GDPE con cella metallica

Prove e risultati sperimentali

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  1. berlitz
     
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    Leggere il fondo del presente post per informazioni sull'obiettivo di questa discussione.

    Risultati dell'esperimento di GDPE con cella metallica e con ago come catodo.

    Condizioni operative:
    Cella metallica (pentolino) da circa 3/5 di litro con diametro di 10,2 cm
    Catodo ago da cucire (dovrebbe essere in acciaio inossidabile)
    Anodo la stessa cella
    Soluzione usata acqua e cloruro di sodio
    Quantita' soluzione 1/2 litro circa
    2 condensatori in parallelo per un totale di 9400 micro Farad

    Legenda:
    Va: Valore nominale della tensione alternata in uscita dal Variac.
    Vc: Tensione continua in ingresso alla cella
    I: Corrente continua in ingresso alla cella
    P: Potenza calcolata in ingresso alla cella
    Fo: Fenomeni osservati



    0.1 Moli/litro
    VaVcIWFo
    10V14,1V0,04A0,56WElettrolisi
    20V27,2V0,09A2,44WElettrolisi
    30V39,9V0,15A5,98WElettrolisi
    40V53,7V0,21A11,27WElettrolisi
    50V67,4V0,A2516,85WElettrolisi
    60V80,5V0,28A22,54WPreplasma ?
    70V93V0,27A25,11WScintille di plasma
    80V107,8V0,28A30,18WPunta di plasma appena visibile
    90V123,1V0,28A34,46WPunto di plasma visibile
    100V135,6V0,26A35,25WCome prima
    100V152,3V0,17A25,89WPiu' rumoroso e scoppiettante
    120V164,2V0,15A24,63WCome prima ma piu' marcato


    L'ago si e' fuso dopo circa due minuti che si era impostato a 120V.

    0.2 Moli/litro
    Va--------Vc---------I------------P------------Fo
    10 V-----16.1V------0.1A------1.61W------Elettrolisi
    20 V-----27.9V------0.2A------5.58W------Elettrolisi
    30 V-----39.8V------0.31A----12.33W-----Elettrolisi
    40 V-----54.4V------0.44A----23.93W-----Elettrolisi
    50 V-----68.9V------0.35A----24.11W-----Elettrolisi
    60 V-----79.2V------0.31A----24.55W-----Inizio plasma: un puntino appena appena percepibile
    70 V-----93.3V------0.31A----28.92W-----Plasma: punto visibile
    80 V-----108.0V----0.39A----42.12W-----Plasma come a 70 V
    90 V-----121.9V----0.25A----30.47W-----Plasma come a 70 V, piu' rumoroso
    100 V----136.6V----0.19A----25.95W-----Plasma come a 90 V, ma piu' scoppiettante

    A 100 V la punta dell'ago si e' fusa dopo circa 2 minuti




    0.3 Moli/litro
    VaVcIWFo
    10V14,4V0,10A1,4WElettrolisi
    20V27,15V0,24A6,51WElettrolisi
    30V39,25V0,36A14,13WElettrolisi
    40V52,5V0,40A21WElettrolisi
    50V66,8V0,32A21,37WPre plasma
    60V79,8V0,28A22,34WPunto di plasma
    70V93,9V0,23A21,59WPlasma un po' piu' luminoso
    80V108,9V0,22A23,95WInizio scoppiettio


    L'ago si e' fuso quando si e' impostato a 90 Vc.



    0.4 Moli/litro
    VaVcIWFo
    10V14,6V0,12A1,75WElettrolisi
    20V27,9V0,24A6,69WElettrolisi
    30V39,6V0,36A14,25WElettrolisi
    40V53,4V0,36A19,22WElettrolisi, sospetto inizio plasma
    50V66,5V0,20A13,3WScintille di plasma
    60V80,6V0,25A20,15WPunta di plasma
    70V95,8V0,21A20,11WCome prima con inizio di rumore
    80V104,5V0,21A21,94WPlasma piu' scintillante


    Ago fuso a 90 Vc dopo due secondi.


