La mia cella a pressione

(trasparente)

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  1. topolinus
     
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    cia rik

    solo adesso posso leggere la tua risposta.

    leggendo un po in giro dei molti esperimenti tentati ho notato un aspetto costante.
    so che sicuramente è una ovvieta per tutti e che magari da qualche parte nel forum c'è già una risposta analoga alla mia osservazione... ma portate pazienza non ho ancora vuto moo di leggere tutto.

    la mia attenzione è stata catturata da un comportamento costante e cioè la condizione di innesco del plasma nelle celle.

    e guardando i filmati mi ha ricordato l'accensione dei tubi al neon...

    ora quello che presuntuosamente ardisco ad ipotizzare(abbiate pietà) è che ci sia un condizione che innesca il plasma ma che poi si mantiene anche con tensioni più basse. (ma forse ho capito male io quindi siate clementi)

    questa elucubrazione mi porta a dire la c..ata numero trraaaaa (versione mike buongiorno)

    e se si usasse un condensatore come starter ? un qualcosa che in pratica dia lo spunto al plasma ...


    un ultima considerazione in merito alle trasmutazioni:
    credo siano l'aspetto più affascinante ma meno analizzato... sarebbe opportuno, anche e soprattutto per tappare la bocca ai miscredenti fare un analisi del tipo prima/dopo. cioè prendendo campioni di materiali (elettrodi, sali, acqua, vetroe quanto altro possa in qualche modo entrare a far parte della reazione) e facendone analizzare la composizione. poi con gli stessi materiali (della stessa partita) si fa l'esperimento e si dosano gli elementi.

    sono certo di non aver scoperto l'acqua calda. e che queste cose sono ovvietà. ma finora non ho visto esperimenti condotti in questo modo.

    se ne esistono vi prego di segnalarmeli.

    grazie sempre per l'attenzione che dedicate anche a chi da profano si accosta a qualcosa che, almeno in apparenza , sfiora il soprannaturale

    con stima
    giorgio.
     
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  2. uno+uno
     
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    Ciao Topolinus, e benvenuto. Visto che passa tempo e nessuno ti risponde, mi permetto di risponderti io che sono forse fra le persone meno competenti in materia dal punto di vista teorico, ma nella pratica ho fatto anch'io una piccola dose di esperimenti anche e sopratutto beneficiando dei preziosi consigli di cui ho potuto usufruire x mezzo dei soci di questo forum. Quasi tutto di quello che proponi (purtroppo) è già stato sperimentato. Ciò non toglie che anche la + modesta idea non possa venire presa in considerazione però troverai molto interessante, andare a vedere altri esperimenti che sono stati condotti nell'arco di qualche anno. Sono state fatte anche diverse analisi e sono pubblicate poco addietro (vedi Remond). E da lungo tempo confermato che la cella elettrolitica, anche nel suo modello elementare, rende di + di quello che consuma, ma purtroppo fin'ora quel di + non si è mai riusciti a sfruttarlo. Oltre ad avere provato diversi tipi di alimentazione (non tanti però) si è provato anche a pressione fino a 10 bar ed i risultati sono stati pressochè stabili, ossia non si sono notate differenze degne di essere prese in considerazione. In pratica, se non viene fuori un'idea luminosa (parecchio luminosa) che dia una spinta apprezzabile a questo esperimento, x ora ci dobbiamo accontentare dei risultati che leggerai. Questo non significa che ci siamo fermati qui, anzi, significa che bisogna continuare!!!!! Anche un'idea apparentemente insignificante, vista dall'occhio giusto può portare a qualcosa di buono, pertanto ben vengano se ce ne sono. Sperando di non aver detto niente di fuori posto, intanto ti saluto Romano da Schio. P.S. L'arco plasma resta acceso con pochissima corrente quando la temperatura della soluzione raggiunge circa gli 80°C. Da temperatura ambiente si devono pompare parecchi A x raggiungerla, non basta la scarica di 1 condensatore.
     
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  3. rabazon
     
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    hei, salve topolinus,
    il problema con elettrodi di tungsteno,
    è che non sappiamo come scioglierli così perfettamente senza usare
    vie elettrochimiche...
    quindi possiamo solo sperimentare differenze tra diversi tipi di scioglimento..elettrochimico...

    nel caso remond tra via elettrolisi normale e con plasma...

    anzi, c'è il sospetto che anche normalle elettrolisi possa portare trasmutazioni...

    ma non sappiamo bene come dimostrarlo...
    forse acidi molto speciali possono...
    sciogliere tungsteno, forse con l'aggiunta di calore...boh, non so...
    qualche chimico ha un'idea.?
     
