progetto energetico italiano

bozza di programma per la riconversione del sistema

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  1. BrightingEyes
     
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    Vorrei cimentarmi anch'io nel dibattito, visto che la cosa mi entusiasma.

    Le cifre presentate sono interessanti, ma ottenerle non credo sia una cosina semplice, almeno nel breve termine. Io comunque mi limito al FV e solare termodinamico che conosco meglio.

    Come fare a ottenere 100 Twh da fotovoltaico? Ci investiamo risorse pubbliche, ovvio.
    Sbagliato. I calcoli di Battaglia, Coiante, ecc non lasciano spazio a dubbi. Nessuna risorsa pubblica verrà investita mai, da nessun governo, in una centrale FV che non sarebbe economicamente vantagiosa nemmeno se i pannelli FV costassero 0 €. Certo si farebbero i soliti impiantini pilota, dimostrativi, per dimostrare la sensibilità della classe politica al problema delle FER, ecc. Risultato? FV sempre marginalissimo.

    L'unica strada percorribile è affidare ai privati la messa in opera di migliaia, anzi centinaia di migliaia di impianti, in gran parte calibrati per la copertura dei consumi casalinghi, almeno all'inizio. E' la strada della Produzione Energetica Diffusa, che col tempo porterà anche a una vera e propria forma di agricoltura tecnologica, l'Agrienergia.
    So di essere un pò ripetitivo, ma spesso mi sono state avanzate obiezioni sulla effettiva realizzabilità della cosa e sul costo che comporterebbe. Alcuni hanno anche detto che alla fine se a produrre e a pagare sono sempre gli stessi il sistema non si regge. Altri lo interpretano come una forma di "lavoro socialmente utile" aggiornato, un pò un sussidio diffuso tipo pensione sociale o reddito di cittadinanza.

    Invece è una cosa del tutto diversa. Un sistema di sussidi brucia parte dell'energia prodotta, a prezzo sempre maggiore, e si autoalimenta in un ciclo perverso perchè impone costi maggiori alla produzione, prezzi maggiori alla vendita rendendo sempre più persone "bisognose di aiuto" e impoverendo alla fine tutti. In Italia siamo stati maestri indiscussi in questo sport e i risultati si vedono. Inoltre il carico maggiore viene furbescamente, ma non intelligentemente, addossato al sistema produttivo (le imprese) con sonseguente disincentivazione alla produzione e distribuzione di ricchezza. E' una valutazione politica, quindi non approfondisco oltre. Ognuno ne trarrà le proprie impressioni.

    Allo scopo della discussione mi preme solo evidenziare una strada semplice, relativamente poco costosa, percorribile senza "rivoluzioni" sociali o misure draconiane che può condurre al risultato esposto nella tabella presentata da En.ergo

    Ho fatto una tabella in Excel (in effetti Openoffice che considero più "ecosostenibile", ma dovrebbe essere compatibile 100%) simulando uno sviluppo del FV incentivato sull'arco di 15 anni. Il punto focale di tutta la programmazione resta il costo a Kwp del pannello. Seguendo le previsioni più realistiche incontrate in rete (quindi non certo le più ottimisitiche) ho previsto un costo di € 5000/kwp per il 2008 - €3000/kwp nel 2012 - €1800/kwp nel 2015 fino a raggiungere la mitica soglia del €1000/kwp nel 2020.

    L'analisi prevede una parte corposa di investimenti affidati a imprese e piccoli risparmiatori, assumendo un costo medio di impianto sui 60.000 - 75.000 euro per gli anni coperti dall'incentivazione e di 30.000€ per i successivi. Ovviamente la quota di investimento delle famiglie sarà più ridotta, ma è una previsione media.

    Premetto che è solo una previsione personale, ma credo abbastanza realistica nelle linee generali. Un business plan energetico degli incentivi, molto superiore ed esteso rispetto all'attuale CE, ma che ne ricalca in toto lo schema e quindi del tutto fattibile. A monte di tutto c'è da capire bene lo scopo dell'incentivazione.

    Scopo della tariffa incentivante del CE non è creare imprenditoria fittizia o sovvenzionare qualcuno più furbo degli altri, ma diffondere il più possibile il FV. Creare un mercato del FV in tutta Europa solido, forte e capace di autosostentarsi in futuro. Tale mercato diventa un appetibilissimo target per le aziende, stimolando la concorrenza e la caduta dei prezzi.

    L'obiettivo del 1000€/Kwp non è per nulla irrealistico come si sente spesso affermare, il film sottile in questo senso è ben più che una speranza. Alla soglia di 1000€/Kwp non è più necessario alcun incentivo. Chi investirà nel FV a quel costo ne avrà un concreto guadagno.

    Le conclusioni che ne traggo sono:

    1) Gli incentivi NON sono affatto un costo insostenibile o una forma di ingiusta tassazione "mascherata". Anche ammettendo una diffusione esplosiva delle installazioni (comunque da controllare e gradualizzare come si fa ora col CE) la parallela discesa dei costi di installazione permetterà un adeguamento progressivo al ribasso dell'incentivazione mantenendo il costo totale a carico del consumatore medio non superiore a poche centinaia di euro l'anno. Tale costo è totalmente proporzionale al consumo e non pesa sull'attività produttiva. Se a qualcuno appare eccessivo è bene ricordare che le alternative potrebbero rivelarsi più costose alla fine. E' inoltre un costo facilmente accettato vista la valenza di vantaggio per tutta la società.

    2) L'obiettivo dei 1000€/Kwp è un traguardo che, una volta raggiunto, rivoluzionerebbe l'intero modello sociale. Non si tratta di crederci, fare crociate, movimenti popolari od altro. Coltivare energia dal sole rivendendola diventerà vantaggioso, indipendentemente che lo si faccia per convinzione, credo, lucro o altro.

    3) La richiesta della rete di energia regolare mal si concilia con la natura alternante del FV. Ma una produzione diffusa e massiccia comporterà invitabilmente la creazione di poli aggreganti di microproduttori che troveranno in strutture centralizzate a livello locale una soluzione semplice e redditizia di accumulo tramite produzione di idrogeno. é la filosofia degli HUB diffusi sul territorio che anche la UE prevede. (v. https://www.hfpeurope.org - Deployment strategy 2005/2006)

    4) La stessa politica di CE potrebbe essere adattata a altre forme di FER. Sopratutto biomassa, minieolico, biocarburanti, geotermico (se devo investire in pompa geotermica è giusto che tu che preferisci andare a gas/gpl perchè è comodo e meno caro paghi una quota, visto che inquini e ci rendi dipendenti da importazioni costose e a rischio).

    Tengo a precisare, tanto per chiarezza, che sono imprenditore, libero professionista e distante anni luce dalle visioni no-global, autonomistiche, sindacatocratiche etc. Sono e resto convinto che un piccolo aumento del costo energetico a breve possa condurre a lungo termine a una corposa riduzione di molti costi parassitari che ora affliggono il bilancio italiano. Più bolletta ora e meno tasse ora e nel futuro. Non piacerà a tutti, ma alternative non ce ne sono (oddio... magari qualcuna c'era fino al 1987, ora resta il motore di Schietti e il moto perpetuo, ma credo siano da sperimentare ancora un pò shifty.gif ).
    File Allegato
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37 replies since 26/2/2006, 16:17   4787 views
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