Consulenza Geotermia a bassa entalpia

eseguita fda un ingegenre termoclimatico Svizzero

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  1. luca giordano
     
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    Cari tutti avendo esperienza nel campo delle rinnovabili e dell'architettura bioecologica e in particolare fisisca della costruzione e geotermia voelntieri mi metto a disposizione per eventuali domande.

    Vi ringrazio e cordialmente saluto.

    Lgb
     
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  2. luca giordano
     
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    Nessun interessato? allora metto un pò di carne al fuoco..

    Il calore della terra:
    un'energia pulita e durevole per tutti

    Casa Maffini – Gaia SRL

    La geotermia di poca profondità e a bassa temperatura
    Una risorsa sotto i nostri piedi

    Ovunque, il sottosuolo riceve la corrente di calore terrestre che risale in superficie. A partire da 15 m sotto la superficie, la temperatura della roccia non dipende più né dalle stagioni né dal clima, ma solamente dalle condizioni geologiche e geotermiche. In Svizzera ed in Italia, da 15 a 300 m, la temperatura delle rocce e dell’acqua sotterranea passa da 10 a 20° C. Queste profondità poco elevate e queste basse temperature associate a differenti tecniche sviluppate in questi ultimi 25 anni, permettono lo sfruttamento termico del sottosuolo per il riscaldamento degli stabili in inverno e del raffreddamento in estate. La Svizzera ha acquisito una capacità notevole in questo campo e si piazza nel plotone di testa dei paesi che utilizzano la geotermia, e notoriamente per quanto riguarda la tecnologia delle sonde geotermiche verticali (SGV). Più di 100'000 pompe di calore elettriche di piccola taglia, in Svizzera, sono utilizzate per il riscaldamento di abitazioni famigliari e plurifamigliari.


    Schema d’istallazione impianto
    Geotermico con pompa di calore e
    bivalenza solare termica per la villa
    Maffini a Inverigo, Como









    Una pompa di calore (PAC) di 16 kW termici (B0/W35), accoppiata a 2 sonde geotermiche di 150 metri ognuna, riscalda una casa di abitazione di circa 410 m2 di superficie di riferimento energetico.
    Collettori solari termici (superficie di 12 m2), dimensionati per la produzione d’acqua calda sanitaria, possono essere sfruttati anche per il riscaldamento.



    Un impianto di riscaldamento tradizionale, radiatori, ventil-convettori, pavimento/pareti radianti (serpentine), è compatibile anche con una pompa di calore.
    Oltretutto, se la casa è ben isolata con almeno 12 cm d’isolamento a cappotto oppure con un laterizio isolante, si risparmia sulle spese di riscaldamento annuali e sull’investimento iniziale per l’impianto di riscaldamento!
    La pompa di calore, che sfrutti il calore dell’aria/dell’acqua o del terra (geotermia) permette di risparmiare puntualmente, ancora di più, come qui riportato:

    · Riscaldamento Geotermico rispetto al gas GPL -70%
    · Riscaldamento Geotermico rispetto al gasolio -70%
    · Riscaldamento Geotermico rispetto al gas metano -45%

    In sintesi una casa monofamiliare da 140 mq, costruita tradizionalmente, consuma:

    . Acqua calda sanitaria e riscaldamento con gasolio: 2100 euro circa
    . Acqua calda sanitaria e riscaldamento con GPL: 2100 euro
    . Acqua calda sanitaria e riscaldamento con gas metano: 1400 euro
    . Acqua calda sanitaria e riscaldamento con pompa di calore geotermica: 700 euro
    . Acqua calda sanitaria e riscaldamento con pompa di calore aria-acqua 900 euro





    Il funzionamento:




    La pompa di calore funziona similmente a qualunque frigorifero domestico.Esso sottrae calore alla terra per poi passarlo all'impianto di riscaldamento:in uno scambiatore di calore (detto evaporatore)il calore dell'ambiente esterno,a temperatura relativamente bassa,viene assorbito da un fluido frigorigeno liquido che,così facendo evapora. Un compressore provvede a comprimere questo vapore elevandone nel contempo la temperatura.In un secondo scambiatore (condensatore)il gas caldo cede il suo calore all'acqua del circuito di riscaldamento e ridiventa liquido. Una valvola d'espansione provvede infine ad abbassare la pressione e la temperatura del fluido frigorigeno,per cui il ciclo ricomincia.



    altro esempio:

    Analisi energetica e bio-climatica

    La struttura in oggetto ricoprirà funzioni di carattere sportivo e ludico-sociale.
    La permanenza, degli utilizzatori, all’interno della struttura necessita quindi un medio-alto livello di confort garantito.

