PV AI FRUTTI DI BOSCO HOME MADE

Provateci ...

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  1. j3n4
     
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    Aspè scusami sostanzialmente sono daccordo con te ma in effetti nella descrizione di quello che abbiamo fatto io e kekko manca qualche pezzo... noi un pannello fotovoltaico lo abbiamo già costruito l'altro ieri sera dopo che abbiamo parlato qui.
    La nostra cella dava 1.08Volt sfruttando la luce di una lampadina e non credo che riguardi una semplce ddp ma piuttosto che la cella stava funzionando... poichè in assenza di luce il voltaggio calava vistosamente a 0.05V!
    Ma ovviamente è ancora tutto da testare, approfondire e accertare bene... ma era per questo motivo che stavo insistendo reputando l'ossido di zinco più semplice da utilizzare, poichè si ricava in poco tempo e in maniera più o meno semplice.

    Cmq il pannello anteriore lo abbiamo fatto di fretta e furia e quindi va fatta una prova con un pannello fatto bene, con la cella assemblata bene, con le giuste dosi e sigillata per bene.
    Ci stiamo organizzano per fare un test serio, solo in questo modo potremmo dire se quello che abbiamo costruito è davvero una cella fotovoltaica o un caso fortuito e irripetibile.
    Per il momento se qualcuno ha una buona idea è sempre ben accetta!

    Saluti
    j3n4





     
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  2. Lucent2k1
     
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    Allora scusatemi ... :woot: benissimo avete centrato l'obiettivo della mia proposta qui sul forum:
    ricercare, sperimentare e convergere ad una conclusione, un bel prototipo facile per tutti.

    A questo punto direi che siete siete molto più bravi di quelli che mi stanno seguendo in sottofondo, provando in pratica le informazioni e i dati tratti dai miei links, perché siete stati autonomi e propositivi, dei veri sperimentatori free-energy. :lol:
    Mi fate felice, ... mi stava sinceramente passando la mia voglia di fare e scrivere qui a tutti.

    Allora ricapitolateci il vostro progetto, così lo verifichiamo insieme, magari con altri amici ben disposti.

     
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  3. Lucent2k1
     
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    Mi sono riletto la descrizione di kekko.alchemi, ma mancano dei dettagli ... ad es. sulla gelatina conduttiva! Probabilmente si indurisce perché si ossida subito all'aria, come una mela tagliata a metà si ingiallisce se tenuta all'aria, per intenderci. Basterebbe fare l'operazione di mix ,velocemente e/o ricoprirlo subito in una soluzione alcolica in un bicchiere di plastica, per mantenerlo più reagente per il minimo necessario poi per cospargerlo sul vetro già reso conduttivo.

    J3n4 scrive
    CITAZIONE
    Come rendere il plexyglass conduttivo? Una prova che si potrebbe fare è quella di grattare del carboncino (quello delle batterie), per ottenere della polvere molto fina.
    Scaldando la polvere (parecchio), si potrebbe poi lasciarla cadere sul plexyglass e stenderla rapidamente con una lamina.

    Invece di usare limature di metallo che di per se attenuano (come ha fatto kekko), fanno ombra alla luce che arriva, potete usare la vernice conduttiva all'argento (per riparare i lunotti termici), che si vende nei negozi specializzati in componenti elettronici. Attenzione vi consiglio però di usare non il pennellino in dotazione, ma una punta di un pennino ad inchiostro, per realizzare piste a linee sottili e di ripassarle una volta asciutte almeno una seconda volta.

    Come pure la tensione che avete in output di 1 volt circa sotto una lampada, su quanta superficie (in cm quadrati) ? Per capire di che ordine di efficienza stiamo parlando.

    Parliamone ...
     
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  4. kekko.alchemi
     
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    Ciao lucent2k1, la gelatina funziona, io la faccio colare quando è ancora liquida sul vetro "conduttivo", questa si attacca bene, il vero problema è che a contatto con lo iodio si scioglie e si ossida!
    Quindi credo che non vada bene per questo tipo di esperimenti!

