MURI ESTERNI

CAPPOTTO O INTERCAPEDINE?

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  1. Denew's back!
     
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    Scherzetto OT

    Prova con questa stratigrafia:
    20 cm lana di pecora - pecora viva image - 20 cm lana di pecora...
    Non è strutturale, ma con un cane da pastore, puoi fare il trasloco spostando tutta la casa in una botta sola... :lol: ...

    Fine scherzetto OT
    :lol: :lol: :lol: !

    Mi scuso con i moderatori, ma non ho resistito all'assist... :rolleyes: ... e sorridere allunga la vita! :lol: !
     
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  2. Manofthemoon
     
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    CITAZIONE (autostop @ 3/4/2008, 10:54)
    Scusa ma devi prima fare l'università, fare il dottorato, e alla fine dopo anni di apprendistato, forse puoi dire la tua.

    bhè mi me ne manca solo una...

    ma a parte questo, scusate L'OT stavò a scherzà..

    cmq i mattoni coibetnati all'interno con lava di pecora esitono veramente..
     
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  3. gymania
     
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    image

    Boni... <_<
     
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  4. autostop
     
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    non sto scherzando: a me questa distinzione di materiali NATURALI e artificiali sembra sensa senso, non ne vedo la logica.
    L'unica diffferenza dovrebbero essere le caratteristiche intrinseche dei materiali: qualità fisiche o anche energetiche (dispendio per produrle) e soprattutto economiche.
    Vedo che nelle fiere si parla di case ecologiche ma a me sempra un gran ..... se si guarda solo se i materiali siano naturali.
     
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  5. Denew's back!
     
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    Nooo, il baffuto nooo...

    Faccio la brava, giurin giurella... :huh: ... mea culpa! :D !

     
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  6. autostop
     
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    ma sei una donna?

    scusa non ho capito la risposta era a me o a qualche post precedente?
    Chi è il baffuto?
     
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  7. Denew's back!
     
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    CITAZIONE
    non sto scherzando: a me questa distinzione di materiali NATURALI e artificiali sembra sensa senso, non ne vedo la logica.

    Se vuoi cercare da intravederla, almeno dal punto di vista igienico-sanitario se non prestazionale, cerca informazioni sulla cosiddetta "sindrome dell'edificio malato". Ti si apre un mondo.

    CITAZIONE
    L'unica diffferenza dovrebbero essere le caratteristiche intrinseche dei materiali: qualità fisiche o anche energetiche (dispendio per produrle) e soprattutto economiche.

    Dipende dal punto di vista... al di là del nostro borsellino, c'è un borsellino "globale" con cui fare i conti.
    I materiali di sintesi sono in gran parte di derivazione petrolifera.

    Quindi, volendo darsi al sofismo ma neppure tanto, fare scelte d'isolamento per il proprio portafoglio è lecito e doveroso.
    Ma se oltre alla scelta economica, si dice di voler fare una scelta di principio per risparmiare combustibili fossili usando... derivati da materie prime fossili, se ci pensi bene è un controsenso.

    Che poi "bio" sia un termine che si stia inflazionando, perchè assorbito dalla moda anche dove sarebbe meno rilevante è un'altro discorso, e in parte condivisibile.

    Ma generalizzare liquidando un discorso lungo, articolato, complesso e dalle mille sfaccettature dicendo che è tutto un magna magna no.

    CITAZIONE
    ma sei una donna?

    image!

    Il commento era riferito a Gym in modalità "Costanzo", che non è nella top ten delle mie preferenze televisive...

     
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  8. autostop
     
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    CITAZIONE
    Quindi, volendo darsi al sofismo ma neppure tanto, fare scelte d'isolamento per il proprio portafoglio è lecito e doveroso.
    Ma se oltre alla scelta economica, si dice di voler fare una scelta di principio per risparmiare combustibili fossili usando... derivati da materie prime fossili, se ci pensi bene è un controsenso.

    col materiale isolante, qualunque tipo sia, risparmi nel tempo una quantità di combustibile che è molto superiore a quello che spendi per produrlo.
    E qua credo che fare i sofisti è veramente catastrofico.
    A quel punto se vuoi usare un isoalnte "naturale" la lana di pecora per esempio, dovresti sborsare molti piu' soldi di prima col risultato magari che isoli di meno per cui "risparmi energeticamente" qualcosina sul materiale ma consumi di piu' perchè isoli di meno.
    Mi sembrano discorsi veramente campati in aria, anche da un punto di vista globale.

    magari faccio un esempio concreto (coi numeri)
     
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  9. Denew's back!
     
