Parallel Path gigante

Parallel Path gigante: prove indiscutibili

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Hellblow
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    bé.. hell un complimento da te è molto apprezzato.. grazie

    Ehy Hell sono io!

    Scherzi a parte mi aggiungo a chi ha già fatto i suoi complimenti. Ho visto il video (e vi seguo ;) ) e forse qualcosa di interessante la si puo' tirare fuori.
    Stiamo a vedere... ;)
     
    .
  2. redivider
     
    .

    User deleted


    E poi ci vorrebbe un bel tutorial per niubbi che riassuma brevemente un po' di teoria ed i passi per costruirlo! ;)
     
    .
  3. kalos66
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (mac-giver @ 30/1/2008, 13:25)
    penso che oramai, il discorso non esiste OU ecc ecc .. sia compromesso abbastanza..

    i sostenitori della non funzionalità del PP dovrebbero pensarci un po su..

    Ciao, lascia perdere il discorso dell'OU vai avanti con la realizzazione del motore , sono convinto che tutto il guadagno energetico viene dall'utilizzo dei magneti in "geometria particolare" con la bobina e il nucleo ferro magnetico, quindi l'OU proviene dai magneti , poi a cose fatte ( con i fatti si tolgono di mezzo tutte le elucubrazioni e illazioni ) si potrà parlare della provenienza della OU . La trasformazione diretta dell'energia magnetica in meccanica nel PP attraverso quel rotore che ti ho proposto dovrebbe essere una cosa facile tra l'altro farebbe pure da volano , per realizzarlo potresti rivolgerti a chi ha fornito i lamierini magnetici a Natale Burladero . In seguito quel rotore si potrebbe agganciare con una cinghia , catena o denti ad un generatore , e vedere che succede ... ;) , cioè ..... il motore un volta attivato si autosostiene ??? Se si autosostiene l'OU è realizzata o quanto meno usa come carburante la megnetizzazione dei magneti permanenti .

    Vai avanti cosi che sei grande !!!! :)


     
    .
  4. mac-giver
     
    .

    User deleted


    grazie kalos..

    un mio amico che segue questo dispositivo, mi raccontava del perchè funziona..

    praticamente l'equilibrio magnetico che si trova nel PP è molto instabile, e quindi basta un niente per creare una perturbazione, in questo caso lo spostamento del campo..

    quindi paradossalmente piu le forze in gioco sono grandi e piu è sensibile alla minima variazione..

    per questo amplificando i flussi poi con un piccolo battito di ali si provoca uno szunami..

    dopo le prove di ieri ho un po di tensione addosso perchè vorrei realizzare un bel coso che gira alla grande, ma sto valutando 1000 soluzioni possibili, che siano semplici nel realizzarle ma efficaci. e che non richiedano mesi...mi sta esplodendo la testa.. :wacko:

    cmq per il momento un motorello a doppio PP con sistema biella albero a gomito anche se perdente come efficienza è la cosa piu accredidata.. i lamierini tranciati o chimicamente o al laser stanno sempre piu o meno ad un eur ognuno :(

    invece cosi posso realizzare tutto nella mia officina..

    devo stare calmo :sick:

     
    .
  5. eversor77
     
    .

    User deleted


    perchè a questo punto dove c'è la deviazione di flusso non collochi altre due bobine per raccogliere corrente per induzione? Fai un circuitodi switch sulle due bobine che usi ora e dovrebbe essere più semplice che fare il motore vero e proprio....
     
    .
  6. kekko.alchemi
     
    .

    User deleted


    Ci abbiamo già provato con altri dispositivi PP, fidati è veramente tempo perso! Diventerebbe un MEG...
    Un conto è un PP che attira un ferro, e un conto è un carico inverso prodotto dalle bobine di prelievo! Come basta una piccola perturbazione elettromagnetica per far spostare il campo, ne basta una altrettanto piccola per nn farlo spostare, e quindi quando si attaccherà un carico sulle bobine di prelievo ci sarà a sua volta lo stesso carico anche sulle pilota, vanificando il tutto!

