fusione fredda elettrolitica - parte sesta

video e foto di Renzo Mondaini (Ravenna)

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  1. remond
     
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    Salve amici tutti

    Sono stato contattato privatamente da un nuovo amico, mi ha posto le solite domande di chiarimento, sugli esperimenti che eseguiamo in cella elettrolitica.
    Siccome le risposte che gli ho inviato, saranno sicuramente utili ad altri nuovi del forum, ho deciso di pubblicare quì le due risposte che gli ho inviato in forma privata.

    Carissimo E…….

    Non c’è bisogno che mi ringrazi, perché mi sono comportato come una normale persona civile.
    Per l’alimentatore è talmente semplice, che basta una spiegazione scritta; l’uscita del variac la si manda ad un ponte raddrizzatore da 800 volt 25 ampere, l’uscita pulsante, va collegata ad una batteria di condensatori elettrolitici da 450 Vcc connessi in parallelo, per livellare la tensione; io suggerisco un minimo di tre condensatori da 470 microfarad ,valore massimo in commercio a queste tensioni.
    In parallelo ai condensatori, va applicata una resistenza da 10000 ohm 15 watt, serve a scaricare i condensatori quando spegni il tutto; potresti montare sempre in parallelo, un condensatore ceramico da 10000 picofarad 1000 volt, serve ad abbassare eventuali disturbi elettromagnetici, che potrebbero essere generati dalla cella elettrolitica.
    Per finire, colleghi un filo nero al polo negativo dei condensatori, ed un filo rosso al polo positivo; questi saranno i cavi che collegherai agli elettrodi della cella.
    Ricorda che durante il funzionamento, riscalderà un poco la resistenza e molto il ponte raddrizzatore, pertanto ti suggerisco di applicare il suddetto ponte su di una aletta di raffreddamento, anche di modeste dimensioni.
    Tutti questi componenti, per una questione di sicurezza, vanno messi dentro ad una scatola di plastica, in vendita in varie misure, nei negozi di materiale elettrico.
    Io per maggiore sicurezza ho installato un salvavita da 0,03 ampere nel laboratorio, oltre a quello vicino al contatore enel, e l’ho fatto seguire da un magnetotermico da 10 ampere, così al primo sovraccarico, non rimango al buio. Inoltre uso guanti dielettrici da 5000 volt acquistabili presso i negozi di attrezzature antinfortunistiche, il tutto per lavorare con la massima tranquillità.
    Dopo le mie esperienze con le celle elettrolitiche, mi sento di consigliarti di tenere le dimensioni degli elettrodi immersi, uguali; altrimenti se ti trovi con un elettrodo più corto, e la tensione applicata supera i 100 Vcc, si innescano dei fenomeni di luminescenza che con l’aumentare della tensione divengono molto violenti, fino a formare un plasma elettrolitico che può portare alla fusione di un elettrodo di tungsteno (3410 °C). questi fenomeni violenti e molto energetici, sono oggetto di studio da parte nostra, chiamandoli impropriamente fusione fredda elettrolitica (vedi forum su :
    http://www.progettomeg.it
    Questi fenomeni, se avvengono nella tua cella, potrebbero rovinare quei delicati processi che tenti di accelerare, quindi sappiti regolare di conseguenza.
    Ho pubblicato diversi filmati sulla cella elettrolitica oggetto dei nostri studi:
    http://mio.discoremoto.virgilio.it/remond
    http://mio.discoremoto.virgilio.it/mondaini
    http://mio.discoremoto.virgilio.it/mondaini2
    Inoltre ho regalato al webmaster di http://www.progettomeg.it un video inedito, in cui faccio vedere il diverso comportamento di vari sali; questo DVD è in vendita nella sezione “la vetrina” del suddetto sito, lo considero un mio finanziamento e sostegno a questo sito.
    Se hai bisogno di altre spiegazioni, sono sempre a disposizione.
    Ti auguro ogni bene

    Renzo Mondaini (Ravenna)

    Carissimo E…….

