Confronto piano di cottura a gas e piano di cottura ad induzione.

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  1. manuelamm
     
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    Sto per acquistare un piano cottura e desidererei un ulteriore chiarimento. Dai vari post precedenti ho capito che il costi di gestioni di un piano ad induzioan sono nferiori di un piano a gas ma vorrei sapere che anche dal punto di vista dell'inquinamento prodotto il piano ad induzione è melgio, ovvero meno inquinate, di quello a gas.
    Grazie
     
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  2. clash4
     
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    Sono andato a farmi fare un preventivo per la cucina e chiedendo il piano ad induzione mi hanno proposto un Siemens con autolimitazione dell'assorbimento a 3 kW, cosa ne pensate?
     
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  3. Bonsao
     
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    Ho visto che a Brescia città ci sono tariffe agevolate per l'elettricità per fornelli ad induzione. Sapete se è solo l'ASMEA che fà questo o anche l'ENEL ha qualcosa a riguardo???
     
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  4. RobyHood
     
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    Ciao a tutti,
    ho letto la parte dedicata al confronto induz/gas.
    Giusto per conoscenza.
    Adesso chiedo a tutti voi, esperti del campo, se vi è passato per la testa chiedervi se per i piani a induzione (visto la componente induttiva) esista un circuito di rifasamento.

    grazie a tutti
     
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  5. icenine
     
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    Chiedo un consiglio.

    Sto per acquistare una cucina con piano ad induzione. Mi è stato comunicato che con il piano ad induzione - non essendoci ovviamente combustione di gas - non serve la cappa. Siccome ho sempre pensato che la cappa fosse utile soprattutto per aspirare i vapori, non sono per niente convinto della sua inutilità. Qualcuno può aiutarmi?

    MODERAZIONE: scrivere in carattere grande, perlopiù in rosso nel web equivale ad urlare. Qui si parla a voce normale. Grazie!

    Edited by gymania - 8/10/2007, 13:44
     
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  6. inmediostat
     
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    ma l'odore di cibo e l'umidità come li elimini? boh io non sono un esperta di piani a induzione so solo che non vorrei convivere giorni e giorni con l'odore di fritto
     
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  7. scu
     
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    la cappa ha la funzione di far uscire vapori ed odori prodotti durante la cottura dei cibi, non quella di reintrodurre l'ossigeno bruciato durante la combustione...con il piano ad induzione credo non serva la presa d'aria.
     
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  8. luca24532
     
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    Scusate, mi permetto di dare qualche dato lavorando nel settore. Premetto che suggerirei a tutti di visitare la pagina http://www.qualitas1998.net/ultimissime/20031111.htm dove un esperto di energia, Sorokin, spiega assai bene perchè usare l'elettricità per usi termici (scladare l'acqua in uno scaldabagno o cucinare) è un "massacro energetico".

    ma cercando di andare con ordine:

    a) la cottura a gas ha una efficienza minima del 52% secondo norma EN30.1.1, ho letto nel forum di efficienze della cottura a gas del 34% o simili, non sono corrette. I bruciatori migliori offrono efficienze del 65% (esempio cucine LOFRA). Cioè non si può vendere in Europa (non solo in Italia) un piano cottura a gas dove ogni singolo bruciatore abbia una efficienza inferiore al 52%. Detto per inciso, nella cottura elettrica tale minimo di efficienza non c'è, per cui è ancora possibile legalmente vendere piani cottura con le vecchie piastre in ghisa della nonna o i piani con la resistenza sottovetro che diventa rossa, con efficienze inferiori al 40%, se va bene. Se la pentola ha una bugna, l'efficienza scende ancora, mentre con la cottura a gas la sensibilità dell'efficienza alla perfezione del fondo pentola è assai inferiore.

