Indipendenza Energetica Possibile

col Solare Termodinamico ed altre fonti

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  1. BrightingEyes
     
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    CITAZIONE (odisseo @ 2/12/2006, 23:19)
    Grazie caro, hai scordato la terza possibilità, a volte, le discussioni, sono anche propaganda politica, ma questa è un'altra questione

    Torno a chiedere, quanti aerogeneratori da 1 Mw occorrono per sostituire 1 Gw a carbone, petrolio, metano, nucleare, idroelettrico etc etc etc
    In germania stanno cominciando a scoprirlo sulla loro pelle
    http://www.galileo2001.it/materiali/news/0...09_vendryes.pdf

    Odisseo

    Concordo totalmente sul "pregiudizio ideologico politico" che permea certe discussioni.

    Tornando al problema antropocene e influenza dell'uomo però questo passo :

    Gli specialisti del clima pensano che, se si lascia correre, ci sarà a scadenza più o
    meno lunga un significativo aumento della temperatura media alla superficie della terra, di cui
    appaiono già i primi sintomi. Se interrogherete un abitante della Siberia, non ne sarà troppo
    scontento. Ma gli effetti varieranno notevolmente da un luogo all'altro. Si possono temere
    conseguenze disastrose per certe zone del globo terrestre, ed anche un aumento generale del
    livello degli oceani. Il protocollo di Kyoto, appena entrato in vigore, rappresenta soltanto un
    timido e ininfluente primo passo per far fronte a queste minacce. Gli Stati Uniti, che emettono
    la maggior quantità di gas a effetto serra, hanno finora rifiutato di ratificarlo, ma non potranno
    continuare ad ignorare indefinitamente il problema. Altrimenti, come ci si potrà aspettare che
    paesi quali l'India e la Cina diminuiscano l'impiego di combustibili fossili, anziché farne
    largamente ricorso per rispondere ai loro enormi bisogni?


    è tratto proprio dal pdf di Galileo2001 che hai linkato. Quindi, come vedi, la preoccupazione per i cambi climatici e sopratutto per le disponibilità energetiche non è solo appannaggio degli ecoassatanati. E conferma la teoria che una intelligente politica di riconversione della produzione energetica non sia poi così fuori di testa.
    Sul fatto che potrebbe essere realizzata col nuke... io sarei d'accordissimo, ma non ho ancora capito quale versione sia vera: c'è carburante per 20.000 anni o per 40? Il costo è in diminuzione o in crescita? E resta comunque il grosso problema dell'accettazione da parte della gente che potrebbe essere superata solo da una decisa azione politica che temo sia molto difficile per ora in Italia. Certo depressione e blackout potrebbero stimolare molti, ma non me li augurerei. :P
    Non sarei poi pessimista come Vendryes sulla fusione.
    Alla fine, lo dice pure Vendryes nel pdf linkato, non esiste alcun motivo per mettere in contrapposizione le FER ed il nucleare. Le due soluzioni possono e devono andare avanti in parallelo. Questo nei paesi senza fondamentalismo nonuke, in Italia non deve esistere contrapposizione tra FER e altre fonti.
    Che il vento non coprirà mai i consumi totali è probabile. Che non possa arrivarci il FV (e il temoeletrico solare) è invece solo una scommessa basata su dei "se". Se i prezzi non calano al di sotto dell 1€/wp, se il rendimento non sale al disopra del 20%, se il costo dell'energia da fossile non si moltiplica nei prossimi anni, se la crescente richiesta dei paesi emergenti non obbligherà a cercare comunque alternative, se l'idrogeno non diventerà una scelta obbligata... ecc.
    E' impossibile prevedere con sicurezza cosa avverrà. Dando per scontata l'assurdità della conversione francescana al sole/vento/risparmio ora e subito senza se e senza ma, su cui siamo in accordo, mi pare che la soluzione migliore resti quella di lasciare libero di agire chi ha competenza e professionalità per agire nel campo della produzione pesante, accettando con francescana ( :rolleyes: ) rassegnazione le centrali necessarie per il tempo necessario. Ma d'altra parte agendo attivamente per incentivare il più possibile le vere alternative, che al momento si riducono al solare e un pò alla biomassa, visto che l'eolico viaggia già bene di suo.
    Se resterà una quota di produzione da centralizzata la si potrà fare in modo pulito e sicuro, anche da nucleare nel caso. Se poi si arriverà a un punto in cui le FER renderanno inutile la produzione centralizzata, tanto meglio.
    Capire questo e capire che l'incentivo a queste scelte NON è affatto un'elemosina a fondo perduto o uno spreco che potrebbe essere utilizzato in altri modi è il "quanto" di differenza che permette di uscire dalla sempiterna diatriba "nuke si/fer no - nuke no/fer si" e iniziare davvero ad agire per il futuro dei nostri figli.
     
