PV AI FRUTTI DI BOSCO HOME MADE

Provateci ...

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  1. j3n4
     
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    hehehe ciao kekko...
    lo sapevo che se scrivevo anche solo una parola qui non potevi resistere...

    In pratica lo sapevo che kekko stava studiando sta cosa e stava per esplodere! Lo doveva dire perforza a qualcuno! :D

    Me lo ha raccontato perifino a me che non ci capisco un cavolo! :D

    Cmq a parte gli scherzi... la domanda che ho fatto non è detta a caso ma visto che kekko ha aggiunto ulteriori dettagli e che ormai la pulce nell'orecchio me l'ha messa aggiungo una domanda alla domanda ed azzardo un ipotesi:

    Perchè cuocere a 500°? A cosa serve?
    Secondo voi è possibile usare del plexyglass?

    Mettiamo che prepariamo il pannello con del comune vetro... a cose fatte (se non sono necessarie cotture così elevate), poi sul lato conduttivo ci mettiamo il plexyglass che andremo a pretrattare.

    Come rendere il plexyglass conduttivo? Una prova che si potrebbe fare è quella di grattare del carboncino (quello delle batterie), per ottenere della polvere molto fina.
    Scaldando la polvere (parecchio), si potrebbe poi lasciarla cadere sul plexyglass e stenderla rapidamente con una lamina.
    Cosa dovrebbe avvenire? I granelli sottilissimi dovrebbero sciogliere lo strato superire di plexyglass e penetrare in esso di qualche nano, mentre stendiamo la polvere formerà così uno strato che si attacca alla superficie del plexyglass...
    Questa è solo un ipotesi ma a lavoro ultimato se solleviamo la piastra di plexyglas e la sbattiamo di lato cadranno solo i granelli che non si sono attaccati e ci dovrebbe apparire leggermente imbrunita.
    Si potrà vedere attraverso ma lo strato di grafite dovrebbe essere in grado di condurre!

    Io ho sia il plexyglass che la grafite e potrei fare una prova di questo tipo, ma se funzionasse bisgonerebbe escogitare un sistema per evitare la cottura a 500° altrimenti si scioglierebbe...

    L'ho buttata lì... mi è venuto in mente ieri notte mentre leggevo rapidamente questo post... chissà? Magari esce fuori veramente un sistema casalingo :D

    Saluti
    j3n4
     
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  2. kekko.alchemi
     
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    Salve a tutti
    Si potrebbe funzionare, il problema è che nella parte superiore del vetro bisogna mettere un metallo che abbia potenziale negativo, come lo zinco, l'alluminio...
    E sull'altro uno che abbia potenziale positivo, altrimenti non ci sarà un gran passaggio di corrente! E' un po' come una pila, infatti anche li si usano metalli cono potenziali opposti, come le famose pile zinco-carbone!

    Il carbonio, o grafite, si potrebbe utilizzare al posto del platino, ed evitare così quella cottura! Bella idea j3n4, visto che per far funzionare il pannello, e "catalizzare" la reazione si può usare sia carbonio che platino, ma sull'elettrodo inferiore!

    Saluti a tutti da kekko, e continuiamo con gli esperimenti
     
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  3. j3n4
     
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    CITAZIONE (kekko.alchemi @ 10/2/2007, 13:53)
    Salve a tutti
    Si potrebbe funzionare, il problema è che nella parte superiore del vetro bisogna mettere un metallo che abbia potenziale negativo, come lo zinco, l'alluminio...
    E sull'altro uno che abbia potenziale positivo, altrimenti non ci sarà un gran passaggio di corrente! E' un po' come una pila, infatti anche li si usano metalli cono potenziali opposti, come le famose pile zinco-carbone!

    Il carbonio, o grafite, si potrebbe utilizzare al posto del platino, ed evitare così quella cottura! Bella idea j3n4, visto che per far funzionare il pannello, e "catalizzare" la reazione si può usare sia carbonio che platino, ma sull'elettrodo inferiore!

    Saluti a tutti da kekko, e continuiamo con gli esperimenti

    Ummm... si ok ho detto grafite ma... io penso che si possa fare con tutti e due.
    Polvere di zinco (tramite della carta vetrata fina), una bella scaldata e via sopra il plexyglass... tutto sta a vedere se questa idea funziona.
    Avremmo fatto una specie di vetro conduttivo, sia con lo zinco per il lato superiore che con la grafite per il lato posteriore... che altro manca?

