Vetri autooscuranti a comando

vetro trasparente, con un bottone si sceglie l'intensità

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    www.energeticambiente.it

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    Ora riesco a vedere i filmati, ma... sono scomparsi gli avatar di zintolo e can_du_leccia :D

    Volevo chiedere ad ariglass.it se la velocità di passaggio da chiaro a scuro e viceversa è quella del filmato, o se vi è anche la possibilità di un passaggio quasi istantaneo alle due condizioni limite. E ancora, se è possibile fermarsi ad un oscuramento intermedio, mantenendone una omogenea distribuzione su tutta la superficie del vetro.
     
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  2. can_du_leccia
     
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    Ma questa è bella! Io non riesco a vedere nè il filmato nè gli avatar (mio e di zintolo, gli altri li vedo...)!
     
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  3. zintolo
     
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    CITAZIONE (nll @ 11/7/2007, 02:02)
    Ora riesco a vedere i filmati, ma... sono scomparsi gli avatar di zintolo e can_du_leccia :D

    Che, non sapevi che il vetro di Ariglass è applicabile anche agli avatar? :woot: :woot: :P
     
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  4. leon73
     
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    Ciao ,nll , ariglass , ha detto che la velocita e quella del filmato , puoi graduare la trasparenza o meno a piacimento , adirittura si possono collegare dei sensori solari per l'autoscurazione ,fino alla totale non trasparenza ,cioe con un clik diventa oscuro e viceversa ,l' oscurita del vertro dipende da quanto liquido inietti fra i 2 vetri che sono distanti di circa 1 mm quando il liquido entra , i due vetri sono collegati tramite una camera stagna (guarnizione )che abraccia idue vetri con una vasca collegata alla guarnizione il tutto in un circuito chiuso , il quantitativo di liquido che entra non lo so ,cmq mi ha detto che e pocchissimo .

    ps:la velocita di riempimento penso dipenda dalla potenza della pompetta .
     
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  5. all_time
     
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    Ho visto una cosa del genere verso la fine degli anni 80 precisamente nel 1986, avevo circa 14 anni e, come ragazzino, rimasi sbalordito.
    Un amico di mio padre portò in ditta un pezzo di plastica con 2 fili che venivano fuori, mi chiese di inserire i fili nella presa di corrente e poi mi fece alzare l'interruttore e.... magia il pezzo di plastica divenne giallo; ci mostrò dei manoscritti in inglese e disse che aveva tutta la tecnologia.

    Credo si trattasse di qualcosa di chimico che oggi dovrebbe anche essere reperibile sul mercato.
     
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  6. buran001
     
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    Ciao,sicuramente é molto piu' economica in paragone ad un cristallo liquido,specialmente per grosse vetrate o finestroni,quanto costa sostituire due vetri 97 cm x65cm? sono due ante che si aprono! o é solo valido per vetri fissi?
    Comunque complimenti !
    p.s. spero che costi meno dei classici sistemi a cristalli liquidi,vetri elettrocromici,termocromici o fotocromici,sotto i 1100 Euro al mq!!?
     
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  7. sssuper
     
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    Mi piace, idea semplice.

    Parlando di isolamento termico, che ne so, inserire dei gas inerti come l'argon? è possibile? sarebbe interessante non solo l'oscuramento ma il variare del potere isolante, quindi d'estate essere "schermati" totalmente e in autunno lasciare passare il calore.....

    Non si potrebbe inserire il serbatoio per esempio all'interno di infissi in alluminio? per poterlo adattare anche agli infissi tradizionali, non solo alle facciate continue.


    Azz spero proprio sotto i 1100 al mq!!!
     
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  8. skeptic
     
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    CITAZIONE (ariglass.it @ 9/7/2007, 19:18)
    Questa è la mia invenzione (brevetteta) un vetro che è semplicemente trasparente, con un bottone lo si fà diventare scuro quanto si vuole , e poi con un'altro bottone si torna allo stadio precedente, sembra fantascienza ma non lo è. guardate il mio sito www.ariglass.it .Datemi il vostro parere.

    Caro Ariglass,
    niente da dire sulla tua idea, ma tieni presente che se le dimensioni del vetro sono significative, alla pressione applicata con la pompa si somma quella idrostatica della massa liquida, che non è indifferente e porterebbe inevitabilmente a un distanziamento maggiore nella parte inferiore del sandwich.
    Supponi che le dimensioni del vetro composito sia di 100 x 100 centimetri.
    La pressione idrostatica alla base del vetro è di 100 grammi per centimetro quadrato, crescente linearmente dal bordo superiore a quello inferiore.
    Sommando tali forze arriviamo a 0.5*100*100= 5 Kg per ogni cm di larghezza, ovvero 500 Kg applicati all'intera superficie.
    Se non si usa un vetro veramente molto robusto rischi lo sfondamento anche senza iniettare ulteriore liquido.
    Se poi vuoi applicare il tuo metodo alle vetrate delle portafinestre, normalmente alte più di due metri, devi utilizzare un vetro di peso veramente eccessivo per applicazioni domestiche.
    Che ne pensi?
    Skeptik
     
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  9. SergioBalacco
     
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    Nel 2000 quando si stava ristrutturando la sede della Cisco Photonics una consociata della piu' famosa Cisco System furono installate alcune finestre di suddivisione fra i laboratori che, con un semplice (a dirsi) sistema a polarizzazione si scurivano i vetri.
    Adesso leggo di questa invenzione, non commento ma vado a leggere come funziona.
    Ho paura sia un deja vu ed anche piu' complesso e pesante.