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  4. topolinus
     
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    boh che io sappia l'acqua regia scioglie pure l'oro e il platino e deduco (ma non posso esserne certo perchè non ci ho provato) che scioglie pure il tungsteno. si ottiene miscelando una parte di acido nitrico con 3 parti di acido cloridrco.

    però siccome questa miscela è ben nota ai chimici credo che queste parole siano delle ovvietà che probabilmente qualcuno ha già provato. nel caso mi piacerebbe sapere se il tungsteno resiste all'acqua regia...

    @ uno+uno
    grazie per la dettagliata e circostanziata illustrazione. sono ancora novello e devo leggere di più. ribadisco a tutti di portare pazienza se mi scappa qualche ca..ata monumentale ma io preferisco dirla e fare la figuraccia piuttosto che tacere e magare restare nel dubbio. vi autorizzo comunque a bacchettarmi :)
     
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  5. ElettroRik
     
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    CITAZIONE (rabazon @ 7/11/2006, 01:28)
    anzi, c'è il sospetto che anche normalle elettrolisi possa portare trasmutazioni...

    In un link di un post che ora non trovo che conduce ad un altro forum, ho letto una discussione in cui un tipo ha sciolto IN ELETTROLISI CLASSICA un intero elettrodo Tig toriato, che gli innescava il geiger, ma che poi una volta disciolto, evaporata l'acqua, nella polvere del sedimento non ha più misurato radioattività !? :blink:

    Vale la pena di provare? Magari in 3 modi diversi?
    a) Acqua regia
    b) Elettrolisi
    c) Plasma

    Si 'mangiano' 2-3 decigrammi di catodo per ciascuna condizione, si fa evaporare e si sottopone il precipitato al geiger.... :woot:

    Che ne dite?

    BRAVO TOPOLINUS! Ogni tanto ci vuole qualcuno che porta aria fresca qui dentro!
     
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  6. topolinus
     
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    mi sono documentato un pochino e ho notato che il tungsteno pur essendo un metallo tende a formare più facilmente composti acidi.

    da questo dedudo io (quindi potrebbero essere stronzate) che magari in ambiente fortemente alcalino il colosso cede.

    altra cosa.

    le lampadine hanno il bulbo privo di ossigeno perchè il W incandescente reagisce istantaneamente con l'ossigeno vaporizzandosi in un ossido che ricopre il vetro della lamada e che è di colore bianco. l'ho visto con i miei occhi. il filamento evapora in fumo e il vetro si ricopre di una finissima polvere bianca solubile in acqua.

    solo che mi pare di ricordare che l'ossido di W inalato è tossico. quindi fate attenzione.

    :woot: lieto di essere utile anche solo come giullare
     
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  7. rabazon
     
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    hei, topo,
    senza offesa,semplice riduzione del nome...

    ma perchè giullare?
    l'idea è molto buona...

    premesso che non so se l'acqua regia scioglie il W,
    ma a questo punto ,speriamo magari di sì...
    perchè se è un misto di acido cloridrico e nitrico, potrebbe condurre
    anche elettrolisi...o no?

    in questo caso le prove di comparazione si possono fare con la stessa soluzione di base,elettrodi o pezzi di elettrodi toriati simili ,presi dallo stesso stok,stessa acqua distillata, stesso beker,

    e oltre a provare se la radioattività naturale diminuisce, potremmo analizzare le soluzioni...scioglimento semplice,elettrolisi normale e al plasma...
    non dovremmo trovare quindi differenze nella quantità di elementi... tra le tre prove, se non c'è trasmutazioni..
    ...con semplice analisi chimica...
    se invece la soluzione per lo scioglimento semplicemente chimico non conducesse,
    avremmo qualche problema in più... ma mi sembra anche questo risolvibile con margine d'errore sopportabile...
    bello... adesso bisogna trovare gli sperimentatori...
    remond... se ci sei ,batti un colpo..
    lo dico perchè sembra sparito...
    ma anche a chiunue abbia buona volontà...
     
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  8. topolinus
     
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    occhio che uno schizzo di acqua regia fa i buchi quasi su tutto...

    cmq la proporzione tra HCL e HNO3 è abbastanza critica.

    per me trovare l'HNO3 è un po problematico ma provo a chiedere in giro.

    invece mi incuriosisce la possibilità di attacco da parte di alkali forti.
    in effetti ripeto l'ossido di W in acqua sviluppa un acido quindi sarebbe più logico che si lasciasse aggredire da una base...

    del resto la soda caustica la trovo facilmente e quindi spero di riuscire a verificare sta cosa in questi giorni. nel frattempo se qualcuno conosce già la risposta e vuole squarciare questo velo è il benvenuto.