    Sai che ti dico? Ho sia zinco che grafite... mi cimento e vi faccio sapere.


    Saluti
    j3n4
     
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  4. Lucent2k1
     
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    Che bravi ragazzi ... così intendevo lo spirito di gruppo da forum che desideravo! ;)

    Abbiamo aggiunto qualche nuovo tassello interessante al NOSTRO progetto PV-chimico casalingo (IL PLATINO SULL'ULTIMO ELETTRODO FATTIBILE senza usare vetrini ITO o altri sistemi costosi, tra l'altro i fornetti per cuocere la ceramica si vendono nei negozi specializzati 'Colori fai-da-te o super-ferramenta', lavorano fino a 900-1000°C e sono anche regolabili in temperatura (vanno benissimo a 500°C o 300°C), consumicchiano in corrente però (circa 3 KWh).

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    Per rispondere a 'j3n4' circa il vetro piuttosto che qualcos'altro:

    - PRIMO PROBLEMA: rendere la cella fotovoltaica stabile sia meccanicamente che nel tempo (e qui serve necessariamente la cottura almeno a 250-300°C ) e il vetro è il miglior compromesso.
    Ricordatevi che dentro ci andremo a mettere del liquido, a meno di usare del materiale pastoso o gelatinoso.
    Ma per evitare la presenza di ossigeno al suo interno, pena il deterioramento precoce del materiale chimico organico, saremo vincolati alla soluzione liquida, a meno di non usare il colorante al mirtillo (organico).

    Qualche mese fa stavo provando sia la CARTA DA FORNO e sia la CARTA DA LUCIDO, che è perfettamente trasparente alle UV (vedi http://www.texsoft.it/index.php?c=electron...bromografo&l=it)
    Mettendoli in cottura a circa 220°C si deteriorano ingiallendosi e rovinandosi (non vi dico la carta da lucido brucia quasi subito), quindi niente da fare per lo strato di TiO2 su di essi.
    Questi materiali sono ottimi da usarsi in stampanti di tipo laser per realizzare seriegrafie pubblicitarie puntinate anche a colori da mettere sul prospetto del pannello fotovoltaico, tra un primo vetro normale e il vetro-elettrodo conduttivo.

    - ALTRO PROBLEMA: essere certi che il materiale che si usa sia trasparente alle UV (il TiO2 reagisce agli ultra violetti) e possibilmente anche agli infrarossi, dovete comunque provare ad usare il plexiglass di tipo trasparente e non quello acidato (che già filtra la luce del visibile).
    CONDIZIONE NECESSARIA MA NON SUFFICIENTE: consiglio di fare un BANALE TEST casalingo di questo tipo, mettere il plexiglass tra una SONDINA PER ANTIFURTO AD INFRAROSSO (quelle a 12VoltCC per intenderci) e il nostro corpo, prima si deve far stabilizzare la sondina a temperatura ambiente, a riposo, senza farli vedere nulla di caldo (o luce solare), poi ci si avvicina cercando di farsi vedere al sensore, se scatta e si accende il led spia rosso allora il materiale interposto, in questo caso il plexiglass, potrebbe andare (non è detto che vada anche per gli UV, ma stiamo parlando di frequenze abbastanza simili-nanometriche). Ti potrai anche rendere conto che talvolta ti vede e talvolta no a seconda della distanza o dell'angolo di esposizione e questo significa che filtra/attenua nell'infrarosso.

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    Per kekko.alchemi

    Ho provato a spalmare della Pasta Fissan Confezione Blu (concentrata di ossido di zinco) su di una lampadina a filamento trasparente da 100W e ho provato col tester a verificare la d.d.p. (la tensione) tra 2 punti fissi, effettivamente a lampadina accesa c'era una d.d.p. maggiore seppur minima, ma in alternata non in continua. Questo significa che probabilmente reagisce alla luce o al calore, anche se dopo un po' comincia a sciogliersi ... imbrattando tutto. Considerate che la Pasta Fissan contiene altri eccipienti ed emollienti che ne rendono impura la composizione di ZnO.
    Provate a fare voi qualche prova di questo tipo con i materiali puri e avrete delle certezze sulla loro giusta applicazione.

    Alla prox

    P.S.
    Io il prototipo non l'ho ancora realizzato, ma l'ho visto già fatto in un azienda con spreco di costi e risorse, senza una necessaria ingegnerizzazione o industralizzazione del prototipo.
    Sarà mia cura a breve cercare di recuperare l'ultimo elemento che mi manca 'la iodide' (I)- e (I3)- e farne uno a costi minimi per pura soddisfazione personale. Ogni buona idea per questo sarà apprezzata e resa pubblica per la soddisfazione di Voi tutti 'sperimentatori d'Italia'.

