Confronto piano di cottura a gas e piano di cottura ad induzione.

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  1. SiPuòFare
     
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    Ciao, sono capitato per caso nel vostro forum, che di per sè e molto interessante, linkato da un motore di ricerca. Mi ha attirato un'affermazione sul piano a induzione che mi è parsa strana, visto che io ne utilizzo uno.

    Premetto che è molto complesso fare una valutazione globale di un processo ecologico-energetico, praticamente da quando un prodotto nasce, i materiali di consumo che utilizza, il trasporto, la durata, le man utenzioni e lo smaltimento.

    Vorrei fare alcune precisazioni su ciò che postava "luca24532", molto informato ;) , tuttavia le informazioni esterne sono quasi sempre soggette a degli interessi, quindi finchè non si prova di persona... Su molte cose, Luca hai perfettamente ragione, vorrei solo completare quanto è stato detto.

    Sono conduttore di un impianto fotovoltaico da 6kW (costa circa 1000 € a pannello, quote progettuali, dell'inverter e installazione comprese). Avevo pure io letto dei consumi del piano a induzione (la fonte che ho trovato io parlava di 450kWh annui per la famiglia media), tuttavia, misurando con un contakilowattora ho sperimentato che con 275-300kWh annui mi faccio da mangiare (per tre), confetture e conserve comprese. Di metano spendevo circa 90 € annui, fisso escluso. Quando ho fatto i conti dei consumi effettivi, ho potuto verificare che ora spenderei meno, circa 50€ (in realtà poi non spendo nulla in quanto è comunque energia mia).

    Faccio ora delle considerazioni tecniche.
    1) - Analizzando il sistema casa, il piano a induzione, d'inverno non dà un risparmio diretto di energia: l'energia in più che disperdiamo utilizzando il gas, di fatto, scalda la casa. Tuttavia c'è un risparmio indiretto: le pentole possono stare sempre con il coperchio (non vanno in sovrabbollizione) perchè i fornelli di cottura sono termostatati, quindi la necessità di aspirare aria calda (1-2 metri cubi ora) verso l'esterno per togliere umidità e puzze è limitatissima. Poi si possono chiudere gli odiosi fori di sicurezza per il metano.
    2) - Oggi esistono piani a induzione senza correnti di stand-by
    3) - il limite dei 3,3kW è un problema (io dispongo di 10kW e ho un piano da 6,5kW), così come gli assorbimenti contemporanei di tante famiglie. Tuttavia la velocità di riscaldamento è tale che in 3 minuti bolle il pentolone per gli spaghetti, dopodichè si può già impostare il commutatore dalla posizione 20 (2400W) alla posizione 3 (75W) per mantenere l'ebollizione: sono solo punte. Io avevo un piano a gas da 5 fuochi, ora mi bastano 4 fornelli (costo 950€), grazie proprio alla rapidità di riscaldamento.
    4) - costo di acquisto, durata e oneri di smaltimento sono sicuramente peggiori ripetto ai piani a gas
    5) - ci sono dei sensori pentola che emettono radiazioni elettromagnetiche: non so se possano essere nocive e il fabbricante, quando ho chiesto, non mi ha risposto.
    6) - il rendimento di un fornello a gas è teorico perchè dipende dalla pentola che vi si mette, quanto cibo contiene, se ci sono correnti d'aria, se è centrata bene (quasi mai). Il rendimento dell'induzione può variare solo in funzione del diametro della pentola e limitatamente perchè va in blocco se la pentola non è centrata o di dimensioni inopportune.
    7) - la facilità e comodità di utilizzo e pulizia sono schiaccianti ripetto al gas.
    8) - non solo l'energia elettrica rischia di mancare se la richiediamo tutti insieme, anche il metano: due inverni fa... il problema è che sprechiamo troppo!

    Ciao.





     
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  2. bgydfo
     
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    Ho una domanda ho' preso in piccolo monolocale ,e ho' deciso di mettere un piano a
    induzione senza cambiare contratto da 3kw.

    sono indeciso su due piani

    aeg 68042 da 2.8kw autolimitato
    aeg 68002 da 7.2kw .

    Pregi di uno o dell'altro,vorrei sapere che svantaggi hanno quelli che sono
    limitati a 3kw ,indipendentemente dalla marca che e' quella che ha' l'asm di
    brescia.

    Da esperienza di amici che hanno preso il piano da 7kw ma tenuto il contratto da 3kw enel
    si puo usare con "moderazione".

    Ps nella casetta per ora sono single.
     
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  3. IN65498
     
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    Salve a tutti, intervengo da profano interessato per ora solo in via teorica, visto che per un pezzo non farò grossi cambi dentro casa. Inizialmente ero incuriosito dall'idea folle (che probabilmente non realizzerò mai) pompa di calore geotermica + pannelli solari; questa soluzione è logicamente per i pochi che se lo possono permettere, non parliamo di un'idea per le masse; comunque si abbina bene alla cottura ad induzione per la prospettiva allettante di abolire la fornitura di metano.
    Penso che un giorno i nostri nipoti stupiranno: "Ma come, accendevano DEI FUOCHI in casa?!?? Come erano ancora primitivi!"

    L'intervento di luca24532 devo dire che con tutto il suo atteggiamento negativo mi ha fatto venire una voglia matta di piano ad induzione. :P

    In particolare secondo me mescola in maniera scorretta le valutazioni se convenga per il singolo utente e quelle sull'utilizzo su larga scala.
    Anche il solare sono d'accordo che non è una strada realmente percorribile per coprire il fabbisogno di intere nazioni, ma fatti i miei conti potrebbe convenire a me, singolo.

    Piccole differenze di prezzo tra metano ed induzione non annullerebbero secondo me i vantaggi come quelli elencati da SiPuòFare, come la facilità di pulizia (odio pulire le griglie dei fornelli!), la praticità, la sicurezza etc. E, mi spiace Luca, in tanti paesi non si vendono più piani a gas non per il solito complotto delle multinazionali, ma perchè evidentemente chi li usa non vuole più tornare indietro e la cosa si propaga.

    Come già lui ha indicato, hai scordato di tener conto, oltretutto, dei maggiori costi del metano per via del buco nel muro in cucina, che tanti oggi hanno, oltre al maggior uso della cappa di aspirazione.

    CITAZIONE (SiPuòFare @ 13/1/2008, 19:25)
    2) - Oggi esistono piani a induzione senza correnti di stand-by

    Non è dunque corretto dire che i piani ad induzione costano di più anche per questo (sarebbero stati diciamo a spanne una 15€ annui).

    CITAZIONE (luca24532 @ 10/10/2007, 19:13)
    a) la cottura a gas ha una efficienza minima del 52% secondo norma EN30.1.1, ho letto nel forum di efficienze della cottura a gas del 34% o simili, non sono corrette. I bruciatori migliori offrono efficienze del 65% (esempio cucine LOFRA). Cioè non si può vendere in Europa (non solo in Italia) un piano cottura a gas dove ogni singolo bruciatore abbia una efficienza inferiore al 52%. Detto per inciso, nella cottura elettrica tale minimo di efficienza non c'è, per cui è ancora possibile legalmente vendere piani cottura con le vecchie piastre in ghisa della nonna o i piani con la resistenza sottovetro che diventa rossa, con efficienze inferiori al 40%, se va bene. Se la pentola ha una bugna, l'efficienza scende ancora, mentre con la cottura a gas la sensibilità dell'efficienza alla perfezione del fondo pentola è assai inferiore.

    Questa della bugna scusa è una barzelletta, non so quanti abbiano una pentola ammaccata in uso :rolleyes: :wacko: :blink: e dovrebbe comunque avere un'influenza minima sui consumi totali...