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    Scusa... ho fatto un po' di casino... :D ...

    Dicevo...

    Sarebbe il caso prima di toccare questo discorso, che fossi così gentile da fare la ricerchina che ti ho consigliato.
    D'altra parte, come ogni tanto dobbiamo aggiornarci noi, credo capiti a tutti.

    Altrimenti ci scoppiamo altre paginate senza capirci, altro che numeri...

    :D !
     
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  10. scu
     
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    spesso con i materiali naturali hai anche altri vantaggi che non hai con il cappottino petrolifero...
    ad esempio l'elevata permeabilità all'umidità, una massa maggiore che ti permette un migliore sfasamento, in alcuni casi si potrebbero usare materiali di recupero... in base a cosa scegli.
     
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  11. autostop
     
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    allego quello che ho trovato
    CITAZIONE
    Mal d'ufficio causato da fattori psicosociali
    STRESS lavorativo, le richieste incalzanti e mai eludibili dei superiori e forse anche i colleghi antipatici: ecco le vere cause del «mal d'ufficio» che colpisce il fisico dell'impiegato costringendolo spesso a casa con mal di testa, problemi agli occhi e altre lagnanze.

    Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Occupational and Environmental Medicine, infatti, la vera causa della «sindrome dell'edificio malato», che con una serie di sintomi generici ma in grado di causare non pochi problemi alla salute, colpisce i lavoratori solo nell'orario d'ufficio, non è qualcosa di insalubre nell'ambiente di lavoro ma la mancanza di supporto psicosociale ed eccessivo stress lavorativo.

    Più che difetti nell'aerazione del posto di lavoro, rumori molesti, presenza di composti volatili inquinanti e altri fattori fisici della struttura i quali possono compromettere la salute, ha spiegato Mai Stafford del Department of Epidemiology and Public Health presso la University College di Londra, questa sindrome riflette un lavoro pressante e mancanza di supporto psicosociale dell'impiegato.

    La sindrome dell'Edificio Malato o «Sick Building Syndrome» (SBS) descrive situazioni in cui gli occupanti di un edificio, per esempio l'ufficio dove ci si reca tutti i giorni a lavorare, possano lamentare generici disturbi di salute, non riconducibili ad una malattia specifica ed avvertibili solo ed esclusivamente durante la permanenza all'interno della struttura. I malesseri lamentati dai lavoratori, che vanno da cefalea, irritazione di occhi, naso, gola, tosse secca, pelle disidratata, vertigini o nausea, difficoltà di concentrazione, affaticamento, possono sopraggiungere solo in determinate stanze o settori, oppure riguardare l'intero edificio.

    La maggior parte dei sintomi svanisce o si attenua fortemente allontanandosi dall'edificio. Anche se finora non si era riusciti a puntare il dito contro cause precise, il mal d'ufficio era stato imputato a fattori fisici legati all'edificio che ospita gli impiegati.

    Si va da ventilazione insufficiente, che può derivare anche da una cattiva distribuzione da parte dell'impianto di condizionamento o filtri sporchi, a presenza di contaminanti chimici da fonti interne all'edificio quali adesivi, moquette, rivestimenti, mobili, macchine fotocopiatrici, insetticidi, detergenti. La nuova indagine, che ha coinvolto oltre 4000 lavoratori tra i 42 and 62 anni impiegati in 44 uffici, ridimensiona l'impatto di tutti questi fattori fisici e punta il dito contro cause di natura psicologica dovute sì all'ambiente di lavoro, ma non all'ambiente fisico, bensì a quello umano. I fattori più significativi associati alla sindrome sono un lavoro eccessivamente pressante e bassi livelli di supporto psicosociale in ufficio. Manager e capiufficio che hanno a cuore la salute della propria azienda dovrebbero tenere in considerazione la gestione del personale.

    altre cose non mi parevano deglne di nota, erano siti che parlavano di omeopatia e amenità di questo genere.
    Anche dove si parlava di materiali, erano materiali interni al luogo di vita (il cappottino petrolifero è all'esterno).
    Forse se mi dai un link diretto a quello che vuoi dimostrare ci capiamo di piu'.

    guarda che anche il polistirolo è permeabile al vapore d'acqua mentre non è permeabile all'umidità, e riguardo alla massa basta e avanza quella dei muri esistenti su cui si fa il cappotto

    Non è che sono precluso ad altri materiali ma la convenienza del polistirolo mi sembra evidente a parte la presunta non naturalità (magari se mi dite i problemi che puo' dare sono contento)
     
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  12. Denew's back!
     