    Obiettivo di questa di questa discussione e' quella di presentare i risultati sperimentali delle mie prove di GDPE con celle metalliche a basse potenze di ingresso utilizzando catodi molto sottili.
    Il presente post contiene dati sperimentali che inseriro' ed aggiornero' di volta in volta man mano che eseguiro' nuove prove con parametri e modalita' diverse e, sperabilmente e nel limite delle mie possibilta', piu' precise.
    Nei successivi miei post troverete le modalita', i risultati e le mie considerazioni delle singole prove ed eventuali risposte ai vostri interventi.
    Il fine ultimo di questi miei esperimenti e' quello di studiare la fenomenologia della GDPE, quindi non solo il rendimento della stessa.
    Alla luce di questa considerazione ho pensato di aprire questa discussione in questo forum dove si cerca di portare avanti l'argomento in termini piu' scientifici, al quale io cerchero' di adeguarmi.
    Gradirei molto volentieri le vostre osservazioni, critiche e proposte.

    Francesco

    Edited by berlitz - 14/4/2006, 02:37
     
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  2. berlitz
     
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    Ciao,
    la sera del 29 marzo ho eseguito delle prove per misurare la temperatura che raggiungeva la soluzione al variare della tensione d'ingresso. Ho messo il tester in parallelo con la cella per misurarne la tensione, poiche' lo stesso tester poteva misurare la temperatura tramite termocoppia, ho attaccato questa sulla parete interna della cella appena sotto la superfice della soluzione. Questa configurazione non ha funzionato perche' la termocoppia fungeva da secondo catodo, con conseguente formazione di un altra plasma. In altre parole il tester aveva la parte elettrica della termocoppia collegata con l'ingresso di uno dei poli per la misura del voltaggio.
    Di questo mi sono accorto solo alla fine quando ho visto formare un piccolo foro sulla parete della cella e attraverso questo ho visto una luce molto viva segno evidente del plasma. Fino ad allora mi ero accorto solo che il tester non dava valori della temperatura, non sospettando niente di quello che realmente succedeva.
    Riporto solo a titolo di cronaca i dati misurati della prova: tali dati sono da considerarsi solo indicativi in quanto sono influenzati dalla presenza del secondo "catodo". Poiche' il tester per la misura della corrente e' stato messo in serie con il catodo "vero", i valori della corrente sono riferiti a questo catodo.

    Soluzione acqua + sale da cucina (NaCl) con concentrazione 0,4 moli/litro
    Volume 1/2 litro
    Condensatore 9400 microFarad

    Va--------Vc-------I-----------P---------FO
    30 V------33V-----2A--------66W------Elettrolisi
    40 V------?--------1.1A------?-----------Elettrolisi
    50 V------43V-----0.35A----15.1W----Inizio plasma: appena percepibile
    60 V------65V-----0.28A----18W-------Plasma piccolissimo ma persistente
    70 V------83V-----0.35A-----29.1W----Piccolo e piu' luminoso
    80 V------110V----0.2A------22W------Un po' meno piccolo

    Legenda:
    Va: Valore nominale della tensione alternata in uscita dal Variac.
    Vc: Tensione continua in ingresso alla cella
    I: Corrente continua in ingresso alla cella
    P: Potenza calcolata in ingresso alla cella
    FO: Fenomeni osservati

    Il plasma a 80 Volts si e' spento dopo circa quattro minuti quando ha fuso la punta dell'ago.
    Questi dati indicherebbero che oltre un certo voltaggio la corrente attraversata diminuirebbe in modo tale da diminuire anche la potenza richiesta per mantenere il plasma. Tale fenomeno e' meglio evidenziato nel mio successivo esperimento che descrivero' nei prossimi giorni.
    Ciao
    Francesco

    Promemoria della prova svolta il 24/03/2006:

    Risultati indicativi dell'esperimento di GDPE con cella metallica e con ago come catodo.