    Saluti
    SB
     
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  10. SergioBalacco
     
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    CITAZIONE (can_du_leccia @ 9/7/2007, 22:43)
    Nemmeno io riesco a vedere il video... anzi, mi si inchioda tutto... maledetto windows vista...

    Io ho Vista Ultimate e l'ho visto benissimo.
    Devi scaricare gratis l'ultima versione di Quickime.
    Si tratta di una dimostrazione con il prototipo che si vede anche nella fotografia.
    E' poco chiaro (il filmato) ma sembra funzioni il vetro (che nel caso non e' autoscurante visto che c'e' un comando per far partire una pompa che spinge il liquido).
    Mi unisco pero' al coro e chiedo quanto pesa al mq?

    SB
     
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  11. GonadeRibelle
     
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    L'idea è buona anche se un pò datata.
    E' tedesca e degli anni '70. Nata come applicazione in autonica, non ebbe successo per i motivi che si sono letti sin qui, oltre che di costi e sicurezza.
     
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  12. zintolo
     
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    CITAZIONE (skeptic @ 4/9/2007, 13:16)
    Alla pressione applicata con la pompa si somma quella idrostatica della massa liquida, che non è indifferente e porterebbe inevitabilmente a un distanziamento maggiore nella parte inferiore del sandwich.

    Beh, assumendo che il liquido iniettato abbia densità paragonabile a quella dell'acqua, un vetro alto un metro presenterà un gradiente di pressione di 1 mBar/cm, con una differenza di 100 mBar fra parte superiore ed inferiore. Niente che un comune vetro doppio non possa sopportare. Sicuramente si avrà un battente, che farà sì che la distanza fra i due vetri non aumenti maggiormente in basso piuttosto che in alto. Nel calcolo successivo 0,5 è una pressione espressa in..? Da dove hai ricavato il dato? Hai tenuto conto della pressione atmosferica dall'altro lato del vetro? Per distanziare i vetri, basta che la pressione interna assoluta sia di pochi punti superiore ad 1, così che la sua differenza con quella ambiente, moltiplicata per la superficie del vetro, permetta di vincere l'attrito (statico prima e dinamico poi) e la compressione dovuta alle guarnizioni.
     
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  13. all_time
     
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    CITAZIONE (GonadeRibelle @ 5/9/2007, 13:44)
    L'idea è buona anche se un pò datata.
    E' tedesca e degli anni '70. Nata come applicazione in autonica, non ebbe successo per i motivi che si sono letti sin qui, oltre che di costi e sicurezza.

    ...quindi il brevetto sarebbe nullo

     
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  14. GonadeRibelle
     
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    CITAZIONE (all_time @ 6/9/2007, 09:02)
    CITAZIONE (GonadeRibelle @ 5/9/2007, 13:44)
    L'idea è buona anche se un pò datata.
    E' tedesca e degli anni '70. Nata come applicazione in autonica, non ebbe successo per i motivi che si sono letti sin qui, oltre che di costi e sicurezza.

    ...quindi il brevetto sarebbe nullo

    Non saprei, dipende da cosa AriGlass ha brevettato.
    Io non sono esperta, bisognerebbe leggere le rivendicazioni dei suoi brevetti e confrontarle con brevetti simili già depositati..
     
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  15. skeptic
     
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    CITAZIONE (zintolo @ 5/9/2007, 15:27)
    CITAZIONE (skeptic @ 4/9/2007, 13:16)
    Alla pressione applicata con la pompa si somma quella idrostatica della massa liquida, che non è indifferente e porterebbe inevitabilmente a un distanziamento maggiore nella parte inferiore del sandwich.

    Beh, assumendo che il liquido iniettato abbia densità paragonabile a quella dell'acqua, un vetro alto un metro presenterà un gradiente di pressione di 1 mBar/cm, con una differenza di 100 mBar fra parte superiore ed inferiore. Niente che un comune vetro doppio non possa sopportare. Sicuramente si avrà un battente, che farà sì che la distanza fra i due vetri non aumenti maggiormente in basso piuttosto che in alto. Nel calcolo successivo 0,5 è una pressione espressa in..? Da dove hai ricavato il dato? Hai tenuto conto della pressione atmosferica dall'altro lato del vetro? Per distanziare i vetri, basta che la pressione interna assoluta sia di pochi punti superiore ad 1, così che la sua differenza con quella ambiente, moltiplicata per la superficie del vetro, permetta di vincere l'attrito (statico prima e dinamico poi) e la compressione dovuta alle guarnizioni.

    Caro Zintolo,
    il fattore 0.5 risulta dall'integrazione in funzione dell'altezza.
    In modo più rudimentale, senza usare gli integrali, considera che la pressione idrostatica nella zona più alta è zero, mentre in quella piuù bassa è come correttamente affermi, 100 mBar, e quindi mediamente (0+100)/2=50 millibar, ovvero 50 grammi per centimentro quadrato.
    Poiché la superficie di un metro quadro è 100x100=10000 cmq, la forza applcata sulla lastra è di 50*10000=500000 grammi peso ovvero 500 Kg peso, una forza non penso sopportabile da un comune vetro da finestre.
    Spero che ti sia chiaro.
    Skeptik
     
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46 replies since 9/7/2007, 18:18   15128 views
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