    Sarei curioso di sapere questa fantomatica efficienza intrinseca del gas come si ricava. Da profano direi che essenzialmente l'efficienza dipenda dalla pentola, non dal bruciatore, che bene o male manda calore verso l'alto e la combustione dovrebbe essere quasi perfetta.
    Infatti ho trovato chi la pensa come me:
    CITAZIONE (SiPuòFare @ 13/1/2008, 19:25)
    6) - il rendimento di un fornello a gas è teorico perchè dipende dalla pentola che vi si mette, quanto cibo contiene, se ci sono correnti d'aria, se è centrata bene (quasi mai). Il rendimento dell'induzione può variare solo in funzione del diametro della pentola e limitatamente perchè va in blocco se la pentola non è centrata o di dimensioni inopportune.

    Di fatto come rendimento teorico, che come tutte le cose prestabilite in laboratorio si discosta molto dalla pratica, vedo citate in giro situazioni che confrontano una cifra intorno all'85% con una intorno al 45%, oppure un 90-94% con un 50 e più. Convenientemente hai scelto il caso migliore per il gas, e il peggiore per l'induzione. Diciamo che sono estremamente scettico sul fatto che un fornello possa migliorare l'efficienza nella pratica rispetto ad uno della concorrenza (Il mercato è pieno in tutti i settori di soluzioni costosissime che danno migliori prestazioni solo nei benchmark, vedi ad es. la velocità nella pratica dei RAID0 o delle RAM performanti). Concediamoci dunque, e sto già largo, un 55% per il gas ed un 90% per l'induzione.

    CITAZIONE
    b) l'induzione è, in un paese come l'Italia che brucia combustibili fossili per produrre energia elettrica, un "massacro energetico" (vedere sopra). Si brucia gas, o olio combustibile, con rendimenti medi del 38%, nelle centrali, per convertire di nuovo l'energia elettrica prodotta in energia termica per scaldare la pentola. L'efficienza TOTALE di un piano cottura elettrico quindi è:

    a) nella MIGLIORE delle ipotesi, ovvero bruciando gas in una centrale a ciclo combinato (efficienza 50%) e un piano ad induzione (efficienza 85%), e tenendo conto di un 10% circa di perdite durante il trasporto dell'energia elettrica (ovvero la trasformazione in calore che avviene lungo i tralicci dell'alta tensione, le perdite nelle cabine di trasformazione da alta in media e poi da media in bassa tensione, fino alla presa di casa), si arriva a circa un 32/33% di efficienza.

    b) facendo una ipotesi MEDIA, ovvero piano ad induzione e efficienza media centrali (38%) e perdite di trasporto, si scende al (85% x (38%-10%))= 24% circa

    c) con i piani in vetroceramica "classici", ovvero non a induzione, ovvero con le resistenze sottovetro, siamo a un 60% di efficienza, moltiplicato 38% media centrali meno perdite di trasporto = 16,8%

    d) l'ipotesi MINIMA è 60% efficienza vetroceramica standard (resistenze sottovetro) e centrale a oli combustibili (30% circa) che porta a una efficienza totale pari a circa 12%

    Il "massacro energetico" c'è solo se nei fatti l'efficienza è nettamente inferiore! Se è confrontabile, la presenza di molti altri vantaggi la fa preferire al gas.

    Questo esempio è prima di tutto scorretto in quanto mette nello stesso calderone i vari sistemi di cottura elettrici. Ora tu sarai pure lanciato in una personale crociata verso cucine "non a gas" prese tutte assieme, ma una persona sensata (che è interessata all'induzione per casa sua) non è che debba venir dissuasa dall'inefficacia di altri sistemi che non c'entrano nulla, solo perchè tu li hai inseriti nello stesso discorso!
    Quindi scartiamo l'ipotesi minima.
    Poi non è detto che per quel che ci interessa questa elettricità debba venire prodotta bruciando combustibili. Potrebbe essere da altre fonti! Parliamo di un futuro, non è che dopodomani l'Italia è improvvisamente preda della cottura ad induzione.
    Prendiamo comunque la tua ipotesi media: efficenza media delle centrali termoelettriche: mi fido del 38%.

    Veniamo ora al punto cruciale:

    Qui: Produzione_di_energia_elettrica_in_Italia
    risulta che le perdite di rete ammontano al 5,5% del totale, indicando il 10% hai quasi raddoppiato il valore! Ciò non è corretto. Ti concedo un 6% che tiene grossolanamente conto già di un maggiore ricorso a stazioni idroelettriche di pompaggio. (Quindi efficienza: 94%)

    Cosa ancor più grave, e questo consentimelo è un errore marchiano, specialmente da uno che si presenta come l'esperto del settore che sciorina dati con sicurezza, hai considerato il 10% come applicato all'intera energia iniziale, mentre ovviamente le perdite di rete sono in percentuale dell'energia elettrica!

    Il calcolo corretto è dunque: 0.38*0.94*0.9=0.32 (con tutti e tre i fattori potenzialmente un poco sottostimati), il che ci porta a circa un terzo dell'energia iniziale. Cioè, nell'ipotesi pessimistica che l'Italia decida scelleratamente di coprire i maggiori consumi a venire incrementando il termoelettrico, ed inoltre non incrementi l'efficienza della produzione, comunque 1/3 dell'energia iniziale va in calore di cottura dei cibi con questo sistema.
    Certo, pare un controsenso usare energia nobile come quella elettrica per produrre calore, ma questa è una valutazione fatta a priori, senza tener conto dei vantaggi, che ci sono. In particolare un vantaggio che hai trascurato è quello dell'efficienza nella cottura dovuta al fatto che rispetto ad una fiamma libera è un'energia più furba, alla quale si può applicare l'elettronica dando maggiore riproducibilità ai risultati, sicurezza, controllo... e questo come vedremo influisce pesantemente sui consumi.

    http://www.provincia.re.it/allegato.asp?ID=280940 indica che per il metano le perdite dovute a produzione e trasporto sono dell'ordine dell'11%.
    Cioè: per l'elettricità hai sovrastimato formalmente le perdite dal 5,5 reale al 10%, poi nei calcoli lo hai fatto diventare il 26%... invece per il gas hai ridotto le perdite dall'11% reale a zero...

    Convertendo il metano in calore, dunque, avremmo un rendimento intorno all'89%, che poi scende intorno al 45% nel caso di utilizzo per cottura.
    45-50% contro 33% del sistema ad induzione. Le due cifre già ora non sono poi così distanti.

    CITAZIONE
    Inoltre:
    b) consumo medio effettivo rilevato statisticamente in paesi dove l'induzioneè un po' più diffusa che da noi: circa 500 kWh /anno (compresi consumi per stand-by). Il consumo medio di una famiglia italiana è di 2500kWh, e un frigo in classe A++ consuma (per dire) 250 kWh /anno. Quindi stiamo parlando di consumi circa DOPPI rispetto a un frigorifero. Inutile star lì a comprare un frigo A++ per risparmiare qualche kWh sentendosi ecologisti se poi si buttano via 500kWh per cucinare con l'induzione, quando c'è una alternativa (gas) molto più efficiente.

    Sul fatto che ci si senta tutti più buoni ed ecologisti con risparmi risibili hai ragione, sfondi una porta aperta. Infatti per casa propria uno fa bene a valutare altri fattori. Non sono quei 10 € di risparmi che fanno, se puoi avere vantaggi di sicurezza e praticità.
    Comunque paragonare il risparmio dei frigoriferi non c'entra niente. Mi pare che su questo forum sia saltato fuori che un frigo A+ in realtà, nonostante l'etichetta ottimista, ne consumi 350-400 di KWh. Invece quei 500 sembrano francamente campati in aria. SiPuòFare ha valutato in 300 il consumo del piano ad induzione per una famiglia normale.
    CITAZIONE
    Ah, a proposito, 500kWh in soldoni fanno circa 75 euro (a 0,15€/kWh). Per cucinare con il gas secondo lo stesso "schema d'uso" ne bastano (a 0,60€/m3) circa 16 (due utilizzi/giorno, consumo 37 litri /ciclo, = 37*2*365= 26mila litri = 26m3 = 15,6€. Cioè cucinare con un piano a induzione costa circa 5 volte tanto. Non so come si possa anche solo ipotizzare che costi addirittura MENO.