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  2. fabiomas
     
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    CITAZIONE (tersite1 @ 2/12/2006, 23:30)
    Caro Fabiomas
    Non so se ti sei reso conto, ma sei tu ad aver consigliato di leggere un articolo che affossa il solare termodinamico.
    Io mi fido di te.

    A me non piace (per ragioni fisico-tecniche) il solare termodinamico,molto meglio il fotovoltaico.
    Detto questo ripeto per l'ennesima volta che purtoppo non ci sono alternative,nel medio e lungo periodo,alle rinnovabili,è questione di numeri non di simpatie.

    Purtoppo non abbiamo molte scelte e bisogna utilizzare quello che abbiamo,le risorse non rinnovabili incominciano a non riuscire a soddisfare la domanda,e purtoppo le cose nei prossimi anni andranno peggiorando.


    Spero di essermi spiegato meglio.

    ps:i dati sulle riserve di uranio, petrolio e gas e e i dati sulla capacità che abbiamo di servircene sono chiari,bisogna solo avere la voglia di leggerli.
     
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  3. snapdozier
     
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    CITAZIONE (tersite1 @ 2/12/2006, 23:30)
    Caro Fabiomas
    Non so se ti sei reso conto, ma sei tu ad aver consigliato di leggere un articolo che affossa il solare termodinamico.
    Io mi fido di te.

    Xsnap
    CITAZIONE
    Se c'è un rametto in mezzo alla strada torno indietro invece di spostarlo

    Bella l'immagine, ma prima di tornare indietro o spostarlo mi piacerebbe sapere quanto è grosso e pesante il ramo. E questo non lo posso sapere con certezza solo sentendo il tuo parere; guardo, esamino e soprattutto aspetto che altri si provino a spostarlo. Lo so che non è il massimo del coraggio, ma personalmente non vincerei nessun premio e allora perchè rischiare il colpo della strega?

    Ciao
    Tersite

    La dimensione del rametto e la forza che ci vuole per spostarlo dipende anche, giustamente come di ce Odisseo, dalla volontà politica.
    Quando si esaminano i bilanci degli istituti e delle Università che si occupano di ricerca e si verifica che i progetti nelle FER ottengono le briciole, si capisce perché i rametti possano diventare barriere insormontabili. Non si tratta di complotti contro le FER, si tratta di interessi economici di grandi gruppi che nello sviluppo di una produzione energetica decentrata e diffusa vedono sfumare quote di potere e di ricchezza personale. Una centrale nucleare è affare per pochi, 10.000 impianti solari diffondono nel territorio non solo occupazione. Il rendimento economico dei soldi investiti in ricerca è più o meno verificato per tutti i settori e, infatti, già lo sviluppo di quote di mercato ha portato ad una serie continua di nuove proposte anche nel solare e ad una rapida evoluzione delle tecnologie. Che a te faccia paura il mal di schiena è assolutamente lecito, quello però che fai tu e Odisseo è la stessa cosa che fanno alcuni pensionati quando osservano gli operai che lavorano. Cominciano a dire "no cossì", "a no l'è bon da niente", e "s'el continua così el tira sera senza finire", "q'el tacon 'l dura miga". Stanno sopra la buca e criticano senza aiutare. Ormai vedono la fine della loro vita e sono invidiosi di quelli che ancora si danno da fare.
    Io credo che impegnarsi a fondo per spostare i rami serva anche a darsi una speranza per il futuro mio e delle generazioni future.
     
