fusione fredda elettrolitica-parte quinta

video e foto di Renzo Mondaini (Ravenna)

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  1. remond
     
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    Salve amici tutti

    Ora riprendiamo gli esperimenti; tempo fa un amico propose di usare come elettrodo, una candela da auto, ritenendola forse indistruttibile.
    Io ne ho preso una e dopo averla immessa nella cella elettrolitica, ho alzato la tensione, ma arrivato a 200 Vcc con 6 A, dopo un iniziale plasma, si sono sviluppate a raffica alcune esplosioni, che hanno fatto saltare 1 chilo e mezzo di piombo, che avevo posto sulla lastra di plastica che sorreggeva la candela.
    In questa foto potete vedere come era la candela prima:

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    Ora visionate il filmato Candela1, che trovate su:
    http://mio.discoremoto.virgilio.it/remond
    Ed ora guardate come è diventata la candela:

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    Ho preso una seconda candela, ho segato l'elettrodo di massa, ed ho immerso anche questa nella cella elettrolitica.
    Ora visionate il video Candela2 sempre su:
    http://mio.discoremoto.virgilio.it/remond
    E guardate ora come è diventata la candela.

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    Dopo una decina di secondi di altre esplosioni, la candela si è ridotta così.

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    Renzo Mondaini (Ravenna)
     
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  2. nitc
     
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    CITAZIONE (remond @ 1/10/2005, 23:08)
    Ora riprendiamo gli esperimenti; tempo fa un amico propose di usare come elettrodo, una candela da auto, ritenendola forse indistruttibile.

    ciao Remond

    quello che ha proposto di usare una candela da auto per gli esperimenti sono io.

    la proposta l'ho buttata li a caso per via del rivestimento di ceramica, comunque ho provato a fare quell'esperimento anche io tempo fa e mi sono accorto che il plasma si è innescato con qualche secondo di ritardo dalla chiusura dell'interruttore.
    ma soprattutto la cosa strana e che un istante dopo aver tolto la corrente la punta della candela (dove si è innescato il plasma)era fredda mentre l'involucro di ceramica era caldissimo
    mi piacerebbe che qualcuno mi spiegasse il motivo.
    P.S
    e sempre un piacere leggerti

    un abbraccio a tutti
     
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    Ciao,nitc.Premetto che nn ho ancora scaricato i video di Remond,e non ho visto bene come sia stata alimentata la candela...mi sembra comunque normale che la punta sia fredda,e la ceramica calda.Il platino è un ottimo dissipatore di calore,la ceramica è l'esatto opposto,e si raffredda anche dopo parecchi minuti.Tant'è che sta benedetta ceramica la usano sullo Shuttle,per resistere al calore del plasma che si forma per attrito al suo rientro.Dopo quanti secondi hai verificato queste due temperature?
     
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  4. remond
     
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    CITAZIONE (nitc @ 2/10/2005, 00:02)

    ciao Remond

    quello che ha proposto di usare una candela da auto per gli esperimenti sono io.

    la proposta l'ho buttata li a caso per via del rivestimento di ceramica, comunque ho provato a fare quell'esperimento anche io tempo fa e mi sono accorto che il plasma si è innescato con qualche secondo di ritardo dalla chiusura dell'interruttore.
    ma soprattutto la cosa strana e che un istante dopo aver tolto la corrente la punta della candela (dove si è innescato il plasma)era fredda mentre l'involucro di ceramica era caldissimo
    mi piacerebbe che qualcuno mi spiegasse il motivo.
    P.S
    e sempre un piacere leggerti

    un abbraccio a tutti

    Carissimo nitc

    Non ricordavo che eri stato tu a proporre la candela da auto, e dire che ho cercato fra le varie discussioni, ma sono veramente tante; penso che questo sia il forum più frequentato fra quelli di carattere non frivolo, quindi è laborioso cercare qualche cosa in questa enorme enciclopedia della ricerca privata.
    Sono dispiaciuto però, che tu mi dica che hai già effettuato l'esperimento con la candela, e non hai pubblicato nulla.
    pertanto esorto tutti quanti i ricercatori, a pubblicare i propri esperimenti, lasciando agli altri il compito di affermare che sono esperimenti banali.