    Questo non accade però se al PP gli facciamo attrarre una barretta di ferro, infatti questo non crea nessun carico inverso sulle pilota, perchè sono i magneti ad agire sulla barretta, e più la barretta di ferro si avvicinerà, e più il campo si devierà meglio! La cosa cambia immediatamente se per esempio la barretta di ferro fosse magnetizzata, perchè creerebbe una perturbazione magnetica contraria al flusso dei magneti, e quindi sarebbe la stessa cosa delle bobine prelevatrici...

    Non è un caso che Flynn, Hildenbrand, Bedini, il grande Burladero... Abbiano costruito dei motori anzi che dei motionless!

    kekko

    Edited by kekko.alchemi - 31/1/2008, 01:32
     
    .
  7. berlitz
     
    .

    User deleted


    Ciao mac-giver,
    intanto ti faccio i miei complimenti per come stai portando avanti il tuo lavoro di ricerca sul parallel path.
    Con questo motore sei riuscito, correggimi se sbaglio, a portare un volano da un kilo ad una velocita' di rotazione di mille giri al minuto con 0,45 watt. Allora per capire il rendimento di questa macchina, mi sono ricavato una formula per calcolare l'energia cinetica del volano:

    E=m*(pg*gps*R)^2

    dove m e' la massa del volano, R il suo raggio in metri, gps il numero di giri per secondo finale (in questo caso ho messo, approssimativamente, a 15g/s) e pg il p greco. Poiche' non conosco il raggio, ho considerato due casi estremi: il primo con raggio da 1 cm ed il secondo da 10cm. Poi ho ricavato l'energia cinetica finale ed il tempo impiegato a raggiungere la rotazione a regime nell'ipotesi che il rendimento sia il 100%:

    --R(in metri)----------------E(in Joule)-----------------T(in secondi)
    -----0,01---------------------0,2---------------------------<=0,5
    -----0,1---------------------20,0---------------------------45

    Se mi dici il raggio del volano ed il tempo impiegato per portare la rotazione a regime, allora posso calcolare con piu' precisione il rendimento della macchina.
    Ciao
    Francesco

    Ho corretto la formula perche' c'era un fattore di due di troppo e, di conseguenza, ho ritoccato i risultati.

    Edited by berlitz - 30/1/2008, 23:52
     
    .
  8. mac-giver
     
    .

    User deleted


    ciao berliz.. non il primo motorello non consumava 0,45 watt ma 3 watt!

    porta in rotazione un volano da 1kg di 10cm di diametro in 10 secondi a 1000g.min

    questo mostro di paralle path consuma o,45 watt :)
     
    .
  9. sintesi
     
    .

    User deleted


    Complimenti per il vostro lavoro mac-giver ed altri,
    ho una osservazione da fare in merito al vostro lavoro,
    mac-giver ha scritto che alimentando il PP con una mini pila ha avuto, toccando i contatti una forte scossa, bene se ciò è vero, come è vero è possibile che che i PP si comporti come un "condensatore-amplificatore",
    cioè una dispositivo che caricandosi con poca energia, ne restituisce una più grande, derivante forse dal flusso magnetico che si riposiziona in assenza di alimentazione, come si nota anche dai filmati postati da kalos66 .

    Se quello che penso è vero per ricavare energia, non si devono posizionare delle nuove bobina, ma utilizzare le stesse con un circuito elettronico capace di caricare e scaricare il PP.

    Vorrei avere un vostro parere. Grazie.

    Edited by sintesi - 31/1/2008, 10:06
     
    .
  10. mac-giver
     
    .

    User deleted


    si sintesi ..

    sicuramente il lenz è amplificato dal flusso maggiore dovuto ai magneti, infatti togliendo i magneti la scossa non la si avverte piu..

    per il momento non riusciamo bene a misurarlo perchè arriva a fondo scala sull oscilloscopio, ora mettiamo qualche resistenza sulla sonda e vediamo quanti volt effettivamente arrivano..

    poi bisogna vedere la corrente.. in confronto alla classica scossa di un dispositivo piezoelettrico, questa è molto piu profonda, la senti veramente forte..

    la cosa che sconcerta è : questa scossa puo essere provocata da una piletta da orologio da 3v e 300ma? :blink:
     
    .
  11. kalos66
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (mac-giver @ 31/1/2008, 09:53)
    si sintesi ..