    b) l'induzione è, in un paese come l'Italia che brucia combustibili fossili per produrre energia elettrica, un "massacro energetico" (vedere sopra). Si brucia gas, o olio combustibile, con rendimenti medi del 38%, nelle centrali, per convertire di nuovo l'energia elettrica prodotta in energia termica per scaldare la pentola. L'efficienza TOTALE di un piano cottura elettrico quindi è:

    a) nella MIGLIORE delle ipotesi, ovvero bruciando gas in una centrale a ciclo combinato (efficienza 50%) e un piano ad induzione (efficienza 85%), e tenendo conto di un 10% circa di perdite durante il trasporto dell'energia elettrica (ovvero la trasformazione in calore che avviene lungo i tralicci dell'alta tensione, le perdite nelle cabine di trasformazione da alta in media e poi da media in bassa tensione, fino alla presa di casa), si arriva a circa un 32/33% di efficienza.

    b) facendo una ipotesi MEDIA, ovvero piano ad induzione e efficienza media centrali (38%) e perdite di trasporto, si scende al (85% x (38%-10%))= 24% circa

    c) con i piani in vetroceramica "classici", ovvero non a induzione, ovvero con le resistenze sottovetro, siamo a un 60% di efficienza, moltiplicato 38% media centrali meno perdite di trasporto = 16,8%

    d) l'ipotesi MINIMA è 60% efficienza vetroceramica standard (resistenze sottovetro) e centrale a oli combustibili (30% circa) che porta a una efficienza totale pari a circa 12%

    Inoltre:
    a) perdite di stand-by induzione: 10 watt/ora x 8760 ore/anno = 87,6 kWh persi per stand-by. Nei piani cottura a gas non c'è.

    b) consumo medio effettivo rilevato statisticamente in paesi dove l'induzioneè un po' più diffusa che da noi: circa 500 kWh /anno (compresi consumi per stand-by). Il consumo medio di una famiglia italiana è di 2500kWh, e un frigo in classe A++ consuma (per dire) 250 kWh /anno. Quindi stiamo parlando di consumi circa DOPPI rispetto a un frigorifero. Inutile star lì a comprare un frigo A++ per risparmiare qualche kWh sentendosi ecologisti se poi si buttano via 500kWh per cucinare con l'induzione, quando c'è una alternativa (gas) molto più efficiente. Ah, a proposito, 500kWh in soldoni fanno circa 75 euro (a 0,15€/kWh). Per cucinare con il gas secondo lo stesso "schema d'uso" ne bastano (a 0,60€/m3) circa 16 (due utilizzi/giorno, consumo 37 litri /ciclo, = 37*2*365= 26mila litri = 26m3 = 15,6€. Cioè cucinare con un piano a induzione costa circa 5 volte tanto. Non so come si possa anche solo ipotizzare che costi addirittura MENO.

    c) la cottura ad induzione cucina più velocemente del gas, dicono. Sì, ma solo una pentola per volta. Se si ha il contratto da 3kW, il software interno all'apparecchio "distribuirà" la potenza sulle due o tre unità ad induzione attivate, prolungando all'infinito i tempi di cottura. Con il gas, ovviamente, non ci sono limitazioni: con un piano a 5 fuochi, si hanno a disposizione, contemporaneamente e senza limitazioni di sorta, 1 kw sul bruciatore piccolo, 1,75kW su ciascuno dei due medi, 3kW sul grande e 3,8kW sul tripla corona. Totale = 11,3 kW.

    d) Anche volendo ammettere che un piano ad induzione funzioni con il contatore da 3kW, vuole comunque dire che non si può far da mangiare se c'è la lavatrice, il ferro da stiro, il phon, la lavapiatti, un condizionatore accesi. Non insieme, anche solo uno di questi apparecchi accesi porta via kw e quindi il piano ad induzione o farà saltare l'impianto, oppure si accontenterà della potenza che trova e si allungheranno i tempi di cottura.

    e) con la nuova normativa di installazione 7129, appena approvata, i piani cottura a gas dotati di termocoppia associati a una cappa evitano l'obbligatorietà dell'odiato foro nel vetro.