    Invece stavamo pensando con j3n4, di utilizzare il nitrato di argento per rendere il vetro conduttivo. Il nitrato di argento a contatto con la luce solare si decompone liberando argento metallico, quindi se lo mettiamo su un normalissimo vetro, e poi lo mettiamo al sole, dovremmo trovarci un sottilissimo film di argento metallico!

    Che ne dite può funzionare?

    ps: x minmax78, il platino lo trovi in qualsiasi negozio che dipinge su porcellana, quando lo spennelli sul vetro o sulla porcellana, rimane marroncino, ma quando poi lo cuoci il solvente evapora e rimane una foglia sottilissima e uniforme di platino metallico!
    Per l'elettrolisi c'ho provato, ma essendo una lamina di qualche micron, se gli dai troppa corrente si brucia!
     
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  5. j3n4
     
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    CITAZIONE (kekko.alchemi @ 14/2/2007, 13:36)
    Ciao lucent2k1, la gelatina funziona, io la faccio colare quando è ancora liquida sul vetro "conduttivo", questa si attacca bene, il vero problema è che a contatto con lo iodio si scioglie e si ossida!
    Quindi credo che non vada bene per questo tipo di esperimenti!

    Invece stavamo pensando con j3n4, di utilizzare il nitrato di argento per rendere il vetro conduttivo. Il nitrato di argento a contatto con la luce solare si decompone liberando argento metallico, quindi se lo mettiamo su un normalissimo vetro, e poi lo mettiamo al sole, dovremmo trovarci un sottilissimo film di argento metallico!

    Che ne dite può funzionare?

    ps: x minmax78, il platino lo trovi in qualsiasi negozio che dipinge su porcellana, quando lo spennelli sul vetro o sulla porcellana, rimane marroncino, ma quando poi lo cuoci il solvente evapora e rimane una foglia sottilissima e uniforme di platino metallico!
    Per l'elettrolisi c'ho provato, ma essendo una lamina di qualche micron, se gli dai troppa corrente si brucia!

    Yess eccerto che funzionerà... io mi ostinavo a voler usare il plexyglass ma se usiamo un pezzetto di vetro nella configurazione il prezzo non salirebbe di molto e un comune forno da cucina forse potrebbe bastare...
    Voi che ne dite un micronde ce la farebbe a cuocere l'ossido di zinco con l'ossido di argento?

    Ho detto ossido di argento perchè kekko distrattamente ha scritto nitrato ma intendeva l'ossido.

    Però... ecco... parlandone proprio ora mi ha fulminato un idea:

    Cottura di ossido di zinco nel forno, la basetta ottenuta viene spalmata di un sottile strato di vernice (quella per riparare i lunotti posteriori delle macchine) e successivamente si applica sopra un pezzo di plexyglass (vabbè ditemi che sono fissato però se ci riusciamo così è davvero una figata!).

    Ditemi cosa ne pensate io domani mi metto a cercare quella famigerata vernice.

    Saluti
    j3n4
     
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  6. kekko.alchemi
     
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    Ciao j3n4, non mi sono sbagliato intendevo proprio nitrato di argento, questo come l'ossido di argento si decompone alla luce solare rilasciando argento metallico! Il vantaggio del nitrato è che è solubile in acqua e quindi più facile da applicare sul vetro.

    Il nitrato di argento si usa in fotografia nelle foto in bianco e nero, vedi su wiki, e si sfrutta proprio il suo potere di rilasciare argento metallico se esposto alla luce, e di creare quindi zone più scure dove c'è più luce (nel negativo).