    Aggiungo che non sarà così facile mettere del materiale conduttivo sul plexiglass ...
     
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  5. j3n4
     
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    Ciao, ammesso che si possa usare il plaxyglass per questo tipo di utilizzo con kekko abbiamo fatto qualche prova ed è emerso quanto segue:

    Il metodo meno costoso e più facile per fare il lato posteriore conduttivo del pannello è quello di prendere la custodia di un CD graffiarla dolcemente con della carta vetrata e poi colorare sopra con una bella matita per muratore, (Spingete bene mentre colorate).
    Il riusultato è una patina compatta e molto scura, altamente conduttiva e in grado di lasciar passare gli infrarossi (prova effettuata l'altro ieri notte col telecomando del televisore).

    Per quanto riguarda il lato frontale kekko ha provato con dei fili di (zinco? ferro? non ricordo), ma io sono convinto che si potrebbe tranquillamente appiccicare uno strato di zinco in polvre stendendo sopra della triellina... ma molto dolcemente altrimenti si squaglia tutto.
    E' una prova ancora da fare quindi non ci sperate troppo vi farò sapere.

    Rimane da capire come attaccare lo strato di ossido sul plexyglass senza mandare tutto a 300° perchè dubito che la plastica ne esca viva a quelle temperature.

    Salutoni
    j3n4


    P.S. Ma perchè la lastra posteriore deve essere trasparente? Io avevo pensato di mettere fuori dal pannello (lato posteriore), un foglio di alluminio per riflettere la luce e prenderla anche al ritorno ma se il pannello è tipo un diodo ho qualche dubbio sul funzionamento... Ma visto che il senso dei diodi non è orientato potrebbe anche funzionare no?

    Edited by j3n4 - 13/2/2007, 08:21
     
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  6. j3n4
     
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    Oooopps! Mi è appena venuta un idea! :)

    Ho una stampantaccia laser da qualche parte... si potrebbe tentare una soluzione! Ossia:

    Sostituire il toner della stampante prima con della polvere di zinco e provare a stamparlo su carta da lucido e sostituirlo poi con dell'ossido di zinco o TiO2...
    Se la carta da lucido resiste a 2 passaggi nella stampante resta solo il problema di vedere se il materiale che vogliamo usare si appiccica sul drum senza distruggerlo... in questo modo avremmo risparmiato sul vetro e sulla cottura a 300°C poichè il foglio tocca il drum solo per un istante e la cottura del materiale avverrebbe quindi attorno al drum!

    Saluti
    j3n4
     
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  7. pinetree
     
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    CITAZIONE (j3n4 @ 13/2/2007, 08:56)
    Oooopps! Mi è appena venuta un idea! :)

    Ho una stampantaccia laser da qualche parte... si potrebbe tentare una soluzione! Ossia:

    Sostituire il toner della stampante prima con della polvere di zinco e provare a stamparlo su carta da lucido e sostituirlo poi con dell'ossido di zinco o TiO2...
    Se la carta da lucido resiste a 2 passaggi nella stampante resta solo il problema di vedere se il materiale che vogliamo usare si appiccica sul drum senza distruggerlo... in questo modo avremmo risparmiato sul vetro e sulla cottura a 300°C poichè il foglio tocca il drum solo per un istante e la cottura del materiale avverrebbe quindi attorno al drum!

    Saluti
    j3n4

    Rischi, un mio dipendente mi ha rovinato una stampante laser Epson 6200 perchè l'ho ha caricato non con il solito toner clone, ma con un toner diverso che aveva già in casa.

    Non è riuscito a ripararla neanche comprando un toner originale. (e un perito elettronico ed esperto).
     
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  8. j3n4
     
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    Beh ho detto infatti che avrei usato una stampantaccia da sacrificare per questo esperimento, l'importante è che l'unico rischio sia che al massimo si rompa.... sarebbe peggio se mi scoppiasse in faccia no? :D

    Il vero problema a mio avviso è che la polvere non riesca ad attaccarsi sul drum o peggio che lo graffi e basta...

    Cmq se hai rotto la stampante con un toner non originale ciò è davvero molto strano... non lo escludo ma forse il tuo dipendente deve aver forzato un pochino mentre lo inseriva o chissà cosa... anche perchè gli attacchi sono diversi da stampante a stampante.