    Per riuscire in questo intento abbiamo analizzato alcuni raffronti, energetici ed economici, che ci hanno permesso di capire quanto realmente è interessante investire in una struttura architettonica utilizzante un approccio bio-ecologico sostenibile rispetto ad uno convenzionale non rinnovabile.

    L’approccio bio-architettonico

    La presunta inesauribilità delle fonti energetiche e il basso costo del petrolio hanno favorito la costruzione di una tipologia di edifici il cui comfort climatico dipende in gran parte dagli impianti di climatizzazione. La climatizzazione degli edifici consuma oggi circa il 35% dell'energia per usi civili e circa l'86% di questa energia (primaria) proviene da fonti fossili e/o nucleari.
    In passato invece, quando l'energia non era così a buon mercato, in tutto il mondo gli edifici venivano costruiti in rapporto al clima e alle sue variazioni stagionali. sfruttando al massimo possibile l'energia solare per il riscaldamento in inverno e il vento per ottenere condizioni di frescura in estate. Questa energia non costava niente e non comportava inquinamenti.
    La riscoperta di questi pregi dell'edilizia tradizionale, quelli cioè di costruire in stretto rapporto al sole e alle condizioni climatiche locali, ampiamente ignorati dall'architettura del secolo XX, in quanto ritenuti superati dalla tecnologia moderna, ha portato allo sviluppo dell'architettura solare e dell'architettura bioclimatica.

    L'architettura solare e bioclimatica, prima di ricorrere a sistemi di alta tecnologia, cerca di sfruttare al massimo gli apporti energetici naturali in maniera passiva mediante semplici accorgimenti, come l'orientamento degli edifici verso il sole e la disposizione dei locali, tenendo conto della variazione stagionale della temperatura. Un edificio progettato e costruito secondo i criteri bioclimatici esige non solo meno energia, ma offre anche un comfort climatico più elevato del solito.
    Per poter progettare un edificio si devono quindi conoscere le condizioni climatiche del luogo, valutarle e stabilire l'importanza dei singoli fattori.
    In regioni con inverni freddi e lunghi, la maggior parte dell'energia serve per il riscaldamento e perciò l'edificio deve essere progettato come una "trappola di calore", per progettare questa trappola di calore e` necessario valutare esattamente le stratigrafie strutturali dell`edificio e i singoli elementi costruttivi che le compongono per arrivare a definire il coefficiente di trasmissione termica detto anche comunemente valore K o U.







    Analisi energetica

    Analisi bio-architettonica
    Raffronto tra un approccio convenzionale ed uno sostenibile eco-biologicamente

    Per garantire uno standard di qualità ambientale, abbiamo pensato di utilizzare un approccio bio-architettonico utilizzante una costruzione leggera intelaiata in materiale ligneo.
    Infatti questa struttura soddisfa non solo lo standard energetico ma promette la sua realizzazione con materiali bio-ecologici. La struttura sarà riscaldata, come vedremo qui di seguito, con fonti energetiche rinnovabili; in particolare con pompa di calore geotermica abbinata ad un impianto di ventilazione controllata –con recupero di calore a flussi incrociati- che permette di diffondere il calore in tutto il volume, in modo convenzionale, e migliorare la qualità dell’aria negli ambienti.
    I locali, adibiti ad utilizzo residenziale/amministrativo,verranno riscaldati con un sistema radiante a parete; questo sistema garantirà un ottimo confort anche in fase estiva (raffrescamento).
    È previsto un raffrescamento che sarà prodotto dal sistema di riscaldamento proposto, essendo la pompa di calore un sistema reversibile.
    Abbinando la pompa di calore allo sfruttamento del terreno, sarà possibile, in parte, raffrescare senza grandi sprechi di energia elettrica.

    Le stratigrafie costruttive proposte permetteranno, abbinate al sistema di riscaldamento/raffrescamento proposto, di ridurre ulteriormente i costi annui di gestione energetica.
    Qui di seguito proporremo lo stesso calcolo energetico, prospettato per la costruzione convenzionale, utilizzando il valore U scelto in base al nostro progetto strutturale architettonico.

    La struttura alternativa, in legno e materiale isolante biologico (una relazione allegata redatta da altri colleghi evidenzierà gli aspetti bio-ecologici intrinsechi), ha un valore U di 0.7 W/m2 K.