    Condizioni operative:
    Temperature ambiente 13°C
    Cella metallica (pentolino) da circa 3/5 di litro con diametro di 10,2 cm
    Catodo ago da cucire (dovrebbe essere in acciaio inossidabile)
    Anodo la stessa cella
    Soluzione usata acqua e 2 cucchiani di sale da cucina
    Quantita' soluzione 1/2 litro circa (non misurata)
    Voltaggio (nominale, perche' non e' stato misurato) in corrente alternata in uscita del variac 60 Volts
    Voltaggio in corrente continua in ingresso alla cella 65 Volts con variazioni di + e - 1,5 Volts
    2 condensatori in parallelo per un totale di 9400 micro Farad

    Dati misurati:
    Corrente:
    Corrente preinnesco plasma 0,60~0,90 Ampere
    Corrente iniziale postinnesco plasma 0,50 Ampere con fluttuazioni di +/- 0,05
    dopo 15~20 minuti 0,40 +/- 0,05 Ampere
    dopo altri 20 minuti 0,35 +/- 0,05 Ampere
    dopo altri 20 minuti 0,30 +/- 0,03 Ampere
    Temperatura:
    si e' fermata dopo circa un quarto d'ora a 42°C sulla superficie della soluzione e dopo non e' piu' cambiata
    dopo mezz'ora si sono stabilizzate le temperature del fondo cella e della parete rispettivamente a circa 20°C e 21°C
    Soluzione rimasta 470 ml

    Ho svolto questa prove di GDPE a bassa potenza utilizzando un ago metallico come catodo e la cella, anch'essa, metallica come anodo. Il risultato piu' interessante e' che il plasma poteva rimanere acceso con soli 20 Watt e forse ancora meno. Comunque e' da riverificare perche' non sono sicuro delle misure del tester.

    Osservazioni:
    il plasma era un puntino vivace appena luminoso. Alla fine ho portato il variac a 50 Volts, la sua luminosita' era appena percepibile ed intermittente, a 40 Volts il plasma non e' piu' visibile ma non spento perche' la corrente elettrica era ancora diminuita a circa 0,15 Ampere ed infine a 30 Volts si spegne con il ritorno della idrolisi dell'acqua ed aumento della corrente. Dopo qualche istante ho rialzato la tensione e subito e' ritornato il plasma, poi ho alzato fino a 90 Volts a passi di 10 Volts osservando sempre maggiore luminosita' fino ad illuminare completamente la cella e poi si e' spento perche' si e' fusa la parte immersa dell'ago.

    Considerazioni:
    Il fatto che la potenza necessaria a mantenere acceso il plasma diminuiva col passare del tempo si poteva spiegare con la concomitanza di due processi: evaporazione della soluzione con conseguente abbassamento del suo livello e consumo della punta dell'ago. Questo determinava alla fine una minore superficie esposta del catodo con conseguente minore passaggio della corrente elettrica. Pero' questo faceva rimanere intatto il plasma probabilmente perche' questo era determinato dall'effetto punta. Non e' escluso, come accennato all'inizio, che ci sia un'errore del tester causato magari dal consumo della batteria.
    Sto considerando il fatto di usare tensioni piu' alte intorno ai 100 Volts per verificare l'effetto delle radiazioni luminose e non sul rendimento complessivo della cella, ma ci vorrebbe materiali resistenti tipo tungsteno.
    Infine non ho potuto calcolare il rendimento della cella provata perche' ci vogliono calcoli abbastanza complessi ed una migliore conoscenza della dispersione del calore in situazione stazionarie.


    Edited by berlitz - 14/4/2006, 02:05
     
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  3. ElettroRik
     
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    CITAZIONE (berlitz @ 2/4/2006, 22:39)
    ...
    Questi dati indicherebbero che oltre un certo voltaggio la corrente attraversata diminuirebbe in modo tale da diminuire anche la potenza richiesta per mantenere il plasma. Tale fenomeno e' meglio evidenziato nel mio successivo esperimento che descrivero' nei prossimi giorni.
    Ciao
    Francesco

    Attendiamo gli esiti della prova 'per bene', poi è un argomento di cui discuterei volentieri... wink.gif
     
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  4. berlitz
     
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    Ciao,
    riporto in questo post i risultati della prova eseguita il 1° aprile, con condizioni simili a quelle descritte nel precedente post. L'unica cosa che e' cambiata e' la concentrazione del soluto: 0,2 Moli/Litro di NaCl. Non e' stata inserita la termocoppia nella cella dopo aver verificato la sua inutilita' nella precedente prova. Come nel precedente esperimento ho messo la punta dell'ago appena sotto la superficie della soluzione.


