Teoria della free energy

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  1. gencodicephp
     
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    Se è cosi come dici tu, allora la cosidetta ionizzazione NON deve essere fatta.



    Però il condensatore ( definiamolo cosi per adesso) deve essere leggermente polarizzato con della tensione.




    La tensione deve essere MINORE della soglia che dici tu.


    Domanda:
    Si può polarizzare un condensatore con pochissimi millivolts senza che questo generi un fulmine di 100 mila AMPERE ?


    carica di un condensatore



    Edited by gencodicephp - 22/7/2006, 14:36
     
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  2. _Anyone_
     
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    onestamente tralasciando la nn o ionizzazione. (che cmq nn puo' avvenire senza pompare energia)

    nessuno ha ancora detto che il circuito e' realizzabile solo con qualche miliardo di $ e solo nei laboratori del Sandia???? dai pannelli di nano-solenoidi mica siamo in star trek?

    fattibilita' a parte costerebbe talmente tanto l'impianto che di free-energy nn credo proprio che si potrebbe parlare...
     
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  3. gencodicephp
     
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    Anche il prototipo del Pentium 4 costava un miliardo di dollari, poi hanno fatto le catene di montaggio automatiche, e voilà il prezzo è sceso.
     
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  4. rabazon
     
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    hei genco,
    riguardando il tuo progettino,
    fatto così propio nun sta in piedi...

    ma...in linea di principio, se fosse modificato opportunamente, potrebbe
    avere uno scopo didattico....

    per modificarlo, basta ipotizzare che ingegneri bravissimi riescono a costruire delle piastre nanotecnologiche dove molecole neutre d'aria vanno a sbattere , e possano cedere per urto elastico una parte dell'energia cinetica, che viene convertita in elettricità con qualche procedimento piezoelettrico...

    in questo modo l'aria dentro la scatola tende a raffreddarsi,
    ma lo scambio di calore con l'ambiente esterno riporta dentro energia termica per ripristinare l'equilibrio...
    questa potrebbe ritenersi gratis,
    quindi free energy...

    naturalmente tutto il dispositivo avrebbe rese di potenze talmente piccole che solo per ridare l'energia spesa per costruirlo, dovrebbe funzionare milioni di anni...
    dal punto di vista pratico un bel buco nell'acqua,
    ma abbiamo il principio freee...,una specie di diavoletto di maxwell...
     
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  5. gencodicephp
     
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    CITAZIONE (rabazon @ 22/7/2006, 14:56)
    ma abbiamo il principio freee...,una specie di diavoletto di maxwell...

    Hai il tempo di fare tu, un progetto che sta in piedi ?
     
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  6. IIIFurlaIII
     
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    QUOTE (IIIFurlaIII @ 18/7/2006, 16:08)
    35 joule sfruttabili solo se se in grado di far arrivare la temperatura di quel metro cubo di aria allo zero kelvin sfruttando tutta l'energia che si libera dall'arresto delle molecole...

    inoltre vorrei farti notare che un litro di benzina ha un potere calorifico di 32.066 kJ/l, mentre quello dell'aria (ammesso che il tuo esercizio sia svolto in maniera corretta) è di 35 J/1000 l. portiamo il tutto in J/l:

    benzina: 32.066.000 J/l
    aria: 0,035 J/l

    questo significa che per ottenere una quantità di energia pari a quella contenuta in un litro di benzina sfruttando l'energia cinetica delle molecole d'aria occorre portare allo 0 K ben 916.171.428,57 l d'aria! image

    io vorrei sottolineare questo, la prima obiezione che ho mosso nei confronti della tua idea.

    inoltre, che tu lo voglia o no, per ottenere particelle con carica elettrica dalla materia occorre fornire energia, molto maggiore di quella ottenibile con il tuo sistema.
     
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    Saluti, Genco.Premetto che l'idea-base del progetto potrebbe anche offrire piu' di quanto,a prima vista,puo' sembrare,volevo chiederti: 1) visto che adotti solenoidi,in quale range di frequenza dovrebbe manifestarsi l'effetto di cattura? (Khz,Ghz,che so) 2) in virtu' del condensatore,non sarebbe auspicabile utilizzare invece un magnete permanente? (il campo è statico sia col cond. sia col magnete) 3) perchè utilizzare complessi solenoidi,quando in realtà basta anche e solo un semplice filo sottile di rame per catturare le cariche in movimento? 4) hai per caso preso spunto dalle rectennas,di cui si parlo' tempo addietro nel Forum? 5) hai valutato il fatto che,quando un solenoide genera corrente,i solenoidi vicini la riassorbono per effetto della mutua induzione,vanificando il tutto? -------------sul possibile funzionamento dello scatolotto a gas ,per adesso,non mi esprimo,sto ancora "quagliando" la cosa :huh:
     