    Quindi: Campo sportivo 1836 * 0.5 * (18° – (-3°)) = 19'278 Watt; 20 kWatt
    Edificio collegato 430 * 0.5 * (22° - (-3°)) = 5'375 Watt; 6 kWatt
    Totale fabbisogno riscaldamento edifici ca ca. 27 kWatt

    Per riscaldare i nostri ambienti, utilizzando un approccio costruttivo bio-ecologico, è necessaria una potenza termica molto inferiore, infatti basta poco più di 1/5 di quella utilizzata per riscaldare una costruzione-precaria- convenzionale.

    Conclusioni

    Ricapitolando possiamo notare come un sistema di riscaldamento alternativo, basato su fonti energetiche rinnovabili, possa garantire un impatto ambientale minimo e un risparmio energetico/economico notevole.
    L’investimento iniziale, a prima vista, potrebbe sembrare molto più impegnativo rispetto a quello di un sistema tradizionale, ma la garanzia di ammortizzare –detti maggiorcosti- in pochi anni è senz’altro rassicurante e propositivo.
    Per terminare, valutando la possibilità di utilizzare un approccio architettonico diverso –puntualmente uno di tipo bio-architettonico- possiamo notare come si abbasserebbe la potenza termica necessaria del volume in questione, circa 1/5 di quella per una struttura tradizionale, abbassando notevolmente i costi d’investimento per la produzione energetica (riscaldamento).

    Bilancio economico investimento/costi d’esercizio, fase invernale:

    Edificio con approccio architettonico bioedile

    · pompa di calore geotermia-acqua
    · caldaia a olio E.L.

    TIPOLOGIA DELL’EDIFICIO
    · potenza calorica necessaria Qth kW 27
    · fabbisogno di energia sotto forma di calore kWh/a 54'000.00
    (escluso la produzione di acqua calda)


    COSTI DELL’ENERGIA
    · Energia elettrica bassa tariffa al kWh 0.17
    alta tariffa al kWh 0.21
    TEMPI DI FUNZIONAMENTO
    · Pompa di calore h/anno 2’000
    · Funzionamento notte h/anno 600
    · Funzionamento giorno h/anno 1’400

    RENDIMENTI
    - Pompa di calore geotermia-acqua 3.8


    TABELLA RIASSUNTIVA DI CONFRONTO

    Preventivo di massima per il costo dell’impianto +/- 20% (prezzi in euro)

    Impianto di produzione con:
    COSTO IMPIANTO COSTO ESERCIZIO ANNUI

    1. POMPA DI CALORE 27 Kw 51’000.00 4’501.70 +

    2. POMPA DI CALORE 140 kW 63'300.00 14'589.80

    Varianti integrative

    A. IMP. SOLARE TERMICO 18 MQ 6’300.00 425.50 +
    Senza impianto solare termico, dovremmo aggiungere ulteriori 6 kW per il riscaldamento dell’acqua calda.

    B. IMP. SOLARE P.V. 6 Kwp 50 MQ 39’000.00 2’500.00 -

    L’impianto fotovoltaico è considerato un bene strumentale, per cui le aziende usufruiscono della detrazione del 37% del costo dell’impianto. In questo caso il tempo di ammortamento si riduce a 6,5 anni, con un guadagno a fine incentivo di circa 51.624,00 € / 20 anni = 2'500.00 euro l’anno circa.


    Totale costi di esercizio annuali con la variante 1+A+B: 4'501.70+425.50-2'500 = 2'427.20


    Spiegazione tecnica/economica Ultimo stadio
    L’edifico attivo, la casa che rende energia



    Per terminare l’analisi è importante eseguire un ultimo esercizio mentale; avendo preso atto che un sistema funzionante con pompa di calore utilizza una parte di energia elettrica per funzionare e per rendere del calore termico per riscaldamento e acqua calda, possiamo ora pensare di produrre questa energia elettrica, in modo sostenibile ed ecologico, con un impianto fotovoltaico.
    Di primo acchito l’investimento potrebbe sembrare eccessivo ma se prendiamo in considerazione che dal mese di ottobre sarà possibile usufruire di un nuovo programma di incentivazione indiretta chiamato “conto energia” la vertenza diventa molto interessante:



    COS’E’ E COME FUNZIONA

    Il Conto Energia è il nuovo sistema di incentivazione per gli impianti fotovoltaici, il quale prevede un contributo per ogni kWh prodotto dall’impianto, erogato con le seguenti modalità:
    Impianti da 1 kWp a 20 kWp: 0,445 €/kWh prodotto, per 20 anni + detrazione
    dell’energia autoconsumata dalla bolletta (il costo dell’energia per utenze domestiche è di circa 0,18 €/kWh).
    Impianti da 20 kWp a 50 kWp: 0,46 €/kWh prodotto, per 20 anni + detrazione
    dell’energia autoconsumata dalla bolletta (il costo dell’energia per utenze industriali è di
    circa 0,13 €/kWh )+ ricavo energia immessa in rete (0,08 – 0,095 €/kWh).
    Impianti oltre i 50 kWp: tariffa richiesta dal proprietario dell’impianto, con valore
    massimo di 0,49 €/kWh. È necessario presentare un fideiussione di 1.500 € per ogni kWp installato.