    Ho visionato le tue foto, ed ho notato subito che lavori bene e preciso; io un po’ meno, come vedi dai miei filmati.
    Comunque, dopo più di un anno di esperienza con il plasma, vedendo il tuo lavoro certosino, mi viene da sorridere (in senso scherzoso naturalmente); perché se quel bell’impianto l’usi per accelerare le tue reazioni, può andare bene, ma se ci devi fare del plasma a 3000 °C ed oltre, ti accorgerai che ti si scquaglirà il tappo, e tutto quello che ci sta sopra.
    Innanzitutto ti rammento che il plasma, lo puoi ottenere solo con il catodo di tungsteno, in quanto è il metallo col più alto punto di fusione 3420 °C, mentre i metalli comuni, non raggiungono i 2000 °C, tieni presente che il ferro fonde (solo) a 1536 °C.
    Prova ad immaginare il catodo, che nella parte immersa raggiunge i 3000 °C circa, ora immagina anche che questo calore sale su, fino alla tua presa di plastica, la quale si rammollisce già alla temperatura dell’acqua bollente; non continuo perché capisci da te.
    Il mio consiglio spassionato, è quello di fare l’esperimento del plasma con quello che hai costruito ora; solo così ti renderai conto veramente della potenza sprigionata nella cella. Ti renderai conto da te stesso, che sarà come imprigionare un demone.
    Devi sapere inoltre, che il tungsteno non si piega, si spezza; quindi la presa la devi tenere sopra al foro dove esce il catodo, per anodo puoi usare un filo di acciaio inox da 2-3 mm di diametro, quello lo puoi piegare ed inserirlo nell’altro foro della presa.
    Usando un catodo di ferro, non riuscirai ad ottenere un bel plasma, perché inizierà a fondere in fase di preplasma, ti cadrà una goccia fusa sul fondo del vaso di pyrex, e ti causerà una crepa, se tutto va bene. Ti consiglio di mettere sotto il vaso un recipiente basso di vetro, quelli da cucina, anche se non è di pyrex va bene lo stesso, servirà a contenere il liquido, casomai si rompesse il vaso sovrastante.
    Il secondo marchingegno che costruirai, vedrai che riuscirà a contenere il demone.
    Cerca in soffitta o da un rigattiere, delle vecchie prese di corrente, avevano i morsetti montati sopra una piastrina di ceramica; questo materiale resiste bene al calore, più delle materie plastiche e del vetro.
    Naturalmente ricorderai che il plasma si forma al catodo, se questo è meno immerso dell’anodo, diciamo 1/5-1/6. Ora se tieni il catodo vicino alla superficie, noterai che l’acqua ribollirà tremendamente, direi quasi che scoppietterà, come se vi scoppiassero dei mortaretti dentro.
    Si risolve la cosa, immergendo la parte che deve produrre il plasma, ma per fare questo, devi isolare elettricamente il gambo del catodo che si immerge. Un tubetto di pyrex dura poco, ci viene in aiuto la ceramica, come dicevo; serve a questo punto un tubetto di detto materiale, lo si può procurare svuotando un fusibile industriale di ceramica della lunghezza di 5 cm, reperibile da un qualsiasi elettricista, oppure si svolge il filo da una vecchia resistenza di ceramica, composta da un tubetto di ceramica.
    Purtroppo il copricatodo è una nota dolente, perché a lungo andare si rompe o si fonde anche la ceramica; si prolunga la sua vita, facendo in modo che il catodo vi stia esattamente al centro, senza toccare le pareti, altrimenti si fonderà e si salderà all’elettrodo.
    Io ho eseguito un esperimento della durata di ore, dopo di ché mi sono accorto che la ceramica assorbiva l’elettrolita, quindi faceva lei da catodo, anche perché contenendo ioni di sodio e di potassio, diviene conduttiva ad alte temperature; l’ho vista cominciare a bruciare, fino a produrre una luce intensissima, bianca, accecante; il tutto sott’acqua.
    Forse un materiale migliore, come copricatodo, sarebbe un tubetto di porcellana, dovrebbe avere meno porosità, ma in ogni caso la parte terminale, quella a contatto col plasma, soffrirà sempre; perché il punto di fusione della ceramica e della porcellana, è circa 3000 °C.
    Ora non mi viene in mente nessun altro consiglio utile, visto l’ora ti mando questo; mi raccomando però, documenta il tuo esperimento, in quanto non ce n’è uno uguale all’altro.
    Buoni esperimenti, e che il demone sia domato.