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  4. fabiomas
     
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    CITAZIONE (BrightingEyes @ 3/12/2006, 12:27)
    Sul fatto che potrebbe essere realizzata col nuke... io sarei d'accordissimo, ma non ho ancora capito quale versione sia vera: c'è carburante per 20.000 anni o per 40? Il costo è in diminuzione o in crescita? E resta comunque il grosso problema dell'accettazione da parte della gente che potrebbe essere superata solo da una decisa azione politica che temo sia molto difficile per ora in Italia. Certo depressione e blackout potrebbero stimolare molti, ma non me li augurerei. :P

    La produzione del 2005 ha soddisfatto solo il 60% della domanda,il prezzo spot dell'ossido di uranio è passato da 6 a 63$ alla libbra nel giro di 6 anni.
    Questi sono i dati certi,che si possono trovare su qualsiasi documento che tratti l'argomento.
    Le stime che sono state fatte in passato si sono rivelate poco corrette,basta andarsi a vedere le proiezioni fatte negli anni scorsi sul prezzo della materia prima.
    Quello che la maggior parte dei sostenitori del nucleare non capisce è che si può utilizzare solo una piccola parte dell'Uranio che esiste in natura,cioè quello che ha una concentrazione tale da rendere tutto il ciclo di produzione energeticamente sostenibile (EROEI>1).
    ma d'altra parte secondo te è un caso che il nucleare soddisfi solo il 6% del fabbisogno mondiale di energia nonostante i 40 anni e passa di ricerca e tutti gli investimenti fatti?
     
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  5. tersite1
     
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    Caro Fabiomas
    QUOTE
    Detto questo ripeto per l'ennesima volta che purtoppo non ci sono alternative,nel medio e lungo periodo,alle rinnovabili,è questione di numeri non di simpatie.

    Concordo nel fatto che siamo in un mare di liquame dal quale sarà difficile uscire.
    Se la fusione non sfonda sarà dura.
    La fissione potrebbe durare parecchio di più di quanto dicano le tue fonti, ma è certo che non durerà in eterno.
    Ma anche le rinnovabili hanno dei limiti:
    La superficie terrestre è limitata, le zone utilizzabili ancora di più.
    Tu, io abbiamo a disposizione di territorio italiano meno di un campo di calcio.
    Su questo campo prima ci devi mangiare, abitare e muoverti, dopo ci seminerai la colza.
    E sono proprio i conti che ti dicono che quel che ci rimane a disposizione per fonti energetiche alternative è molto poco.
    Bisogna prenderne atto.
    QUOTE
    Quello che la maggior parte dei sostenitori del nucleare non capisce è che si può utilizzare solo una piccola parte dell'Uranio che esiste in natura

    Giusto, solo che c'è una speranza di utilizzare l'uranio naturale in modo completo e anche altri attinidi. Mi piacerebbe che questa speranza godesse della stessa considerazione del FV, che non dimentichiamo è più vecchio del nucleare eppure copre una percentuale molto inferiore di energia prodotta.


    X snap
    I simpatici vecchietti che criticano i prodi lavoratori comunali a volte hanno anche ragione.
    Ti potrebbe sembrare strano, ma anche loro sono stati giovani, pieni di entusiasmo e di idee; convinti che "chi cerca trova" oppure che "volere è potere", ma dopo una vita spesa a cercare nei posti sbagliati o volere cose impossibili sono diventati di borbottoni, senza illusioni.
    Personalmente se vedo un tronco da 3 quintali sulla strada (anche perchè l'esperienza mi consente di fare un rapido calcolo) non ci provo nemmeno a spostarlo, al massimo vado a cercare una motosega.



    Ciao
    Tersite
     
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  6. fabiomas
     
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    CITAZIONE (tersite1 @ 3/12/2006, 20:22)
    Caro Fabiomas
    CITAZIONE
    Detto questo ripeto per l'ennesima volta che purtoppo non ci sono alternative,nel medio e lungo periodo,alle rinnovabili,è questione di numeri non di simpatie.