    sicuramente il lenz è amplificato dal flusso maggiore dovuto ai magneti, infatti togliendo i magneti la scossa non la si avverte piu..

    per il momento non riusciamo bene a misurarlo perchè arriva a fondo scala sull oscilloscopio, ora mettiamo qualche resistenza sulla sonda e vediamo quanti volt effettivamente arrivano..

    poi bisogna vedere la corrente.. in confronto alla classica scossa di un dispositivo piezoelettrico, questa è molto piu profonda, la senti veramente forte..

    la cosa che sconcerta è : questa scossa puo essere provocata da una piletta da orologio da 3v e 300ma? :blink:

    Ciao, hai provato a giocare con i terminali delle bobine di controllo senza alimentazione , mettendoli in cortocircuito strisciandoli fra loro ?? se hai notato i video che ho allegato nel 3d la bobina non alimentata o cortocircuitata agiva sul PP facendo staccare il nucleo oppure facendolo rimanere attaccato . Probabilmente c'è la possibilità in determinate condizioni di agire sul PP senza alimentarlo , ma non ne sono sicuro .

    Ciao
     
    .
  12. mac-giver
     
    .

    User deleted


    kekko ha replicato l esperimento dei nuclei a C che rimangono attaccati, e funziona.. solo che dopo un 7-8 secondi si ristaccano..

    ma i nuclei a C sono di silicio a grani orientati e allora il campo oscilla al loro interno con poca resistenza..

    il PP é fatto di lamierino standard e quindi il campo appena oscilla subito rallenta per la scarsa permeabilità magnetica del lamierino..

    per quello non funziona.. <_<
     
    .
  13. Framoro
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    mac-giver ha scritto che alimentando il PP con una mini pila ha avuto, toccando i contatti una forte scossa, bene se ciò è vero, come è vero è possibile che che i PP si comporti come un "condensatore-amplificatore",
    cioè una dispositivo che caricandosi con poca energia, ne restituisce una più grande, derivante forse dal flusso magnetico che si riposiziona in assenza di alimentazione, come si nota anche dai filmati postati da kalos66 .

    Se quello che penso è vero per ricavare energia, non si devono posizionare delle nuove bobina, ma utilizzare le stesse con un circuito elettronico capace di caricare e scaricare il PP.

    Potrebbe funzionare.....bisognerebbe far assorbire il picco a una batteria al piombo....tipo i sistemi di Bendini...Non usare condensatori,che nn riescono ad assorbire il picco,....
    Pilotiamo il PP con onda quadra + e -,con basso assorbimento ...poi con un ponte diodi(diodi ultra veloci)immettiamo il picco sulla batteria al piombo...


    Di questo cosa ne pensate :
    (a proposito della prova dikekko)
    http://www.leedskalnin.com/
    http://www.leedskalnin.com/PerpetualMotion...mandWiring.html
     
    .
  14. 00mei
     
    .

    User deleted


    Innanzitutto complimenti per il lavoro svolto !!!

    ... veramente dei grandi !!!!!!


    se mettete un sistema di recupero della energia
    come batterie al piombo (io proverei anche i condensatori ceramici, tanti e in parallelo)
    credo sia utile fare in modo che l'energia prelevata sia sempre ad "alta tensione"
    ( piu batterie in serie o roba simile )


    grand, siete strepitosi !!!

    00mei

     
    .
  15. mac-giver
     
    .

    User deleted


    mm il picco se carica un condensatore, che poi non fa manco in tempo a caricarlo, la bobina lo vede come un corto..

    se mandiamo il picco in corto la bobina aumenta il suo assorbimento..

    il picco andrebbe mandato come stanno progettando, alla bobina successiva..

    infatti quello che sto per costuire prevede due PP come questo contrapposti, dove uno tira e l altro è spento, cosi funzionando alternativamente, posso mandare il picco direttamente all altra bobina..

    perchè quando una bobina stacca, l'altra attacca, gli entra dentro il picco e la corrente che manca gliela fa passare il diodo prendendola dall alimentazione.. sempre che manchi :D

     
    .
713 replies since 29/1/2008, 17:37   47254 views
  Share  
.