-
tekneri.
User deleted
tra la domanda che avevo postato ieri sera, e mentre si discuteva animatamente, ho provato a fare questa googlata:
"drain back" solar heating water
sorpresa: sul sito thermomax.com in lingua madre, ne fà un'esempio di "drain back" con i sottovuoto.
Rinnovando il quesito in giornata al mio attuale fornitore (gentilissimo, ed armato di pazienza per cercar di soddisfare il mio milionesimo quesito) mi rispondeva che la tecnica " a svuotamento" sarebbe possibile solo con i tubi autolimitati, per ovvi motivi.
Non sarebbe possibile con i tubi sottovuoto a circolazione diretta.
La cosa mi interessa, perchè nell'installazione di caldaie a combustibili solidi quando possibile monto il vaso aperto (solai e strutture esistenti permettendo), per motivi scritti su altri post nella sezione BIOMASSE.
Mi chiedo:
_ma quando avviene lo svuotamento, all'interno dei collettori non rimane proprio neanche una goccia d'acqua? Perchè, per esempio, nelle pompe per malte/calcestruzzi in edilizia, se d'inverno rimane anche solo un pò d'acqua all'interno, e questa ghiaccia, sono dolori...
Oppure c'è qualche sistema particolare per togliere totalmente il liquido?
_a collettori svuotati, come fa la sonda pozzetto ad immersione a trasmettere al temperatura reale?
per la partenza, non deve misurare la differenza tra il punto più alto e la temperatura interna del bollitore?
_il glicole corrode i tubi?
_cosa ne pensate di questo schema?
http://www.thermomax.com/drainb1.htm
_in caso di black out, con una giornata alla Dan Peterson con il sole che spacca in quattro, ed il collettore svuotato (anche piano), cosa succede?
Io quando monto i collettori sul tetto, non ancora allacciati, li copro con un telo bianco di tessuto-non-tessuto per timore di deformazioni. Sbaglio?
ri-scrivo, per cautelarmi da eventuali lapidazioni mediatiche, che la mia è curiosità allo stato puro, esente da ogni velleità di provocazione
ciao
massimo
.