    Saluti
    j3n4
     
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  9. minmax78
     
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    domandina ot per kekko, in riferimento alla soluzione di platino (5mg 45€) mi diresti il nome della marca? sai se lo strato è uniforme? vorrei usarlo per realizzare degli elettrodi per elettrolisi, pensi sia possibile?

    p.s.: dimenticavo, se vi può interessare sto facendo delle prove per ottenere vetro conduttivo (per altri scopi però) smerigliando dei vetri per microscopio , poi passandoci una matita sopra, per cuocere il tutto con la fiamma dei fornelli (ci fondevo le provette)
     
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  10. j3n4
     
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    CITAZIONE (minmax78 @ 13/2/2007, 10:14)
    domandina ot per kekko, in riferimento alla soluzione di platino (5mg 45€) mi diresti il nome della marca? sai se lo strato è uniforme? vorrei usarlo per realizzare degli elettrodi per elettrolisi, pensi sia possibile?

    p.s.: dimenticavo, se vi può interessare sto facendo delle prove per ottenere vetro conduttivo (per altri scopi però) smerigliando dei vetri per microscopio , poi passandoci una matita sopra, per cuocere il tutto con la fiamma dei fornelli (ci fondevo le provette)

    Ciao, il problema per l'elettrolisi è l'amperaggio... nel senso che la patina (secondo me), la rompi dopo pochi secondi... essendo troppo sottile surriscalderebbe quasi subito e in pochi istanti pufff! Hai una bella fumata costosa.

    Secondo me tanto vale comprare due fogliettini di platino e usarli su una lastrina di rame, ti basterebbe spruzzare del isolante sul lato rame e lasciare scoperto il lato di platino... dovrebbe scaladare un bel pò anche così ma di sicuro regge.

    Saluti
    j3n4

     
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  11. Lucent2k1
     
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    Rispondo subito a j3n4: ok l'ultimo strato può anche essere non trasparente, vuol dire che la luce diffusa sarà inferiore come pure l'efficienza, ma poco male non stiamo progettando di risolvere un prodotto da record.

    Premetto che l'idea della stampante laser mi era venuta tempo fa quando lessi quest'articolo
    http://oemagazine.com/fromTheMagazine/apr05/feature.html ,
    in cui si spiega i diversi metodi per imprimere uno strato conduttivo al PET a livello microscopico.
    < In the first method, we feed the PET substrate into a standard laser jet printer to print a negative image of the desired circuit in styrene carbon-block ink (standard printer ink). The nanotubes are extremely durable...>

    Ma quale PET direte voi quello delle bottiglie plastiche? Si e no. Si come materiale in particolare i fogli acetati (o Ethyl Vinyl Acetate = EVA) che resistono alle macchine fotocopiatrici (fogli formato A4 ad esempio). Ma fate attenzione tutti quelli che si vendono da noi in giro filtrano le UV.
    PET più costosi ma con queste caratteristiche (trasparenti agli UV) guarda caso si costruiscono per le catene di produzione di wafer al silicio per fare nuovi layers di supporto e sono sottilissimi con collanti addirittura che si incollano proprio con le UV.

    Guardate sui link:
    http://en.wikipedia.org/wiki/Ethylene-Vinyl_Acetate
    e ... ma adesso non mi sta rifunzionando ... una azienda californiana che produce integrati e materiali per chips a wafers http://www.semiconductortapes.com/products...indingtape.html

    Comunque sarebbe il massimo produrre i PV a fotocopie!

    Per rispondere a minmax78: penso che possa andare, magari creando uno strato più spesso di platino.

     
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  12. Lucent2k1
     
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    Comunque scusate il problema lo stiamo affrontando dal lato sbagliato.

    RICAPITOLIAMO

    Il materiale che sicuramente useremo per il progetto è il biossido di titanio (TiO2) col colorante organico (il mirtillo o more o frutta di bosco). Già così abbiamo del materiale che reagisce alla luce solare nella banda delle frequenze degli Ultra Violetti (UV). Per depositare questo materiale dovremmo farlo a temperatura ambiente mediante alcool, ma poi successivamente per renderlo stabile e compatto (addirittura si parla di 20 nanometri di spessore) lo si dovrà cuocere almeno a 250-300°C per qualche ora.
    Da questo si deduce l'uso di un materiale di supporto resistente alle alte temperature, come il vetro necessariamente però conduttivo per far in modo che gli elettroni si possano muovere e quando si parla di un movimento di elettroni si parla di elettricità. Questo può solo avvenire solo su materiali conduttori non isolanti (elettricamente).

