energia dal sole e fame nel mondo

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  1. j3n4
     
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    Ragazzi io non capisco,
    vi leggo e non capisco.

    Allora, premesso che sono del tutto attivo per il fotvoltaico, l'idrogeno e quant'altro possa diminuire il consumo del petrolio, continuo a non capire il vostro discorso.
    Per come la vedo io se il petrolio finisce sono davvero problemi grossi, significa che tutto quello che funziona a petrolio si ferma inclusi i prodotti derivati.
    Quindi se uno si reputasse furbo cercherebbe di centellinarlo affinchè se la sua durata stimata fosse 100anni magari tirarla fino a 500 e nel frattempo cercare una soluzione.

    Non ci vedo un problema in questo, mi pare il minimo che la società si prepari ad una alternativa.
    L'alternativa fra nucleare e solare poi mi sembra un discorso fazioso che si potrebbe fare al bar o con il salumiere, non vedo perchè sfoggiare titoli e referenze per sparare ipotesi senza alcun dato papabile.
    In tutto questo nessuno ha detto realmente perchè se monto un pannello sul tetto di casa mia un bambino in africa muore, ora vorrei proprio saperlo, perchè?
    Personalmente fra un pannello e una centrale nucleare non ci vedo alcuna differenza a parte il fatto che la centrale nucleare arricchisce pochi, mentre un pannello può far risparmiare molti.
    Lascio perdere tutte le problematiche del nucleare che tanto lo sanno pure i bambini delle elementari tranne ovviamente gli ingegneri specie quelli italiani, ma vorrei soffermarmi sul fatto che se vado a lavorare con le mutande sui pantaloni molto probabilmente perderò il lavoro... chi si preoccuperà di me?
    Chi si preoccupa dei problemi che avrò dopo?
    Ve lo dico io NESSUNO e quindi perchè me ne deve fregare qualcosa dell'africa? Il concetto è semplice del resto, se non penso prima al mio benessere a me non ci pensa nessuno, quindi prima penso a me e poi se posso magari provo ad aiutare chi sta peggio... ma non mi sembra proprio che qui in Italia abbiamo tutto sto benessere per aiutare gli altri.
    Volete fare del bene all'Africa e allora facciamo una lista delle multinazionali che sfruttano le loro risorse e boicottiamole così vediamo se gli conviene, ma lo so che è impossibile perchè in realtà non glie ne frega a nessuno dell'africa, è questa la realtà.
    Il vero problema sono loro che vengono da noi e non il fatto che muoiono di fame, chi ha davvero pietà di loro non lo incontrate in italia perchè sta lì a cercare di fare qualcosa...
    Forse sono io che sono egoista però al momento mi sembra che i problemi attuali che dovrebbero attirare la nostra attenzione sono altri.
    Ad esempio al governo non c'è più alcuna differenza fra destra e sinistra, le regole le applicano solo quando gli fa comodo e che gli ambientalisti si stanno costruendo un impero con la stessa tecnica del vaticano.
    E voi pensate all'africa... non vi capisco.
    C'è bisogno di risparmiare energia è vero e per farlo dobbiamo evitare di spendere quella del petrolio e tirarla fuori da altro, questo non vuol dire diventare psicopatici e spegnere la lucina rossa del televisore per risparmiare 200€ l'anno sulla bolletta e tantomeno andare a piedi.
    Per come la vedo io vuol dire concentrarsi sulle fonti alternative e mantenere il nostro stato di benessere allo stesso livello (che rispetto agli altri paesi non è manco sto granchè).
    E salta fuori sempre sto nucleare... ho letto tutti i vostri post, vi punzecchiate, fate esempi, ci girate intorno e alla fine del discorso non se ne viene mai a capo, quindi adesso vorrei capire, e per farlo le mie domande sono:
    Con quali basi economico/sociali si verifica lo sterminio di un continente se il mondo inzia ad usare il fotovoltaico, visto che quel continente di cui stiamo parlando non produce ma consuma solo? E i favorevoli al nucleare cosa intendono fare con le scorie prodotte dai loro nuovissimi reattori ultra moderni? Perchè saranno pure moderni ma le scorie le fanno ugualmente giusto? O no?

