Cella di Mayer PARTE SECONDA

Analizziamo a fondo questo stupendo generatore di idrogeno

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  1. eroyka
     
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    Ciao tecnonic e tutti,

    qui non si tratta di cosa si è scritto sotto il profilo tecnico, io vorrei solo che non vi lasciate andare in insulti e offese. Da tutte le parti, e per qualsiasi utente. Prima ho fatto solo il tuo nome poichè mi sembrava che il tuo atteggiamento fosse diventato abbastanza aggressivo senza che ve ne fosse ragione. Comunque, ragione o non ragione e al di la di chi abbia iniziato (non ho sempre il tempo di leggere tutti i post...) il concetto è che NESSUNO si deve permettere di offendere nessun'altro.

    Dai, continuate tranquillamente a discutere degli aspetti tecnici e non preoccupatevi: qui c'è spazio per tutti nel rispetto di tutti.

    Roy
     
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  2. Framoro
     
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    Ragazzi qualcuno può procurare dei tubi inox????......per la cella.....

    P.S L'inox si salda al Tig (mi sembra)
     
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  3. rosswfc
     
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    Salve a tutti ...
    Vi descrivo i dati sulle mie ultime seprimentazioni per confrontarle con le vostre:

    - Alimentatore a 12V cc;

    - circuito elettronico a corrente pulsante con due ne555 e buz350;

    - trasformatore convenzionale toroidale da 100VA 12-220V con aggiunta di 200 spire;

    - diodo;

    - induttore variabile;

    cella elettrolitica formata da 6 tubi in serie a due a due in parallelo da 3/4 - 1 ".

    valori ottenuti sintonizzando il circuito:

    - all'uscita del circuito elettronico collegato col primario del trasformatore 1,2A;

    - all'uscita del trasformatore oltre 1000 V;

    - ai capi dell'induttore variabile oltre 1000V;

    - ai capi della cella 5,6V e 0,30A con emissione molto fine dell'idrogeno ed ossigeno un po incisiva su due tubi, su altri due tubi meno emissione e sugli ultimi due tubi nulla.

    Voi cosa ottenete ?


     
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  4. kalos66
     
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    CITAZIONE (rosswfc @ 14/5/2007, 14:17)
    Salve a tutti ...
    Vi descrivo i dati sulle mie ultime seprimentazioni per confrontarle con le vostre:

    - Alimentatore a 12V cc;

    - circuito elettronico a corrente pulsante con due ne555 e buz350;

    - trasformatore convenzionale toroidale da 100VA 12-220V con aggiunta di 200 spire;

    - diodo;

    - induttore variabile;

    cella elettrolitica formata da 6 tubi in serie a due a due in parallelo da 3/4 - 1 ".

    valori ottenuti sintonizzando il circuito:

    - all'uscita del circuito elettronico collegato col primario del trasformatore 1,2A;

    - all'uscita del trasformatore oltre 1000 V;

    - ai capi dell'induttore variabile oltre 1000V;

    - ai capi della cella 5,6V e 0,30A con emissione molto fine dell'idrogeno ed ossigeno un po incisiva su due tubi, su altri due tubi meno emissione e sugli ultimi due tubi nulla.

    Voi cosa ottenete ?

    Scusa , ma lo schema di quello che hai descritto è errato , visto che stai usando un classico trasformatore 220>>12 usato al contrario . Dovresti usare un trasformatore per alta frequenza con le modalità descritte da Meyer .
    Come induttore variabile cosa hai usato ?? una bobina per VCO da apparati di trasmissione ;) ??
    Ciao
     
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  5. rosswfc
     
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    Purtroppo non ho ancora trovato un trasformatore adatto alle alte frequenze e quindi uso quello che ho a disposizione.

    L'induttore lho autocostruito avvolgendo le spire su un tubo da 15 cm del diametro di un pollice.

    Comunque la frequenza sul trasformatore passa.
     
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  6. kalos66
     
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    CITAZIONE (rosswfc @ 14/5/2007, 15:50)
    Purtroppo non ho ancora trovato un trasformatore adatto alle alte frequenze e quindi uso quello che ho a disposizione.

    L'induttore lho autocostruito avvolgendo le spire su un tubo da 15 cm del diametro di un pollice.

    Comunque la frequenza sul trasformatore passa.

    Purtroppo il trasformatore adatto lo dovresti avvolgere tu usando un nucleo in ferrite per alte frequenze , possibilmente toroidale . La soluzione del tubo avvolto con spire e selezione del numero di spire con coccodrillo potrebbe anche andare , qualche problema sorgerebbe per le alte tensioni e l'eventuali capacità parassite .

    Ciao
     
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  7. rosswfc
     
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    Ciao Kalos.