    Renzo Mondaini (Ravenna)

    Edited by remond - 26/11/2005, 10:44
     
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  2. Hellblow
     
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    CITAZIONE
    la mia ricostruzione della cella al W e al carbonato di potassio, per sommi capi, potrebbe suonare così:
    -1- si inizia la reazione per fenomeni per densità di carica ed effetto punta-(facilitato dalle asperità del catodo)

    -2- le molecole d'acqua che trasportano gli ioni H+ sul catodo iniziano a formare , dopo aver ceduto l'H+ , una zona a densità superiore rispetto alla soluzione salina, e in questo aiutati dal K+ che si affollano attorno al catodo-

    3-questo forma una specie di barriera che isola il catodo dagli elettroni presenti in soluzione, del resto non potevano degli ioni + formare una barriera per gli elettoni...

    4- si forma una specie di schermo isolante, con la propensione a spegnere il plasma, che rimane acceso con le oscillazioni dovute sia allo spegnimento ed indebolimento dello schermo isolante, e quindi riparte la reazione con il passaggio degli elettroni e ioni,sia per le fluttuazioni di bolle casuali di gas e vapore, il plasma tende ad oscillare molte volte al sec, penso attorno alle 20 volte

    5- si inesca il plasma, che comincia a scaldare il catodo, ed inizia l'effetto termoionico, che fra l'altro aumenta la produzione di idogeno, nelle varie fluttuazioni casuali, con aumento di h*e oh- in bolle di gas...

    6- l'innesco del plasma,produce fenomeni
    ,oltre di riscaldamento, di bombardamento superficiale dei nuclei, che iniziano a trasmutare..

    7-per il calore prodotto, parte del catodo superficialmente vaporizza, inoltre anche buona 'parte dei nuclei trasmutati vaporizzano, anche per il calore intrinseco delle trasmutazioni, e il tutto tende a ricondensarsi nella banda di reazione o nella soluzione---


    Ciao Rabazon, per alcuni punti non sono d'accordo.

    1) Il fenomeno inizia con l'ammassamento di ioni intorno al catodo. Gli ioni, superiori per densità rispetto all'anodo, a parità di volume, creano uno squilibrio nel sistema. L'ammassamento è formato da diversi strati. Il primo è di ioni H, subito seguito da varie formazioni dell'acqua (forse anche H5O2+ o strutture piu' complesse) che per via dell'aumento di densità nella zona tendono a star piu' vicine, ed infine gli ioni salini. Alcuni ioni salini continuano ad attraversare quest barriera di ioni di acqua, ma con maggiore difficoltà man mano che la tensione sale. Gli ioni salini in queswto modo non sono fondamentali per il fenomeno, ma ovviamente rendono piu' stabile la placca ionica esterna al catodo. Insomma come se fossero un 'vasetto'.

    2) si, il fenomeno man mano si accentua anche per pirolisi.

    3) No, gli elettroni provengono dal catodo e vengono catturati dagli ioni, ma non tutti. Anzi buona parte non viene catturata. Quelli della termoionica bombardano martellando gli H+ che ora catturano un elettrone, per perderlo subito dopo per effetto del bombardamento. (nei tokamak avviene qualcosa di simile)

    4) Si lo schermo si forma, ma è costituito probabilmente anche da strane configurazioni dell'acqua, come ad esempio H5O2+ in certe zone, a causa del campo elettrico. Queste configurazioni sono fra schermo salino e strati di ioni H.

    5) Il plasma inizia come arco elettrico che scocca fra le due 'placche ioniche' formatesi. Scalda la zona, scaldndo anche ilc atodo che emette principalmente per termoionica. Siccome il calore tende a distribuirsi sul catodo, questa emeissione fa da elemento legante fra le zone ad effetto punta ed il resto del catodo, allargando il plasma. Voglio far notare come sulla superficie del catodo, la termoionica rilasci calore per effetto Joule in maniera massiccia rispetto la corrente che noi formiamo.

    6) si, anche se è da vedere se il bombardamento avviene in superficie, o gli atomi W si staccano, finiscono nel plasma, vengono bombardati in manieramassiccia per via del calore e della densità di questo, e poi si riattaccano (alcuni) al catodo, scostandosi e posizionandosi in base alla temperatura, verso zone piu' fredde.

    7) Il catodo si frantuma anche per effetti meccanici sui cristalli di W.