    E' ESTREMAMENTE DELETERIO AUTOCENSURARSI.

    Per esempio l'amico meucci mi ha dato del deficiente, ma questo non fermerà minimamente il mio desiderio di smanettare e di far conoscere quello che faccio.
    Aspetto ansioso vostre foto, video, e commenti.

    Renzo Mondaini (Ravenna)
     
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  5. nitc
     
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    caro remond

    ti ringrazio molto per aver tenuto conto del mio vecchio post. non ho ne filmato ne parlato prima del mio picolo esperimento perche pensavo stessi facendo una gossa cavolata. non sono un fisico
    comunque visto che ci siamo.
    ho dato corrente alla candela per non piu di 2 sec. e dopo ho fatto un caffe dopo aver bevuto il caffe ho notato che la candela era ancora molto calda. questo e tutto. la cosa mi ha incuriosito. tutto qui.
    un abbraccio caldissimo a tutti

    Edited by nitc - 3/10/2005, 21:56
     
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  6. Dareus
     
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    CITAZIONE (remond @ 1/10/2005, 23:08)
    Salve amici tutti

    Ora riprendiamo gli esperimenti; tempo fa un amico propose di usare come elettrodo, una candela da auto, ritenendola forse indistruttibile.
    Io ne ho preso una e dopo averla immessa nella cella elettrolitica, ho alzato la tensione, ma arrivato a 200 Vcc con 6 A, dopo un iniziale plasma, si sono sviluppate a raffica alcune esplosioni, che hanno fatto saltare 1 chilo e mezzo di piombo, che avevo posto sulla lastra di plastica che sorreggeva la candela.
    In questa foto potete vedere come era la candela prima:

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    Ora visionate il filmato Candela1, che trovate su:
    http://mio.discoremoto.virgilio.it/remond
    Ed ora guardate come è diventata la candela:

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    Ho preso una seconda candela, ho segato l'elettrodo di massa, ed ho immerso anche questa nella cella elettrolitica.
    Ora visionate il video Candela2 sempre su:
    http://mio.discoremoto.virgilio.it/remond
    E guardate ora come è diventata la candela.

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    Dopo una decina di secondi di altre esplosioni, la candela si è ridotta così.

    user posted image

    Renzo Mondaini (Ravenna)

    Ho scaricato i tuoi filmati sembrano interessanti!
    Ti chiedo un favore siccome nessino si è degnato per ora di farlo potresti guardare il mio post Alcuni consigli magari riesci a rispondermi e aiutarmi!!!grazie infinite cry.gif cry.gif cry.gif
    tongue.gif
     
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  7. remond
     
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    Scusa Dareus

    Ma ho riletto bene le tue 2 ipotesi, e sono venuto alla conclusione che la seconda, sia poi uguale alla prima, infatti dove trovi un neutrone libero in un bagno elettrolitico?
    L'unica spiegazione che diamo, è che si sia formato per assorbimento di un elettrone da parte di uno ione H+.
    Poi questo neutrone, se entra nel tungsteno 184 (in natura è presente al 30%), diventa tungsteno 185, che essendo instabile con tempo di dimezzamento di 75 giorni, diventa poi renio 185, con emissione di un elettrone da 1,99 Mev.
    Se il neutrone entra nel tungsteno 186 (presente in natura al 28%), diventa tungsteno 187, anche esso instabile con tempo di dimezzamento di 23 ore, diventando renio 197, con emissione di un elettrone da 1,3 Mev.
    Se è vera questo tipo di reazione, facciamo fatica a dargli un nome; non si può chiamare fusione nucleare fra ione idrogeno e tungsteno, in quanto lo ione H+ si è trasformato in neutrone, prima di entrare nel tungsteno.
    Non possiamo neanche parlare di fissione nucleare, in quanto avviene in seguito un decadimento radioattivo naturale.
    Sia io che Quantum Leap, abbiamo rilevato renio che precedentemente non c’era, oppure era presente in misura minore; ora sta a tutti noi giocare le nostre teorie.