    SiPuòFare ne spenderebbe 50 e non 75. Permettimi di dubitare di questo tuo dato sulla risparmiosità del gas, visto che quelli sulle dispersioni di rete erano sballati.

    Dunque, consideriamo 9.5 KWh/m3 come rendimento del metano. 0.6 € a m3 fa 6.3 eurocent a KWh di calore prodotto col gas. Dimezzandone l'efficienza per via dell'uso di cottura cibi, arriviamo a più di 12 centesimi per KWh. Considerando che usando l'induzione avremmo un costo di 16 cent o più, parrebbe più economico usare il gas, anche se non in maniera drammatica come dici tu. Viste però le cifre -alla portata di tutti- in ballo, considerazioni di comodità etc. potrebbero comunque far preferire la seconda soluzione.

    Ma fino ad ora non abbiamo considerato un importantissimo fattore di efficienza, diciamo così, "nel tempo" (della cottura).

    CITAZIONE
    Riscrivendo il costo di un ciclo cottura con induzione e metano in base a quanto sopra, e prendendo per buono quanto dihiarato ad esempio da ASMEA Brescia (http://www.asm.brescia.it/salastampa/voienoi/n68/CUCINEC.HTM ), per portare da 20 C° a 95 C° due litri d'acqua in pentola standard secondo test per certificazione CE apparecchio (EN30.1.1), servono 0,3575kWh. A 0,15€/kWh fanno 0,053625€. Con il metano, stesso test, servono 33 litri di metano (con bruciatori 65% efficienza, cioè i migliori, così come si prende l'induzione come migliore cottura elettrica), cioè 0,033m3. Che moltiplicato 0,60€/m3 fanno 0,0198€. Moltiplicato tutto per 700 cicli/anno (due al giorno) fanno:

    METANO = 13,86€
    INDUZIONE= 37,5375

    cioè circa tre volte tanto.

    Scusa ma al 65% teorico semplicemente non credo. Per quel che ne so io, il problema è che il gas scalda aria che tende a salire velocemente verso l'alto, cedendo solo una parte del calore alla pentola. Che un fornello possa migliorare significativamente questa efficienza non mi quadra; l'induzione è intrinsecamente più efficiente. L'idea che mi fa sorridere: metti nell'esempio il rendimento teorico del 65% di cucine immagino top di gamma (non ha riscontro con la realtà dei fuochi a gas che troverai nelle case), ma :D fai passare che prendi i migliori per par condicio, visto che per la cottura elettrica hai preso l'induzione... :blink: Ma guarda che questa non è una sfida di ipotetici tifosi dell'elettricità contro tifosi del metano, per me l'induzione non è il caso favorevole più ottimistico, è l'unico caso in esame, mentre quel 65% del gas sì che è ottimistico.
    Dunque alla fine la tua stima è migliore di circa un terzo sul consumo di metano rispetto a quella che considererei io; il resto del divario da te indicato è in parte dovuto al minor costo del KWh di metano, in parte per me non chiaro perchè questi dati non so come verificarli. Si tratterebbe comunque di una differenza irrisoria, con una 20ina di euri l'anno hai fornelli molto migliori da tanti punti di vista... sembra una pubblicità per l'induzione... :rolleyes:
    Ora, qui non è considerati il calore disperso per un maggior uso necessario della cappa.

    Ma la cosa che dovrebbe saltare all'occhio di tutti, che non quadra in questo esempio, è: a quanti interessa, per cucinare, semplicemente portare l'acqua ad ebollizione???
    E' qui che viene quella differenza fondamentale, che si produce durante il tempo della cottura, e forse spiega perchè in test "a tesi" sembra più efficiente il gas, e poi nella pratica anche qui abbiamo un paio di esempi di persone che ci raccontano che coll'induzione risparmiano.
    Una volta arrivati alla temperatura desiderata, con l'induzione da quel momento in poi consumi pochissimo perchè cuoci usando il minimo calore necessario o poco più. Invece con il gas, per quanto uno tenda ad abbassare un po' il fuoco, erogherà sempre molta potenza in più!
    L'acqua bollirà in maniera più esuberante, la padella schizzerà allegramente molto più olio (coll'inconveniente di cercare di abbassare, abbassarlo troppo, accorgersene, rialzarlo -troppo- e così via, con più disagio da calore, minori risultati, tempi più lunghi se abbassato troppo, cibo spesso un po' più bruciacchiato e quindi pure cancerogeno), il risultato è un netto aumento dei consumi. Personalmente con il gas ho rinunciato da anni a lasciare i coperchi sulle pentole.
    Alla lunga questa differenza di efficienza si paga eccome. Se per 3 minuti vado di boost e poi sto sui 100W, nell'uso reale e non teorico batto a mani basse qualunque fornello a gas, con il suo margine risicato iniziale di economicità.
    E' difficile poter quantificare questo maggior risparmio, che dipende più o meno anche dalle cattive abitudini :) del cuoco...
    Certo che se ci vuole più o meno 1/3 di KWh effettivo in entrambi i casi per arrivare all'ebollizione come dai dati che dai, possiamo aspettarci che la nostra pentola prosegua la cottura con un consumo ulteriore: per il gas possiamo a spanne dire che sarà altrettanto (altri 8 minuti a fuoco alto, o meglio una quindicina a fuoco basso, è già una stima prudente), mentre per l'induzione il consumo cosa sarà, un decimo che per il gas?
    Quindi in totale possiamo indicare prudenzialmente e a spanne: 0.6KWh equivalenti per il gas, e 0.4Kwh equiv. per l'induzione. Se il costo al KWh equiv. fosse 12 cent per il gas come ho calcolato prima, e 16 per l'elettricità, si avrebbe una pastasciutta che costa di cottura 7.2 centesimi col gas, e 6.4 con l'induzione. Per cotture più lunghe il vantaggio crescerebbe ulteriormente.

    Quindi direi che alla fine dei conti il piano ad induzione conviene ad una famiglia anche economicamente.

    Quanto alle valutazioni sui bilanci energetici dell'Italia, anche lì il vantaggio del gas (45% contro 33%) nell'erogare calore, viene annullato dal fatto che nel prosieguo della cottura si spreca meno calore!
    E questo senza tener conto del fatto che il futuro del nostro paese non può dipendere dall'estensione dell'utilizzo del termoelettrico. Bisogna battere altre strade, il che aumenta l'efficienza delle centrali e quindi migliora il nostro conto a favore dell'induzione.
    Inoltre bisogna evitare di dipendere da un combustibile fossile non rinnovabile come il metano, che ci pone in dipendenza da stati esteri non sempre affidabili, come si è visto.
    Provando a prevedere il futuro, poi, è probabile che l'energia vada a costare sempre di più, ma i combustibili che non si rinnovano dovrebbero salire più dell'elettricità, che sarà prodotta anche da altre fonti. Pure questo contribuirà a diminuire l'utilità del metano.