    Secondo me in questi punti, forse, scocca un arco elettrico fra le placche ioniche formatesi, dando inizio ad un sovrariscaldmento della zona, cosa che manda in pirolisi l'acqua con sovraproduzione di ioni scissi che affollano ancord di piu' questa zona, innescando una vera e proprica 'cascata' nell'arco elettrico, che alla fine si allarga fino ad avvolgere il catodo. Il plasma di per se non è isolante,(questa ipotesi è contro il pensiero del resto del foru, ma è la caratteristica del modello a cui lavoro io wink.gif ) perchè in situazione di quasi neutralità a causa dell'alta temperatura (valgono le forze columbiane) mentre lo strato di ioni che affollano le zone sono talmente 'impacciati' dal ristretto spazio e dall'elevato campo elettrico che non riescono a trasportare agevolmente elettroni. E' come se ci fosse una strozzatura.

    PS: Quanto sopra ho scritto non è' completo, è un commento ai punti che mi hai indicato Rabazon. Inoltre molte sono mie ipotesi da verificare.

    Un Saluto.
     
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  3. remond
     
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    Cari amici

    Siete tutti invitati a questa conferenza sulla free energy del 10 Dicembre a Roma, dove sono stato invitato come relatore con esperimento in sala.

    Renzo Mondaini (Ravenna)

    Edited by remond - 27/11/2005, 17:52
    Attached Image
    Roma.jpg

     
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  4. ElettroRik
     
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    QUOTE (remond @ 27/11/2005, 17:24)
    Cari amici

    Siete tutti invitati a questa conferenza sulla free energy del 10 Dicembre a Roma, dove sono stato invitato come relatore con esperimento in sala.

    Renzo Mondaini (Ravenna)

    Ciao Remond,

    ci sarei volentieri e sono lusingato dal tuo invito, ma Roma per me è Off-limits, troppo distante.

    Fosse stato nel Nord-Italia sarei venuto di sicuro.
    Mi raccomando, portati una Videocamera, così rendi partecipi tutti quelli che, come me, non possono esserci.
     
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  5. thot
     
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    Ciao Raga,
    Sapevo della conferenza e faccio i miei complimenti a remod, ci sarò certamente.

    ciao a tutti
     
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  6. Hellblow
     
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    Io per impegni non potrò venire, in ogni modo auguri Remond per la conferenza. Poi ci racconti com'e' andata...(un tread con resoconti delle conferenze non è una bella idea? wink.gif )
     
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  7. brunovr
     
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    Ciao, mi stò organizzando, forse parto d VR destinazione Roma ... SPERIAMO!!

    Elettrorick se ci vado ti accodi?
     
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  8. rabazon
     
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    dear amici, per hell,
    hei che ottima discussione,
    vedo che siamo d'accordo su molte cose in realtà.
    sul punto 3 hai tu ragione, ho scritto una cazzata, gli elettroni vanno dal catodo alla soluzione,
    per spiegare l'effetto isolante del plasma

    questo volevo scrivere ma ho sbajato,
    aho, mi hai colto in fallo,uno pari-(sul drifting ehh ...)
    per i nuclei di w vaporizzati nel plasma, possono anche loro essere trasmutati, ma penso che le probabilità diminuiscono,
    penso, con le conoscenze che abbiamo dei meccanismi non abbiamo molte sicurezze

    aho, comunque questa dell'acqua come schermo isolante, formato delle molecole che trasportano gli H+ l'ho detta per primo io, forse tu l'hai solo pensata....anzi l'ho trovata discutendo con remond...
    aho, il teorico sò io...
    per rimanere nel serio, pensavo che si potesse in qualche modo rilevare questo schermo d'acqua con il densimetro, ,anche se penso siamo a livello di una decina d'A°,10-6cm,al massimo 10-5cm

    e non so se si riesca ad avere delle sensibilità di questa portata
    per l'anodo, non ho trovato una vera corrispondenza in alcuni testi, cioè che anche OH- sia trasportato per effetti elettrostatici da molecole d'acqua,
    ce poi dare un'occhiata anche tu?

    per le molecole di H5O2, non ho capito bene perchè le hai messe, per me sono normali molecole d'acqua racchiuse da forze elettrostatiche tra ioni K+ e ioni H+,
    per gli inneschi del plasma, concordo abbastanza,
    per le oscillazioni, basta avere una telecamera, e comunque avere una parte del catodo scoperta dal plasma, potrebbe diminuire le oscillazioni, in questo i casertani potrebbero avere ragione ,
    e poi magari continueremo...


    aspetto thot alla conferenza, che faccia totti,
    saluti
     
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  9. ElettroRik
     
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    QUOTE (brunovr @ 27/11/2005, 19:09)
    Ciao, mi stò organizzando, forse parto d VR destinazione Roma ... SPERIAMO!!

    Elettrorick se ci vado ti accodi?