    Va--------Vc---------I------------P------------FO
    10 V-----16.1V------0.1A------1.61W------Elettrolisi
    20 V-----27.9V------0.2A------5.58W------Elettrolisi
    30 V-----39.8V------0.31A----12.33W-----Elettrolisi
    40 V-----54.4V------0.44A----23.93W-----Elettrolisi
    50 V-----68.9V------0.35A----24.11W-----Elettrolisi
    60 V-----79.2V------0.31A----24.55W-----Inizio plasma: un puntino appena appena percepibile
    70 V-----93.3V------0.31A----28.92W-----Plasma: punto visibile
    80 V-----108.0V----0.39A----42.12W-----Plasma come a 70 V
    90 V-----121.9V----0.25A----30.47W-----Plasma come a 70 V, piu' rumoroso
    100 V----136.6V----0.19A----25.95W-----Plasma come a 90 V, ma piu' scoppiettante

    Legenda come al precedente post.

    A 100 V la punta dell'ago si e' fusa dopo circa 2 minuti emanando un improvviso brusio ed un piccolo bagliore dal plasma che si spegne dopo un secondo.
    In fase di elettrolisi, la corrente ha un'andamento lineare rispetto alla tensione d'ingresso, poi cala in prossimita' dell'accensione del plasma e si mantiene pressoche' costante fino a 70 V. Successivamente si ha un'improvvisa impennata a 80 V per poi scendere fino a 0.19A a 100 V. Questo mostrerebbe che esisterebbe una certa tensione di soglia dopo la quale la corrente elettrica cala all'aumentare della tensione in maiera tale che diminuisce anche la potenza necessaria per mantenere il plasma. Per scrupolo, quando ho portato la tensione a 90 ed ho visto che la corrente diminuiva contro le mie aspettative, ho riportato di nuovo a 80 V ed ho riscontrato di nuovo la corrente di "picco". Quindi questo escluderebbe l'ipotesi dell'usura del catodo.
    A questo punto sarebbe interessante analizzare questo fatto con tensioni piu' alte, ma questo si scontra con la "bassa" resistenza del catodo. Quindi sarebbe necessario utilizzare materiali di piu' alta resistenza come il tungsteno.
    Ciao
    Francesco
     
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  5. rabazon
     
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    ciao francesco,
    ottimo,

    un buon lavoro,

    la diminuzione della corrente all'accendersi del plasma è un fenomeno notato in tutti gli esperimenti,
    un fatto strano,
    che ho cercato di spiegare con la vaporizzazione del muro isolante d'acqua attorno al catodo, la vaporizzazione aumenta l'solamento
    aumentando lo spessore dell'isolante,...
    questo mi induce a credere che l'effetto isolante , o parte dell'effetto condensatore, stabilizza la reazione, pma potrebbe essere un fattore di abbassamento dei rendimenti..
    saluti
     
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  6. ElettroRik
     
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    CITAZIONE (berlitz @ 4/4/2006, 00:26)
    A questo punto sarebbe interessante analizzare questo fatto con tensioni piu' alte, ma questo si scontra con la "bassa" resistenza del catodo. Quindi sarebbe necessario utilizzare materiali di piu' alta resistenza come il tungsteno.
    Ciao
    Francesco

    Ottimo! Vai così che vai bene! biggrin.gif

    Un paio di spunti: c'è il forte sospetto che, una volta innescato il plasma, ovvero che l'ago si è arroventato, si possa tornare a scendere con la tensione e vedere mantenuta bassa la corrente, quindi con minore potenza applicata, almeno entro un certo limite. Ad un certo punto, mentre scendi, ti accorgerai che la capacità 'refrigerante' dell'elettrolita vincerà l'incandescenza del catodo, e tornerà l'elettrolisi.
    Questo avviene perchè presumibilmente lo spessore del plasma e del relativo schermo si assottilia sempre più, abbassando la temperatura dell'elettrodo e quindi riducendo l'emissione termoionica, cuscinetto 'portante' del plasma stesso.
    Sarebbe quindi interessante capire, ad innesco avviato e stabilizzato, in che misura può essere ridotta tale tensione prima che avvenga una significativa riduzione dell'intensità del plasma.

