una bella cella peltier da convertire in termogeneratore

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Maxwell61
     
    .

    User deleted


    Ecco alcune osservazioni che vorrei fare a proposito di un pannello solare realizzato con le Peltier e di cui mi piacerebbe avere la vostra opinione:

    PRODUZIONE INVERNALE
    al contrario di un pannello FV, un pannello Peltier non varierebbe la sua produzione con l'irraggiamento assoluto ma con la differenza di temperatura tra lato freddo e lato caldo. Ne consegue che d'inverno, o comunque con basse temperature e cielo coperto, viene sfruttata la maggiore efficienza del lato dispersore per mantenere un differenziale di temperatura e continuare ad avere buona produzione anche se probabilmente ridotta.

    Non so se è corretto ma indicativamente penso ci si possa riferire alle tipiche temperature dell' acqua di un pannello termico a heat pipe per il lato esposto all' effetto serra e alla temperatura ambiente invernale per il lato che deve disperdere il calore.

    Uno dei motivi per cui vorrei costruire il pannellino ad effetto serra è proprio per misurare che temperature invernali si riescono a raggiungere sulla cella per effetto serra, cosa che non riesco a valutare teoricamente. I dati dei pannelli ad aria calda dovrebbero essere indicativi ma purtroppo mancano. A spanne direi che un DT di almeno 25° invernale dovrebbe essere mantenuto, il che sarebbe interessante.

    PRODUZIONE NOTTURNA
    Sono anche molto incuriosito per la misura notturna: a seconda dell'efficacia dell' effetto serra che si riesce ad ottenere (e non dovrebbe essere difficile ottenerne una buona) si dovrebbe misurare un certo DT anche di notte, sempre per effetto della miglior dispersione del retro della cella.

    PRODUZIONE con IRRAGGIAMENTO NON PERPENDICOLARE
    Ciò che fa funzionare il lato caldo è l'effetto serra che forse è più elastico relativamente alla direzione dell'irraggiamento: i pannelli ad aria calda hanno mostrano di possedere un'orientazione ottimale tuttavia ho l'impressione che il fattore sia meno critico rispetto ad un pannello FV.
    Al solito ci sono pochi numeri sugli esperimenti dei pannelli ad aria calda (di cui sono caldo sostenitore) quindi non so quantificare. Sarebbe bello che il buon Menegatti ci desse il suo parere.

    Fate sapere che ne pensate.

    P.S. Con la possibilità di funzionare, anche se a regime ridotto, anche in condizioni dove un pannello FV non produce nulla o quasi, penso che confrontare direttamente un pannello FV e un pannello Peltier-Seebeck non sia proprio così immediato e semplicistico: ciò dovrebbe far ripensare anche sui confronti dei rendimenti.
     
    .
52 replies since 24/3/2007, 14:57   21614 views
  Share  
.