    Sconcertato
    j3n4

    P.S. Per come la vedo io, fare una colletta per un pozzo aiuta, un pannello per la pompa che tira su l'acqua aiuta, cucine solari aiutano, ma non risolvono il problema dell'africa.
    Ben venano queste iniziative ma occorrerebbe innanzitutto insegnargli a fare le cose e a proteggere il loro paese dagli arrivisti e dai politici corrotti per renderli auto sufficienti... e ci andiamo proprio noi!? Tzè.
     
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  2. francobattaglia
     
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    CITAZIONE (gymania @ 23/5/2007, 22:28)
    [
    CITAZIONE (marco piana @ 23/5/2007, 22:14)
    E lo saranno perche' fortunatamente non tutti la pensano come FB

    Temo non ne sia ancora consapevole!
    Nei fatti non è che abbia scelto propriamente l'ambiente ideale per imporre le sue idee.
    Certo è caparbio... <_<

    Gym

    io non cerco di imporre nessuna idea.

    ho detto che condizione necessaria di ricchezza è la disponibilità di energia abbondante.

    lei mi ha ribattuto che non è vero e mi ha fatto l'esempio di: canada, australia, norvegia, irlanda e cile.

    io le ho fatto osservare che TUTTI i paesi che lei cita hanno un consumo procapite di energia che è superiore al nostro. l'unica eccezione è il cile (che ha un consumo procapite la metà del nostro) e che, infatti, ha un PNL pro capite che è un quarto dl nostro. ergo io sarei caparbio?
    almeno trombetta dopo aver constatato che l'efficienza della trasformazione di energia solare in biomassa non è del 100% ma dell'1% se n'è andato con la coda fra le gambe e non si fa più vivo nel forum...

    fb

    CITAZIONE (j3n4 @ 24/5/2007, 02:25)
    Ragazzi io non capisco,
    vi leggo e non capisco.


    Per come la vedo io se il petrolio finisce sono davvero problemi grossi, significa che tutto quello che funziona a petrolio si ferma inclusi i prodotti derivati.
    Quindi se uno si reputasse furbo cercherebbe di centellinarlo affinchè se la sua durata stimata fosse 100anni magari tirarla fino a 500 e nel frattempo cercare una soluzione.

    Non ci vedo un problema in questo, .

    lei ha qualche problema con l'aritmetica.
    provi a calcolare, nell'ipotesi che il petrolio finisca fra 100 anni ai ritmi di consumo attuali, cosa significa farlo durare 500 anni.

    fb
     
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  3. francescomat
     
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    CITAZIONE
    fare una colletta per un pozzo aiuta, un pannello per la pompa che tira su l'acqua aiuta, cucine solari aiutano, ma non risolvono il problema dell'africa.

    Amico mio,
    meglio aiutare a fare una cosa piccola, che - di fronte al compito di "risolvere" un problema enorme - non fare niente.
    Solo la morte risolve.
    Diamo una mano e basta.
    Ciao.
     
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  4. j3n4
     
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    Allora,
    quando un tempo andavo a scuola, studiando le tecnologie industriali mi è stato insegnato che ci sono SEMPRE dei tempi di adattamento alle novità che possono durare anche 50anni.
    Probabilmente con la corsa tecnologica che stiamo vivendo possiamo anche essere ottimisti e scenedere a 5 per i paesi industrializzati, ma ciò non toglie che il LAG esiste e maggiore è la povertà o analfabetismo e maggiore sarà il tempo di adattamento.
    Quindi da quanto detto possiamo dedurre facilmente che se la durata media del petrolio fosse di soli 100anni significa che: se non si trova in tempo una soluzione, anche trovandola fra 50anni ci saranno comunque grossi problemi nel cambiamento e questo è un dato di fatto, non una polemica senza numeri, stiamo parlando di adattamento standard.
    Sono argomenti sfiorati durante il triennio di una scuola superiore e quindi non mi sto inventando nulla.
    Anche in informatica è noto questo problema quando si parla di implementare nuove tecnoligie, perciò cerchiamo di essere realisti e cominciamo ad affrontarlo con metodologie di approccio già sperimentate che possono dare una previsione che non si discosta da come potrebbe essere il futuro.
    Tanto per cominciare potremmo parlare dei materiali plastici derivati dal petrolio, di fatto non esiste alcun surrogato in grado di sostituirlo e a meno che non volete trovarvi ad usare quel materiale sperimentale ottenuto con le pannocchie varrebbe la pena di risparmiare petrolio.
    Come fare? Usando il fotovoltaico, le centrali nucleari e quant'altro possa tamponare il consumo.
    E anche questo mi sembra ovvio. O no?
    Utilizzando al massimo le fonti energetiche alternative e le nuove tecnologie per l'autotrazione E' POSSIBILE diminuirne il consumo e la cifra da 100 a 500 era buttata lì ma a quanto pare a qualcuno è interessato più alla proporzione aritmetica rispetto al senso del discorso... vabbè, spero che adesso FB abbia capito a cosa mi riferivo.
    Ma se non è chiaro lo specifico: Ultilizzare energie alternative non risolve il problema petrolio, lo rimanda e ci lascia tempo per pensare.
    Ma una domanda a cui ancora non ho ricevuto risposta è: Su quali dati statistici, economici o sociali si è detto che con il fotovoltaico può morire la popolazione di un intero continente? Gradirei discutere su questo in maniera concreta, i voli pindarici non mi piacciono e se è così tolgo il disturbo.