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  8. gencodicephp
     
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    risposta numero zero
    Infatti potrebbe offrire di più di quanto sembra perchè nel post numero 3 che parla di un esercizio di fisica sbagliai i calcoli, un metro cubo di aria a temperatura ambiente possiede 211 joule di energia e non 35 come quel fanfarone di furla continua a dire.
    Successivamente ho fatto la correzione.
    ------------------------------------
    risposta 1
    Non ho capito perchè OggettoVolante parla di range di frequenza, non c'è nessun range e non c'è nessuna cattura, semplicemente esiste l'agitazione termica degli atomi perchè la temperatura è MAGGIORE dello ZERO assoluto di kelvin.
    La legge di Lenz stabilisce che una carica elettrica (o anche una calamita) che si muove nello spazio riceve una frenata se durante il tragitto incontra un solenoide o anche solo una spira.
    Nella spira si produce energia elettrica.
    La legge di Lenz è il principio base della dinamo della bicicletta e anche il principio base degli altri tipi di generatori.
    Nel caso specifico di questo progetto non ci sono calamite, ci sono i protoni.
    I protoni sono cariche elettriche e come tali quando si muovono nello spazio creano intorno a se un campo magnetico, cioè diventano delle calamite.
    La domanda è... I protoni si muovono, si o no?
    Certamente SI, perchè la temperatura è maggiore dell zero di Kelvin.

    risposta 3
    Per forza di cose sicuramente non saranno utilizzati solenoidi complessi ma una sola spira come dici, questa scelta è obbligata perchè il mondo delle nanotecnologie non permette di fare chissà che di complesso.
    Il solenoide, o singola spira, dovrà essere quanto più piccola possibile perciò non sarà un solenoide ma una semplice spira.
    Di proposito io finora ho parlato di solenoidi e non di singole spire, questo perchè altrimenti nessuno mi avrebbe capito, tu OggettoVolante devi pensare che il solo fatto che io ho detto che si deve mettere sotto tensione il gas, qui subito un branco di animali ha pensato che io volevo mettere un gruppo elettrogeno, invece si trattava soltanto di caricare un condensatore soltanto prima volta e basta. (oltretutto un condensatore di bassa capacità perchè le armature sono piuttosto distanti fra di loro).

    risposta 4
    Ma sentito nominare Rectennas, Chi è ?

    risposta 5
    Penso che il fenomeno della mutua indizione sia inrilevante, perchè la distanza tra solenoide e prossimo solenoide non è ZERO, se non è inrilevante basta aumentare la distanza.
     
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    Uno schema generico di rectennas si trova qui http://www.ilsolea360gradi.it/images/2002/...maggio_2002.htm . Viene illustrato un accoppiamento multiplo di nanoantenne,collegate in fase terminale a una sorta di diodo rettificatore.Funzionano con frequenze altissime,e raddrizzano l'onda. Oltre a questo sistema,esistono poi i comuni pannelli fotovoltaici,che come tutti sanno lavorano per spostamento di elettroni. Il tuo sistema lavora invece con cariche di protoni?...o,per dirla da come mi sembra di intuire....lavora grazie a ioni+ idrogeno? son quelle le cariche positive a cui accenni spesso?
     
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  10. ElettroRik
     
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    CITAZIONE (gencodicephp @ 22/7/2006, 22:40)
    La domanda è... I protoni si muovono, si o no?
    Certamente SI, perchè la temperatura è maggiore dell zero di Kelvin.

    Scusa ma ribadisco la mia impressione: fai le cose troppo facili.

    Ti hanno già spiegato wechselstrom ed hellblow il motivo per cui non puoi aspettarti di ionizzare 'gratis'.
    Rabazon ha provato a 'raddrizzare' la tua idea, e Furla si è posto il problema, ragionando per assurdo e prendendo per buono che tu possa convertire direttamente il calore ambiente in energia senza perdite, di quanta energia può 'uscire' da un m3 d'aria a Tamb.

