Giochi su piccolo trasformatore

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  1. maurjzjo
     
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    Ciao Lowrence ,

    CITAZIONE

    Buon giorno a tutti,
    Se Maurizio non si offende io ti chiederei il curriculum, tanto per sapere che studi hai fatto e sapere come parlare con te,



    Sono un ragazzo come ce ne sono tanti qui. Si' , ho fatto l'universita' ma odio i titoli messi davanti al nome , persino quando mi chiamano "signor" , quindi niente dottori ma solo appassionati a vario stadio di avanzamento che dialogano in questo forum ;-)


    CITAZIONE

    Comunque ritornando in tema. Io sarei curioso di conoscere il modello che ti sei fatto del MEG per arrivare alle tue conclusioni.


    Senza un modello matematico preciso del meg non riusceremo mai a capire come funziona ; sono arrivato alle mie conclusioni applicando le elementari leggi dell'elettromagnetismo che fanno funzionare i motori , le televisioni , persino i cellulari.

    CITAZIONE

    Ma ci tengo a ribadirti che i generatori di tensione e di corrente puri sono solo dei modelli matematici di rappresentazione numerica per la soluzione dei problemi nei modelli circuitali.


    A livello teorico si definisce generatore di corrente ideale un generatore con resistenza interna pari a infinito e si definisce generatore di tensione ideale un generatore con resistenza interna nulla ma nella realta' non esistono queste condizioni limite pur comunque avendo la possibilita' di dire , in base alla resistenza interna , se un generatore si comporta piu' come generatore di corrente o di tensione.
    Mi spiego : se un generatore ha una resistenza interna di 50 ohm allora dovra' ritenersi piu' generatore di tensione che di corrente mentre se un generatore ha una resistenza interna di 100 Kohm prevarra' la generazione di corrente.


    CITAZIONE

    Vorrei farti notare ancora una volta che abbiamo a che fare con un dispositivo reale, cioè, tutte le bobine del MEG non sono semplici induttanze ma insiemi di induttanze con in serie le resistenze dei fili della bobina con in parallelo un condensatore che rappresenta le capacità parassite


    Ho capito ,ma per comprendere come funziona nell'intimo una cosa bisogna prima fare una modellizzazione ideale , poi tentare di crearla e vedere quanto quella reale si discosta. Se il modello ideale , cioe' il mio , dice che c'e' una possibilita' di generazione dell'energia , il contesto reale non sara' mai in antitesi ma stara' al di sotto dei valori garantiti dal modello ideale.

    Ho capito che ci sono tanti tipi di perdita ma e' anche chiaro che e' possibile un contributo di generazione d'energia per compensare tutte le perdite di cui parli.

    CITAZIONE

    Ho già detto che sono disponibile a fare tutte le prove del mondo ma mi occorre capire cosa devo provare e l'integrale di Maurjzjo non dice esattamente cosa.
    A' Maurj' dicci, sii più chiaro!


    Nell'integrale

    L * S{ D[I(t)] * i(t) dt} (Dove S e' il simbolo di integrale e D e' il simbolo di derivata)

    troviamo D(I(t)) ossia dI/dt cioe' (moltiplicato L) la tensione su un avvolgimento

    riscrivendo l'integrale :


    S{ V(t) * i(t) dt} (Dove S e' il simbolo di integrale e D e' il simbolo di derivata)



    Notate bene : c'e' un prodotto v*i che e' una potenza elettrica poi integrato per dare il valore dell'energia.
    Solitamente la potenza dissipata, immagazzinata o generata da un bipolo si calcola moltiplicando la tensione ai suoi capi per la corrente in esso.

    La cosa molto singolare dell'ultimo integrale e' che la V(t) sta su un attuatore mentre i(t) e' la corrente che scorre nell'altro attuatore ossia l'energia generata e' pari al prodotto della tensione su un attuatore per la corrente nell'altro attuatore.

    Quindi :

    per la potenza di un bipolo generico e' : v(t) * i(t) (v e i stanno ai capi dello stesso bipolo)

    la potenza generata dal meg e' : V(t) * i(t) (V sta su un attuatore e i sta nell'altro)

    Facendo un confronto tra i due casi che si nota ?
    Nel primo caso v e i sono sempre associate tra loro e legate insieme dalla natura del bipolo e quasi sempre si tratta di dissipazioni e immagazzinamenti ma non generazioni perche la v e la i stanno sempre in un rapporto non generativo a causa del tipo di bipolo.

    Nel secondo caso ,invece ,V(t) e i(t) possono essere indipendenti e possono essere scelte in modo tale da creare generazione di energia anziche' dissipazione o immagazzinamento.

    Ecco il perche' dell'importanza delle forme d'onda!

    Tempo permettendo cerchero' di creare uno schema definitivo in modo che lo realizziate.

    :-)

    Maury


     
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69 replies since 19/12/2004, 13:21   5383 views
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