenze, proviamo a darti delle idee.

    PS: cerca di predisporre tutto quel che puoi: esempio, due tubi da 14 o 18 mm in rame ed un paio di corrugati per cavi elettrici, che vadano dal locale caldaia al sottotetto, il solare così lo potrai fare anche in altro tempo.


    ciao


    massimo
     
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  9. samuele_dc
     
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    ho capito......
    cosa vuol dire a vaso chiuso?...considera che io sono totalmente inesperto a livello idraulico!!!....

    ora vedo se riesco a buttar giù qualcosa....perchè non ho le piantine con me.....
    riguardo la canna fumaria ho già parlato con chi mi fa i lavori e anche l'altra canna(camino) l'ho fatta in quella maniera...
    riguardo la predisposizione dei tubi idem, ho già pensato a tutto.....visto che partivo da zero nel fare la casa avevo preventivato la possibilità del solare.....
    ora cerco di buttar giù qualcosa e poi ci risentiamo ....grazie per ora!!!...
    utilissimo veramente....
    ciao
     
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  10. samuele_dc
     
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    ...ECCO QUA....provo ad allegare un fac-simile di piantina......non odiatemi.....fa schifo lo so.....
    Attached Image
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  11. tekneri
     
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    CITAZIONE (samuele_dc @ 21/8/2007, 10:33)
    ho capito......
    cosa vuol dire a vaso chiuso?...considera che io sono totalmente inesperto a livello idraulico!!!....

    più che vaso chiuso, sarebbe più appropriato il termine circuito chiuso, infatti nella terminologia impiantistica internazionale (plumbing) il vaso chiuso è chiamto closed loop.

    L'acqua dell'impianto, scaldandosi aumenta di volume.
    Per compensare tale variazione di volume negli impianti a vaso chiuso si usano i vasi di espansione a menbrana (c.d. polmone, quelle bocce colorate di rosso in genere);
    ciò comporta una variabilità anche della pressione, con tutte le sue problematiche. Sinteticamente:
    pro = minor consumo combustibile, miglior conservazione tubi
    contro = maggior costo dell'impianto causa valvolame di sicurezza, disaerazione talvolta problematica



    Negli impianti a vaso aperto invece (open loop), le differenze di volume vengono compensate da una vaschetta (nel passato chiamata "carico") a cielo aperto; tale vaschetta, in virtù del principio dei vasi comunicanti, deve essere posta nel punto più alto dell'impianto (generalemente nel passato si montava nei sottotetti).
    Gli impianti a vaso aperto sono detti anche "non in pressione".
    pro = minor costo, sicurezza d'esercizio assoluta a prova di manovalanze non qualificate
    contro = maggior consumo, ossigenazione tubi impianto

    Per una documentazione dettagliata:

    http://www.fuocoelegna.it/editoriali/000058.php
    http://www.fuocoelegna.it/editoriali/000060.php


    ciao


    massimo
     
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  12. samuele_dc
     
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    ho capito....ovviamente il circuito chiuso è notevolmente migliore per efficienza e durata....ovviamente non per il costo......
    comunque quello che mi preoccupa è la sicurezza che nel caso del vaso aperto è ovviamente al massimo....mentre per quello chiuso non vorrei 'impanicarmi' ogni volta che qualchè 'lancetta' è fuori posto.....

    però nel caso del vaso aperto non saprei dove poter posizionare la vaschetta perchè non ho nè sottotetto nè altri locali al piano superiore da poter destinare a 'locale tecnico'
    la casa è molto bassa......

    al massimo potrei fare un 'casottino' esterno al livello del piano superiore.........
     
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  13. tekneri
     
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    nel tuo caso (se opti per la marina policombustibile) puoi tranquillamente metterla a circuito chiuso, perchè l'alimentazione automatica si può interrompere o con interruttore o con un black-out.

    E' diverso il discorso per la legna (leggi combustibili solidi a caricamento manuale), in quanto la combustione non si può interrompere.
    Ci sono valvole di sicurezza cmq all'altezza della situazione, obbligatorie per legge, da me anche già installate e testate.

