Un inceneritore in Germania per bruciare i rifiuti di Napoli

Trasferire l’immondizia costa meno che smaltirla qui

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  1. aston
     
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    ROMA — Il denaro non ha odore: fin dai tempi di Vespasiano è questa una specie di legge universale. Ma perfino l’immondizia, in alcuni casi, riesce a smettere di puzzare. Succede quando si trasforma in moneta sonante. Ecco perché mentre in Campania non sanno più dove metterlo, il pattume, con il nauseabondo serpentone di cinque milioni di «ecoballe» (niente altro che enormi blocchi di immondizia impacchettata: cos’avranno di «eco»?) che si allunga ogni giorno di più e i cumuli di rifiuti che hanno ripreso a bruciare ammorbando l’aria, in Germania c’è qualcuno che accoglierebbe a braccia aperte la spazzatura Made in Napoli.

    Chi può avere avuto un’idea tanto pazzesca? Remondis, la più grande azienda tedesca che opera nel campo dello smaltimento dei rifiuti, avrebbe dato la propria disponibilità a realizzare in un’area della Renania ai confini con il Lussemburgo un inceneritore per bruciare tutta l’immondizia della Campania producendo elettricità. Ipotesi che potrebbe essere considerata davvero assurda, e come tale sarebbe stata già liquidata dai responsabili dell’emergenza rifiuti in Campania. Assurda, naturalmente, se la situazione non fosse però ancora più assurda. L’emergenza rifiuti in Campania va avanti da quattordici anni, durante i quali sono stati letteralmente gettati al vento due miliardi di euro. Da ben sette anni, preso atto che non si riuscivano a fare gli inceneritori, preso atto che le discariche erano piene, e preso atto che la camorra controllava (e controlla?) ormai gran parte del ciclo, si è deciso di mandare una parte della spazzatura nel Nord Italia e all’estero: destinazione Germania. Dove l’immondizia della Campania, da sette anni, già ora viene regolarmente bruciata in appositi impianti.

    Ogni giorno la spazzatura viene caricata sui treni della Ecolog, una divisione delle Ferrovie, e spedita al di là del Brennero per essere smaltita negli inceneritori tedeschi della Remondis, che in questa operazione è partner di Fs. Naturalmente ne viene esportata giornalmente soltanto una parte: un migliaio di tonnellate sulle 7.500 prodotte (anche se il quantitativo è stato raddoppiato). E naturalmente non gratis. L’export di pattume costa a tutti noi 215 euro la tonnellata per il cosiddetto «tal quale», che sarebbero i classici sacchetti di rifiuti indistinti: 400 mila euro al giorno, ai ritmi attuali. Metà va per il trasporto (quindi in qualche modo torna allo Stato) e metà a chi la smaltisce: con l’apparente contraddizione che siamo noi a fornire ai tedeschi, pagando di tasca nostra, la materia prima per fare energia elettrica.

    Il bello è che il costo per esportare in Germania, pur essendo ben superiore a quello dello smaltimento in discarica nel resto dell’Italia, è nettamente inferiore a quello che il commissariato per l’emergenza spende per smaltirli in Campania, quei rifiuti. Il prezzo va da un minimo di 290 euro a tonnellata fino a cifre imprecisate, persino, ha calcolato qualcuno, non inferiori a 1.000 euro. Com’è possibile? Per prima cosa c’è il costo della trasformazione nelle famose «ecoballe»: 120 euro la tonnellata. Poi c’è il trasporto con i camion sui terreni dove queste «ecoballe» vengono parcheggiate: altri 20 euro. Quindi il costo dello stoccaggio provvisorio: 150 euro. Provvisorio, però, si fa per dire. Perché siccome non ci sono gli inceneritori, quelle ecoballe stazionano per anni su terreni acquistati o presi in affitto a caro prezzo: 250 ettari di territorio campano sono ormai completamente occupati. Più stanno, più il costo sale. E dato che le prime «ecoballe» sono lì dal 2001, fate voi i conti.

    La cosa è talmente eclatante che il direttore generale del ministero dell’Ambiente Gianfranco Mascazzini, considerato papabile per il posto di commissario straordinario fino a oggi occupato dal prefetto di Napoli Alessandro Pansa, non si capacita di come sia possibile che costi meno spedire l’immondizia in Germania piuttosto che tenersela in Campania. E non si capacita al punto da aver messo in moto i carabinieri perché compiano le necessarie verifiche. Quando la risposta ai suoi interrogativi è sotto gli occhi di tutti, e sta nella follia di un sistema che invece di bruciare la spazzatura polverizza milioni di euro al giorno.