    f) infine, da un punto di vista di nuovo "ecologista", l'utilizzo diffuso di piani cottura ad induzione comporterebbe un carico aggiuntivo di energia CONCENTRATO IN PICCHI, dato che la gente mangia alle stesse ore (il problema è inferiore per gli altri utilizzi domestici, più distribuiti). In particolare, già oggi in Italia il picco è intorno a mezzogiorno, sopratutto d'estate. Se qualche milione di famiglie italiane accendesse a mezzogiorno anche piani cottura elettric, saremmo in black-out ancora prima di dire "acc". Ma sopratutto sarebbe un'ottimo motivo fornito su un piatto d'argento per dire che servono nuove centrali elettriche, che bisogna ripensare al nucleare, eccetera. Peccato che chi dice queste cose sottintenda sempre che serve il nucleare, ma che sarà costruito ben lontano dalla sua villa in campagna o in collina.


    Mi permetto quindi di affermare con tutta l'energia (!) possibile che l'induzione è ottima SOLO per sostituire la cottura elettrica "classica" (=quella delle vecchie piastre in ghisa o delle resistenze sottovetro) in quei paesi dove per tradizione, per culutra, o più spesso per imposizione degli attori del mercato, si è affermata negli anni la cottura elettrica (USA, UK, Germania, Austria, Francia, etc). Casostrano, sono gli stessi paesi dove c'è stata, in passato, una sovrabbondante produzione di energia elettrica da fonti nucleari, che "doveva" essere consumata in qualche modo.

    Ma è un MASSACRO ENERGETICO (citando Sorokin) in un paese come l'Italia dove l'energia elettrica è poca, cara, prodotta con combustibili fossili al 70% e quindi da preservare assolutamente per quegli utilizzi che non hanno alternative (lavapiatti, condizionatore - anche se esisterebbe anche a gas con tecnologia ad assorbimento - frigo - idem - etc).

    Infine, un semplice dato ufficiale: in un paese come il regno Unito, dove la cottura è circa 50% elettrica e 50% gas, e dove l'energia proviene per buona parte da fonte atomica, una istutuazione governativa, il "Market transformation Programme", nata per promuovere politiche di risparmio energetico, suggerisce, a proposito della cottura elettrica e a gas:
    "11.3 Electric vs gas
    There are savings to be made in terms of carbon emissions by using gas
    appliances instead of electric." (http://www.mtprog.com/ApprovedBriefingNote...007October2.pdf, pagina 12)

    Credo che questo come si suol dire tagli la testa al toro.


    Ciao

    Luca
     
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  9. marcos1984
     
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    Scusa luca ma nei i post precedenti post precedenti si erano fatti dei conti con dei dati riportati sa una persona anke lui nel settore e una ke aveva a casa un piano ad induzione. Valutando i dati reali(contado sulla buona fede di chi li ha scritti) si era arrivati alla conclusione che non c'era un risparmio vero e propio ma + o - eravamo attorno alle stesse cifre o poco meno.Nei tuoi conti se propio vogliamo fare i difficili dovremmo aggiungere i consumi per il trasposto del gas, se costruisco una casa nuova e non utilizzo una caldaia a gas per poter utilizza e la cucina a gas devo fare l'impianto e pagare una bolletta in più, devo fare la manutenzione all'impianto del gas(In caso di cucina ad induzione l'impianto elettrico c'è gia') Cmq paragonare uno scalda bagno e una lavatrice con una cucina ad induzione......Nello scalda bagno e nella lavatrice viene sfruttato l'effetto joule "normale" ma in una cucina ad induzione viene sfruttato in una ,aniera + inteligente.....Poi se guardiamo la questione ambientale pura probabilmente o sicuramente inquiniamo meno ma comunque inquiniamo anke con il gas, non è ke non inquiniamo...
    Poi in questo post si parla di cucine ad induzione e non di altri sistemi elettrici, è più ke ovvio ke una resistenza non conviene......
    Ciao Marco

    Edited by marcos1984 - 10/10/2007, 21:12
     
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  10. inmediostat
     
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    posso aggiungere che l'energia elettrica potrebbe in futuro provenire da un energia rinnovabile (in realtà è dal primo luglio ma va beh <_< vuoi avete visto buoni contratti green? ) quindi si potrebbe arrivare a inquinare di meno?
     