    Per quanto riguarda la questione Africa invece, il discorso è forse troppo complicato per risolverlo in poche righe, varrebbe la pena aprire un thread apposito per discuterne in maniera più approfondita, ma visto che a quanto pare è il problema principale di questo thread, riferito ai pannelli, in attesa della risposta alla mia domanda vorrei esprimere ancora qualche mio pensiero riguardo a questa problematica:
    A prescindere dai sogni colonialisti e della colonizzazione industriale gli aiuti forniti all'africa non mi sembrano assolutamente PARI al DANNO che abbiamo ARRECATO.
    Inoltre gli scandali sugli aiuti umanitari sono quasi all'ordine del giorno, tant'è che non ci vuole uno statista per immaginare QUANTO di quello che mandiamo arriva realmente lì.
    E non ci vuole un matematico per calcolare quanta di quella roba va a male prima che la possano mangiare e quanto spreco di risorse avviene in questo ambito.
    C'è da dire inoltre che in questi anni gli enti che si sono avvicendati per portare aiuti hanno affinato le loro tecniche di guadagno ed è molto difficile smascherare il losco giro d'affari, ma con questo non voglio assolutamente dire che è inutile aiutare.
    Aiutare costantemente è giusto, ma non risolve il problema è questo che va capito.
    Bisogna scegliere la tecnica migliore e cooperare con i popoli in difficoltà, ma paracadutare le risorse alimentari e mandare un missionario che li "ammaestra" alla religione in cambio di un cucchiaio di minestra mi sembra davvero una situazione critica, ed è colpa NOSTRA sia chiaro.
    Inoltre parliamo sempre dell'africa ma ci sono paesi che subiscono angherie ben peggiori e spesso non se ne parla... ad esempio del turismo sessuale che avviene in molti paesi sottosviluppati.
    Mi chiedo come sia possibile che è sempre un discorso di denaro? Basta vedere la velocità con la quale oscurano i siti con cui si può piratare il satellitare e invece i siti pedofili sono sempre lì.
    Adottare una famglia a distanza assume un senso maggiore in tutto questo.
    Dandogli la possibilità di essere autosufficienti, senza bisogno di scendere a patti con la fame, fornendogli l'accesso alla istruzione necessaria in 30anni forse il problema si risolverebbe, specie se andiamo anche a fare pozzi e scuole e se continuiamo ad inviare denaro.
    Ma l'istruzione di un popolo è quello che lo può salvare, visto che è la causa della sua catastrofe.
    Quindi quando parlavo della soluzione del problema non intendevo dire che non si deve aiutare e che non serve a niente, ma intendevo dire che abbiamo problemi molto gravi qui in Italia e vanno risolti prima questi, altrimenti inviare 10 per far arrivare 0.1 è inutile... specie poi se quello 0.1 serve a far mangiare un solo giorno e gli arriva una settimana si e una no!
    Vorrei concludere con un pensiero su cui mi ero soffermato qualche tempo fa osservando una bellissima cucciolata, perchè gli animali fanno così tanti figli?
    Probabilmente perchè di 5 ne vivono solo 2?
    Penso che se tralasciamo un attimo adamo ed eva l'ipotesi più plausibile è che noi siamo animali evoluti e lo stesso concetto istintivo vale anche per noi, quello che succede nei paesi poveri è proprio questo, una proliferazione incontenibile per sperare che di 10 se ne salvi almeno 1.
    Mi sembra un concetto naturale, di selezione naturale dal quale non possiamo sottrarci facilemente.
    Eppure questo tipo di concezione della natura ormai lo abbiamo perso, vogliamo andare a tutti i costi nel cuore della savana a far vedere le lampadine a qualche tribù causando squilibri e rotture sociali che funzionavano da secoli.
    Non vogliamo morire e non vogliamo che i poveri muoiano ma concretamente più andiamo ad aiutare e più li uccidiamo con le nostre mani.
    Sono sempre più convinto che è il metodo di aiutare che è sbagliato e bisogna porre rimedio a questo.
    Qualcosa sta cambiando ma come ho già detto è un procedimento lunghissimo che necessiterà di molti anni per essere attuato, per questo motivo non bisogna perdere tempo e provvedere ad aiutare con nuovi metodi.