    CITAZIONE
    c) la cottura ad induzione cucina più velocemente del gas, dicono. Sì, ma solo una pentola per volta. Se si ha il contratto da 3kW, il software interno all'apparecchio "distribuirà" la potenza sulle due o tre unità ad induzione attivate, prolungando all'infinito i tempi di cottura. Con il gas, ovviamente, non ci sono limitazioni: con un piano a 5 fuochi, si hanno a disposizione, contemporaneamente e senza limitazioni di sorta, 1 kw sul bruciatore piccolo, 1,75kW su ciascuno dei due medi, 3kW sul grande e 3,8kW sul tripla corona. Totale = 11,3 kW.

    Qui mi sa che vendi cucine a gas. E' semplicemente ridicolo disegnare un best case scenario in cui sommi la potenza di tutti i fuochi di una cucina tra le più grandi esistenti (la mia è sovradimensionata ed immagino che il mio quinto fuoco, che pochissimi hanno, sia un misero "doppia corona", se interpreto correttamente). Quasi 12KW? Ebbene, 12KW eventualmente sprecati. Metà va via per la cappa, dei restanti 6 solo una parte sta portando in temperatura una pentola, il resto è fuoco eccessivo che va sprecato pure quello.
    Nella realtà non vedo molti che si cimentino a cucinare già 4 fuochi a tempo (personalmente arrivo rarissimamente ad accendere anche il terzo).
    E, nel caso, visto che uno nel cucinare prepara, taglia, sceglie, scongela, trita eccetera, è ben difficile che abbia bisogno di potenza di spunto contemporaneamente per più contenitori. Mentre la pasta è in attesa di bollire sto tagliando le cipolle per il soffritto, per dire, oppure stanno imbiondendo e devo aggiungere altro in fretta prima che brucino, quindi non voglio assolutamente che il secondo fuoco faccia troppo presto.
    Per cui, in uno scenario tipico, al massimo un fuoco sarà in posizione di boost in un determinato momento, mentre gli altri 1-2 staranno consumando come un televisore; invece col gas avrei consumi alti per fuochi tutti eccessivamente alti.

    CITAZIONE
    d) Anche volendo ammettere che un piano ad induzione funzioni con il contatore da 3kW, vuole comunque dire che non si può far da mangiare se c'è la lavatrice, il ferro da stiro, il phon, la lavapiatti, un condizionatore accesi. Non insieme, anche solo uno di questi apparecchi accesi porta via kw e quindi il piano ad induzione o farà saltare l'impianto, oppure si accontenterà della potenza che trova e si allungheranno i tempi di cottura.

    Andiamo, la lavapiatti chi l'accende prima di pranzo? O chi stira tra schizzi di sugo? Mettiamo pure che ci siano 2 fuochi accesi per 300W, la lavatrice ed il microonde per altri 1800, un computer, due schermi e varie luci per altri 500W, rimangono ancora 700W fissi da utilizzare per il terzo fornello ad induzione prima che salti il contatore, inoltre per 2 ore, quindi un tempo molto più alto di quello che serve, ne puoi usare 1400. Se poi fai un boost di meno di 2 minuti, puoi sforare anche i 4KW fatidici. Cioè: in uno scenario realistico abbastanza pessimista, non puoi usare che un boost molto breve, il che significa abbassare i tempi di cottura a livelli simili a quelli del gas...
    Con un po' di pratica direi che si può vivere anche con 3KW nominali.
    In altri termini: se il tuo boost è a 2400W, lo puoi tenere acceso quanto vuoi nelle 2 ore, potendo contare su 1600W per il resto della casa; se lo usi per meno di 2 minuti (che basta a trasformare un pentolino di sugo freddo in lava incandescente), puoi sforare ulteriormente.
    CITAZIONE
    f) infine, da un punto di vista di nuovo "ecologista", l'utilizzo diffuso di piani cottura ad induzione comporterebbe un carico aggiuntivo di energia CONCENTRATO IN PICCHI, dato che la gente mangia alle stesse ore (il problema è inferiore per gli altri utilizzi domestici, più distribuiti). In particolare, già oggi in Italia il picco è intorno a mezzogiorno, sopratutto d'estate.

    CITAZIONE
    se 10 milioni di famiglie italiane dovessero accendere anzichè piani cottura a gas, piani cottura ad induzione, servirebbero istantaneamente 1x10^7 x 3kW (zona cottura grande per scaldare pentola per acqua) = 30.000.000kW = 30.000MW. tenendo conto che una centrale nucleare grande ha una potenza di circa 1500MW, fanno circa 20 centrali nucleari da accendere a mezzogiorno e spegnere all'una quando il pranzo è pronto. Ovviamente da pazzi. In Svizzera, dove hanno tutta cottura elettrica, il picco intorno all'ora dei pasti viene garantito dalle centrali idroelettriche, mentre le nucleari danno la "baseline". Ma qui stiamo messi in modo molto diverso e non possiamo certo permetterci di tenere centrali idroelettriche spente per usarle solo a mezzogiorno (che è comunque uno spreco di risorse bestiale).

    Questo per una volta è un problema reale; tuttavia questa è una discussione puramente accademica. Poche migliaia di smart consumer che frequentano forum come questo non spostano minimamente le cose. Dovremmo forse preoccuparci di svegliarci domani scoprendo che 10 milioni di famiglie italiane hanno comprato un piano ad induzione nella notte ed ora si apprestano ad usarlo mettendo in ginocchio la rete? Andiamo.
    Un'Italia futura con tanto installato ad induzione sarebbe diversa anche per altri fattori, compresa la produzione elettrica.
    Ci sarebbero molti pannelli solari, in grado di ridurre un po' il problema del picco di mezzogiorno.
    E soprattutto il nucleare è la risorsa del futuro. Con un numero adeguato di centrali non c'è un problema di penuria, quindi si possono anche convertire per comodità un numero maggiore di idroelettriche come stazioni di pompaggio, per fare "da batteria tampone". E' un lusso? Forse. Perchè, nella tua vita non ci sono tante cose che sarebbero sembrate un lusso eccessivo cent'anni fa?
    Inoltre col nucleare si potrebbe produrre idrogeno anche per altri usi (ad es. di notte); una parte dell'idrogeno potrebbe fungere da scorta, bruciabile in momenti di maggior carico della rete.

    Comunque anche il calcolo delle 10 milioni di famiglie lo hai sbagliato per partito preso. Molti non mangiano a casa a pranzo, quindi dovresti aver venduto magari 15 milioni di cucine ad induzione, il che non è poco. Mettiamo che la cottura pasti avvenga con un "momento di inizio cottura" compreso tra le 12 e le 13.
    CITAZIONE (SiPuòFare @ 13/1/2008, 19:25)
    Tuttavia la velocità di riscaldamento è tale che in 3 minuti bolle il pentolone per gli spaghetti, dopodichè si può già impostare il commutatore dalla posizione 20 (2400W) alla posizione 3 (75W) per mantenere l'ebollizione: sono solo punte.

    Dunque il maggior consumo non trascurabile si avrebbe in circa un ventesimo del tempo: 3 minuti su di un'ora. In realtà invece molti non cucinano la classica pasta, magari vanno di microonde, piatti freddi, o poco riscaldati, o fettina in padella che non va scaldata così tanto... Pessimisticamente diciamo che in media una famiglia su 20 stia prendendo il picco. Diciamo che il momento sfortunato può vedere un picco doppio?
    Allora hai sopravvalutato il picco di un fattore 10!

    Moderazione: eliminata frase OT

    Edited by gymania - 5/2/2008, 16:18
     
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  4. BrightingEyes
     
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    CITAZIONE (luca24532 @ 10/10/2007, 19:13)
    ...Credo che questo come si suol dire tagli la testa al toro.

    Non credo che il 99% di chi sceglie la cucina ad induzione si ponga i problemi del "massacro energetico" che citi. Sono nobili discorsi sulla salvezza del mondo che di fronte ai vantaggi della rapidità, pulizia, bellezza (eh si! 9 signore su 10 dicono che è molto più "bello" ;) ) contano come il due di picche a briscola. Sarà un discorso poco ecologically correct, ma è così.