    Invece se usassimo altri materiali che reagiscono alla luce solare anche a temperature ambiente può essere utilizzato l'acetato (EVA) o altro. Ma dovremo fare delle misure di stabilità e durata oltre di resa.
     
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  13. j3n4
     
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    Allora, sicuramente il metodo da te descritto non è sbaglato, anzi dal punto di vista tecnico si potrebbe definire "Classico".
    Ma il tuo scopo era quello di ottenere dei pannelli fotovoltaici a basso costo in maniera casalinga, per questo motivo ti chiedo dove posso reperire il TiO2, se è difficile tanto vale usare ossido di zinco che è facilmente reperibile e ti spiego perchè:

    Basta comprare una batteria zinco carbone e hai direttamente sia il carbone per la facciata posteriore che lo zinco, per ottenere l'ossido di zinco basta recuerare un pò di acido solforico da uan batteria e lasciarlo reagire, otterrai del solfato di zinco.
    Cuociendo in una terrina i cristalli di solfato di zinco otterrai dell'ossido di zinco.
    Non so tu ma a me questo sistema sembra più casalingo del tuo e piuttosto che comprare del TiO2 tramite internet o da un negozio di articoli per chimica è facilmente realizzabile e con poca spesa...

    Inoltre il problema dei raggi UV (non vorrei dire una cavolata), ma fa parte di un altra gamma, a noi interessano gli IR o dico male?
    Se è così il plexyglass o l'acetato va benissimo.

    Riduciamo tutto al forno di casa, una batteria, un pò di acido e del plexyglass.
    Resta da fare il pannello frontale oltre alla triellina e la stampante ci sono altre idee?

    Saluti
    j3n4
     
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  14. minmax78
     
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    magari ci vorrebbe un metodo per il recupero del to2 dalle barre per saldare.

    p.s.: grazie lucent per la risposta, farò un tentativo
     
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  15. Lucent2k1
     
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    Mani in alto ... non ho mai detto di escludere nuove strade, bensì penserei di integrarle.

    Benissimo nel trovare la maniera di ottenere dei materiali facilmente reperibili, ma attenzione stiamo finalizzando un giocattolo non banale. Usiamo internet o il nostro ingegno-sperimentale per verificare che quello che stiamo creando reagisce alla luce solare e NON SOLO come semplice batteria, perché troviamo una d.d.p. tra i diversi materiali (vedi Alessandro Volta e le pile Zinco-Rame Zn-Cu).
    http://web.tiscalinet.it/danhome/pila.htm

    Dobbiamo realizzare un diodo piano che potrebbe anche di default avere una minima d.d.p., ma non è detto.
    Un normale diodo al silicio non dà una tensione ai suoi capi. Un transistor tipo 2N3055 segato del coperchio di metallo alla luce dà una d.d.p su ciascuna giunzione Base-Collettore e Base-Emettitore, potete divertirvi ad usare anche un transistor guasto di una giunzione, ma non in corto!

    L'ossido di zinco ZnO (che attenzione è molto tossico) o il biossido di stagno SnO2, potrebbero servire per creare una superficie trasparente conduttiva, come quella già pronta dei vetri conduttivi. Comprarli sotto casa dal vetraio non è una soluzione più semplice e meno dispendiosa di risorse?

    La cosa, secondo il mio parere, la imposterei così:

    1- partire da elementi-sistemi sicuramente funzionanti (soluzioni solide di base, ottenuti da ricercatori, scienziati o altro), in questo caso per esempio potrebbe essere il TiO2. Io ne ho recuperato un campione gratuito in polvere bianca da un azienda chimica, a voi la maniera come altro cercarlo ..., ma vi posso assicurare che è un materiale diffusissimo in chimica.
    2- eventualmente aggiungendo nuove modifiche/ottimizzazioni a quella di base con lo scopo di aumentarne l'efficienza o renderne maggiore la semplicità costruttiva
    3- il tutto non utilizzando soluzioni costose o difficili o impossibili al comune mortale pantofolaio casalingo.

    OCCHIO non stiamo parlando di cose semplici, nulla è facile come lavarsi le mani.
    Approposito usate sempre i guanti, magari quelli usa e getta del supermercato.

    P.S. Ho appena provato l'acetato e gli infrarossi comunque NON passano!
     
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318 replies since 5/1/2007, 16:17   36291 views
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