    Questo è come la penso, adesso fatemi NERO.

    Saluti
    j3n4
     
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  5. gymania
     
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    CITAZIONE (francobattaglia @ 24/5/2007, 09:01)
    ho detto che condizione necessaria di ricchezza è la disponibilità di energia abbondante.

    E' un parere, vale come tale.
    Personalmente penso che la condizione necessaria di benessere, sia la condivisione di energia sufficiente ai bisogni primari.
    Ma anche il mio è un punto di vista.

    CITAZIONE (francobattaglia @ 24/5/2007, 09:01)
    lei mi ha ribattuto che non è vero e mi ha fatto l'esempio di: canada, australia, norvegia, irlanda e cile.

    Alla TEORIA secondo la quale la distribuzione del nucleare collima con la distribuzione della ricchezza
    io ho ribattuto che nei paesi citati (ad eccezione del Canada, per il quale avevo dati inesatti)
    NON si muore di fame e NON ci sono impianti nucleari.
    Io ho detto:
    CITAZIONE
    Non mi risulta che si muoia di fame in Irlanda, ne' in Canada, tantomeno in Norvegia.
    Potrei aggiungere l'Australia e magari anche il Cile

    Ergo il nucleare NON è condizione necessaria alla lotta alla fame nel mondo.
    Si può discutere sulla sua opportunità o meno, ma NON è irrinunciabile.
    NEI FATTI!

    Il consumo pro-capite è un dato SOGGETTIVO, non un valore OGGETTIVO.
    Personalmente posso avere necessità inferiori ad altri, per cultura o per scelta!

    CITAZIONE (francobattaglia @ 24/5/2007, 09:01)
    ergo io sarei caparbio?

    La caparbietà non sottende ad una offesa, in genere.
    Salvo avere la coda di paglia...

    CITAZIONE (francobattaglia @ 24/5/2007, 09:01)
    almeno trombetta dopo aver constatato che l'efficienza della trasformazione di energia solare in biomassa non è del 100% ma dell'1% se n'è andato con la coda fra le gambe e non si fa più vivo nel forum...

    Non alimentiamo inutili illusioni...
    Sono decisamente caparbio anch'io! ;)

    Pace!
    Gym
     
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  6. BrightingEyes
     
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    CITAZIONE (j3n4 @ 24/5/2007, 11:42)
    Questo è come la penso, adesso fatemi NERO.

    Beh, per quanto mi riguarda mi trovo d'accordo col 90% del tuo discorso. E' una posizione un pò "poltically incorrect", ma è molto più realistica di tante fantasie demagogiche.