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  11. luca24532
     
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    Caro Marcos e caro Immediostat,

    so solo che lavorando nel settore non ho potuto non notare alcuni dati che non mi risultano proprio corretti e chiarire che usare energia elettrica per usi termici è sempre e comunque un massacro energetico quando c'è l'alternativa dell'utilizzo diretto dell'energia termica. Cioè è considerato universalmente un obbrobrio bruciare gas in centrale con rendimenti del 38% medi per poi trasportare energia (perdite 10%) e utilizzarla a casa pur con efficienza 90%.
    Uno studio olandese, nazione dove c'è sia cottura elettrica che cottura a gas, ha dimostrato che cucinare ad induzione costa , in termini di energia primaria, circa il triplo che cucinare a gas. Ovvero: un piano ad induzione (secondo il ciclo di prova adottato in questo studio) consuma 546,90kWh/anno (385 utilizzi/anno e 8760 ore/anno di stand-by). Gas: (stesso ciclo): 64,40m3. In termini di energia primaria (quindi tenendo conto del gas bruciato in centrale per produrre quei 546,90kWh), vuole dire per l'induzione 5,97 GigaJoule contro 2,27 GigaJoule per il gas.
    Fonte: "A Kitchen Perspective", link a tabella citata: https://image.forumfree.it/fc/1712637/1192104522.jpg . Link a istituo che ha realizzato lo studio: https://www.senter.nl/LTA/expansion_themes.../EEPD_links.asp

    Alcuni dati dei precedenti calcoli secondo me contenevano alcuni errori:
    a) l'efficienza MINIMA prescritta per direttiva europea gas, nel caso dei bruciatori per cottura domestica, è 52%. Non possono essere messi in commercio apparecchi cottura a gas con bruciatori con efficienze sotto al 52%. Ho letto di efficienze del 34%, 49%. Impossibile. In realtà, i migliori bruciatori in commercio oggi hanno rendimenti del 65%, ovvero il 25% in più rispetto al minimo di legge. (http://www.premioinnovazione.legambiente.o...heda.php?id=108)

    b) Il contenuto energetico del metano è 13,3kWh/kg (http://www.amicidellaterra.com/PRESS/idrogeno2.htm)

    c) Riscrivendo il costo di un ciclo cottura con induzione e metano in base a quanto sopra, e prendendo per buono quanto dihiarato ad esempio da ASMEA Brescia (http://www.asm.brescia.it/salastampa/voienoi/n68/CUCINEC.HTM ), per portare da 20 C° a 95 C° due litri d'acqua in pentola standard secondo test per certificazione CE apparecchio (EN30.1.1), servono 0,3575kWh. A 0,15€/kWh fanno 0,053625€. Con il metano, stesso test, servono 33 litri di metano (con bruciatori 65% efficienza, cioè i migliori, così come si prende l'induzione come migliore cottura elettrica), cioè 0,033m3. Che moltiplicato 0,60€/m3 fanno 0,0198€. Moltiplicato tutto per 700 cicli/anno (due al giorno) fanno:

    METANO = 13,86€
    INDUZIONE= 37,5375

    cioè circa tre volte tanto. Senza contare che per usare l'induzione devo aggiungere 100€ di costo fisso per passare a contratto 6kW, mentre per il metano il contratto è quello che è, costa 20 euro/anno e se c'è basta di sicuro quello.

    d) Secondo nuova direttiva europea EUP (Energy Using Products), in corso di approvazione, è opportuno tenere conto dell'energia spesa da un apparecchio che utilizza energia dalla fase di produzione alla fase ultima del fine vita e quindi del riciclaggio, passando per i consumi nell'arco dei (supponiamo) 10 anni di utilizzo. E nel caso dell'induzione, l'energia spesa per produrre i vari kg di vetro ceramico è circa 5 volte quella spesa per i pochi etti di acciaio di un piano cottura a gas in inox "tipico".