    Altra cosa: per evitare la fusione dell'ago, prova con una punta in Carburo di Tungsteno, di quelle per forare i circuiti stampati. Le trovi nelle ferramenta attrezzate e nei negozi e fiere di elettronica. Con quella vai tranquillo, vedrai che non fonderà, a meno di arrivare a tensioni e potenze molto elevate. Inoltre la forma elicoidale favorisce l'emissione per effetto punta.

    Ancora complimenti.

    Edited by ElettroRik - 4/4/2006, 11:06
     
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    Ciao a tutti,misurazioni simpatiche e interessanti.Volevo suggerire a Berlitz se in futuro poteva effettuare una piccola variante,e cioè avvicinare il più possibile l'ago al bordo metallico del suo contenitore ,in modo che il percorso degli ioni sia il piu' corto possibile.Avrei molto interesse nel vedere gli assorbimenti Watt a seconda della distanza anodo-catodo.Ottimale sarebbe muovere l'ago parallelamente ,un po' come fosse una puntina di giradischi,mantenendo stabile la tensione.
     
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  8. berlitz
     
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    Ciao,
    un grazie infinite per i complimenti che sicuramente mi serviranno per proseguire su questa sperimentazione appena iniziata. Ringrazio ancora di piu' per le vostre osservazioni, suggerimenti e proposte. Ma vengo subito al dunque.

    Per Rabazon:
    ho il sospetto, invece, che quando si stabilizza il plasma, la corrente necessaria per mantenerlo sempre alla stessa tensione sia minore e quindi occorre minore potenza. Ma quello che non si sa ancora e' la variazione di produzione del calore e di altri effetti in queste circostanze. Questo e' un'altro campo d'indagine che sicuramente vorrei sperimentare.

    Per ElettroRik:
    primo spunto: non mi ricordo se nel primo o se nel secondo esperimento, comunque ho verificato quanto affermi che e' quanto io pensavo, ma il risultato e' stato negativo. Forse perche' il catodo (ago) ha una minore inerzia termica rispetto ad un catodo "normale", e quindi non riesce a mantenere il calore al di sotto della tensione di innesco. Tieni presente che io ho cercato di mantenere la punta dell'ago appena al di sotto della superficie della superficie.
    secondo spunto: grazie per la tua idea di provare con la punta di carburo di tungsteno. Mi mettero' alla ricerca di questo materiale, perche' e' proprio quello che mi serve, e poi provero'. Spero solo di trovarlo abbastanza presto.

    Per OggettoVolanteIdentificato:
    direi un ottimo suggerimento il tuo. Ho gia' avuto una possibile indicazione dal secondo esperimento quando ho avuto la cattiva idea di attaccare la termocoppia alla parete della cella: sulla parete stessa si era sviluppato un secondo plasma ancora piu' vivo rispetto a quello dell'ago. Sicuramente provero' ad avvicianre l'ago alla parete in una delle prossime prove.

    Un caro saluto a tutti
    Francesco
     
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  9. ElettroRik
     
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    CITAZIONE (OggettoVolanteIdentificato @ 4/4/2006, 17:56)
    Ottimale sarebbe muovere l'ago parallelamente ,un po' come fosse una puntina di giradischi,mantenendo stabile la tensione.

    Mmmm... già. Sarà lineare o esponenziale? Molto interessante!

    Edited by ElettroRik - 6/4/2006, 00:10
     
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    Credo che lineare sia preferibile,Rik.Anche perchè basta misurare il raggio in mm. del contenitore,e riportare su un grafico gli assorbimenti ampere e Watt quando l'ago percorre il raggio.Diciamo che è...una verifica conduttiva degli ioni in soluzione.
     