    Ps. rabazon topo va benissimo ma volendo pure giorgio o se preferisci Gio'
     
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  9. rabazon
     
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    hei giò,
    la soda caustica, mi andrebbe anche meglio,
    questa funziona anche da elettrolita...

    non so se scioglie il W,magari riscaldandola aggredisce di più,
    comunque anche questa non scherza..
    ma penso che tipi come remond , possono riuscire a maneggiare la cosa...
    non so neppure i tempi , un grammo di W toriato , a sciogliersi in soda caustica..
    quanto ce mette?
    un giorno...2? boh...
     
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  10. ElettroRik
     
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    CITAZIONE (rabazon @ 8/11/2006, 00:04)
    in questo caso le prove di comparazione si possono fare con la stessa soluzione di base,elettrodi o pezzi di elettrodi toriati simili ,presi dallo stesso stok,stessa acqua distillata, stesso beker,

    e oltre a provare se la radioattività naturale diminuisce, potremmo analizzare le soluzioni...scioglimento semplice,elettrolisi normale e al plasma...

    Ha Ha!
    Rab, questa la incornicio!

    Così in futuro, quando vorrò menartela un po', ti sparerò un bel link a questo post, aggiungendo... "Ma... ci sei arrivato da solo?". :P

    Scherzi a parte, Giorgio, Rab, e tutti quelli che vogliono raccogliere quest'idea:

    OKKIO ai vapori di Torio! Anche se ha una relativamente debole radioattività, se respirato diventa PERICOLOSISSIMO perchè le particelle alfa emesse, normalmente bloccate dagli strati di pelle morta, se provenienti dall'interno possono provocare mutazioni al DNA che conducono al CANCRO delle cellule.

    Quindi, sono esperimenti da fare ASSOLUTAMENTE sotto cappa d'aspirazione o all'aperto.
     
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  11. topolinus
     
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    ricevuto rik.

    cmq forse il metodo migliore per solubilizzare il W e l'ossigeno. scaldato per bene fino all'incandescenza il W si ossida spontaneamente e vaporizza. se la reazione si fa avvenire in una bolla chiusa magari di vetro, l'ossido si deposita sul vetro sotto forma di polvere finissima di colore bianco.

    ovviamente questo si può fare dopo l'esperimento.

    cmq comprendo l'esigenza di usare il minor numero possibili di strumenti così da ridurre le contaminazioni.

    Ps.

    non ho ancora capito come volete usare l'acqua regia o la soda caustica. cmq vi confermo che entrambe sono altamente ionizzate in acqua quindi efficaci conduttori in celle elettrolitiche... solo molto più pericolosi del sodio cloruro.
     
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  12. sawar
     
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    buongiorno a tutti,

    Il W non si scioglie moto facilmente in acido (anche se ossidante come il nitrico o la regia) perche passiva (si forma uno straticello di ossido molto meno solubile che "preserva" all'attacco la superficie del metallo). Il Tungsteno è molto più solubile in alcali forti (KOH o NaOH) concentrati ed a caldo ma forma composti ossigenati.

    Sull'aggressività del nitrico e della regia e la causticità degli alcali conc siete coscienti... è bene comunque ricordarlo e fare attenti

    Saluti

    Luca
     
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  13. topolinus
     
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    quindi ci avevo preso. :woot:
     
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  14. rabazon
     
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    ah, l'è turnà il rik...

    beh, appoggio l'idea di giò...
    poi l'hai ripresa e incentivata,,
    ma io non ho problem...

    mica me scrivo che ho inventato un esperimento solo perchè lo copio in internet...
    beh, potremmo provare..
    e adoperare i pentolini di romano...
    se se risveglia il remond...
     
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  15. topolinus
     
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    vi ricordo che la dissoluzione in acqua della soda caustica è una reazione fortemente esotermica. quindi se l'acqua è troppo poco arriva a bollire in modo scoppiettante.
    quindi aggiungete la soda poca alla volta tenendo d'occhio la temperatura della soluzione.
    vi ricordo inoltre che sebbene molto lentamente la soda caustica concentrata attacca pure il vetro.
    l'opacizzazione dei bicchieri in lavastovigie dopo molti lavaggi è dovuto proprio alla presenza di soda tra i detergenti.

    Ps. mi sono preso la libertà di segnalare il vosto forum e in particolare il sito di rik su un paio di forum che frequento. questo sempre nell'ottica e con lo scopo di dare una mano alla diffusione della informazione "biologica" cioè dal produttore al consumatore e senza pesticidi politici o economici.
     
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132 replies since 20/4/2006, 09:55   8067 views
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