    Ma insisti. :wacko:

    Comunque:
    1) Se vuoi caricare due placche in H2 sotto la tensione di rottura, spendi energia all'inizio per caricarle, e poi (teoricamente, tralasciando le dispersoni) quelle restano cariche e la corrente è zero, MA IL GAS NON E' AFFATTO IONIZZATO (nè elettrizzato, qualsiasi cosa tu voglia intendere con questo termine). Semplicemente il gas è un dielettrico costituito da molecole di idrogeno H2: gli elettroni girano attorno alle coppie di protoni (ti rammento che l'idrogeno è naturalmente associato in molecole, coppie di atomi, 2 protoni e due elettroni, in orbitale sferico (1s).

    2) Se arrivi a fornire energia (campo magnetico, elettrico, temperatura, fotoni, laser, radio, X, gamma, makumbe, fatture, malocchi, ecc... o una qualsiasi combinazione di essi) al punto da far sì che un elettone 'salti' via dal suo atomo (il gas nel frattempo che aumentavi l'energia fornita si sarà dissociato in atomi singoli) otterrai delle cariche libere che immediatamente inizieranno a far fluire una corrente tra le armature. O compensi fornendo corrente per 'ricaricare', e mantenere la tensione costante oppure il C si scarica, il gas si ricombina e torna tutto all'origine.

    Forse ora è più chiaro.

    P.S. Un tubo al neon acceso contiene gas ionizzato. Dalla bolletta Enel si evince che consuma corrente.

    Guarda, te lo dico di cuore, senza alcuna intenzione di offenderti, ma concordo con Wech, quando sono troppo grosse, non si può proprio stare zitti... :P
     
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  11. rabazon
     
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    hei, salve genco,
    non sono un nanotecnologo,
    manco saprei da dove cominciare,

    ma ho detto che si potrebbe modificare la tua idea,
    magari sono stato pessimista parlando di milioni di anni...

    potrei modificare questa affermazione se...

    se la nanotecnologia, di cui non so un'acca,potesse fornire una vernice a bassissimo costo e facilmente spalmabile,
    con le componenti capaci di trasformare parte di urti di molecole
    in energia elettrica, magari ricoprendo gli edifici di una città,
    se fossero capaci di trasformare un 5% dell'energia cinetica di un metro2 esposto d'aria,
    diciamo 10J,
    potremmo avere energia free,
    e magari abbassare di un pò la temperatura delle città, che solitamente artificialmente è lievemente superiore alla media...
    due piccioni con una fava...
    ma come avere questa vernice ....mah...
    dal punto di vista del rendimento sicuramente abbiamo densità d'energia sfruttabile molto superiori con il fotovoltaico o con rectantennas...
    ma questa andrebbe anche di notte e ha funzioni ecologiche...
    saluti
     
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  12. Tianos
     
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    bella rabazon ,l-idea se applicabile non sarebbe davvero male
     
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  13. _Anyone_
     
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    CITAZIONE (ElettroRik @ 23/7/2006, 02:23)
    IL GAS NON E' AFFATTO IONIZZATO (nè elettrizzato, qualsiasi cosa tu voglia intendere con questo termine).

    bello, speriamo che con q.to maiuscolo lo capisce, e dice pure di essere perito mah.....
     
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  14. ElettroRik
     
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    CITAZIONE (rabazon @ 23/7/2006, 04:14)
    .... una vernice a bassissimo costo e facilmente spalmabile,
    con le componenti capaci di trasformare parte di urti di molecole
    in energia elettrica, magari ricoprendo gli edifici di una città,
    se fossero capaci di trasformare un 5% dell'energia cinetica di un metro2 esposto d'aria...

    Beh, materiali con effetto termoelettrico ce ne sono già oggi. Specie con rendimenti tipo 5%. Già una comune celletta Peltier usata al contrario per effeto Seebeck ti dà tali risultati. Altre sostanze tipo cristalli di Litio Tantalato e simili forse sono migliori, ma.... 'spalmabili' non credo esistano.

    Il problema a mio avviso è quanta potenza aspettarsi da 1 mq di superficie. Dato che essa è legata allo scambio termico in aria con l'ambiente, non mi aspetto grandi intensità d'energia (leggi potenze specifiche).

    I 10Joule che hai 'azzardato' in che unità di tempo li vedresti? Se sono 10J/s significa che la 'vernice' darebbe 10W/mq. Una cacca. :(
     
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  15. gencodicephp
     
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    L'effetto Seebeck ha bisogno di una differenza di temperatura MAGGIORE di zero per funzionare, quindi è fuori dal discorso della "free energy".


    La "free energy", (di cui si sta parlando), prende energia dove la differenza di tempertatura è esattamante uguale a ZERO







    Edited by gencodicephp - 23/7/2006, 18:51
     
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115 replies since 15/7/2006, 22:22   5538 views
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