    Il succo, se posso permettermi di sunteggiare il pensiero di j3n4, mi pare sia questo: Prima, si garantisce il benessere nostro (che non significa nè incrementare sprechi, nè fregarsene del clima, nè bruciare la rumenta in strada!) poi, per quanto è possibile si pensa all'Africa trovando soluzioni che garantiscano un'autonomia energetica (che significa pure di alimenti) perlomeno di sussistenza.
    Signori, ha ragione! Non siamo i padrini dell'Africa nè abbiamo la reale possibilità di caricarci di tutti i problemi. E pure l'immigrazione, piaccia o meno a molti, dovrà stringere gradualmente le maglie. E' inutile ed illusorio fantasticare di cosa si potrebbe fare con la ricchezza risparmiata se l'americano medio consumasse la metà di quanto consuma. Quell'energia non prodotta non significa aumento di ricchezza disponibile per nessuno. Anzi una eventuale "decrescita" americana od europea sarebbero una sciagura drammatica per i paesi arretrati.
    Il fatto che in Africa nel 1700, senza multinazionali, senza corruzione, senza guerre tecnologiche, senza turisti, senza bidonville, senza disoccupazione, senza sfruttamento sessuale, con tutte le ricchezze petrolifere, minerarie, biologiche intatte ci fosse un ventesimo dell'attuale popolazione con speranza di vita di 40 anni o meno e mortalità infantile del 50%... beh, non è casuale! ;)
    Non esiste alcuna possibilità di decrescita reale senza il sacrificio collegato di centinaia di milioni o miliardi di persone. Per fame o per guerra cambia poco. <_<

    Detto ciò resta il discorso di cosa si può realisticamente fare per migliorare le cose. Si può fare moltissimo da parte nostra:

    Creare le condizioni per far si che nei paesi arretrati possa diventare economicamente conveniente produrre energia da rivendere al mondo occidentale, sfruttando il loro sole, il loro vento, la loro acqua, ma con tecnologia fornita da noi. Se questo significherà aumento del costo energetico finale... bene. Alla fine è la stessa cosa che adottare una famiglia a distanza (e con il valore del costo energetico annuo di una famiglia occidentale in Africa ci mangia un paese). Gli idrocarburi andranno risparmiati, certo. Sopratutto per l'apporto di prodotti sintetici altrimenti difficilissimi da ottenere (plastiche, lubrificanti, gomme, fertilizzanti, ecc.) Ma limitarsi a dire "dimezziamo i consumi", a parte la difficoltà reale dell'ottenerlo, non salverà un solo africano dalla fame. Cambiare una parte importante della produzione energetica totale da FER e importarne una parte dai paesi in via di sviluppo invece può fare la differenza.
    E in tutto questo il nucleare ha un suo spazio, che rimarrà certo. Ma non è il toccasana. Nemmeno con la fusione. :)




     
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  7. BrightingEyes
     
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    CITAZIONE (denew @ 23/5/2007, 21:53)
    Ricchezza è anche potersi permettere di porsi il problema di fare scelte etiche in materia energetica, di poter scegliere di comprare energia qualitativamente migliore perchè prodotta con tecnologie sostenibili, quando mezzo mondo può solo che sognare di avere una centrale a carbone...Chi ha il privilegio di potersi porre la questione energetica in questi termini ha anche il dovere morale di darsi la risposta migliore che per altri è purtroppo ancora utopia, anche per compensare le scelte che questi ultimi non possono ancora fare.

    Esatto. Se noi, eticamente, mettiamo una popolazione in condizioni di venderci energia prodotta da FER a costi adeguati creiamo un gigantesco volano economico che trasferisce ricchezza. (So che ne abbiamo già parlato Denew, ma sfrutto l'assist del tuo discorso per arrivare al punto :P ).
    Se in Europa abbiamo scarsa insolazione e poco spazio basta fornire le strutture e la tecnologia per farlo al nord Africa e pagargli la ricchezza che ci forniranno. Basta fare due conti per vedere quale fiume di ricchezza monetaria sarebbe per molti paesi questa soluzione. Il valore relativo delle rispettive economie moltiplica enormemente il valore della merce "energia" esportata. Oltretutto senza possibilità delle speculazioni su lavoro a basso costo per produrre beni rivenduti in occidente a costi altissimi che conosciamo.
    sarà difficile e costoso certo, ma visto con un minimo di lungimiranza... siamo sicuri che fra vent'anni non ci troveremo altrimenti in una fortezza presidiata e corazzata, alimentata a nucleare e carbone, costretta a difendersi da legioni di disperati in perenne migrazione dal deserto e dai cataclismi climatici verso il miraggio delle città scintillanti?