    e) Come già forse detto, la cottura implica consumi di picco. Mangiamo tutti a mezzogiorno, e se 10 milioni di famiglie italiane dovessero accendere anzichè piani cottura a gas, piani cottura ad induzione, servirebbero istantaneamente 1x10^7 x 3kW (zona cottura grande per scaldare pentola per acqua) = 30.000.000kW = 30.000MW. tenendo conto che una centrale nucleare grande ha una potenza di circa 1500MW, fanno circa 20 centrali nucleari da accendere a mezzogiorno e spegnere all'una quando il pranzo è pronto. Ovviamente da pazzi. In Svizzera, dove hanno tutta cottura elettrica, il picco intorno all'ora dei pasti viene garantito dalle centrali idroelettriche, mentre le nucleari danno la "baseline". Ma qui stiamo messi in modo molto diverso e non possiamo certo permetterci di tenere centrali idroelettriche spente per usarle solo a mezzogiorno (che è comunque uno spreco di risorse bestiale).

    f) Certamente se l'energia per un piano cottura proviene da pannelli fotovoltaici è tutto molto bello, ma... Un piano ad induzione abbiamo visto che succhia 500kWh/anno circa. Un pannello da 200W 8costo installato: circa 1500€) a 1200 ore/anno di sole secondo tabelle UNI per nord Italia (in media) produce 240kWh. Quindi servono due pannelli circa per alimentare i consumi del piano ad induzione, cioè circa 3.000€.

    Evito di andare avanti. usare l'energia elettrica, preziosa per molti utilizzi senza alternative, per cucinare, dove c'è l'alternativa gas, è un "massacro energetico", e non lo dico io.

    Lo dice Sorokin, già citato (http://www.qualitas1998.net/ultimissime/20031111.htm)

    Lo dice l'ufficio australiano per le emissioni di gas serra (http://www.greenhouse.gov.au/gwci/cooking.html)

    Lo dice il Market transformation programme inglese: "There are savings to be made in terms of carbon emissions by using gas
    appliances instead of electric." (http://www.mtprog.com/SelectProductStrateg...n=4&intSector=3 - pag 12)

    Lo dice l'agenzia Austriaca per l'energia (http://www.energyagency.at/publ/pdf/natgas.pdf), pagina 8. Nota: l'Austria è storicamente molto "elettirca", e ha 80% di energia idroelettrica. Ma durante l'inverno, quando l'idroelettrico "scnede", e sale la produzione di energia termoelettrica, il contenuto in grammi di carbonio per kWh consegnato sale. Morale, in media come emissioni di gas serra conviene la cottura a gas anche in Austria dove 80% è idroelettrico.

    Proprio non so come si possa definire la cottura ad induzione meno costosa e meno inquinante. A me sembra solo che:
    a) ci guadagnino di più le municipalizzate. ASM Brescia pubblicizza da tempo i piani ad induzione. Motivo? Fornendo teleriscaldamento ad alti margini, e elettricità ad alti margini, non conviene per nulla allacciare le case al metano per fornire pochi m3 per la cottura (e dando la possibilità al cliente di passare da teleriscaldamento a riscaldamento autonomo in ogni momento. Invece mettendo per contratto cheuno rinuncia al gas (come fanno nei quartieri nuovi), si tolgono di mezzo un concorrente (il riscaldamento autonomo) e guadagnano di più. Vedere anche articolo di Ambiente&Cucina di Agosto 2003, dove si ponevano precise domande a ASM circa questa politica scellerata (mai ricevuto risposta), le proteste di Don Scalmana sul Giornale di BS, e le proteste dei cittadini contro la nuova centrale a turbogas da 400MW che vogliono costruire praticamente in centro città, spacciandola per un repowering e giustificandola perché serve energia elettrica (perché ci sono più piani a induzione, anche) (http://www.daimon.org/ambiente/comitato_co...gas_brescia.htm).

    Beh per adesso direi che posso finirla qui, scusate la lunghezza.