    CHI PUÒ ACCEDERE AL CONTRIBUTO

    Qualsiasi privato, ente pubblico, azienda o condominio, previa presentazione di un progetto, può accedere all’incentivo.
    I termini di presentazione delle domande sono il 31/3, 30/6, 30/9, 31/12 di ogni anno. Le tariffe indicate sono valide per progetti presentati entro il 31/12/2006; per quelli
    presentati in seguito ci sarà un decremento del 2% annuo. Le tariffe vengono aggiornate annualmente secondo gli indici ISTAT.

    CHE POTENZA DEVE AVERE IL MIO IMPIANTO

    Considerando che non tutta l’energia prodotta viene immessa in rete, ma viene in parte
    autoconsumata, la convenienza maggiore si ha quando la produzione dell’impianto fotovoltaico è minore o uguale al consumo medio annuo dell’utenza. Infatti i kWh prodotti in eccesso riceveranno solo il contributo in conto energia, non potendo essere detratti dalle bollette.

    ESEMPI PRATICI
    IMPIANTO DA 2 KWP INSTALLATO DA UN PRIVATO A VARESE
    Costo dell’impianto: 14.300,00 € IVA inclusa
    Producibilità annua: 2.200 kWh
    Ricavo da Conto Energia: 2.200 kWh x 0,445 €/kWh = 979,00 €
    Risparmio sulla bolletta: 2.200 kWh x 0,18 €/kWh = 396,00 €
    Guadagno annuo: 1.375,00 €
    Tempo di ammortamento: 14.300,00 € : 1.375,00 € = 10,4 anni
    Guadagno netto a fine incentivo: (20 anni – 10,4 anni) x 1.375,00 € = 13.200,00 €
    Tasso di rendimento annuo: 9,6 %
    È inoltre possibile detrarre il 36% del costo dell’impianto dall’imponibile IRPEF, la tariffa viene però ridotta del 30%. La convenienza della detrazione è quindi da valutare caso per caso.





    IMPIANTO DA 6 KWP INSTALLATO DA UN COMUNE DI VARESE

    Costo dell’impianto: 39.000,00 € IVA inclusa (72 mq, superficie pannelli P.V.)
    Producibilità annua: circa 7.000 kWh
    Ricavo da Conto Energia: 7.000 kWh x 0,46 €/kWh = 3.220,00 €
    Risparmio sulla bolletta: 7.000 kWh x 0,13 €/kWh = 910,00 €
    Guadagno annuo: 4.130,00 €
    Tempo di ammortamento: 39.000,00 € : 4.130,00 € = 9.5 anni
    Guadagno netto a fine incentivo: (20 anni – 9.5 anni) x 4.130,00 € = 43.364,00 €
    Tasso di rendimento annuo: 10 %
    L’impianto fotovoltaico è considerato un bene strumentale, per cui le aziende usufruiscono della detrazione del 37% del costo dell’impianto. In questo caso il tempo di ammortamento si riduce a 6,5 anni, con un guadagno a fine incentivo di circa 51.624,00 €.
     
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  3. clash4
     
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    Che dire se uno aveva qualche dubbio ora con la tua spiegazione si è approfondito l'argomento. Un dubbio che mi sorge nell'installazione della PDC è il contratto con l'ENEL, nn so li in svizzera come funzioni ma penso che qui se si esce dai 3,5kW canonici le tariffe varino abbastanza. Poi bisogna stare attenti a non trovarsi nella situazione che l'energia nn è sufficiente perchè si hanno un pò di elettrodomestici accesi più la PDC e salta la luce. Magari si possono richiedere 2 contatori separati.

    A prop. se nn c'è molto movimento nel forum è perchè in questo periodo molti sono in ferie, io parto tra qualche ora e me ne vado una sett in montagna saluti a presto.
     
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  4. luca giordano
     
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    Capisco,

    allora ti rispondo al volo.