    Concordo nel fatto che siamo in un mare di liquame dal quale sarà difficile uscire.
    Se la fusione non sfonda sarà dura.
    La fissione potrebbe durare parecchio di più di quanto dicano le tue fonti, ma è certo che non durerà in eterno.
    Ma anche le rinnovabili hanno dei limiti:
    La superficie terrestre è limitata, le zone utilizzabili ancora di più.
    Tu, io abbiamo a disposizione di territorio italiano meno di un campo di calcio.
    Su questo campo prima ci devi mangiare, abitare e muoverti, dopo ci seminerai la colza.
    E sono proprio i conti che ti dicono che quel che ci rimane a disposizione per fonti energetiche alternative è molto poco.
    Bisogna prenderne atto.
    CITAZIONE
    Quello che la maggior parte dei sostenitori del nucleare non capisce è che si può utilizzare solo una piccola parte dell'Uranio che esiste in natura

    Giusto, solo che c'è una speranza di utilizzare l'uranio naturale in modo completo e anche altri attinidi. Mi piacerebbe che questa speranza godesse della stessa considerazione del FV, che non dimentichiamo è più vecchio del nucleare eppure copre una percentuale molto inferiore di energia prodotta.


    Tersite

    Se riesci a trovare un documento che dia notizie positive sulle miniere di uranio segnalamelo,mi farebbe piacere.
    Il problema è che più leggo su questioni energetiche e più mi viene da mettermi le mani nei capelli.....
    Per fortuna di spazio in Italia ce ne è a sufficienza per le rinnovabili,il problema è che anche volendoli comprare non ci sono i pannelli fotovoltaici per coprire tutti i tetti,poi bisogna ricordarsi che le automobili hanno bisogno di carburanti liquidi non di elettricità (e naturalmente di macchine elettriche ancora non se ne vedono molte in giro).
    Per capirci,coprendo i tetti e le pareti esposte a sud degli edifici esistenti,si potrebbe soddisfare quasi tutto il fabbisogno di energia elettrica italiano,certo bisognerebbe pensare a sistemi di accumulo efficiente....ma questo è un altro problema,poi ci sono tutti i terreni non coltivabili.....
    Non parliamo di colza,perchè se ci si informa meglio sui vari problemi che dovremmo affrontare in futuro c'è anche quello della perdita (sia verticale che orizzontale) di terreno fertile,e sarà dura mantenere una buona produzione alimentare se incominceranno a scarseggiare petrolio e metano......figurarsi coltivazioni non alimentari.
    Ti voglio ricordare che non c'è paragone tra i soldi che sono stati destinati alla ricerca sul nucleare e quelli destinati al solare,e non è colpa mia se chi lavora nel settore si aspetta i primi reattori di quarta generazione fra quasi 30 anni!!!!!!!
     
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  7. snapdozier
     
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    CITAZIONE (tersite1 @ 3/12/2006, 20:22)
    X snap
    I simpatici vecchietti che criticano i prodi lavoratori comunali a volte hanno anche ragione.
    Ti potrebbe sembrare strano, ma anche loro sono stati giovani, pieni di entusiasmo e di idee; convinti che "chi cerca trova" oppure che "volere è potere", ma dopo una vita spesa a cercare nei posti sbagliati o volere cose impossibili sono diventati di borbottoni, senza illusioni.
    Personalmente se vedo un tronco da 3 quintali sulla strada (anche perchè l'esperienza mi consente di fare un rapido calcolo) non ci provo nemmeno a spostarlo, al massimo vado a cercare una motosega.



    Ciao
    Tersite

    Io cerco una leva con cui alzarlo. Dopo una vita di ricerca e di esperienza so che la tenacia spesso riesce a smuovere anche le cose più impensabili.
    Mio padre ha 83 anni e ieri ha spostato il tronco di una robinia lungo 4 mt. e pesante circa 180 kg.. Io quel tronco non riuscivo ad alzarlo. Lui ha preso i rami tagliati e con una corda lo ha fatto scorrere. Ha superato anche 2 mt. di dislivello da solo.
    Avrebbe potuto tagliarlo con la motosega, ma ha calcolato che può farlo diventare una serie di tavole per sostituire quelle che ci sono sul ponticello che attraversa la roggia che scorre in mezzo al prato. Lui è un appassionato dell'autoproduzione ed è un inconsapevole decrescitore.
    Di fronte ai giovani si entra in competizione. Io non voglio essere più vecchio del mio papà.
     
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  8. Wechselstrom
     
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    CITAZIONE (tersite1 @ 3/12/2006, 20:22)
    FV, che non dimentichiamo è più vecchio del nucleare eppure copre una percentuale molto inferiore di energia prodotta.