    Per la cottura dell'ossido di zinco nel micronde, non credo funzioni, perchè il micronde è tarato su una frequenza che mette in risonanza le molecole del'acqua, quindi scalda solo l'acqua, e visto che i cibi sono pieni d'acqua questi vengono cotti!
    Ma se metti una tazzina di porcellana nel micronde, vedrai che questa rimane fredda perchè non contiene acqua, la stessa cosa varrà per l'ossido di zinco :-(

    Non resta che provare il nitrato d'argento

    Saluti a tutti kekko
     
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  7. Paolo Cattani
     
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    "non mettere oggetti metallici nel microonde" - è la classica raccomandazione dei costruttori....
    Prova a metterci un piatto di quelli di una volta, col filetto dorato.. o della stagnola, come quella che ti rimane attaccata al vasetto di plastica con l'apertura a strappo (tipo i vasetti dello yoghurt o dei sughi pronti), e vedrai che bell'incendio.

    Prova a guardare i prodotti della Aremco Bond, ci troverai cose piuttosto interessanti.... dalla ceramica isolante per riempimento (a freddo) agli adesivi conduttivi etc etc
     
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  8. j3n4
     
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    Grazie per la info Paolo.

    Ragazzi però mi sono perso un passaggio:
    Il forno di casa basta o no per cuocere l'ossido di zinco?
    A quanti gradi andrebbe cotto?

    Saluti
    j3n4
     
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  9. Lucent2k1
     
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    Allora mi sono documentato ed effettivamente molti ossidi sono semiconduttori che rispondono alla luce solare.

    Leggete questo interessante documento e avrete diverse risposte alle Vs domande.
    A pag.10 ... ci sono stati degli studi che analizzavano le alternative al TiO2 (ZnO, Fe2O3, In2O3, SnO2, CeO2, Nb2O5 ed altri loro mix), ma il TiO2 è quello che rende di più a quanto pare ...
    http://deposit.ddb.de/cgi-bin/dokserv?idn=...e=980589479.pdf

    Caratteristica interessante da notare dell'OSSIDO DI ZINCO
    è che si possono ottenere dei filamentini-parallelepipedi verticali di dimensioni nanometriche, ma non ho capito ancora come fare per depositarlo così. Tre o quattro anni fa' su un giornale gratuito (credo il City a Roma) comparve la notizia della prima antenna nanometrica-USA, che convertiva direttamente la luce del sole. E la foto era molto simile a pag.6 del seguente documento:
    http://www.jgsee.kmutt.ac.th/see1/presenta...EE2006/B024.pdf

    ... Provate ad utilizziamo la potenza di internet

    Forza ragà che ci siete quasi, mi sa che ha ragione j3n4, bisognerà fare una piccola cottura per indurilo ed evitare successivamente l'aggiunta di acqua o solventi forti.


    P.S. Si chiamano nanorod array di ZnO
     
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  10. Lucent2k1
     
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    Interessante capire poi che se si riesce a creare i NANOROD ARRAYS verticali su un vetro conduttivo, la luce si trova ad entrare in interstizi tridimensionali (fino ad ora solo bidimensionali), quindi a parità di superficie abbiamo triplicato le aree di assorbimento, quindi aumenta l'efficienza (Wp/mq).

    Ma pare non sia facile realizzarlo, figuriamoci a grande scala:
    http://www.mrs.org/s_mrs/bin.asp?CID=7357&...49&DOC=FILE.PDF

    Cercate su google: 'nanorod arrays ZnO' --> mi è venuta un idea dato che il ZnO risulta essere un layer polimerico-cristallino di tipo n (n-ZnO) bisognerebbe depositarlo direttamente su uno strato di tipo p che farebbe già da supporto conduttore. Bisognerebbe trovare un semplice materiale semiconduttore di tipo p giustamente (anche se inorganico) facilmente reperibile (as es. nelle batterie al cadmio di j3n4).

    P.S.
    http://cat.inist.fr/?aModele=afficheN&cpsidt=16522625 nonorod arrays stabilizzati a 400°C
     
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  11. j3n4
     
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    CITAZIONE (Lucent2k1 @ 15/2/2007, 11:27)
    Interessante capire poi che se si riesce a creare i NANOROD ARRAYS verticali su un vetro conduttivo, la luce si trova ad entrare in interstizi tridimensionali (fino ad ora solo bidimensionali), quindi a parità di superficie abbiamo triplicato le aree di assorbimento, quindi aumenta l'efficienza (Wp/mq).