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    Innanzitutto grazie per aver seguito il mio invito.
    Bene, è quello che volevo trovassi... quello è il principio della questione "materiali naturali".

    Quando hai parlato di isolanti naturali contro artificiali, al di là della posa, e della irragionevolezza di scegliere gli uni o gli altri... beh, ritenevo utile che leggessi autonomamente il primo grande perchè.
    E che come hai potuto leggere non è un perchè da poco, la saluta della gente.

    Giustamente dici che all'esterno, di avere il petrolifero mi frega poco. E posso essere parzialmente d'accordo, perchè in un ottica globale, ci sono problematiche di comportamento al fuoco e smaltimento che, interno o esterno, sono ben diverse tra materiali naturali e/o minerali e di derivazione petrolifera.
    Se poi il discorso inizia come è iniziato "Ma differenza tra naturali e artificiali? Motivata o no?", allora valuto il materiale a prescindere dalla modalità di posa.

    CITAZIONE
    guarda che anche il polistirolo è permeabile al vapore d'acqua mentre non è permeabile all'umidità, e riguardo alla massa basta e avanza quella dei muri esistenti su cui si fa il cappotto

    Non è che sono precluso ad altri materiali ma la convenienza del polistirolo mi sembra evidente a parte la presunta non naturalità (magari se mi dite i problemi che puo' dare sono contento)

    Se per convenienza valuti solo la resistenza termica in funzione del prezzo... che te dobbiamo dì?
    In virtù di una tua scelta rispettabilissima stai affossando l'intera offerta di isolanti naturali e minerali su piazza... e il discorso nasce morto.
    Va beh... <_< ...
     
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  13. Manofthemoon
     
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    per una volta dò ragione ad autostop..
    anche io non condivido tutta sta mania del naturale..

    ma capisco chi lo utilizza (anche se in alcuni casi fà un pò ridere..)
     
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  14. giangiman
     
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    Vorrei innanzitutto ringraziare Denew, mi hai fatto fare una grande risata con quella stratigrafia ed oggi ci voleva proprio. :)
    L'argomento che avete intrapreso (naturale/sintetico) in queste ultime risposte è estremamente, ripeto estremamente interessante, però penso sarebbe meglio creare un topic apposito.

    Per quanto riguarda invece l'argomento "muri esterni" e vista la accesa e molto utile discussione fin qui avuta, vi chiedo se fosse possibile individuare una sorta di "soglia minima indispensabile" del cappotto esterno, differenziandola magari a seconda della zona climatica.
    Penso non sia il caso (vista la discussione) parlare di classe, ma dare soltanto un'indicazione dalla quale poi partire per altri e più complicati calcoli.
    Ciao
     
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  15. Manofthemoon
     
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    CITAZIONE (giangiman @ 3/4/2008, 16:30)
    Vorrei innanzitutto ringraziare Denew, mi hai fatto fare una grande risata con quella stratigrafia ed oggi ci voleva proprio. :)
    L'argomento che avete intrapreso (naturale/sintetico) in queste ultime risposte è estremamente, ripeto estremamente interessante, però penso sarebbe meglio creare un topic apposito.

    Per quanto riguarda invece l'argomento "muri esterni" e vista la accesa e molto utile discussione fin qui avuta, vi chiedo se fosse possibile individuare una sorta di "soglia minima indispensabile" del cappotto esterno, differenziandola magari a seconda della zona climatica.
    Penso non sia il caso (vista la discussione) parlare di classe, ma dare soltanto un'indicazione dalla quale poi partire per altri e più complicati calcoli.
    Ciao

    soglia minima per cosa ?
     
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120 replies since 27/3/2008, 14:23   22483 views
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