    IN Italia potete chiedere all'Enel un contratto per un contatore da 4.5 Kwatt 380V così facendo pagate si un fisso più alto ma pagate l'elettricità circa 4 centesimi di euro in meno al Kwatt.
    Calcolando circa 1800 ore lanno di utilizzo alla fine si risparmia.

    Buone ferie e a presto.

    Lgb
     
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  5. luca giordano
     
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    Cari tutti,

    nel caso vi interessasse visitare un'impianto pilota geotermico/solare termico, quale vice presidente della Società Svizzera per l'energie solare Ticino www.sses.ch/ticino/, vi informo su tale possibilità.

    Tale impianto telecontrollato per due anni dal Laboratorio Energia Ecologia Economia della scuola Universitaria del Cantone Ticino evidenzia, garantisce e conferma il funzionamento e la resa di tale tecnologia.

    Nel caso vi interessasse posso organizzare un pomeriggio di porte aperte.

    L’analisi di un impianto di riscaldamento che sfrutta le energie geotermica e solare a Lugano – Loreto è stato portato a fine con una campagna di rilievi di 2 anni e completato da simulazioni termici dinamici dettagliati. Una sintesi del progetto e dei principali risultati è scaricabile dal sito www.sses.ch/ticino/.Una pompa di calore (PAC) di 14 kW termici (B0/W35), accoppiata a 3 sonde geotermiche di 80 metri ognuna, riscalda una casa di abitazione di circa 250 m2 di superficie di riferimento energetico. Collettori solari termici (superficie di 7.8 m2), dimensionati per la produzione d’acqua calda sanitaria, possono essere sfruttati anche per il riscaldamento. Durante il periodo estivo, l’energia termica non utilizzata dai collettori solari è iniettata nel terreno tramite le sonde geotermiche.

    Il successo dell’impianto dipende della qualità del materiale scelto, della competenza dei diversi corpi di mestiere coinvolti e della buona coordinazione tra di loro. Dopo 2 anni di rilievi, le prestazione termiche dell’impianto sono sempre molto buone e nessuna abbassamento di prestazione è stato rilevato. Un coefficiente di prestazione annuale (COPA) di 4.1 a 4.2 è stato misurato per la pompa di calore. Questo valore è elevato per il riscaldamento di una casa di cui la costruzione risale agli anni 80.
    File Allegato

     
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  6. luca giordano
     
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    Qui sotto potete vedere una centrale termica installata in un locale lavanderia di una unità abitativa monofamiliare.

    Supervisione della Società Svizzera per l’energia solare – Ticino

    Villa Tasso – Dino-Sonvico
    Isolamento termico secondo standard Minergie ma non certificata
    Impianto con pompa di calore geotermica e pavimento radiante
    Integrazione solare termica per riscaldamento e acqua calda sanitaria

    Installatore: Lepori e figli SA
    Progettista impianto: Studio d’ingegneria energetica e
    progettazione bio-architettonica Tecnoclima – Lugano
    www.tecnoclima.ch
    Progettista costruzione: arch.Marco Baranzini - Gr

    EDIFICIO CON ISOLAMENTO TERMICO
    PARETE PERIMETRALE DI 18 CM
    VALORI u FINESTRA 1.2 W/MQK

    FOTO IMPIANTO GEOTERMICO E SOLARE

    COMPOSTO DA POMPA DI CALORE SUOLO – ACQUA
    ACCUMULATORE CON DOPPIO SERBATOIO
    ACCUMULO INTERNO PER ACQUA CALDA SANITARIA
    ACCUMULO ESTERNO PER RISCALDAMENTO
    SCAMBIATORE INTERNO PER RECUPERO IMPIANTO SOLARE TERMICO

    IMPIANTO SOLARE TERMICO DA 12 MQ
    ESPOSIZIONE SUD / SUD.OVEST

    RISPARMI ENERGETICO RISPETTO AD IMPIANTO A GASOLIO 70%

    COSTO IN PIÙ RISPETTO A GASOLIO 19'000.00 frs.

    AMMORTAMENTO MAGGIORE COSTO 10 ANNI CIRCA
    Attached Image
    DSC00053.jpg

     
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  7. macri
     
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    Dovrei iniziare nel 2007 a costruire una casa unifamiliare.

    Ho deciso di attendere qualche mese, prima di avviare la realizzazione, per documentarmi con cura visto che gli studi tecnici della zona (ai quali dovrò affidare progettazione, conduz. lavori, ecc.) sono del tutto digiuni di questi argomenti.