    Domanda: e gli inceneritori dei quali da 14 anni non si vede nemmeno l’ombra? L’appalto ce l’aveva la Fibe, del gruppo Impregilo, incaricata anche di fabbricare le «ecoballe». Ce l’aveva, appunto, perché il contratto è stato risolto. Uno dei due inceneritori, quello di Acerra, sarebbe comunque quasi pronto. Meglio, potrebbe funzionare fra meno di un anno. Ma c’è un particolare: non può bruciare le «ecoballe» prodotte in Campania, perché mancano le specifiche tecniche. E allora? Allora si sono fatti avanti i tedeschi, con la loro idea «pazzesca ». Bruciare in Germania non una parte della spazzatura della Campania, come oggi, ma tutta quanta, con un impianto nuovo di zecca da 100 megawatt destinato solo a quello scopo, avendo la garanzia di un contratto di 15 anni e a un prezzo molto più basso di quello attuale.

    Per tutta risposta a novembre è stata bandita la nuova gara per completare gli inceneritori e sostituire Fibe. Sono arrivate offerte dalla francese Veolia, dalla spagnola Abertis (quella che si doveva fondere con Autostrade) e dall’Asm di Brescia, che da trent’anni riscalda la città bruciandone i rifiuti. Ma se ne verrà mai a capo?

    Sergio Rizzo

    http://www.corriere.it/cronache/07_dicembr...3ba99c667.shtml
     
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  2. BrightingEyes
     
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    CITAZIONE (aston @ 28/12/2007, 11:01)
    L’export di pattume costa a tutti noi 215 euro la tonnellata per il cosiddetto «tal quale», che sarebbero i classici sacchetti di rifiuti indistinti: 400 mila euro al giorno, ai ritmi attuali. ... Ma se ne verrà mai a capo?

    C'è un modo semplice semplice di venirne a capo, nel pieno rispetto delle opinioni e preferenze di ogni realtà regionale, visto che probabilmente fra i campani ci sono molti cittadini ecosensibili e preoccupati di diossine e nanoparticelle (e solo di quelle mi sa):

    Ogni regione (c'è il federalismo o no?) si PAGA! da sè, senza alcun contributo statale, la gestione dei rifiuti. Se poi i casertani stipulano un vantaggioso contratto con un inceneritore tedesco accetteremo volentieri di far transitare i treni e autocarri di rifiuti campani sulle strade del nord, se questo serve a finirla con l'immonda immagine che gli amici campani stanno dando ormai da troppi, troppi anni dell'Italia al mondo!.
     
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    E la cosa assurda è che paghiamo la gestione della spazzatura SEMPRE! Sia che la ritirino, sia che non lo facciano!

    Ma poi vi sembra normale che il mercoledì ritirino puntualmente la differenziata, anche quando l'indifferenziata non viene raccolta? Significa che in qualche modo la differenziata viene gestita!

    Tra l'altro, differenziata dalle parti nostre significa mettere nello stesso sacchetto praticamente tutto ciò che non è umido (plastica e metallo, e forse anche carta, boh! Quella la brucio sul focolare...)!!!
     
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  4. nicola
     
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    Il nocciolo è che i tedeschi si fanno pagare per ritirare i rifiuti e poi si fanno pagare per l'energia che producono con quei rifiuti.
    Furbi. Possibile che i napoletani non lo capiscano?
     
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    Il peggio è se poi l'ecomafia fa rientrare in patria le ceneri di risulta dalla combustione... E le sotterra nelle nostre campagne. Come si dice dalle nostre parti: "curnut e mazziàt" (cioè cornuti e bastonati -> dalla beffa al danno)
     
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  6. aston
     
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    certo che sentire ieri sera a primo piano su rai3 Ermete Realacci dire testualmente che bisogna fare gli inceneritori tipo quello di Brescia perchè producono "meno diossina dei botti sparati a capodanno a Napoli" mi ha fatto pensare che forse stavolta si muove qualcosa.

    Peccato che Pecoraro Scanio non penso sia daccordo.
     