    Meditatiamoci! -_-
     
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  8. Paolo Cattani
     
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    Non so altrove, ma qui da me ci hanno provato. Dieci secondi dopo avevano rubato la batteria, e la sera stessa i pannelli. Il "furto" della batteria è stato fatto alla luce del sole, con l'approvazione di tutti, per metterla sull'auto del "sindaco" (autoproclamatosi, ovviamente.)
    I pannelli sono poi stati ritrovati dai volontari della ong, li avevano dotati di una cornice e poi messi nel "salotto"della casa di un capetto locale. Il faro autoalimentato che doveva dare luce alla piazza del villaggio non è mai entrato in funzione e viene oggi utilizzato per appenderci la selvaggina in vendita.
    La prossima volta vi dico che fine hanno fatto i potabilizzatori della Scanwater, i vestiti della Caritas e i soldi raccolti da un comune franxese per i giovani africani.
     
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  9. j3n4
     
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    CITAZIONE (Paolo Cattani @ 24/5/2007, 15:24)
    Non so altrove, ma qui da me ci hanno provato. Dieci secondi dopo avevano rubato la batteria, e la sera stessa i pannelli. Il "furto" della batteria è stato fatto alla luce del sole, con l'approvazione di tutti, per metterla sull'auto del "sindaco" (autoproclamatosi, ovviamente.)
    I pannelli sono poi stati ritrovati dai volontari della ong, li avevano dotati di una cornice e poi messi nel "salotto"della casa di un capetto locale. Il faro autoalimentato che doveva dare luce alla piazza del villaggio non è mai entrato in funzione e viene oggi utilizzato per appenderci la selvaggina in vendita.
    La prossima volta vi dico che fine hanno fatto i potabilizzatori della Scanwater, i vestiti della Caritas e i soldi raccolti da un comune franxese per i giovani africani.

    E bravo Paolo, hai centrato perfettamente il problema!


    Saluti
    j3n4
     
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  10. gymania
     
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    Abbiamo qualche responsabilità passata noi occidentali in questo comportamento?
    Non è polemica.
    E' una semplice domanda.

    Pace!
    Gym
     
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  11. StevenING
     
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    CITAZIONE (BrightingEyes @ 24/5/2007, 14:24)
    CITAZIONE (denew @ 23/5/2007, 21:53)
    Ricchezza è anche potersi permettere di porsi il problema di fare scelte etiche in materia energetica, di poter scegliere di comprare energia qualitativamente migliore perchè prodotta con tecnologie sostenibili, quando mezzo mondo può solo che sognare di avere una centrale a carbone...Chi ha il privilegio di potersi porre la questione energetica in questi termini ha anche il dovere morale di darsi la risposta migliore che per altri è purtroppo ancora utopia, anche per compensare le scelte che questi ultimi non possono ancora fare.

    Esatto. Se noi, eticamente, mettiamo una popolazione in condizioni di venderci energia prodotta da FER a costi adeguati creiamo un gigantesco volano economico che trasferisce ricchezza. (So che ne abbiamo già parlato Denew, ma sfrutto l'assist del tuo discorso per arrivare al punto :P ).
    Se in Europa abbiamo scarsa insolazione e poco spazio basta fornire le strutture e la tecnologia per farlo al nord Africa e pagargli la ricchezza che ci forniranno. Basta fare due conti per vedere quale fiume di ricchezza monetaria sarebbe per molti paesi questa soluzione. Il valore relativo delle rispettive economie moltiplica enormemente il valore della merce "energia" esportata. Oltretutto senza possibilità delle speculazioni su lavoro a basso costo per produrre beni rivenduti in occidente a costi altissimi che conosciamo.
    sarà difficile e costoso certo, ma visto con un minimo di lungimiranza... siamo sicuri che fra vent'anni non ci troveremo altrimenti in una fortezza presidiata e corazzata, alimentata a nucleare e carbone, costretta a difendersi da legioni di disperati in perenne migrazione dal deserto e dai cataclismi climatici verso il miraggio delle città scintillanti?

    Meditatiamoci! -_-

    Sarò forse troppo diffidente e malfidato, ma non dormirei sereno pensando che il mio fabbisogno energetico (che è vitale!) è nelle mani e direttamente controllato da paesi africani. (ovviamente non ne faccio un problema di razza, ma di stabilità sociopolitica).
    Già non mi piace dover dipendere da Francia & C....
    Ciao
     
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  12. j3n4
     
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    CITAZIONE (gymania @ 24/5/2007, 15:57)
    Abbiamo qualche responsabilità passata noi occidentali in questo comportamento?
    Non è polemica.
    E' una semplice domanda.