    Ho già avvolto 3 o 4 trasformatori di cui 2 con nucleo toroidale ma classici (cioè con pacco lamellare), altri due con nucleo a otto ma con nucleo in materiale ferroso (color grigio scuro pieno) che sembrerebbe adatto per alte frequenze, ma l'unico che mi fornisce i famosi 1000 V a 0,30 A è quello di cui ti parlavo in precedenza.

    Saresti in grado di indicarmi dove posso (dalle nostre parti) trovare un bel nucleo toroidale adatto?

    E' l'unico pezzo che mi manca per completare il mosaico.

    Ciao..
     
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  8. kalos66
     
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    CITAZIONE (rosswfc @ 15/5/2007, 09:45)
    Ciao Kalos.

    Ho già avvolto 3 o 4 trasformatori di cui 2 con nucleo toroidale ma classici (cioè con pacco lamellare), altri due con nucleo a otto ma con nucleo in materiale ferroso (color grigio scuro pieno) che sembrerebbe adatto per alte frequenze, ma l'unico che mi fornisce i famosi 1000 V a 0,30 A è quello di cui ti parlavo in precedenza.

    Saresti in grado di indicarmi dove posso (dalle nostre parti) trovare un bel nucleo toroidale adatto?

    E' l'unico pezzo che mi manca per completare il mosaico.

    Ciao..

    Ciao , dalle tue parti non trovi un emerito ca*** , sono pure io della zona , io compro tutto su internet nei classici EBAY e per le cosette molto particolari su questo sito http://www.rs-components.it/cgi-bin/bv/rsw...heID=itnetscape

    dove puoi trovare i nuclei adatti allo scopo nella sezione ferriti

    http://www.rs-components.it/cgi-bin/bv/rsw...scape&Nr=avl:it

    Sono difficili da trovare pure i tubi in acciaio , li ho avuti da amici del nord , come materiale di scarto di un artigiano che lavora i metalli .

    Ciao
     
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  9. rosswfc
     
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    Ciao Kalos.

    I tubi in acciaio li puoi trovare nel capoluogo di regione, vicino al porto dietro l'edificio della camera di c., vi è un negozio molto fornito dove puoi trovare i tubi o le piastre inox di tutti i tipi.

    Nel catalogo di elettronica ho trovato la disponibilità di toroidi in ferrite N30 della EPCOS, del diametro 60 mm o 100 mm quale mi consigli come più adatto al migliore funzionamento della mia cella ?






     
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  10. tecnonick
     
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    Ciao a tutti, ragazzi, avete presente quando dicevo che si poteva ottenere il doppio di idrogeno con una prova che avevo fatto? bene, credo di aver capito perchè apparentemente sembrava il doppio, un tragico errore che ho fatto io senza conoscere la cella di mayer, ma dopo aver letto un pdf contenente la replica della cella di mayer mi sa proprio che qualche errore c'è pure li, ed ora vi spiego perchè: la cella di mayer è fatta con 12 tubi, posti a 2 a 2 uno dentro l'altro, i tubi esterni sono tutti messi in comune, e quelli interni pure, in questo modo è come fossero du tubi, un al + e uno al meno, utilizzando questa configurazione alimentata in corrente continua ottenete un certo volume di idrogeno, se utilizzate un sistema impulsivo con diodo e induttanza, regolando bene la frequenza e il duty otterrete anche il triplo dell'idrogeno che generava in corrente continua, e fin qui ci siamo, ed è tutto reale e da me accertato. Però c'è un bel problema: questo sistema, pur triplicando l'emissione di idrogeno, non fa altro che arrivare ad emettere la stessa precisa quantità di idrogeno che mettono gli elettrolizzatori commerciali, e vi spiego perchè, dovete fare questa prova: prendete 4 lestrine di acciaio e ponetele una parallela all'altra ad una distanza di 2-3mm, attaccate il + e - sulle due piastre più esterne, dosate acqua e bicarbonato finchè il multimetro non vi visualizzerà un'assorbimento di 4 ampere su una tensione di 12 volt, fatto questo dovete fare il modo che il gas (ossigeno e idrogeno) prodotto vada a riempire una bottiglia da 1,5 litri, misurate il tempo che impiegherete, dopodichè dovrete fare un confronto con questo valore che normalmente si ottiene da un elettrolizzatore commerciale: in 10 minuti con i 48 watt che state utilizzando (12volt x 4 ampere) dovrete ottenere 1,5 litri di gas, fatto questo, provate ad utilizzare soltanto le due piastre alimentate, quindi senza le due centrali che non erano alimentate ma soltanto poste faccia a faccia con le alimentate, distanziatele finchè otterrete lo stesso assorbimento, quindi i 4 ampere, ora rieffettuate la misura di quanto gas ottenete in 10 minuti, e vedrete che sarà vicino alla metà di quello ottenuto con 4 piastre pur essendo lo stesso assorbimento. Se le due piastre le alimentate in modalità switching, ottenete invece la stessa quantità delle 4, ed ecco perchè il sistema può illudere, come è successo a me. Ora sicuramente questo documento lo conoscerete già, ma per farvi capire che secondo mè c'è un grosso errore nel progetto mayer, dovete guardare con attenzione le ultime pagine di questo pdf, dove si vede chiaramente come va fatta la cella e le varie tipologie di alimentazione che ha usato lui, vi ricordo che il sistema delle 4 piastre non me lo sono inventato io, ma è quello utilizzato dagli elettrolizzatori commerciali, con la differenza che quelli vanno a tensione più alta, e quindi aumenta il numero di piastre, in pratica secondo il numero di coppie che usate si divide la tensione, stesso vale per la quantità di gas che ho detto, è tirata fuori da un elettrolizzatore commerciale che con 7,4 kilowatt produce 500 litri di ossigeno e 1000 di idrogeno in un ora, per ovvie ragioni non pubblico il link della ditta che lo fa, ecco il pdf dove secondo mè c'è tutto quello che serve per replicare mayer e rendersi conto che non funziona, non partite a leggere dalle prime pagine perchè se nò ve ne andate a male, andate subito dove c'è la cella, dalla pagina 224 in avanti: LINK MAYER