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  7. CaloRE
     
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    CITAZIONE (aston @ 5/1/2008, 14:58)
    certo che sentire ieri sera a primo piano su rai3 Ermete Realacci dire testualmente che bisogna fare gli inceneritori tipo quello di Brescia perchè producono "meno diossina dei botti sparati a capodanno a Napoli" mi ha fatto pensare che forse stavolta si muove qualcosa.

    Peccato che Pecoraro Scanio non penso sia daccordo.

    Ermete Realacci trascura di dire che Brescia ha una mortalità generale e una mortalità per cancro tra le più elevate in Italia. L'On. Ermete Realacci non lo sà perchè l’azienda che gestisce l'inceneritore e il Comune rifiutano la Valutazione di impatto ambientale!

    La diffusione di notizie come quella di Ermete Realacci è una delle due facce della medaglia... l'unica però che ci succhiamo tutti i giorni.
     
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  8. taote
     
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    Capisco l'emergenza, ma dire che incenerire sia una soluzione mi sembra una castroneria.
    Dove andranno a essere stoccate le ceneri tossiche, che costituiscono ancora il 30% della massa iniziale di RSU?

    Le sotterreranno abusivamente? magari a Bussi dove è stata scoperta la più grande discarica abusiva di rifiuti tossici d'Europa??

    Senza considerare che il resto non si distruggie ma si trasforma in micropolvri e diossine, quindi spostiamo una parte dei rifiuti da terra in aria, dove possono essere ancora più pericolosi.

    E l'energia che se ne produce almeno è una cosa buona... si, se non vogliamo considerare che il bilancio energetico finale è in passivo...
     
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  9. BrightingEyes
     
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    CITAZIONE (taote @ 14/1/2008, 02:59)
    Capisco l'emergenza, ma dire che incenerire sia una soluzione mi sembra una castroneria...

    Ok!

    E quindi che si fa? :B):
     
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  10. CaloRE
     
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    CITAZIONE (BrightingEyes @ 14/1/2008, 08:41)
    Ok!

    E quindi che si fa? :B):

    Semplice, si costruiscono migliaia di inceneritori così possiamo fingere di fare la raccolta differenziata... Lombardi, un bell'esempio per i Campani.
     
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  11. BrightingEyes
     
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    Si, si ok... inceneritori, nanoparticelle, ecc.

    Ma la mia non era domanda retorica. Che si deve fare?
     
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  12. EGO73
     
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    QUOTE (CaloRE @ 14/1/2008, 08:59)
    Semplice, si costruiscono migliaia di inceneritori così possiamo fingere di fare la raccolta differenziata... Lombardi, un bell'esempio per i Campani.

    Scusa, ma in tutto il mondo dove l'incenerimento dei rifiuti e' una parte integrante (la famosa legge delle 4R dell'unione europea!!!!) del loro trattamento, Paesi in cui gli inceneritori sono addirittura costruiti in citta', sono forse tutti incoscienti e/o pazzi furiosi?
    Com'e' che i loro studi di impatto ambientale hanno certificato che le attuali tecnologie sono pienamente compatibili con l'ambiente?

    E comunque, riprendendo la questione di BE, se per le discariche la risposta e' NO, se per gli inceneritori pure, put ammettendo che si possa ridurre di una frazione piu' o meno grande la produzione di rumenta, della rimanente cosa ne facciamo?

    A queste domande bisogna rispondere...
     
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  13. CaloRE
     
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    CITAZIONE (EGO73 @ 14/1/2008, 11:43)
    Scusa, ma in tutto il mondo dove l'incenerimento dei rifiuti e' una parte integrante (la famosa legge delle 4R dell'unione europea!!!!) del loro trattamento, Paesi in cui gli inceneritori sono addirittura costruiti in citta', sono forse tutti incoscienti e/o pazzi furiosi?
    Com'e' che i loro studi di impatto ambientale hanno certificato che le attuali tecnologie sono pienamente compatibili con l'ambiente?

    Sei un GRANDE!!! Se parliamo di quello che succedere all'estero si capirebbe il perchè degli "ecoestremisti"... dunque, che succede all'estero?