    Non metto in dubbio che l'effetto fotovoltaico è stato scoperto nel 1839, però la comprensione teorica consolidata del fenomeno e le prime "decenti" applicazioni si ebbero attorno al 1950.
    Ciao
     
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  9. tersite1
     
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    Caro Wechselstrom
    QUOTE
    Non metto in dubbio che l'effetto fotovoltaico è stato scoperto nel 1839, però la comprensione teorica consolidata del fenomeno e le prime "decenti" applicazioni si ebbero attorno al 1950.

    Giusta osservazione, la comprensione teorica del fenomeno valse a Einstein il nobel, (la pubblicazione del lavoro è del 1905).
    Dopo un secolo la tecnologia, utilissima in determinate applicazioni, non è ancora in grado di dare un contributo apprezzabile al problema energetico.

    Più o meno quel che è successo con il nucleare, solo che le percentuali sono più significative.

    Per fabiomas
    QUOTE
    Per capirci,coprendo i tetti e le pareti esposte a sud degli edifici esistenti,si potrebbe soddisfare quasi tutto il fabbisogno di energia elettrica italiano,

    Non ho ambizioni di fare conti sul totale dei tetti italiani, ho fatto però un calcolo sul tetto di casa mia.
    Piccolo condominio da 10 unità abitative:
    -Falda sud del tetto 18x12=216 m2
    -Parete esposta a sud 18x12=216 meno porte finestre (64 m2), meno ombreggiatura balconi (difficile da stabilire perchè d'estate a mezzogiorno l'ombreggiatura è pressochè totale, mentre d'inverno le cose vanno meglio) diciamo 70 m2
    -totale superficie attiva 298m2 arrotondiamo a 300.
    Prendiamo per buono il modulo da 180Wp al m2.
    Consideriamo che dalle MIE parti l'impianto produce ai valori di punta per 1000 ore anno (non è colpa mia)
    Totale produzione= 180X300X1000=54000Kwh
    Più o meno il consumo annuale di 10 nuclei familiari e relativi consumi condominiali.
    Quindi fasciare di silicio la mia casa serve a produrre l'energia elettrica per uso domestico. Il tuo "quasi tutto" lascia fuori il fabbisogno industriale.
    Non entro nel merito del fatto che tali valori dovrebbero essere perlomeno dimezzati per avere una disponibilità a richiesta di tale energia.


    Naturalmente ci sono case messe meglio, ma anche molte altre peggio.
    L'amico snap e parecchi altri forumisti vivono in un ambienti da favola, sono felice per loro, ma le soluzioni per essere valide devono servire anche agli altri 56 milioni di italiani.

    Ciao
    Tersite
     
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  10. fabiomas
     
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    Ciao Tersite,
    il calcolo lo ha fatto qualche hanno fa l'IEA.
    Altre fonti confermano il dato.
    Per fortuna lo spazio c'è,certo se tutti si mettono a fare le vacanze di capodanno alle Maldive o si comprano automobili da 2 tonnellate i problemi si fanno difficili.

    Per quanto riguarda la critica al fotovoltaico dal punto di vista energetico è molto ingiusta,alcuni studi recenti indicano che l'EROEI del pv sia maggiore rispetto a quello del nucleare,purtoppo ancora non ci sono tecnologie per rendere la produzione automatica.


    Se facciamo un'analisi dal punto di vista energetico non c'è paragone,specialmente se guardiamo al futuro (ossido di uranio sempre più costoso,sempre dal punto di vista energetico)
     
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  11. snapdozier
     
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    Zapatero ha annunciato che entro il 2014 saranno chiuse le 8 centrali nucleari spagnole.
    "Porteremo avanti una nuova politica energetica, perché l'opzione consiste in fonti rinnovabili e pulite, in risparmio energetico ed efficienza." La Spagna ha già raggiunto il 16,5% del fabbisogno elettrico con energia rinnovabile.
    Questo articolo di Coiante sullo stato della ricerca dovrebbe tranquillizzare anche Tersite. Da quando il FV è diventato interessante a livello economico si sono mossi anche gli investimenti sulla ricerca. C'è chi guarda al passato e chi cerca nuovi orizzonti. La superficie per coprire il fabbisogno elettrico italiano con l'attuale tecnologia del FV è comunque l'1% del territorio o il 19% dei terreni non sfruttabili.
     