    Ma pare non sia facile realizzarlo, figuriamoci a grande scala:
    http://www.mrs.org/s_mrs/bin.asp?CID=7357&...49&DOC=FILE.PDF

    Cercate su google: 'nanorod arrays ZnO' --> mi è venuta un idea dato che il ZnO risulta essere un layer polimerico-cristallino di tipo n (n-ZnO) bisognerebbe depositarlo direttamente su uno strato di tipo p che farebbe già da supporto conduttore. Bisognerebbe trovare un semplice materiale semiconduttore di tipo p giustamente (anche se inorganico) facilmente reperibile (as es. nelle batterie al cadmio di j3n4).

    P.S.
    http://cat.inist.fr/?aModele=afficheN&cpsidt=16522625 nonorod arrays stabilizzati a 400°C

    Ciao Lucent2k1,
    il discorso degli ossidi lo avevamo già affrontato privatamente con kekko e in effetti anche lui sosteneva che praticamente una gran parte di ossidi erano utilizzabili per questo tipo di lavorazione.
    L'idea di cuocere l'ossido di zinco e renderlo una tavoletta sottile tipo ceramica è sempre di kekko, anzi colgo l'occasione per fargli i miei complimenti perchè come chimico lo stimo moltissimo e mi ha colpito sopratutto il fatto che nonostante la sua giovane età è davvero molto preparato e dalla mente vivace.

    Devo dire che telefonicamente abbiamo discusso di molte cose e molte varianti e ciò che ne è scaturito avete avuto il piacere di saperlo quasi in tempo reale.
    Per come la vedo io se riusciamo ad utilizzare la vernice conduttiva per lunotti termici in maniera adeguata dovremmo aver superato anche l'ultimo ostacolo.

    Resta solo da sapere se la cottura dell'ossido di zinco può essere fatta in un formo normale.

    Saluti
    j3n4

    P.S. Da quel poco che sono riuscito a comprendere da quel pdf che hai linkato è che la prodzione di un reticolo cristallino di quel tipo è praticamente impossibile se non con attrezzature industriali, ma è probabile che mi sbaglio...
    Molto interessante comunque.
     
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  12. Lucent2k1
     
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    Sulla TECNOLOGIA dei 'nanorod arrays'

    Trovato un semplice metodo di deposizione dei nanorod array:
    con la semplice evaporazione del ZnO con una soluzione acquosa di ammonio
    http://cat.inist.fr/?aModele=afficheN&cpsidt=17184925

    RIPORTO QUI:
    < A simple method of synthesizing nanomaterials and the ability to control the size and position of them are crucial for fabricating nanodevices. In this work, we developed a novel ammonia aqueous solution method for growing well-aligned ZnO nanorod arrays on a silicon substrate. For ZnO nanorod growth, a thin zinc metal seed layer was deposited on a silicon substrate by thermal evaporation. Uniform ZnO nanorods were grown on the zinc-coated silicon substrate in aqueous solution containing zinc nitrate and ammonia water. The growth temperature was as low as 60-90 °C and a 4-in. wafer size scale up was possible. The morphology of a zinc metal seed layer, pH, growth temperature, and concentration of zinc salt in aqueous solution were important parameters to determine growth characteristics such as average diameters and lengths of ZnO nanorods. We could demonstrate the discrete controlled growth of ZnO nanorods using sequential, tailored growth steps. By combining our novel solution method and general photolithography, we selectively grew ZnO nanorod arrays on a patterned silicon substrate. Our concepts on controlled ZnO nanorod growth using a simple solution method would be applicable for various nanodevice fabrications. >

    Lo so qualcuno direbbe che non sono sicuramente soluzioni casalinghe, ma abbiamo aperto solo una parentesi utile agli esperti-italiani del campo e spero che ce ne siano.