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  11. rabazon
     
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    ciao francesco,
    certo che la potenza è minore, è stranissimo che all'innesco del plasma la corrente diminuisca,
    un plasma abbassa sempre la resistenza di un liquido,
    quindi dovrebbe aumentare la corrente, non diminuire...
    chiaro?
    allora vuol dire che dobbiamo trovare una risposta,
    cosa che abbiamo già fatto...
    rimango dell'impressione che l'effetto condensatore stabilizza il plasma, ma riduce la violenza delle reazioni ...
    saluti
     
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  12. berlitz
     
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    Ciao a tutti,
    in questo fine settimana ho eseguito diverse prove, sempre con le stesse condizioni di prima e l'unico parametro che ho variato e' stata la concentrazione del soluto (NaCl). Purtroppo mi sono reso conto che i dati non sono molto comfrontabili tra di loro, perche' molto dipende dall'altezza immersa dell'ago: per quanto io cercassi di immergere soltanto la punta dell'ago, ci sono delle minime differenze che rendono diverse le misure.
    In ogni caso riporto le misure raccolte alle tre diverse concentrazioni di 0,1, 0,3 e 0,4 moli/litro.



    0.1 Moli/litro
    VaVcIWFo
    10V14,1V0,04A0,56WElettrolisi
    20V27,2V0,09A2,44WElettrolisi
    30V39,9V0,15A5,98WElettrolisi
    40V53,7V0,21A11,27WElettrolisi
    50V67,4V0,A2516,85WElettrolisi
    60V80,5V0,28A22,54WPreplasma ?
    70V93V0,27A25,11WScintille di plasma
    80V107,8V0,28A30,18WPunta di plasma appena visibile
    90V123,1V0,28A34,46WPunto di plasma visibile
    100V135,6V0,26A35,25WCome prima
    100V152,3V0,17A25,89WPiu' rumoroso e scoppiettante
    120V164,2V0,15A24,63WCome prima ma piu' marcato


    L'ago si e' fuso dopo circa due minuti che si era impostato a 120V.



    0.3 Moli/litro
    VaVcIWFo
    10V14,4V0,10A1,4WElettrolisi
    20V27,15V0,24A6,51WElettrolisi
    30V39,25V0,36A14,13WElettrolisi
    40V52,5V0,40A21WElettrolisi
    50V66,8V0,32A21,37WPre plasma
    60V79,8V0,28A22,34WPunto di plasma
    70V93,9V0,23A21,59WPlasma un po' piu' luminoso
    80V108,9V0,22A23,95WInizio scoppiettio


    L'ago si e' fuso quando si e' impostato a 90 Vc.



    0.4 Moli/litro
    VaVcIWFo
    10V14,6V0,12A1,75WElettrolisi
    20V27,9V0,24A6,69WElettrolisi
    30V39,6V0,36A14,25WElettrolisi
    40V53,4V0,36A19,22WElettrolisi, sospetto inizio plasma
    50V66,5V0,20A13,3WScintille di plasma
    60V80,6V0,25A20,15WPunta di plasma
    70V95,8V0,21A20,11WCome prima con inizio di rumore
    80V104,5V0,21A21,94WPlasma piu' scintillante


    Ago fuso a 90 Vc dopo due secondi.

    Legenda come nei precedenti post.

    Poi ho eseguito una prova suggerita da OggettoVolanteIdentificato, per vedere come poteva influenzare la corrente al variare della posizione del catodo rispetto al piano della cella. Dopo risultati abbastanza contradditori dovuti al fatto che cambiando posizione dell'ago non risucivo a mantenere la sua altezza di immersione, ho deciso di spostare la cella e di misurare la corrente a due tensioni diverse. Non sono state riscontrate differenze, nemmeno d'intensita' del palsma.

    Un saluto

    Francesco
     
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    cacchiarola.Visti i risultati delle potenze sulle tre diverse molarità,c'è un punto abbastanza oscuro......quando il plasma è innescato,i Watt tendono a diminuire pur aumentando le tensioni: il fatto è che non si sa se il plasma risuoni meglio (e assorbe di meno),oppure il plasma avvolge il catodo (e diminuisce l'elettrolisi).Insomma,sti watt dovrebbero aumentare,non diminuire <_<
     
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  14. berlitz
     
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    User deleted


    Ciao,
    questa sera ho eseguito una prova con l'ago rovesciato, ovvero con la cruna immersa. I risultati sono un po' sorprendenti: sebbene il plasma si innesca ad una tensione un po' piu' alta, complessivamente la corrente e la potenza immessa sono generalmente piu' basse di quelle dell'ago con la punta immersa. Per scrupolo ho poi eseguito una prova con l'ago "troncato", cioe' senza punta e senza cruna. I risultati sono decisamente peggiori. Il che' conferma l'importanza della geometria del catodo.