    Se si vuole davvero tagliare la testa al toro (e mettersi al riparo da qualsiasi problema di aumenti futuri, sia di gas che di e.e.) la vera risposta sta nell'autoproduzione (FV o minieolico) dell'e.e. necessaria. A quel punto non ci sono più termini di paragone ecologico, l'induzione vince alla grande.

    Per tornare alle impressioni personali io l'induzione lo uso da circa 6 mesi. A breve sarà alimentato dal FV, per ora contribuisco allegramente al picco delle 13 e me ne faccio una ragione. La velocità, la facilità d'uso, la sicurezza (prima che i fornelli a induzione mietano le stesse vittime delle fughe nei tubi della cucina ne passeranno di anni!) rispetto al gas sono incomparabili. Non ho notato grandi differenze nella diffusione di odori e umidità. I consumi non li ho ancora analizzati con precisione, ma le bollette finora sono grossomodo allo stesso livello di quando andavo a gas nella vecchia casa. Fattore molto più importante la moglie è contentissima della scelta e addirittura si è studiata il manuale senza il solito "appalto" al marito tecnologico! :P

    Per il resto concordo in pieno con IN65498 :)
     
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  5. IN65498
     
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    Fermi tutti! C'è stato per il sottoscritto un grosso equivoco, in cui è caduto anche SiPuòFare: quando Luca parla di efficienza dei bruciatori a metano, abbiamo inteso quanta dell'energia del metano veniva fornita effettivamente alla pentola; per questo ci lamentavamo dell'improbabilità di migliorarla cambiando il bruciatore.
    Ora mi rendo conto che invece quel 65% sbandierato in realtà riguarda l'efficienza intrinseca del fornello stesso nel produrre calore a partire dall'energia contenuta nel metano stesso. In effetti credevo che la perdita in questo passaggio fosse una frazione trascurabile, inglobata in quel 50-55-60-65% dichiarato. In fondo il metano è l'idrocarburo più semplice, brucia in maniera efficiente e quasi pulita. Invece mi sbagliavo; considerando che una caldaia normale ha una efficienza dell'80%, raggiungere un 65% con un fornello in effetti è un risultatone.
    Ma questo significa che c'è un fattore in più di inefficienza rispetto a quanto detto nel post precedente!

    Dopo che più di 1/3 dell'energia è andata via in una combustione incompleta, molta altra energia sfugge perchè, dovendo scaldare una pentola, scaldo invece dell'aria!
    Il metano appare sempre meno conveniente...

    Inoltre, cosa non trascurabile, un conto sono i rendimenti teorici dei migliori nuovi modelli di punta in condizioni di laboratorio, un conto è il funzionamento nella pratica, con correnti d'aria, aria viziata proveniente dal forno, fornelli sporchi, acqua che trabocca e fiamme arancioni, fornelli vecchi che non sono più efficienti e ben tarati come prima...

    In questi termini, l'efficienza di un bruciatore a gas può logicamente scendere sotto al 50%, anche in dipendenza di modello, età, conformazione cucina, quantità di aria estratta dal locale...

    Inoltre gli stessi problemi di aerazione che possono portare ad inefficienze nella combustione, influiscono sulla quantità di aria aspirata via perdendo calore. Se c'è corrente la fiamma sarà disturbata ed inoltre butterò via calore.
    Se c'è aria viziata la fiamma brucerà male, posso migliorare le cose con una ventola elettrica nella cappa (che consuma pure lei!) ma così getterò via molto più calore.

    A questo punto, per chi compra una cucina nuova molto efficiente, possiamo prudentemente considerare un rendimento del 60% per il gas, ma uno oltre il 90% dell'induzione (che invece rimane constante e affidabile nel tempo). Quindi prendendo come cifre 60 e 90 stiamo già facendo un favore al fornello a gas.

    Poi c'è la frazione che va sprecata perchè non viene ceduta al cibo ma a contenitori, all'apparecchio stesso che riscalda, e soprattutto all'aria.
    Ora, questo è un fattore molto difficile da valutare: dipende da tanti fattori, solo una sperimentazione complessa potrebbe darcene una idea.
    Inseriamo nel confronto anche il forno a microonde che, ove culinariamente possibile, rappresenta un'ottima alternativa per me.

    Diciamo che anche il microonde abbia una efficienza intrinseca del 90% come l'induzione; ma di questa energia, la gran parte va a scaldare il cibo, la dispersione è minima, un contenitore in plastica o vetro si riscalda solo un po' per contatto col cibo, e una parte va nella poca aria del forno; diciamo ad occhio che l'80% dell'energia viene usata ed il 20 sprecato?

    Ok; per la cottura su fornelli si scalda prima la pentola, che spesso rimane per gran parte del tempo a temperature più alte di quelle del cibo (trascuriamo ottimisticamente questo fatto).
    Diciamo molto spannometricamente che la capacità termica del contenitore sia simile a quella del cibo; questo significherebbe che metà dell'energia non ceduta direttamente all'aria va buttata perchè scalda del metallo. Quanta energia va su per la cappa senza prima aver contribuito a mantenere in temperatura la nostra pentola? Anche qui è difficile da dire e specialmente nel caso del gas varia con le condizioni al contorno, non ultime le dimensioni del fornello scelto e della pentola. Diciamo ad occhio che sul fornello ad induzione vada perso un ulteriore 10%, e in quello a gas un 25%. Quindi la mia valutazione pienamente contestabile, grossolana e su cui accetto ogni input, è che del calore ceduto, il microonde ne sfrutti l'80%, l'induzione il 40%, il gas il 25%.

    Infine c'è la parte di calore sprecata per il fornello tenuto troppo alto, che è trascurabile per l'induzione, può essere il 20% per una cottura a microonde tipica, ed ho spiegato che per me rappresenta un buon +50% nel caso del fornello a gas.

    Inoltre, e questa è grossa, su di altro forum un tizio afferma che la sorella che lavora in SNAM gli ha detto che il 20% del metano che comperiamo è aria... Piccola fregatura che subiamo... aumenterebbe dunque i costi della cottura a metano di ben il 25% rispetto ai valori teorici sbandierati!

    Riassumiamo dunque. Partiamo dal KWh che ci viene erogato, e vediamo nei tre casi come varia il consumo.

    Per il gas, come detto prima, con 9.5 KWh/m3, 0.6 € a m3 (aumentate o diminuite i conti secondo il costo del metano nella vostra zona) fa 6.3 eurocent a KWh. Ma considerando anche l'aria che ci viene pompata, in realtà diciamo che il costo si aggiri sui 7.5 centesimi a KWh.

    Per l'elettricità consideriamo 0.16 € a KWh (anche qui, aumentate se la vostra tariffa arriva a cifre superiori).

    Frazione di calore effettivamente usata per cuocere il cibo: F=E*C*D

    ove:
    E è il fattore di efficienza intrinseca dell'apparecchio;
    C è la quantità di calore che arriva al cibo invece di scaldare pentole aria etc. (è quello più difficile da valutare)
    D è la frazione del calore adoperata considerando lo spreco dovuto ai fornelli troppo alti (pentola senza coperchio perchè non si riesce a regolare...)

    Per il gas, abbiamo detto che E=0.6; C=0.25; D=0.65 (perchè consumare un 50% in più per i fornelli alti significa che un terzo dell'energia va via).
    Quindi F(metano)=0.6*0.25*0.65=0.0975.