    P.S. mi associo ai complimenti per kekko e ... anche a te che ce l'hai attirato-spinto qui.

    Non voglio dire fesserie, ... ma mi voglio azzardare!

    Leggendo il precedente mio 3d, per quello che ho capito e che mi viene da interpretare in pratica si deposita il materiale sul supporto (ad es. sul vetro conduttivo) con una soluzione acquosa di ammonio e successivamente una volta creato una strato sottile, 'scremata' con una matita o un termometro di vetro (vedi documenti citati in precedenza per la deposizione del TiO2), si prende il pezzo di vetro ricoperto di ZnO ammoniacato e lo si gira con il materiale verso il basso su di una pentola con acqua che bolle. L'ossido comincerà a colare verso l'acqua nella pentola e a creare i nanorods (ovviamente munirsi di guanti spessi per non scottarsi).

    Che ne dite come metodo casalingo può andare?

    -------------
    ... qui il server mi ha creato un 3d unico, va be' fa lo stesso.

    A questo punto NON serve dover mettere in forno, se no il tutto (le forme a nanorods) si sciolgono e si appiattiscono!

    Bè fatemi lavorare oggi! Alla prox
     
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  13. j3n4
     
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    Hemmm, veramente è stato kekko che ha attirato qui me e non viceversa.
    Sinceramente avevo una sorta di timore reverenziale nei confronti dei pannelli e del concetto chimico che si cela dietro un dispositivo apparentemente così semplice e per tale motivo ero restio perfino a leggere le info contenute nei vari thread... o sopravvalutavo troppo il problema o mi sottovalutavo troppo io o forse tutte e due le cose....

    Il vero fattore positivo di questo thread (e del mio nei motori ad idrogeno) è proprio l'ottimo kekko! :-)

    Da parte mia se kekko mi conferma che è possibile realizzare i nano cristalli nel modo da te descritto avrò cura di realizzarla in uno schiocco di dita e nel migliore dei modi (me sa che me so gasato eh?).

    Hehehe se davvero è tutto come abbiamo detto sarebbe il thread FreeEnergy "Risolto" nel più breve tempo possibile e per me sarebbe davvero una grande, grande ma proprio grande soddisfazione.

    Saluti
    j3n4
     
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  14. eroyka
     
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    Ciao ragazzi,

    io vi seguo sempre, anche se in silenzio (complice una bella influenza che mi ha stordito parecchio...).

    Ma voglio farvi i complimenti per come state portando avanti la cosa e la vostra estrema educazione e competenza nei messaggi:
    BRAVI!!!!

    Quando avrete raggiunto un punto fisso e se avrete bisogno di un minimo di forndi per fare dei test sono disposto a finanziarvi un minimo la cosa (50-100 euro) per creare un prototipo da testare a nome e per conto di progettomeg.

    Fatemi sapere io sono tutto orecchie.

    Roy
     
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  15. Lucent2k1
     
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    Ti ringraziamo eROYka, ma ci stiamo pure divertendo ...

    Ho trovato un altro doc che parla di 2 metodi per fare i nanorod arrays di cui 1 è quello dell'evaporazione a bassa temperatura di cui sopra (si parla di tempi: 6 ore)
    http://www.electrochem.org/meetings/schedu...ts/210/1763.pdf

    ... e il materiale di supporto p, che immaginavo io, può essere il silicio Si
    http://ecsmeet3.peerx-press.org/ms_files/e...po5a_cnvpdf.pdf

    ora non mi chiedete dove trovarlo ... lo so sta nella sabbia ... ma come recuperarlo puro?
    Kekkoooooooooo aiutoooooo

    ----------
    Leggendo l'ultimo doc si parla di 30 minuti e non di 6 ore, ma di uno strato sottile qualche micron realizzabile su di un piatto rotante 4000 rpm. Si può usare un trapano con un disco orizzontale piatto in punta, fissato su di una morsa che ne dite?
     
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318 replies since 5/1/2007, 16:17   36291 views
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