    No, mi spiace... troppe ore di viaggio, e poi in questo periodo sto già trascurando fin troppo la famiglia.

    Grazie comunque per l'invito, Brunovr!
     
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  10. rabazon
     
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    dear amici, per tutti,
    vorrei sottoporre questa teoria per le emissioni radio della cella mizuno..dopo averne discusso con remond...

    1- si forma uno strato isolante di molecole d'acqua (sono quelle che trasportano lo ione H+ sul catodo, e che lo scaricano nei pressi del catodo) tra gli ioni salini, gli ioni h+
    2-lo strato viene compresso dalle forze elettrostatiche degli ioni cntrapposte ed impedisce agli elettroni di raggiungere la soluzione
    3- gli ioni H+ presenti nell'intercapedine riescono comunque a catturare gli elettroni e riescono ad uscire nella parte alta del catodo, non ricoperta dalla guaina-con bolle di gas
    4-questo crea delle specie di vuoti che fa oscillare la guaina, avanti ed indietro, quando si avvicina al catodo troppo, scocca una scintilla che rompe momentaneamente in quella piccola zona lla guaina ed entrano di nuovo atri ioni H+, a ripopolare l'interno della guaina-
    5-gli elettroni emessi dal catodo vanno a sbattere contro la guainas, e rimbalzano indietro,rimbalzano sul catodo, in una girandola impazzita browniana-
    6-anche gli elettroni emessi per termoionica si aggiungono a questa danza
    7- gli elettroni , in questi vari urti, emettono fotoni delle onde radio
    8- le lunghezze d'onda variano casualmente, a seconda dellla distanza in quel momento della guaina dal catodo, dall diametro del catodo, dagli ioni salini, dalla lunghezza del catodo, dai materiali del catodo e da atri fattori casuali , tipo punte del catodo,
    9- in questo modo seppelliamo la teoria che c'entri il deuterio, che abbiamo provato , non influsce nello spettro di emissione

    ioni salini tipo il Ca++, creano campi elettrici più forti, a causa dei due elettroni mancanti,e con campo elettrico più forte, aumenmtano e rafforzano l'armatura di compressione della guaina, con aumento delle capacità isolanti della stessa-
    forse anche questo contribuisce allo spettro di emissioni radio...
    che ne pensate?
    hell. elettro, bruno, dareus , nitc, ovi, verme, remond,lthot, mangoo., dalle vostre esperienze, potrebbe essere una ricostruzione credibile?
    saluti




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  11. thot
     
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    Ah....rabazon, in chimica non te posso seguir bene, ma escludo il fatto dei moti browniani come fonte o spiegazione dei disturbi elettromagnetici. Lo spettro dovrebbe essere del tipo a rumore bianco....capisci.

    Invece lo spettro occupa frequenze particolari,....quindi il fenomeno e' innescato da qualche altra cosa, ce devo pensa' un po'.

    Per il deuterio, io ho letto molto bene i vecchi post di quantum leap, quindi ne sono convinto che l'ipotesi se deve seppellire del tutto.

    A raga, tanti saluti a tutti
     
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  12. Hellblow
     
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    Mmm allora, riguardo le onde elettromagnetiche, secondo me, ci sono invece due strade da seguire.

    La prima riguarda il catodo. Probabilmente le variazioni di corrente, molto rapide in prossimità del catodo e probabilmente non registrate da strumenti comuni, rendono il catodo una vera e propria antenna che emette a manetta.

    La seconda riguarda il plasma. Le oscillazioni del plasma, poichè questi contiene ioni positivi e negativi, anzi contiene proprio protoni ed elettroni, possono essere interpretate come movimenti di cariche. Anzi, a dirla tutta dovrebbe esserci eccesso di elettroni proprio in prossimità della superficie dell'elettrodo per via della termoionica. In piu' il campo fa si che gli elettroni si allontanino di piu' dal catodo rispetto alla semplice termoionica. Tutto questo movimento di cariche genera onde elettromagnetiche alle piu' disparate frequenze, ma sempre entro un certo margine di frequenze.

    Il browniano non centra molto, perchè le cariche tendono ad avere distribuzione uniforme. Inoltre nel plasma è comunque meno accennato che nei conduttori sia per le diverse densità sia per la natura stessa del plasma.