    Tabella delle misure raccolte dalla prova con cruna dell'ago immersa nella soluzione acqua e cloruro di sodio, quest'ultimo avente la concentrazione di 0,2 Moli/litro.



    0.2 Moli/litro ago con cruna immersa
    VaVcIWFo
    10V
    14,0V
    0,09A
    1,26W
    Elettrolisi

    20V
    27,7V
    0,19A
    5,26W
    Elettrolisi

    30V
    40,5V
    0,30A
    12,1W
    Elettrolisi

    40V
    53,7V
    0,38A
    20,4W
    Elettrolisi

    50V
    67,8V
    0,28A
    18,98W
    Elettrolisi

    60V
    79,8V
    0,42A
    33,51W
    Elettrolisi

    70V
    94,0V
    0,17A
    15,98W
    Plasma instabile

    80V
    107,7V
    0,20A
    21,5W
    Plasma piccolo

    90V
    123,9V
    0,17A
    21,06W
    Piccoli scoppiettii

    100V
    138,1V
    0,10A
    13,8W
    Scoppettii piu' rumorosi

    110V
    151,5V
    0,07A
    10,6W
    Come prima


    Dopo tre minuti si e' fuso l'ago in 5-10 secondi.
    Nota: a 70 Volts in alternata, il plasma si spegneva e si riaccendeva; a plasma spento la corrente si portava a 0,33 Ampere.


    Tabella delle misure raccolte dalla prova con ago troncato:



    0.2 Moli/litro con ago senza punta e senza cruna.
    VaVcIWFo
    10V
    13,7V
    0,21A
    2,87W
    Elettrolisi

    20V
    27,3V
    0,49A
    13,37W
    Elettrolisi

    30V
    40,0V
    0,80A
    32,00W
    Elettrolisi

    40V
    53,0V
    1,04A
    55,12W
    Elettrolisi

    50V
    65,8V
    0,78A
    57,24W
    Elettrolisi

    60V
    80,0V
    0,56A
    44,80W
    Piccolo plasma, un po' rumoroso

    70V
    93,9V
    0,54A
    50,70W
    Piu' rumore e luce

    80V
    107,2V
    0,45A
    48,24W
    Come prima

    90V
    122,2V
    0,37A
    45,21W
    Scoppiettii confusi

    100V
    134,0V
    0,33A
    44,22W
    Scoppiettii distinti

    110V
    148,0V
    0,92A
    136,16W
    Scoppietti piu' forti


    Quando ho portato a 120V in alternata, generando il potenziale continuo a 165,2V si e' fuso l'ago essendo attraversato da una corrente di circa 1A.

    Legenda come nei precedenti post.

    Con l'occasione, auguro Buona Pasqua a tutti voi, sperimentatori e non.
    Un saluto

    Francesco

    Edited by berlitz - 14/4/2006, 01:51
     
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  15. ElettroRik
     
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    User deleted


    CITAZIONE (berlitz @ 14/4/2006, 01:45)
    Ciao,
    questa sera ho eseguito una prova con l'ago rovesciato, ovvero con la cruna immersa....

    Bravo Belitz,
    ottimi spunti. Riusciresti a postare un file di excel con questi valori?

    P.S. Quando parli di 'ho portato l'ago a X volt in altarnata ', suppongo tu intenda che stai riportando il valore di tensione letto in a.c. ma l'alimentazione dell'ago la fai comunque in c.c. dopo il raddrizzatore, vero?

    Auguri di una Buona Pasqua.

    Edited by ElettroRik - 14/4/2006, 11:47
     
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17 replies since 26/3/2006, 00:59   1804 views
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