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    In questa immagine, si può vedere il certificato di analisi, di tungsteno disciolto in soluzione mediante elettrolisi, senza formazione di plasma.

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    In quest'altra immagine, potete vedere l'analisi del tungsteno sottoposto a plasma elettrolitico.

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    Renzo Mondaini (Ravenna)

    Edited by remond - 8/10/2005, 21:04
     
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  8. Dareus
     
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    Caro Remond,

    allora le trasmutazioni sono dovute a un decadimento conosciuto e contemplato dalla fisica attuale! biggrin.gif
    Solo che nelle nostre celle noi ci arriviamo nelle particolari condizioni plasmatiche che creiamo e con un'energia di entrata
    esigua!!!in barba ai detrattori!!!! alien.gif
    secondo me è importantissimo ora riuscire a fare misure calorimetriche precise stimando errori e perdite secondo me i rendimenti sono ben superiori a quelli finora registrati!!!! alien.gif
    N.B. :un'idea che mi frulla da un pò :non si possono provare elettrodi di materiali diversi?x es. catodo di tungsteno e anodo di un materiale diverso.(sicuramente dico una cazz... ma l'anodo non può essere di grafite???) alien.gif

    A presto
     
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  9. remond
     
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    Carissimo Dareus

    Io ho eseguito diverse centinaia di esperimenti, ed ho usato oramai molti materiali conosciuti, tra cui grafite, carboncino, titanio e tutti gli altri metalli comuni.
    I risultati non cambiano di molto, io ho misurato un eccesso di energia del 20%, misurando il riscaldamento dell'acqua, a confronto di una resistenza elettrica in ammollo.
    Quantum Leap afferma che hanno raggiunto un eccesso del 40%; ora tu dirai "come si fa a credere a ciò?".
    Semplice, si replica l'esperimento di prima persona, e solo così si potrà credere a questo incredibile sperimento.
    Le misure calorimetriche che noi abbiamo eseguito saranno sicuramente in difetto, in quanto non tengono conto delle perdite di energia per radiazione elettromagnetica, che è altissima nell'esperimento del plasma ma praticamente assenti quando mettiamo a confronto una resistenza in ammollo.
    Di solito si usa la misura di energia per confronto, perché la misura diretta di energia elettrica consumata per alimentare la cella è di difficile lettura per gli altissimi disturbi elettromagnetici e per le rapidissime fluttuazioni di corrente.
    Visto che ci sono, provo a risponderti anche al quesito della fusione fredda secca; si tratta di una reazione nucleare a debole energia innescata in ambiente gassoso.
    Dopo la famosa rivelazione di Fleischmann e Pons del 23 Marzo 1989, molti ricercatori si sono messi a replicare la fusione fredda, alcuni applicando delle variazioni a loro piacere (ecco perché a molti non ha funzionato).Uno di questi ricercatori F. Scaramuzzi, ottenne eccesso di energia da trucioli di titanio in gas di deuterio; quindi credo che sia stato il primo, ad avere eseguito una fusione fredda a secco.
    Ultimamente i ricercatori dell’università di Siena, hanno ottenuto l’autosostentamento di una reazione di nichel in gas di idrogeno, quindi fusione fredda secca; cioè il calore prodotto, nonostante le perdite, manteneva la reazione indefinitivamente. Questo me lo ha detto il Prof. F. Piantelli al 6° International Workshop di ISCMNS che si è svolto a Siena dal 13 al 16 Maggio 2005.
    Al Prof. Piantelli non piace la denominazione di fusione fredda, perché secondo lui la reazione è ben più complessa, inoltre ha riportato alcune disavventure, occorse mentre lui sorvegliava il reattore 24 ore su 24 per mesi di seguito, assieme ad altri ricercatori; una volta trovandosi di fronte al tappo in ceramica, di forma quadrata che permetteva l’accesso al reattore di metallo, sentì un forte dolore al braccio, che si trovava in quel momento di fronte al tappo.
    Sentì come se un ferro rovente si fosse posato sul braccio, ma era abbastanza lontano dal reattore, da escludere che vi fosse stato un contatto fisico. Si scoprì il braccio e notò una scottatura della stessa forma del tappo di ceramica, ma la camicia non riportava segni, provò a passare di nuovo vicino alla cella in funzione ma non sentì più nessuna emanazione tale da provocare scottature. Teorizzò che in un certo momento, la cella fosse entrata in una forma di risonanza, espellendo dal tappo non metallico una radiazione molto potente.
    Un’altra volta, mentre era di guardia al reattore durante un turno notturno, si accorse che gli indicatori di temperatura, che di solito segnavano temperature dai 200 ai 500°C, cominciavano a crescere, fino a cadere a zero, capì subito che la cosa era seria, in quanto voleva dire che le sonde di temperatura si erano fuse, Si accorse che nessuno poteva a quell’ora aiutarlo in tempo utile, oltretutto il laboratorio si trovava al pian terreno di una palazzina abitata, la cella poteva anche esplodere, ma rimaneva il dubbio se esplodeva chimicamente o nuclearmente, comunque tutte e due le situazioni sarebbero state devastanti (l’idrogeno è molto esplosivo di per sé). Il riscaldatore esterno era già spento da tempo, e la temperatura sembrava crescere senza controllo, quando prese una di quelle decisioni da “la và o la spacca”; aprì di colpo la valvola della bombola di idrogeno, e sparò 10 atmosfere di detto gas all’interno del reattore……………………………………….
    Come andò a finire lo potete immaginare, perché il Prof. Piantelli ha potuto raccontare il fatto a noi.
    Se volete vedere il suddetto reattore a secco, andate in fondo a questa pagina web:

    http://www.iscmns.org/news.htm

    Spero di essere stato chiaro in questo intervento, chiedi pure se vuoi altre delucidazioni.
    P.S. puoi trovare una vecchia discussione, dal nome "fusione fredda secca" ove si eseguiva un plasma in aria, e si notava la formazione di strani cristalli.

    Renzo Mondani (Ravenna)

    Edited by remond - 9/10/2005, 16:26
     
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  10. Dareus
     
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    Caro Remond,

    allora non dicevo cavolate parlando di grafite eh???ma scusa se usiamo la grafite come anodo questo non dovrebbe più consumarsi per ossidoriduzione!
    Ho un'altra idea questa per il catodo!!!Usiamo un catodo di tungsteno e vi facciamo passare un liquido refrigerante sottozzero attraverso un tubo di acciaio inox rivestito di tungsteno a questo punto il catodo non fonderebbe più!!!
    Ascolta non farti problemi,rimproverami se dico eresie huh.gif
    L'esperimento di Siena è interessante mi documenterò adeguatamente!!!! alien.gif
    Devo anche mettermi alla ricerca di quel post fusione fredda secca!!! tongue.gif
     
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  11. Dareus
     
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    CITAZIONE (remond @ 9/10/2005, 16:16)

    P.S. puoi trovare una vecchia discussione, dal nome "fusione fredda secca" ove si eseguiva un plasma in aria, e si notava la formazione di strani cristalli.

    Renzo Mondani (Ravenna)

    Caro Remond,

    potersti linkarmi o indicare dettagliatamente la discussione ho frugato i vari post parecchie volte ma niente!!!Oppure se hai fatto tu l'esperimento o lo conosci nei dettagli descrivimelo perchè mi sembra impossibile generare un plasma in aria a meno che....un arco voltaico....bohhh!!!! unsure.gif Illuminami please!!!!!!!!
     
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  12. Dareus
     
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    Caro Remond,

    scusami sono un'emerito imbecille....ho trovato quella discussione.
    Gli esperimenti sono condotti da te e deltahf che saluto e ringrazio per le bellissime foto .
    Non avresti delle foto sul tuo apparato di....(sai che non mi piace quel termine impropio)secca.
    è un fenomeno affascinante, spettacolare...va approfondito mi dispiace che pochi se ne interessino...
    dopo che avrò eseguito l'esperimento normale(a proposito fra una settimana arrivano 2 elettrodi di tungsteno ceriato+variac via posta, 2 condensatori li ho trovati mi manca solo la resistenza ma stò già disegnando,progettando e costruendo)credo che mi cimenterò anche in quello!!!
    Ascolta ci sono documenti sul reattore secco di Siena in italiano il mio inglese è precario!!!