    Pace!
    Gym

    Se ti riferisci al problema Africa direi proprio di si, visto che è stata colonizzata più volte e da più paesi europei contemporaneamente, (anche l'italia).
    Poi quando non era più tollerata la conquista con le armi sono andati a fare la colonizzazione industriale, ossia strade piazze, ospedali e fabbriche.
    Senza insegnargli niente, solo mano d'opera a basso costo.
    Trattati come i somari per poco e niente.

    Se ti riferivi a tutto questo la risposta è si.

    Saluti
    j3n4

    CITAZIONE (StevenING @ 24/5/2007, 16:38)
    Sarò forse troppo diffidente e malfidato, ma non dormirei sereno pensando che il mio fabbisogno energetico (che è vitale!) è nelle mani e direttamente controllato da paesi africani. (ovviamente non ne faccio un problema di razza, ma di stabilità sociopolitica).
    Già non mi piace dover dipendere da Francia & C....
    Ciao

    IO invece non ci credo neanche se lo vedo.
    Per come sono messe le cose lì non si potrà pensare una cosa del genere neanche fra 30anni.

    Saluti
    j3n4
     
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  13. Paolo Cattani
     
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    Come ho detto in altre discussioni, è perfettamente inutile pensare all'europea quando si parla di altri continenti. ci sono filosofie diverse, bisogni diversi e stili di vita diversi. Applicare il nostro modo di pensare è fuorviante, vi consiglio di affidarvi a dei veri esperti quali i missionari (che sono gli unici che ho visto fare qualcosa attivamente) Non c'è pericolo che in questo caso li si indottrini ad una religione, tanto qui ci sono tutte... e se ne fregano di tutte quante. Vivono secondo le LORO regole ed il LORO modo di pensare. e per quanto possano fare le corporation, le multinazionali ed i dittatori prezzolati, non dimenticate che dove ci sono io ci sono un migliaio di bianchi e sedici milioni di neri. Siamo noi gli stranieri, e se vogliamo restare qui si deve giocare con le LORO regole, o ci fanno fuori in un battibaleno. In Italia si dice lo stesso degli extracomunitari, vero?
    Occhio ai pre-giudizi! Certe cose sull'Africa non sono vere, altre le distorce il nostro modo di pensare... si rischia di fare dei grossolani errori di valutazione.
     
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  14. BrightingEyes
     
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    CITAZIONE (StevenING @ 24/5/2007, 16:38)
    Sarò forse troppo diffidente e malfidato, ma non dormirei sereno pensando che il mio fabbisogno energetico (che è vitale!) è nelle mani e direttamente controllato da paesi africani. (ovviamente non ne faccio un problema di razza, ma di stabilità sociopolitica).
    Già non mi piace dover dipendere da Francia & C....

    Beh, oddio! Non è che ora siamo messi poi tanto tanto meglio eh! La maggior parte di petrolio e gas (che sono altrettanto vitali!) ci arriva da paesi non proprio stabilissimi. Anzi semmai la criticità di importantissime forniture concentrate in pochissime mani mi pare decisamente peggio.
    Non me lo auguro certo, ma se per caso l'Iran dovesse bloccare per qualsiasi motivo il golfo... poi ne riparliamo dei sonni sereni.
    Della dipendenza dalla Francia mi preoccuperei già meno. :P
     
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  15. marco piana
     
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    Paolo. Leggo sempre con immenso interesse le tue parole sull'africa.
    E' una realta' che mi incuriosisce ma ho la coscienza di non conoscere a sufficienza per poterne pensare "soluzioni" (a cosa poi? quali sono i loro bisogni e le loro voglie?)

    Ti chiederei mille cose, ma non voglio andare OT. Restando sull'energia.

    La loro situazione energetica e' un problema? se si, e' una delle priorita' da risolvere? se si, che sviluppi energetici ti pare che loro vorrebbero?

    Mi aspetto che la risposta sia "chissenefrega dell'energia quando manca l'acqua", ma so di avere troppi pregiudizi e non conoscerne la realta'.
     
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205 replies since 21/5/2007, 07:27   5714 views
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