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  12. tersite1
     
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    Caro snap
    QUOTE
    La superficie per coprire il fabbisogno elettrico italiano con l'attuale tecnologia del FV è comunque l'1% del territorio o il 19% dei terreni non sfruttabili.

    Per far quadrare tuoi conti bisogna supporre che l'1% di superficie italiana sia di superficie attiva FV.
    Sei del ramo ed allora dovresti anche calcolare che fra una schiera e l'altra occorre uno spazio per evitare ombreggiature.
    Se il campo FV è grande occorre anche prevedere spazi, fra un blocco e l'altro, per il passaggio di mezzi pesanti per manutenzione e interventi vari; più, naturalmente spazi per le apparecchiature di trasformazione e distribuzione.
    Direi che sarebbe una buona stima triplicare il valore di partenza.
    Se si vuole avere un'offerta flessibile bisogna accumulare quando va bene e distribuire negli altri casi, la perdita potrebbe essere del 50%, il valore di partenza viene sestuplicato.
    Naturalmente non ho tenuto conto degli spazi necessari per i sistemi di accumulo, tanto non sappiamo ancora come fare.
    Altrettanto naturalmente non ho pensato in quali discariche verranno confinati tremila Km2 di rottami, quando dopo trent'anni andranno in pensione.

    E abbiamo tappato il buco del''energia elettrica, che come ben sai rappresenta circa il 30% del problema energetico.

    Ciao
    Tersite

     
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  13. snapdozier
     
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    CITAZIONE (tersite1 @ 4/12/2006, 12:10)
    Caro snap
    CITAZIONE
    La superficie per coprire il fabbisogno elettrico italiano con l'attuale tecnologia del FV è comunque l'1% del territorio o il 19% dei terreni non sfruttabili.

    Per far quadrare tuoi conti bisogna supporre che l'1% di superficie italiana sia di superficie attiva FV.
    Sei del ramo ed allora dovresti anche calcolare che fra una schiera e l'altra occorre uno spazio per evitare ombreggiature.
    Se il campo FV è grande occorre anche prevedere spazi, fra un blocco e l'altro, per il passaggio di mezzi pesanti per manutenzione e interventi vari; più, naturalmente spazi per le apparecchiature di trasformazione e distribuzione.
    Direi che sarebbe una buona stima triplicare il valore di partenza.
    Se si vuole avere un'offerta flessibile bisogna accumulare quando va bene e distribuire negli altri casi, la perdita potrebbe essere del 50%, il valore di partenza viene sestuplicato.
    Naturalmente non ho tenuto conto degli spazi necessari per i sistemi di accumulo, tanto non sappiamo ancora come fare.
    Altrettanto naturalmente non ho pensato in quali discariche verranno confinati tremila Km2 di rottami, quando dopo trent'anni andranno in pensione.

    E abbiamo tappato il buco del''energia elettrica, che come ben sai rappresenta circa il 30% del problema energetico.

    Ciao
    Tersite

    Ti ho allegato un articolo dove ci sono già celle con efficienza del 30%. Quindi la superficie va ridotta ad un terzo. Poi, l'ho già detto più volte, cercare la soluzione del 100% con un'unica fonte è fuorviante. La partecipazione di eolico, idroelettrico, geotermia, biomasse ecc. riduce significativamente e ulteriormente, il territorio necessario. Le coperture delle case sono un buon inizio. Pensa se le nuove costruzioni avessero il tetto orientato a sud con pendenza 33° per l'80% e 60° per il restante 20% con i camini a filo lato nord. Potresti coprire fabbisogno elettrico e termico.
    Se il futuro sarà FER, e non credo ci sia un altro futuro, gli sforzi devono andare da quella parte. Un rendimento ad isola è comunque del 65% tenendo conto anche della ricarica delle batterie, ma i sistemi di accumulo devono ancora migliorare e molto.
     
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  14. BrightingEyes
     
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    CITAZIONE (tersite1 @ 4/12/2006, 12:10)
    Caro snap
    CITAZIONE
    La superficie per coprire il fabbisogno elettrico italiano con l'attuale tecnologia del FV è comunque l'1% del territorio o il 19% dei terreni non sfruttabili.