    Ciao

    Luca


    Pardon avevo dimenticato il link all'articolo di Ambiente&Cucina, che mi sembra importante per capire da dove viene tutta questa pubblicità per i piani ad induzione.

    Eccolo: https://image.forumfree.it/fc/1712637/1192112974.jpg

    Ciao
    Luca
     
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  12. luca24532
     
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    Scusate ho notato che il file jpg dell'articolo di Ambiente & Cucina mi si apre piccolo e non riesco a leggere, però se si stampa in PDF e si salva sul desktop poi si apre in maniera decente.
    Ciao
    Luca
     
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  13. pinetree
     
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    CITAZIONE (inmediostat @ 8/10/2007, 16:17)
    ma l'odore di cibo e l'umidità come li elimini? boh io non sono un esperta di piani a induzione so solo che non vorrei convivere giorni e giorni con l'odore di fritto

    Hai perfettamente ragione, ero talmente stuffo, che oggi ho provveduto ad eseguire 3 fori dell'diametro di 10cm attraverso il pensile sopra la cappa, e ho messo tubi di plastica con 2 valvole di non ritorno (una sopra la cappa e l'altra verso la lavanderia per evacuare l'umidità. le due valvole di non ritorno servono per evitare che i fumi vanno in lavanderia ed evitare il rientro dei fumi quando un altro inquilino accende la propria cappa.
    Ahh finalmente......
    Attached Image
    Aspirazione.JPG

     
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  14. ste.sa
     
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    CITAZIONE (luca24532 @ 11/10/2007, 15:30)
    f) Certamente se l'energia per un piano cottura proviene da pannelli fotovoltaici è tutto molto bello, ma... Un piano ad induzione abbiamo visto che succhia 500kWh/anno circa. Un pannello da 200W 8costo installato: circa 1500€) a 1200 ore/anno di sole secondo tabelle UNI per nord Italia (in media) produce 240kWh. Quindi servono due pannelli circa per alimentare i consumi del piano ad induzione, cioè circa 3.000€.

    obiezioni giuste e condivisibili.

    io sto pensando ad una casa passiva, anzi attiva: niente metano per riscaldamento. piano induzione e impianto FV.
     
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  15. telamonio
     
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    Non completamente condivisibile quanto postato da luca24532

    Per quanto rigurada il lato 'economico' (meno interessante)
    500kWh/anno = circa 75 Euro (induzione) contro 25-30 (metano)
    Io che non ho caldaia però devo comunque lasciare aperti due buchi nel muro (diamentro 120 - di cui uno a soffitto - calore perso nel ricambi orari non recupeabile come avviene con vmc); l'energia perduta per i ricambi orari è una quota significativa dell'energia totale utilizzata per il riscaldamento; buttarla (cioè non poter applicare dispositivi per recuperarla) penso sia poco conveniente
    In ogni caso si sprecano ben più dei 45-50 euro di differenza del piano ad induzione

    per quanto riguarda l'aspetto 'etico-ambientale' al quale (spero) siamo tutti un po' più sensibili
    CITAZIONE
    Certamente se l'energia per un piano cottura proviene da pannelli fotovoltaici è tutto molto bello, ma... servono due pannelli circa per alimentare i consumi del piano ad induzione, cioè circa 3.000€.

    a parte che il costo dell'impianto è generalmente più basso di quanto indicato (io ho speso un po' meno), bisogno considerare che la produzione dell'energia elettrica da fotovoltaico è alla portata di chiunque, la produzione di metano non lo è, ed obbliga al consumo di fonti energetiche fossili NON rinnovabili
    Tenendo sempre presente che la maggiore energia utilizzata per riscaldare l'atmosfera attraverso i fori sul muro (altro metano bruciato inutilmente) non porta particolari benefici all'ambiente

    Condivisibile quasi tutto il resto, ma non generalizzabile alla totalità dei casi

    Ovviamente esprimo opinioni assolutamente personali. Ringrazio luca24532 e gli altri operatori del settore che hanno fin qui partecipato per i loro interessanti contributi.

    saluti. F.
     
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126 replies since 17/8/2006, 22:57   164068 views
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