    Per l'induzione, E=0.9; C=0.5; D=1 (perchè è la nostra baseline di confronto rispetto agli sprechi dei fornelli troppo alti)
    F(induzione)=0.9*0.5=0.45

    Per il microonde E=0.9; C=0.8; D=0.85
    F(microonde)=0.9*0.8*0.8=0.612

    Prudenzialmente dunque diciamo che circa F(met)=0.1, F(ind)=0.4, F(mic)=0.6

    Posso sicuramente avere esagerato l'effetto del fattore C, sottostimando l'efficienza dei fornelli.


    Comunque, mettiamo che per cuocere una pasta col sistema ad induzione ci vogliano 0.4KWh; questo significherebbe un costo di 6.4 centesimi.

    Col microonde l'esempio calza poco perchè è difficile fare una pasta che cuocia bene (ma il riso sì), inoltre di solito non è adatto perchè cuoce solo piccole quantità; comunque stiamo solo facendo un esempio di valutazione puramente energetica, ed in questo caso avremmo un consumo di 0.4*0.4/0.6=0.27KWh, per un costo di 4.3 centesimi. Da considerare che ad esempio il riso al microonde si fa con poca acqua, tipo risotto, quindi si scalda molto meno massa che a far bollire la classica pentola, quindi in casi particolari il microonde può risparmiare anche di più.

    Col metano ci vogliono 0.4*0.4/0.1=1.6KWh, che col prezzo calcolato prima, fa 12 centesimi.

    Ignorando il microonde, che comunque ormai nelle nostre case c'è e dove si può usare costituisce un ulteriore risparmio, facciamo che si abbiano 400 cotture di questa dimensione all'anno (mi sembra prudenziale per una coppia che non pranza mai a casa tranne nei festivi), avremmo un risparmio sui consumi di circa 20 euro rispetto al gas; consumando come una famiglia normale, che cucina a pranzo e cena, diciamo che raddoppia il consumo (si va poco sopra i 300Kwh) e raddoppia anche il risparmio, sui 40 eurozzi.
    Guardacaso, me possino cecamme non l'ho fatto apposta e non ho aggiustato i dati per fare venire il risultato atteso, :) giurin giuretta, un consumo sui 300Kwh e un risparmio sui 40€ corrisponde in maniera sorprendentemente esatta con le stime del forumista che ha scritto prima:
    CITAZIONE (SiPuòFare @ 13/1/2008, 19:25)
    Avevo pure io letto dei consumi del piano a induzione (la fonte che ho trovato io parlava di 450kWh annui per la famiglia media), tuttavia, misurando con un contakilowattora ho sperimentato che con 275-300kWh annui mi faccio da mangiare (per tre), confetture e conserve comprese. Di metano spendevo circa 90 € annui, fisso escluso. Quando ho fatto i conti dei consumi effettivi, ho potuto verificare che ora spenderei meno, circa 50€ (in realtà poi non spendo nulla in quanto è comunque energia mia).

    Sono basito anch'io di questa corrispondenza. :blink: Potenza dei calcoli spannometrici... :P :B):
    Con dati indipendenti e ad occhio sono arrivato a quello che SiPuòFare ha invece misurato... :alienff:

    Ovviamente il costo dell'elettricità per voi può essere più alto, ma comunque dovrebbe circa raddoppiare rispetto ai 16 cent (e in futuro è facile che salga di più il prezzo del metano) per portare il costo di esercizio al livello di quello dei fornelli a gas.
    L'unica controindicazione è dunque la spesa iniziale, ma negli anni in gran parte si recupera e poi è una spesa più furba per la famiglia, piuttosto che comprare quella credenza in arte povera così cariiina... <_<

    Per quanto riguarda invece l'efficienza energetica per questa nostra povera Italia, anche qui la convenienza del metano sui fornelli va scemando rispetto al mio post precedente in funzione della scoperta del mio equivoco sull'efficienza.
    Non solo. Abbiamo già detto che una Italia del futuro con tanti piani ad induzione sarà anche giocoforza dipendente il meno possibile da fonti fossili per la produzione di elettricità, rendendo quindi l'alternativa di bruciare metano in casa ben poco sostenibile ecologicamente.
    E abbiamo detto che si avrebbe anche una migliore efficienza nella produzione da altre fonti.
    Ma pure nel caso ipotetico di basarsi solo, irresponsabilmente, sul metano per produrre elettricità in centrale, tra qualche anno dovremo per forza sostituire gli impianti vecchi (è logico anche economicamente), e gli impianti nuovi a metano non arrivano affatto al 38%, ma avranno efficienze tra il 60 ed il 70% (erano al 60 dieci anni fa). Quindi, considerando anche le perdite della rete, possiamo tranquillamente assegnare al metano in casa un fattore 0.9, ed al metano in centrale un 0.6.

    Dunque la frazione che mi finisce nei cibi realmente utilizzata è, nel caso di cottura ad induzione, 0.4*0.6, cioè il 24%, circa un quarto;
    nel caso di cottura a gas è 0.1*0.9, ovvero il 9%. Anche da un punto di vista energetico perciò l'induzione è una scelta più sensata, perchè mi rende quasi il triplo del gas (!).

    In conclusione:

    1) Spendere un 500 euri in più una volta ogni 15 anni per avere tutte le comodità e la sicurezza del piano ad induzione in vetroceramica vale la pena: pensate quanto spendete per mobili ed altre cose di casa che sfruttate ben poco.
    2) Se siete una famiglia molto numerosa che cucina tanto, comprare un piano cottura ad induzione potrebbe darvi un risparmio tale da arrivare addirittura quasi a ripagarvi il costo del canone dei 6KW, che è un lusso che adopererete anche quando non cucinate; altrimenti basta un poco di pratica per usarlo benissimo con il contratto normale; comunque per chi ha i pannelli solari è una scelta naturale.
    3) Accendere dei fuochi in casa nel ventunesimo secolo è ridicolo, e i fornelli a metano per cucinare sono un massacro energetico. :P
    4) Se volete uno slogan per vostra moglie, è vero che il metano costa poco meno della metà rispetto all'elettricità, ma per cucinare ne usereste il quadruplo, quindi a conti fatti l'induzione costa la metà.
     
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  6. SiPuòFare
     
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    CITAZIONE (IN65498 @ 6/2/2008, 10:58)
    .............C'è stato per il sottoscritto un grosso equivoco, in cui è caduto anche SiPuòFare: quando Luca parla di efficienza dei bruciatori a metano, abbiamo inteso quanta dell'energia del metano veniva fornita effettivamente alla pentola; per questo ci lamentavamo dell'improbabilità di migliorarla cambiando il bruciatore..............

    In realtà intendevo dire che l'efficienza del "sistema cucina a gas" non finisce con il solo fornello: l'analisi è più ampia e complessa. Visto poi nel "sistema casa", le considerazioni da farsi cambiano ulteriormente: parte del calore perso da un fornello a gas surroga il riscaldamento domestico, quindi, in inverno, non si tratta di energia persa; per contro d'estate, se si climatizza la casa, è deleterio!

    Ciò che segue può sembrare OT ma non lo è, leggetelo fino in fondo:

    Restando nel "sistema casa", con il metano, io consumavo circa 11.000 kWh di energia equivalente in un anno per cottura, acqua sanitaria e riscaldamento. La maggior parte dell'energia ovviamente se ne andava per alimentare la caldaia. Ora ne consumo 4.500 di energia elettrica fotovoltaica utilizzata in termosifoni a olio (rendimento circa 100%), boiler e induzione. Anche in questo caso, se considerassimo il solo "sistema cladaia a metano" renderebbe il 70-80%, tuttavia il "sistema casa" in realtà a me ha reso il 41%. Dove finiva il resto dell'energia? Canna fumaria e dispersione tubazioni nel sottosuolo + pareti perimetrali.