    Almeno io penso questo happy.gif

    Un saluto a thot, rabazon, e a tutti ... (siete tanti non vi elenco tutti , ma sapete a chi miriferisco happy.gif)
     
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  13. ElettroRik
     
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    QUOTE (Hellblow @ 1/12/2005, 19:10)
    Mmm allora, riguardo le onde elettromagnetiche, secondo me, ci sono invece due strade da seguire.

    La prima riguarda il catodo. Probabilmente le variazioni di corrente, molto rapide in prossimità del catodo e probabilmente non registrate da strumenti comuni, rendono il catodo una vera e propria antenna che emette a manetta.

    La seconda riguarda il plasma. Le oscillazioni del plasma, poichè questi contiene ioni positivi e negativi, anzi contiene proprio protoni ed elettroni, possono essere interpretate come movimenti di cariche. Anzi, a dirla tutta dovrebbe esserci eccesso di elettroni proprio in prossimità della superficie dell'elettrodo per via della termoionica. In piu' il campo fa si che gli elettroni si allontanino di piu' dal catodo rispetto alla semplice termoionica. Tutto questo movimento di cariche genera onde elettromagnetiche alle piu' disparate frequenze, ma sempre entro un certo margine di frequenze.

    Il browniano non centra molto, perchè le cariche tendono ad avere distribuzione uniforme. Inoltre nel plasma è comunque meno accennato che nei conduttori sia per le diverse densità sia per la natura stessa del plasma.

    Almeno io penso questo happy.gif

    Un saluto a thot, rabazon, e a tutti ... (siete tanti non vi elenco tutti , ma sapete a chi miriferisco happy.gif)

    Credo anch'io. Cioè, qualunque variazione repentina di corrente E' un dipolo trasmittente. Ora date le entità di campo E e di corrente I direi che siamo in pieno caso.
    E la variabilità 'random' secondo me è legata più a una questione di bolle di gas (vapore) che di plasma. Se potessimo in qualche modo isolare i soli effetti dell plasma dal comportamento del liquido, probabilmnete avremmo emissioni molto più contenute, sia per intensità che per larghezza di banda.
    Peccato che sia praticamente impossibile, perchè il plasma esiste SOLO se c'è il liquido.
     
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  14. ElettroRik
     
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    QUOTE (remond @ 26/11/2005, 10:44)
    ....
    Per l’alimentatore è talmente semplice, che basta una spiegazione scritta; l’uscita del variac la si manda ad un ponte raddrizzatore da 800 volt 25 ampere, l’uscita pulsante, va collegata ad una batteria di condensatori elettrolitici da 450 Vcc connessi in parallelo, per livellare la tensione; io suggerisco un minimo di tre condensatori da 470 microfarad ,valore massimo in commercio a queste tensioni.

    Remond, mi permetto di intervenire perché avrei un particolare da aggiungere, sempre nell'interesse del tuo amico e di tutti quelli che ci leggono:

    Se usate capacità di livellamento piuttosto alte, è conveniente mettere una R di potenza (min 10Watt) dopo il ponte, in una diramazione del filo che va al catodo in modo che risulti in serie al gruppo dei C. Questo limiterà la corrente istantanea di carica dei condensatori, evitando danni al ponte e di far saltare il vs. magnetotermico di casa (se usate alimentazione diretta o variac da 1500va o più). Poi, in parallelo si può mettere uno o meglio 2/3 diodi di potenza da 600V e tanti Ampere. Tali diodi vanno girati in modo che conducano nel senso di scarica dei C, così potranno rilasciare energia per produrre le scariche di cui la cella si 'nutre'.

     
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  15. remond
     
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    Carissimo ElettroRik

    I componenti che ritieni di dover far aggiungere, all'alimentatore che ho proposto io, sono superflui se si usa un variac, poiché la tensione ai capi dei condensatori aumenta gradatamente assieme alla manopola che manovriamo; naturalmente sarà da evitare l'accensione del tutto a manopola al massimo, perché si metteranno sotto sforzo sia il ponte raddrizzatore sia i condensatori elettrolitici.
    Casomai la resistenza (3-4 ohm), andrà messa fra il positivo del ponte ed il positivo degli elettrolitici; dei diodi non vedo così la necessità.
    Siccome tale resistenza, dovrebbe essere molto potente (100 w), dalla formula R x I al quadrato, tenendo conto che lavoriamo con correnti medie di 4-5 ampere, bisogna valutare se vale la pena dell'acquisto.

    Renzo Mondaini (Ravenna)
     
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300 replies since 26/11/2005, 10:44   11218 views
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