    La legge, aggiornata l'inverno scorso, consente l'installazione a vaso chiuso dei generatori di calore a combustibile solido:

    http://194.20.142.244/windhager/data/att/l...41200785819.pdf

    Io consiglio per i termocamini e le caldaie a sola legna il vaso aperto, non per obbligo di legge, ma perchè non mi fido più di tanto degli utilizzatori e per minor costo di installazione.
    Tuttavia la superiorità di rendimento del circuito chiuso rispetto a quello aperto è indiscutibile.

    Per cui vai col vaso chiuso, e se vuoi star "leggero" con la spesa, la caldaia prendila con la produzione di acs rapida (col serpentino in rame di sicurezza), ed aggiungigli il bollitore solo se avrai problemi di portata di acqua calda insufficiente.


    ciao


    massimo
     
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  14. samuele_dc
     
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    Quindi se ho capito bene, mi consigli comunque di andare su un circuito chiuso perchè tanto nel caso di scelta di una caldaia marina(tipo kalorina ad esempio) dove difficilmente caricherò legna perchè utilizzerò pellet o altro, il vaso chiuso è sicuro proprio perchè si 'stacca' quando è in pressione....o meglio....si alimenta in maniera automatica regolando la pressione giusto?...

    io avevo pensato all'ebollitore perchè credevo che la velocità di riscaldamento dell'acqua sanitaria fosse molto lenta (è quello che mi è stato detto da un'altra ditta che rivende caldaie) e quindi per averla ovviamente già calda avrei dovuto installare un bollitore......e anche perchè un domani, col solare, d'estate la caldaia posso anche tenerla spenta in teoria......
     
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  15. tekneri
     
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    CITAZIONE (samuele_dc @ 22/8/2007, 08:14)
    Quindi se ho capito bene, mi consigli comunque di andare su un circuito chiuso perchè tanto nel caso di scelta di una caldaia marina(tipo kalorina ad esempio) dove difficilmente caricherò legna perchè utilizzerò pellet o altro, il vaso chiuso è sicuro proprio perchè si 'stacca' quando è in pressione....o meglio....si alimenta in maniera automatica regolando la pressione giusto?...

    giustissimo

    CITAZIONE (samuele_dc @ 22/8/2007, 08:14)
    io avevo pensato all'ebollitore perchè credevo che la velocità di riscaldamento dell'acqua sanitaria fosse molto lenta (è quello che mi è stato detto da un'altra ditta che rivende caldaie)

    non è vero: io ho montato una DCM da 50 kw con produzione rapida, col serpentino in rame annegato, in una casa colonica dove l'ultima utenza di acs dista 20 m circa, linea in tubo di rame esterno coibentato.
    Dopo circa 10-20 secondi l'acqua calda è già all'ultima utenza.
    Inoltre, come in tutte le cose, deve esserci una proporzione: il serpentino, al pari di tutti gli scambiatori, ha una produzione proporzionata alla superficie di scambio.

    Il problema della produzione acs con il serpentino non è tanto quello della portata, quanto quello dello shock termico: se arriva l'acqua dalla rete a 5° con una pressione di 4 bar, e si fanno 5 docce contemporaneamente, allora la caldaia si prende una bella "legnata" (vedresti la lancetta della temperatura scendere a picco).
    Per proteggerla sarebbe auspicabile montare un miscelatore termostatico (per ridurre il prelievo della calda al minimo indispensabile) ed un riduttore di pressione, se necessario (per ridurre la velocità dell'acqua).
    La prima funzione del serpentino sarebbe quella di scambiatore di sicurezza, poi si usa anche per l'acs (ma con giudizio!).

    CITAZIONE (samuele_dc @ 22/8/2007, 08:14)
    e quindi per averla ovviamente già calda avrei dovuto installare un bollitore......e anche perchè un domani, col solare, d'estate la caldaia posso anche tenerla spenta in teoria......

    non fa una piega: però, se il solare è a CN ed hai predisposto un collegamento idraulico tetto-caldaia, potresti farlo anche un domani.
    E d'inverno, montati i circuti in serie (solare CN => acs rapida caldaia marina), ti pre-riscalderebbe l'acs all'ingresso, con grandi benefici di durata per la caldaia.
    Con questo non voglio scriverti che ciò che ti propongo è più efficace: però costa meno, ed è estensibile.

    Per fare un paragone completo considera anche i circolatori il valvolame e la manodopera relativa ai collegamenti, per non aver amare sorprese.




    ciao



    massimo
     
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26 replies since 20/8/2007, 17:18   3702 views
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