    Con quest'ultima considerazione, visto che le centrali termoelettriche hanno un rendimento del 40% circa, si deduce che la differenza di impatto ambientale domestica complessiva non varia di tanto. C'è di più. Quest'anno ho già istallato uno scaldaacqua elettrico istantaneo a serpentina e le stime fatte (con contakilowattora) su una settimana dicono che risparmierò 800-900kWh rispetto al boiler. Prossimamente installerò delle piastre radianti elettriche al posto dei termosifoni a olio: dovrei avere un ulteriore risparmio. Mettiamo di arrivare a 3.000 kWh di consumo annuo: sarebbe il 27% rispetto al metano! Vi terrò informati: stay tuned! Le case potrebbero quindi essere senza metano. Sfido ancora a sostenere il gas come ideale per il rispetto ambientale, gas che, tra l'altro, implica costi maggiori di:
    1 - installazione
    2 - manutenzione
    3 - obblighi di legge
    Poi se l'energia arriva da autoproduzione rinnovabile, va beh allora....

    Aggiungo alcuni completamenti di quanto già esposto:

    1 - confermo che il piano a induzione è meglio regolabile del gas: ci sono 20 gradazioni (altro che le 5 o 6 delle vecchie piastre eletriche!) e la più bassa consuma circa 40W.

    2 - che penalizzano l'induzione: non solo il costo di acquisto è sensibilmente più alto rispetto al gas, ciò vale pure per le probabilità di guasto.

    3 - i forni a microonde in Italia hanno preso molto più piede rispetto all'induzione: se non erro le potenze variano dai 600W ai 1500W e sono continuative durante l'uso, quindi sono già loro responsabili delle punte di consumo durante i pasti.

    4 - consiglio caldamente di assemblarvi un semplice apparecchietto fatto così: 1 spina maschio con pezzo di cavo in entrata, un quadretto elettrico da 4 moduli con installato un contachilowattora centesimale, un altro cavo in uscita con spina femmina. Spesa sui 50€. Interponendolo tra la presa e l'eletrtodomestico vi sarà sufficiente misurare una o due settimane di consumo per calcolarvi il consumo annuo con estrema precisione. Magari fatelo in mezza stagione se sitratta di bolier, frigo, congelatore e piano cottura, è più attendibile! Questo apparecchio vi evita calcoli cervellotici, stime e relative possibilità di errori!

    Se vi serve domandare altro, sono qui!
    Ciao belli!
     
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  7. IN65498
     
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    CITAZIONE (SiPuòFare @ 6/2/2008, 21:11)
    parte del calore perso da un fornello a gas surroga il riscaldamento domestico, quindi, in inverno, non si tratta di energia persa; per contro d'estate, se si climatizza la casa, è deleterio!

    Vabbè, ma a parte che parliamo di quantità di calore irrisorie, è in gran parte aspirato dalla cappa (ma in estate anche se non climatizzi è un fastidio).
    Il discorso sulla valutazione totale dei consumi va puntato su altri aspetti, come il riscaldamento e l'isolamento: quello che uno spende per cucinare è veramente marginale in confronto.
    Ma qui era in discussione il piano ad induzione, soluzione che ha un costo iniziale ed un piccolo risparmio negli anni, e che invece veniva dipinta come una via impraticabile per i costi. Alla fine conteranno sempre di più altre cose sul bilancio familiare, ma è bello sapere che si può adottare una soluzione tecnologicamente molto più furba e pratica del gas a costi, sui dieci anni, sostanzialmente uguali.
    CITAZIONE
    Le case potrebbero quindi essere senza metano. Sfido ancora a sostenere il gas come ideale per il rispetto ambientale

    :D Che queste parole riecheggino per ogni dove! Basta con il metano che ti dà una mano!
    CITAZIONE
    Questo apparecchio vi evita calcoli cervellotici, stime e relative possibilità di errori!

    Ehm... siamo d'accordo praticamente su tutto, non vedo la ragione di contrapporre i due approcci.
    A parte che a me fare calcoli cervellotici piace da matti, c'è da dire che la valutazione che hai fatto non è alla portata di tutti: solo chi ha già il piano cottura può valutare se conviene prenderlo, ma ormai ce l'ha... :unsure:
    Serve valutare prima di comprare, ma questo si può fare solo fidandosi del parere di altri letto su internet... non molti si lancerebbero nell'acquisto con queste premesse.
    Inoltre se uno ha anche il riscaldamento a metano non sarebbe comunque in grado di dire quanto spendeva per la sola parte cottura prima di passare al piano ad induzione. Manca il confronto. Quindi i pochi che possono andare di sperimentazione son le mosche bianche come te, che già usavano i pannelli solari e scaldavano elettricamente, ma ancora avevano conservato per un periodo il gas per cucinare.
    Il tuo dato è per questo preziosissimo, ma non è un dato di prima mano, chi legge può pensare che hai sbagliato qualcosa per ottimismo, visto che prima era stato presentato un conto che "dimostrava" che l'induzione costava cinque volte tanto il metano...

    Invece, per chi ha la pazienza di seguire il mio ragionamento, è molto istruttivo secondo me (intendo: istruttivo anche nelle parti criticabili o magari sbagliate), e dà una conferma teorica al tuo dato sperimentale.
    Le due cose devono andare di pari passo. Altrimenti ci sarà sempre chi ti dirà che scaldare elettricamente costa troppo, che è cosa nota e quello che dici deve essere sbagliato anche se ne sei convinto in buona fede.

    Oltretutto credo sia importante, anche per altri campi, sviluppare l'abitudine di valutare le cose prima di poterle verificare in pratica (visto che a volte non è possibile, e a volte è doloroso...): è questione di allenamento, di forma mentis.
     
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  8. SiPuòFare
     
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    CITAZIONE
    Il tuo dato è per questo preziosissimo, ma non è un dato di prima mano, chi legge può pensare che hai sbagliato qualcosa per ottimismo, visto che prima era stato presentato un conto che "dimostrava" che l'induzione costava cinque volte tanto il metano...

    In effetti, un piano a induzione può anche consumare più di un piano a gas.... è sufficiente usarlo senza abbandonare le brutte abitudini, tipiche della cottura a GAS! Infatti bisogna cambiare mentalità: mettere sempre il coperchio sulle pentole e regolare la potenza al minimo possibile. Faccio un esempio: mando in ebollizione la pentola della pasta regolando al max (pos. 20), quando l'acqua bolle, dentro pasta e sale, poi chiudo il coperchio e metto sulla posizione 4. Così fino a fine cottura, coperchio compreso.

    CITAZIONE
    Invece, per chi ha la pazienza di seguire il mio ragionamento, è molto istruttivo secondo me (intendo: istruttivo anche nelle parti criticabili o magari sbagliate), e dà una conferma teorica al tuo dato sperimentale.
    Le due cose devono andare di pari passo. Altrimenti ci sarà sempre chi ti dirà che scaldare elettricamente costa troppo, che è cosa nota e quello che dici deve essere sbagliato anche se ne sei convinto in buona fede.

    Sì dai, enfatizzavo un po', non posso che quotarti, il "controllo incrociato" partendo da punti differenti non può che confermare la bontà dei risultati ottenuti.
     
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  9. IN65498
     
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    CITAZIONE (SiPuòFare @ 11/2/2008, 18:28)
    In effetti, un piano a induzione può anche consumare più di un piano a gas.... è sufficiente usarlo senza abbandonare le brutte abitudini, tipiche della cottura a GAS! Infatti bisogna cambiare mentalità: mettere sempre il coperchio sulle pentole e regolare la potenza al minimo possibile. Faccio un esempio: mando in ebollizione la pentola della pasta regolando al max (pos. 20), quando l'acqua bolle, dentro pasta e sale, poi chiudo il coperchio e metto sulla posizione 4. Così fino a fine cottura, coperchio compreso.