    Estratto da: un sito ecoestremista: Negli USA e in Germania non li costruiscono più. Gli Inceneritori sono stati sostituiti, negli USA, dalla raccolta differenziata spinta e in Germania con impianti di Trattamento Bio-Meccanico dei rifiuti.
    "Gli inceneritori sono proposti ai paesi in via di sviluppo e anche all'Italia" afferma il Prof. Federico Valerio (Direttore dl Dipartimento di Chimica Ambientale dell'istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro-Genova), intervenuto alla conferenza sulle "Alternative agli Inceneritori"
    Sono stati analizzati gli effetti positivi e negativi delle diverse tecnologie: Incenerimento, Gassificazione, Trattamento Bio-Meccanico, Discariche e il processo di Raccolta Differenziata, con dati relativi al loro impatto ambientale e sulla salute.
    In Italia di inceneritori ne sono stati programmati un centinaio. Mentre la Germania si è fermata a 73 impianti e negli USA è stata interdetta la costruzione di nuovi impianti di incenerimento.

    Questo perchè gli inceneritori sono pericolosi non solo per i fumi inquinanti, ma soprattutto per le ceneri e i fanghi residui, che contengono metalli pesanti tossici e devono essere smaltiti come tali e a costi molto alti. Quindi bruciare i rifiuti negli inceneritori non risolve per nulla il problema nè ci ripara dalle conseguenze negative. Lo smaltimento dei fanghi degli inceneritori costa circa 141 € /tonn
     
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  14. EGO73
     
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    QUOTE (CaloRE @ 14/1/2008, 12:14)
    Sei un GRANDE!!! Se parliamo di quello che succedere all'estero si capirebbe il perchè degli "ecoestremisti"... dunque, che succede all'estero?
    Estratto da: un sito ecoestremista: Negli USA e in Germania non li costruiscono più. Gli Inceneritori sono stati sostituiti, negli USA, dalla raccolta differenziata spinta e in Germania con impianti di Trattamento Bio-Meccanico dei rifiuti.
    In Italia di inceneritori ne sono stati programmati un centinaio. Mentre la Germania si è fermata a 73 impianti e negli USA è stata interdetta la costruzione di nuovi impianti di incenerimento.

    In Germania hanno 73 inceneritori? Capacita' totale? Perche' non e' il numero degli impianti ma la loro capacita' da cui si dovrebbe partire per discutere.
    Negli USA quanti impianti funzionano attualmente? E dei rifiuti trattati bio-meccanicamente cosa ne fanno?
    Tanto per capirci, il sistema Thor riproposto dal CNR porta alla produzione di combustibile, quindi non si discosta di molto dall'incenerimento....

    QUOTE (CaloRE @ 14/1/2008, 12:14)
    Questo perchè gli inceneritori sono pericolosi non solo per i fumi inquinanti, ma soprattutto per le ceneri e i fanghi residui, che contengono metalli pesanti tossici e devono essere smaltiti come tali e a costi molto alti. Quindi bruciare i rifiuti negli inceneritori non risolve per nulla il problema nè ci ripara dalle conseguenze negative. Lo smaltimento dei fanghi degli inceneritori costa circa 141 € /tonn

    Ho lavorato per 4 anni ad un progetto per il riciclaggio delle cosidette bottom ash (che forniscono il 90 % dei residui di un inceneritore). Le possibilita' di riutilizzarli in vario modo (ecocemento, brevetto Giapponese, aggregato per calcestruzzo, parziale sostituzione del cemento, riempitivo) sono tante e tutte ampiamente caratterizzate.
    Anche in questo caso ad opporsi sono sempre piu' spesso IMMOTIVATE resistenze dovute alla non conoscenza della materia, che viene adeguatamente sfruttata da chi, avendo diversi ed opposti interessi, soffia sul fuoco dell'ignoranza.

    Tanto per fare un esempio, nella civilissima e pulita Olanda, le ceneri vengono impiegate come filler anche nella costruzione di opere fluviali.
     
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  15. CaloRE
     
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    CITAZIONE (EGO73 @ 14/1/2008, 14:03)
    non e' il numero degli impianti ma la loro capacita' da cui si dovrebbe partire per discutere.

    Come spesso accade, mentre tutta l'Europa va verso il decremento della costruzione degli inceneritori, l'Italia, in controtendenza, vuole potenziare i propri parchi inceneritori. <_<


    CITAZIONE (EGO73 @ 14/1/2008, 14:03)
    Tanto per fare un esempio, nella civilissima e pulita Olanda, le ceneri vengono impiegate come filler anche nella costruzione di opere fluviali.

    ...previa inertizzazione del loro potenziale tossico :rolleyes: spero...
     
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