    Sono molto dispiaciuto di quanto ho pututo verificare, perchè inizialmente sembrava proprio una realtà, ma purtroppo quella vera mi sa che resta la fisica, premetto che le prove che ho fatto sono attendibili al 100%, e tra l'altro mi ritengo anche fortunato di aver potuto costatare che senza spendere troppo (100 euro bastano e avanzano) con 1kw si possono ottenere oltre 200 litri/ora di gas brown......

    ciao a tutti, alla prossima!
     
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  11. brunovr
     
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    Caro tecnonick,
    Visto che nn siamo, per ora, capaci di replicare la cella di Meyer, posso darti anche ragione,
    ma posso darti anche torto e qundi ci provo .!
    Il segreto della cella di Meyer, non è un alimentatore switching o alimentare la cella in maniera ad impulsi come credi....
    Meyer ha avuto un'illuminazione guardando tutto il circuito sotto un'altro punto di vista.
    La cella in realtà è alimentata ad alta tensione molto sfasata, è un concentrato di equilibri elettrici sia induttivi, capacitivi e per questo è difficile replicarla.
    Il principio fisico che sta alla base si è ripetuto ogni volta che entra un utente nuovo ovvero la possibilità di rompere i legami delle molecole d'acqua attraverso l'impulso ad alta tensione risonante con il legame stesso.
    Per far ciò c'è un problemone: alimentare la cella ad impulsi ad alta tensione è difficile per il semplice motivo che l'acqua è conduttrice ovvero la cella "non è una capacità" ma bens'i un circuito misto di capacità. resistenze e dinduttanze che variano dal tipo di geometria, al tipo di acqua al tipo di sali discolti nell'acqua.
    Detto ciò anzi, ripetuto ciò, il problema di fondo è alimentare con alta tensione questo "scatolotto" detto cella in maniera che l'alimentazione non veda ciò che è ma un circuito aperto. similmente per capirci al generatore di Tesla....(grosso suggerimento!).......
    Per far ciò bisogna mettere in risonanza la cella ma questo è molto difficile xke appunto a seconda del tipo di acqua ma addirittura dal tipo di acciao e dalla forma del contenitore essa varia.
    Da ciò se ne deduce tutto il funzionamento che è ben diverso dalla normale elettrolisi.
    Stupido esempio x far capire:
    il forno a microonde risce a scaldare non per contatto o per riscaldamento, ma solo per "agitazione" delle molecole d'acqua. La cella di Meyer in soldoni fa lo stesso...
    L'unico paragone, per ora, possibile è solamente nella produzione di GAS(dico gas e non idrogeno o ossigeno)da parte delle nostre prove. L'assorbimento è l'altro parametro importante ma questo, per ora, non è possibile paragonarlo perchè la cella non produce e non va in risonanza.......
    Per ora mi fermo e nn suggerisco altro!
    ciao ciao
     
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  12. hacqua2o
     
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    Ottimi discorsi!!!

    Si parla di tutto ma della cosa più importante non se ne parla mai.

    Il trasformatore step up.

    Che tipo di nucleo è per voi?
    Iron powder ?
    Ferrite?
    quanto sarà la permeabilità iniziale ui.

    Sappiamo tutti che il primario di 200 giri e il secondario di 600 giri sono avvolti su un nucleo powdered, ma sarà iron powder o altro?