    Sono interessato alla soluzione mista PDC Geotermica + integr. solare termico (nelle mie ricerche avevo già trovato le foto e la descrizione della Villa Tasso – Dino-Sonvico) ma non mi sono chiari alcuni aspetti:

    1. avendo spazio molto spazio a disposizione (circa 1500 m2) conviene una sonda verticale oppure posso valutare anche la soluzione orizzontale?

    2. un impianto misto (geotermico + solare), come quello di Villa Tasso, potrebbe permettere anche il raffrescamento estivo?

    3. Sono indeciso sulla alternativa ventil-convettori e pannelli radianti a pavimento. I dubbi riguardano: rischi in caso di rottura, costi di impianto, rumore (ventil-convettori), temperatura di esercizio (i ventil-convettori possono funzionare con un impianto misto solare?)

    Grazie! :)
     
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  8. luca giordano
     
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    Egregio signore,

    orendo atto e rispondo preliminarmente:

    1. In svizzera abbiamo abbandonato già da tempo le sonde orizzontali per varie questioni tecniche e di gestione/utilizzo del terreno, la sonda verticale e senza ombra di dubbio la piè perfrmante.

    2. Il raffrescamento estivo è indipendente dall'integrazione solare, potremmo eventualmente approfondire

    3. Tenga conto che in Svizzera il 75% delle distribuzioni termiche viene eseguito con il pavimento radiante quindi è garantito e certificato. Per quanto riguarda i ventilconvettori sarebbero auspicabili in casi di richiesta, da parte del committente, di deumidificazione estiva non per forza obbligatoria. (anche questo punto va approfondito come anche temperature di esercizio e prezzo). La cosa fondamentale è curare la fisica della costruzione e la scelta dei materiali della sua unità abitativa.

    Visto che si è già imbattuta nella relazione di Sonvico, sarà entarta nel sito Acquaservice o geocalor di Como.
    Io collaboro con loro quale ingegnere consulente e segue la progettazione, direzione lavori sino alla messa in funzione.
    La mia prestazione è compresa nel prezzo forfait della società Acquaservice - Geocalor.La mi aprestazione include una consulenza sui materiali e la fisica della costruzione.

    Grazie mille a lei per l'interesse dimostrato.

    Cordialmente

    Lgb


     
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  9. macri
     
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    CITAZIONE (luca giordano @ 26/8/2006, 17:41)
    ... La cosa fondamentale è curare la fisica della costruzione e la scelta dei materiali della sua unità abitativa.

    ... La mia prestazione è compresa nel prezzo forfait della società Acquaservice - Geocalor.La mi aprestazione include una consulenza sui materiali e la fisica della costruzione.

    Grazie mille a lei per l'interesse dimostrato.

    Cordialmente

    Lgb

    Ottimo. Ci risentiremo sicuramente in futuro per la parte più specifica del progetto.

    Mi pare di aver capito che è consigliabile scartare le ipotesi di una sonda orizzontale e dei ventil-convettori (meglio una soluzione "sicura e certificata" dei pannelli radianti). Se agli aspetti tecnici a favore dei pannelli radianti aggiungo anche la richiesta in tal senso da parte di mia moglie... non esistono alternative! :D :D :D

    Rimane aperta la possibilità di affiancare l'integrazione solare termica alla PdC Geotermica, ed è da valutare la necessità di un impianto di deumidificazione per evitare condense durante il raffrescamento estivo.

    Stabiliti questi punti fermi, ho raggiunto il sito tecnoclima.ch ed ho letto lo studio economico sul confronto fra i sistemi di riscaldamento.

    Attualmente pago l'energia elettrica (a partire dal 1/7/06) circa 0,23 euro/KWh il giorno e circa 0,20 la notte (comprendente iva, imposte erariali, Qt fisse ecc. tariffa enel duo e potenza impegnata di 4,5 KW). Il prezzo del metano in zona, preso dalle bollette di famiglia, è circa 0,70 euro m3 (tutto compreso IVA, accise, imposte erariali, imposte locali... :woot: ...ecc.).

    Utilizzando questi parametri "locali" in alcuni studi svizzeri trovati in internet, risulta che la soluzione PDC geotermica potrebbe essere economicamente conveniente se paragonata ad un sistema di riscaldamento a metano tradizionale + raffrescamento estivo ad energia elettrica nell'ipotesi di ammortamentoi a 15 anni dei costi di impianto. (benefici ambientali esclusi)

    Ma non sono riuscito a trovare informazioni sufficienti sulle GAHP (a parte quelli di "parte" pubblicati sul sito robur). Possono sostituire le PDC elettriche in un sistema con sonda geotermica, o meglio, esistono dei casi reali di utenti che hanno utilizzato GAHP abbinata ad una sonda geotermica? Hanno rendimenti simili? Sono convenienti dal punto di vista economico?