    Per far quadrare tuoi conti bisogna supporre che l'1% di superficie italiana sia di superficie attiva FV....

    Vi state scannando su cifre del tutto irreali. Che diamine di significato ha analizzare cosa serve di spazi per coprire il 100% della produzione che si sa perfettamente non sarà mai coperto al 100% da una sola fonte???

    Se il FV arriverà a coprire il 30% (dicesi TRENTA PER CENTO) del consumo energetico nazionale nei prossimi 20 anni non ci sarà nessun fattore (non il costo, non il rendimento, non gli spazi occupati, non l'accumulo necessario) in grado di arrestarne la diffusione.
    Una produzione che copra il 30% dei consumi italiana presuppone una produzione mondiale di pannelli FV enormemente superiore all'attuale, con volumi e concorrenza enormemente lontani dallo stato attuale. Vuol dire un mercato che si "informatizza", vuol dire che i costi si avvicineranno inarrestabilmente al costo minimo di produzione. Le tecnologie sono ampiamente alla portata dei paesi in sviluppo.
    I CIS (senza silicio cioè) hanno un limite teorico ATTUALE di 0,5 $/ wp. Basso vero? Si, ma parliamo di costi attuali in EuroUSlandia. Quale sarà il limite minimo quando (non se! QUANDO) i cinesi e gli indiani inizieranno a produrli pure loro? Il business a livello mondiale è tale che definirlo gigantesco è molto riduttivo. Al di sotto di una certa soglia la particolarità devastante del FV è che diventa interessante per TUTTI. Privati compresi.
    Noi continuiamo a disquisire su aspetti marginali e rischiamo di trovarci impreparati quando le cose inizieranno a correre.
    Quando i carburanti scarseggeranno si faranno due conti e ci si accorgerà che è ENORMEMENTE più vantaggioso usare l'idrogeno al doppio scopo di accumulare l'energia delle FER e sostituire i carburanti. I biocarburanti avranno il loro spazio, certo, ma l'ipotesi che l'intera produzione agricola si trasformi in biomassa per carburanti è assurda e sopratutto del tutto superflua.
    L'energia prodotta dal FV è già oggi estremamente vantaggiosa e solo il basso costo delle fonti tradizionali ne ha rallentato lo sviluppo. Ma le cose stanno cambiando ORA. Per chi vuole vederle certo.

    Non credo di dover dimostrare la mia avversione verso le visioni utopico-decrescitorie, ma non si può nemmeno chiudere gli occhi di fronte all'evidenza contando sulla rassicurante tranquillità di certe cifre "battagliane" che rischiano di offuscare la visione.
    Che i pannelli FV non siano convenienti nemmeno se fossero gratis sarà pure dimostrabile, conti alla mano, in maniera scientifica.
    Peccato che non è vero. :P



     
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  15. Wechselstrom
     
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    CITAZIONE (tersite1 @ 4/12/2006, 09:47)
    la comprensione teorica del fenomeno valse a Einstein il Nobel, (la pubblicazione del lavoro è del 1905).

    Quel che tu dici rispecchia ciò che sta scritto su Wikipedia, in italiano, che secondo me non è del tutto corretto. Per quanto ne so io, Einstein lavorò all'effetto fotoelettrico esterno (dove si ha emissione di elettroni dal materiale → fotoemissione elettronica). Invece l'effetto fotovoltaico (generazione coppie e--lacuna in un semiconduttore sottoposto ad un opportuno fascio di fotoni) è un sottocaso della grande famiglia degli "effetti fotoelettrici".
    La classificazione che mi han insegnato è
    _________________
    |Effetti fotoelettrici|
    |.... esterni
    |.......... fotoemissione
    |.......... fotoionizzazione
    |.... interni
    |.......... fotoconduzione
    |.......... fotovoltaico

    Comunque, io volevo soltanto porre l'attenzione sul fatto che - a mio parere - per una valida comprensione dell'effetto fotovoltaico prima è necessaria la comprensione dei semiconduttori e giunzioni. Fatti avvenuti durante gli anni '40.
    Ciao ;)

    Edited by Wechselstrom - 4/12/2006, 13:03
     
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98 replies since 29/11/2006, 18:26   3470 views
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