    Ultimamente stò facendo delle prove per cercare di abbassare la corrente di assorbimento, ho acquistato anche un toroide in ferrite B64290-L38-X830 R50 N30,
    purtroppo non funziona bene come il toroide che ho usato finora di recupero.

    Facendo delle indagine e paragonandolo con l’altro, ho capito perché non rende.
    Il toroide deve avere un escursione di frequenza dai 5-10khz fino ad oltre il Mhz, mentre il toroide in questione ha un range 0-400khz.

    Ho provato anche con un iron powder T200-26, funziona molto meglio, solo che questo toroide ha un ui di 75 e quindi mi dà poca induttanza al primario e mi scalda .

    Un toroide che dovrò provare in seguito è un mpp con ui di 125, dai miei calcoli dovrebbe essere l’ideale, solo che è difficile trovarli.

    Ciao
     
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  13. brunovr
     
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    Lo Step-up in effetti è il più grosso dei problemi citati in precedenza.
    Direi anzi, ne sono convinto che la maggior parte di chi legge questa discussione non sa le principali basi per calcolare un trasformatore, figuriamoci in alta frequenza con alto guadagno.
    Vi siete mai chiesti xke un toroide?
    Semplice, xke il toride è un trasformatore ad elevato guadagno........
    A problema si aggiunge problema, avvolgere 600 spire su un toride non è cosa da poco specialmente con fili molto sottili.
    Chi sa benissimo ma dico BENISSIMO come si fa a calcolare un trasformatore toroidale in alta frequenza PREGO di inserire una nuova discussione con il titolo "REALIZZIAMO UN TRASGORMATORE"nella sezione riguardante ELETTRONICA..........
    ciao ciao
     
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  14.  
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    le formule e i dati costruttivi di tanti nuclei toroidali sono reperibilissimi sia su Internet,sia su libri del tecnico industriale,il piu' delle volte mi son salvato con Google.Chiaramente i dati di permeabilità,frequenza etc. sono sempre nel sito del costruttore toroidi.
    Piuttosto,anzichè avvolgere una miriade di spire,tenderei ad usare una tensione alta,che so,una 100 Volt di alimentazione anzichè una 10-12 volt.
    Nel caso servisse a qualcuno, esiste un metodo semplice per avvolgere molte spire:

    -- Per realizzare facilmente avvolgimenti con molte spire su un toroide, un metodo semplice è il seguente: si avvolge provvisoriamente il filo di rame su un chiodo, che funge da spoletta, quindi si avvolge il toroide infilando la spoletta caricata nel foro del toroide come un ago da cucito; con questo sistema si riescono ad avvolgere in pochi minuti anche centinaia di spire, senza che si formino nodi od altri difetti del filo, e senza che quest'ultimo si rompa.--
     
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  15. hacqua2o
     
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    CITAZIONE (OggettoVolanteIdentificato @ 19/5/2007, 22:21)
    le formule e i dati costruttivi di tanti nuclei toroidali sono reperibilissimi sia su Internet,sia su libri del tecnico industriale,il piu' delle volte mi son salvato con Google.Chiaramente i dati di permeabilità,frequenza etc. sono sempre nel sito del costruttore toroidi.
    Piuttosto,anzichè avvolgere una miriade di spire,tenderei ad usare una tensione alta,che so,una 100 Volt di alimentazione anzichè una 10-12 volt.
    Nel caso servisse a qualcuno, esiste un metodo semplice per avvolgere molte spire:

    -- Per realizzare facilmente avvolgimenti con molte spire su un toroide, un metodo semplice è il seguente: si avvolge provvisoriamente il filo di rame su un chiodo, che funge da spoletta, quindi si avvolge il toroide infilando la spoletta caricata nel foro del toroide come un ago da cucito; con questo sistema si riescono ad avvolgere in pochi minuti anche centinaia di spire, senza che si formino nodi od altri difetti del filo, e senza che quest'ultimo si rompa.--

    Non sono un esperto di avvolgimenti toroidali, è un campo che ho sempre trascurato e che ultimamente stò cercando di rimediare con ricerche ed esperimenti.

    Quello che hai scritto sopra è in contrasto un idea con l'altra.
    Per prima cosa nello step up del Meyer si deve fare per forza un avvolgimento primario con molte spire, pena l'abbassamento del Q usando poche spire.
    Secondo, è bene usare tensioni più alte, ma nel calcolo dell'induttanza, più si alza la tensione e più spire occorrono.

    E per finire, l'idea che hai dato per avvolgere il toroide è molto buona, io uso proprio questo sistema, e se leggi indietro nei post, già l'avevo illustrata.
    Comunque hai fatto bene a rammentarlo.

    Un saluto a presto

    Edited by hacqua2o - 20/5/2007, 10:56
     
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