    Grazie per l'ulteriore chiarimento.

    :) :) :)

    Marco e Cristina
     
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  10. luca giordano
     
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    User deleted


    Buongiorno Macri,

    prendo atto e confermo che la variante sonde geotermiche verticali, per diverse questioni, è da preferire decisamente.

    I venticonvettori non li ho però scartati a priori.
    Secondo un mio approccio progettuale, esperimentato e garantito da una quindicina d'anni, i venticonvettori possono essere abbinati al pavimento radiante per la deumidificazione estiva, per la tua felicità e tranquillità familiare :P -ti capisco bene-.

    Per una questione di comfort ambiantale, visto che il venticonvettore distribuisce l'energia negli ambienti per convezione, sarebbe auspicabile utilizzarli solo ed esclusivamente per la deumidificazione estiva e non anche per il riscaldamento.

    Per quanto riguarda lo studio pubblicato sul sito Tecnoclima, tieni conto che lo stesso applica ancora, non ho ancora avuto il tempo di aggiornarlo image , i prezzi delle fonti fossili di alcuni anni fà ora la situazione è nettamente migliorata e a favore delle rinnovabili e della geotermia.

    Tieni conto che un'impianto geotermico con raffrescamento freegeocooling , se la casa è ben isolata, è ammortizzabile in circa 6/8 anni se paragoniamo il prezzo dell'investimento per un'impianto a gas o nafta e di condizionamento.

    Posso prepararti una relazione specifica per il tuo caso se lo reputerai opportuno.

    Per quanto riguarda la tua richiesta in merito alle pompe di calore a gas benchè possano raggiungere buoni c.o.p. (coefficenti di prestazioni) simili a quelli di una pompa di calore a bassa entalpia; di principio sono contro in quanto sussite un conflitto di base.

    Infatti uno degli aspetti interessanti dell'uso delle fonti energetiche alternative, come la pompa di calore, è quella che oltre a far risparmiare finanziariamente permette anche un basso impatto ambientale e nessuna immissione diretta di CO2, NOX e tante altre piccole particelle.. image image

    Altri aspetti da me non toccati in modo esaustivo sono da approfondire previo un'analisi del contesto puntuale.

    Grazie ancora a voi e cordiali e amichevoli saluti.

    Lgb
     
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  11. atomozero
     
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    CITAZIONE (macri @ 28/8/2006, 00:18)
    Ma non sono riuscito a trovare informazioni sufficienti sulle GAHP (a parte quelli di "parte" pubblicati sul sito robur). Possono sostituire le PDC elettriche in un sistema con sonda geotermica, o meglio, esistono dei casi reali di utenti che hanno utilizzato GAHP abbinata ad una sonda geotermica? Hanno rendimenti simili? Sono convenienti dal punto di vista economico?

    I generatori GAHP sono ottime macchine e sono molto interessanti per queste applicazioni sopratutto perchè permettono di fare sonde geotermiche molto piu corte (circa un 30-40%) rispetto ad una pdc elettrica.

    dal punto di vista consumi in un'anno la spesa è pressochè uguale (metano/enel)

    per quanto riguarda i rendimenti le macchine ad assorbimento hanno qualche punto in piu per quanto riguarda l'acqua calda sanitaria per il resto sono molto simili.

    CITAZIONE (luca giordano @ 28/8/2006, 08:11)
    I venticonvettori non li ho però scartati a priori.
    Secondo un mio approccio progettuale, esperimentato e garantito da una quindicina d'anni, i venticonvettori possono essere abbinati al pavimento radiante per la deumidificazione estiva, per la tua felicità e tranquillità familiare :P -ti capisco bene-.

    Per una questione di comfort ambiantale, visto che il venticonvettore distribuisce l'energia negli ambienti per convezione, sarebbe auspicabile utilizzarli solo ed esclusivamente per la deumidificazione estiva e non anche per il riscaldamento.

    io sottolineo che i ventilconvettori non sono la soluzione per la deumidificazione estiva abbinati ad un raffrescamento radiante...

     
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  12. macri
     
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    CITAZIONE (atomozero @ 28/8/2006, 14:35)
    I generatori GAHP sono ottime macchine e sono molto interessanti per queste applicazioni sopratutto perchè permettono di fare sonde geotermiche molto piu corte (circa un 30-40%) rispetto ad una pdc elettrica.

    dal punto di vista consumi in un'anno la spesa è pressochè uguale (metano/enel)

    per quanto riguarda i rendimenti le macchine ad assorbimento hanno qualche punto in piu per quanto riguarda l'acqua calda sanitaria per il resto sono molto simili.