    A presto shifty.gif alien.gif
     
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  13. remond
     
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    Ciao Dareus

    Devi sapere che esiste un elemento, che fonde a temperatura superiore al tungsteno, si chiama carbonio, fonde a 3727°C.
    Ma la grafite è si fatta di carbonio, ma gli atomi sono poco legati fra loro, usata come elettrodo, si consuma come burro.
    Per effettuare la fusione fredda secca (oramai abbiamo usato tutti questa espressione), io ho usato lo stesso alimentatore di quella elettrolitica, con in serie agli elettrodi, un saldatore a martello da 220 v 250 watt, questo per limitare la corrente, mentre tocchiamo assieme (corto circuito) i due elettrodi per far scoccare il plasma a secco.
    Gli elettrodi possono essere di qualsiasi materiale, occhio che con queste tensioni non si scherza, usa come me guanti dielettrici da 5000 V e 2 salvavita sull'impianto elettrico.
    Per la relazione del reattore di siena in italiano, bisogna navigare in rete e cercare.

    Renzo Mondani (Ravenna)
     
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  14. Hellblow
     
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    CITAZIONE (Dareus @ 9/10/2005, 19:00)
    Caro Remond,

    allora non dicevo cavolate parlando di grafite eh???ma scusa se usiamo la grafite come anodo questo non dovrebbe più consumarsi per ossidoriduzione!
    Ho un'altra idea questa per il catodo!!!Usiamo un catodo di tungsteno e vi facciamo passare un liquido refrigerante sottozzero attraverso un tubo di acciaio inox rivestito di tungsteno a questo punto il catodo non fonderebbe più!!!
    Ascolta non farti problemi,rimproverami se dico eresie huh.gif
    L'esperimento di Siena è interessante mi documenterò adeguatamente!!!! alien.gif
    Devo anche mettermi alla ricerca di quel post fusione fredda secca!!! tongue.gif

    Sbagli....

    Se raffreddi il catodo abbassi la temperatura, ma anche l'emissione termoionica ed arresti cosi' il processo.
    La temperatura alta è fondamentale per dar luogo alle anomalie di cui amiamo parlare, togli quello fermi la reazione e torni alla normale elettrolisi.
     
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  15. Dareus
     
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    CITAZIONE (Hellblow @ 10/10/2005, 14:58)
    CITAZIONE (Dareus @ 9/10/2005, 19:00)
    Caro Remond,

    allora non dicevo cavolate parlando di grafite eh???ma scusa se usiamo la grafite come anodo questo non dovrebbe più consumarsi per ossidoriduzione!
    Ho un'altra idea questa per il catodo!!!Usiamo un catodo di tungsteno e vi facciamo passare un liquido refrigerante sottozzero attraverso un tubo di acciaio inox rivestito di tungsteno a questo punto il catodo non fonderebbe più!!!
    Ascolta non farti problemi,rimproverami se dico eresie huh.gif
    L'esperimento di Siena è interessante mi documenterò adeguatamente!!!! alien.gif
    Devo anche mettermi alla ricerca di quel post fusione fredda secca!!! tongue.gif

    Sbagli....

    Se raffreddi il catodo abbassi la temperatura, ma anche l'emissione termoionica ed arresti cosi' il processo.
    La temperatura alta è fondamentale per dar luogo alle anomalie di cui amiamo parlare, togli quello fermi la reazione e torni alla normale elettrolisi.

    Rispondendo a Remond,

    ma non potete fare delle analisi per verificare se nella rezione a secco si producono trasmutazioni? huh.gif
    Grazie per le delucidazioni sulla grafite!!! sick.gif

    Rispondendo a Hellblow,

    ascolta se si abbassano le temperature si ferma l'emissione termoionica....c'hai ragione sad.gif
    Remond mi parlava di carbonio forse quello resiste al plasma nessuno vi ha fatto esperimenti???o in ogni caso con materiali che hanno punto di fusione superiore a 3410 C°???? alien.gif
     
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263 replies since 1/10/2005, 22:08   8533 views
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