    Beh, innanzitutto il risparmio nella prosecuzione della cottura a fuoco basso è solo uno dei fattori che rendono l'induzione più risparmiosa, gli altri due essendo la scarsa efficienza della combustione nel fornello a gas, e l'energia inutilmente ceduta all'aria che se ne va via senza scaldare la pentola.

    Inoltre il mio ragionamento grossolano era di considerare che col gas si consumasse nella cottura tanto quanto si consuma per portare la pentola a temperatura, e che coll'induzione se ne consumasse 1/3. Questo portava un +50% di consumo effettivo col gas (appunto senza considerare quella frazione che era stata già persa nella combustione e nell'aria).

    In altri termini consideravo un 8-10 minuti per far bollire l'acqua a fuoco alto, poi si butta la pasta, poi altri 8-10 minuti inutilmente a fuoco alto.
    Non è per me una stima pessimistica perchè nel mio esempio era contemplato anche un riso che cuocia il doppio avendo abbassato il fuoco a metà (per cui il consumo alla fine è lo stesso). Ma ci sono molte preparazioni che richiedono tempi anche più lunghi: minestroni, conserve, polenta, sughi "che più cuoce meglio è"... Senza contare che a rosolare o friggere e in generale nelle preparazioni che non richiedono grosse quantità di acqua, si arriva alla temperatura giusta molto velocemente, quindi in questi casi il calore speso inevitabilmente all'inizio è ben poco, si spende quasi tutta l'energia nella fase in cui è possibile abbassare il fuoco. Inoltre uno sprecone spesso utilizza un fuoco troppo grande, quindi la frazione di calore che si perde subito nell'aria è maggiore. (Ed infine, uno sprecone non è interessato ai nostri conti per risparmiare 50 euri l'anno! :D :P )

    Perciò un utente privo di senso del risparmio che cuoce a gas spenderebbe ancora di più che nel mio esempio tipico (in cui uno abbassa un po' il fuoco); diciamo che sia il 25% in più?
    Invece coll'induzione ero stato pessimistico volutamente; nel tuo esempio fai bollire l'acqua con 3 minuti a 2400W (0.12KWh) e poi prosegui diciamo 10 minuti a 75W (0.0125KWh), cioè durante la cottura della pasta usi circa un decimo (e non un terzo come nella mia proiezione!) di quello che consumi per far bollire l'acqua. Quindi sto già considerando un consumo non ideale.
    Visto che regolare i fornelli ad induzione è più facile e riproducibile, ed il boost si disattiva da solo dopo poco tempo, è più difficile arrivare ad essere altrettanto spreconi che col metano.
    Oltretutto direi che l'Italiano medio abbia una abitudine a non curarsi di quanto gas consumano i fornelli, mentre se un elettrodomestico ha una potenza di picco di 1800W è già tutto preoccupato :unsure: (spenderò troppo? Mi salterà il contatore?), quindi colla fama che ha il piano ad induzione si tenderà comunque ad abbassare per paura di sforare i 3KW (in realtà 4).

    Ma anche ammettendo uno sprecone col piano ad induzione che non abbassa per nulla anche se la roba gli trabocca, spenderà diciamo 20-30€ in più per la cottura all'anno rispetto a te (e chi ha le mani bucate se ne frega), però se avesse il gas spenderebbe altri 20-30€ in più.

    Devono andarne storte di cose prima che l'induzione, che idealmente costa la metà del metano, arrivi a costare più o meno tanto uguale!
    E quindi il costo delle varie forme di energia e il grado di accortezza dell'utente cambiano solo in quanti anni si recupera la maggior spesa iniziale.

    [OT] :D Fantastico il tuo avatar! [/OT]

    Edited by IN65498 - 12/2/2008, 13:12
     
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  10. Manofthemoon
     
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    Qualcuno è in grado di dirmi quanto potrebbe essere (in media) il consumo annuo di una cucina con fuori ad induzione servente una famiglia di 4 persone (senza il limite dei 3 kW di potenza)

    Grazie.
     
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  11. Manofthemoon
     
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    nessuno ha dei parametri ?

    :cry:
     
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  12. redivider
     
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    Personalmente non ne ho mai usata una, ma cercando in rete qualche prodotto potrai vederne la potenza e moltiplicarla per il tempo in cui le tue abitudini la utilizzerebbero.
    In questo modo avresti un dato, anche se grossolano.

    Esempio:
    Una cucina da 2400 W usata a bomba per 2 ore al giorno consuma 4,8 kW al giorno.
    Per 365 giorni fanno circa 1825 kW.
     
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  13. IN65498
     
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    Esiste questa discussione aperta dove io smentisco i "calcoli teorici" che parlerebbero di induzione come di qualcosa di costoso, e un altro (SiPuòFare) porta la sua preziosa esperienza diretta.

    http://energierinnovabili.forumcommunity.n...=3797620&st=105
    Credo sia costruttivo continuare la discussione lì.

    In parole povere, un conto del genere è terribilmente complicato, ma in dieci anni secondo me usando la cottura ad induzione ti ripaghi la maggior spesa iniziale, con molti vantaggi pratici.

    Nota che spesso i conti che la gente fa sono campati in aria, ...ad esempio non avermente redivider, ma se riesci a usare tutta quella elettricità per cucinare vengo a mangiare da te tutti i giorni, a meno che tu non abbia già 20 commensali prenotati.

    [EDIT] E sono anch'io di Zena quindi è una minaccia attuabile! :P

    Edited by IN65498 - 22/2/2008, 11:30
     
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  14. Manofthemoon
     
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    Ti ringrazio, avevo letto l'altro post, ma la mia richiesta era un altra:
    NOn mi serve capire in quanti anni si ammortizza la cucina ad induzione, mi serve conoscere il consumo medio annuo percgè voglio installare un impianto FV e vorrei arrivare ad avere una stima dei consumi.
     
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  15. IN65498
     
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    Mi sa che comunque aprendo due discussioni il discorso si perde, poi bisogna ripetere le cose due volte.
    Allora: nell'altro thread SiPuòFare riporta il suo caso di famiglia di 3 persone che cucinano molto, col contachilowattora stima un consumo di 275-300 KWh.
    Per quanto riguarda albe75 la stima è più grossolana:
    CITAZIONE (albe75 @ 7/3/2007, 12:00)
    Utilizzo un piano cottura misto (2 fuochi induzione e 2 elettrici) da circa due mesi. Ebbene ho calcolato un incremento di consumo di circa 1-1,5 kw al giorno. [...]
    In famiglia siamo in 5 tutti adulti, puoi capire quanto usiamo il piano cottura visto che pranzo e cena siamo sempre e comunque in 5.

    Nota che usa anche 2 fuochi sprecosi con la vecchia resistenza!

    Io se dovessi fare una stima per 4 persone direi allora 400KWh annui, penso ci si stia larghi (ma se 2 son bimbetti e a mezzogiorno nessuno è in casa potrebbe essere la metà?)

    Comunque è ben difficile fare un conto perchè occorrerebbe confrontare le abitudini di cucina dei vari casi.
    Tra l'altro non abbiamo mai parlato dei vari forni!
    Anche questo fa: quanto uno usi forno a legna e/o microonde e/o elettrico e/o...
    (L'unico che aumenta il consumo invece di diminuirlo è quello elettrico tradizionale).

    Tanto, se è per dimensionare un impianto FV, mi sa che ci sono tante altre voci parimenti approssimate, quindi... Io potendo ci starei largo perchè mi sa che psicologicamente siamo portati a consumare di più sapendo di produrcela in proprio.
     
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126 replies since 17/8/2006, 22:57   164068 views
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