    ...

    io sottolineo che i ventilconvettori non sono la soluzione per la deumidificazione estiva abbinati ad un raffrescamento radiante...

    X Atomozero. Grazie per le informazioni e per il tuo contributo.

    Con la premessa di costi di esercizio confrontabili fra metano ed energia elettrica, potrebbe aver ragione LGB: il risparmio sulla realizzazione delle sonde verticali distribuito su un adeguato periodo di tempo non giustifica l'immisione in atmosfera di CO2 ed NOx (sul particolato ho dubbi visto che parliamo di metano).

    Inoltre l'energia elettrica necessaria per la PdC potrebbe essere prodotta ad emissione zero con Solare FV.

    Per quanto riguarda i ventil convettori la tua osservazione mi hai fatto venire dei dubbi.

    Dalla risposta di LGB avevo capito che proponesse due circuiti distinti: A - pannelli radianti e B - ventil convettori. In inverno si alimenta il circuito A (pannelli radianti) con acqua calda e si chiude il circuito B. In estate si inverte il ciclo della PdC si chide il circuito A e si alimenta con l'acqua fredda il circuito B (venti-convettori) che hanno meno problemi di condensa.

    A parte lo spavento per il portafoglio :woot: , mi sembrava una "figata" dal punto di vista tecnico.

    Ma era una mia interpretazione e forse... :blink: ... non ho capito una "beata fava" (sono ignorante in materia). Meglio chiedere.

    Di nuovo grazie...
     
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  13. atomozero
     
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    CITAZIONE (macri @ 28/8/2006, 21:25)
    Con la premessa di costi di esercizio confrontabili fra metano ed energia elettrica, potrebbe aver ragione LGB: il risparmio sulla realizzazione delle sonde verticali distribuito su un adeguato periodo di tempo non giustifica l'immisione in atmosfera di CO2 ed NOx (sul particolato ho dubbi visto che parliamo di metano).

    Inoltre l'energia elettrica necessaria per la PdC potrebbe essere prodotta ad emissione zero con Solare FV.

    Se usiamo FV abbiamo emissioni zero ma se usiamo energia elettrica non saprei quantificare la quantità di CO2 e NOx in italia dato che la maggior parte delle relazioni sono francesi o di paesi nord europei che usano in prevalenza centrali nucleari, a differenza dell'italia che la maggior parte dell'energia elettrica è prodotta bruciando carbone.

    CITAZIONE (macri @ 28/8/2006, 21:25)
    Per quanto riguarda i ventil convettori la tua osservazione mi hai fatto venire dei dubbi.

    Dalla risposta di LGB avevo capito che proponesse due circuiti distinti: A - pannelli radianti e B - ventil convettori. In inverno si alimenta il circuito A (pannelli radianti) con acqua calda e si chiude il circuito B. In estate si inverte il ciclo della PdC si chide il circuito A e si alimenta con l'acqua fredda il circuito B (venti-convettori) che hanno meno problemi di condensa.

    A parte lo spavento per il portafoglio :woot: , mi sembrava una "figata" dal punto di vista tecnico.

    Se vuoi veramente risparmiare ed avere un'impianto radiante da usare per il raffrescamento

    (sempre se non fai sistemi di ventilazioni particolari, magari seguendo i dettami della bioedilizia)

    l'acqua ad alta temperatura 12-16°C alimenta sia l'impianto radiante (non importa che sia a pavimento a soffitto o a parete (cambiano solo le rese) l'effetto fisico è uguale) che un deumidificatore adiabatico per la gestione dell'umidità

    si l'impianto costa, ne ho progettati parecchi ma il risultato è fantastico.
    L'assenza totale di movimento d'aria e l'ottima gestione dell'umidità ti da una sensazione veramente piacevole ma sopratutto se lo confronti con un sistema tradizionale a split o a ventil a bassa temperatura nel giro di circa 3-4 anni hai il feedback completo dell'impianto.
     
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  14. macri
     
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    CITAZIONE (luca giordano @ 28/8/2006, 08:11)
    ...
    I venticonvettori non li ho però scartati a priori.

    ...

    Tieni conto che un'impianto geotermico con raffrescamento freegeocooling , se la casa è ben isolata, è ammortizzabile in circa 6/8 anni se paragoniamo il prezzo dell'investimento per un'impianto a gas o nafta e di condizionamento.

    ...

    Altri aspetti da me non toccati in modo esaustivo sono da approfondire previo un'analisi del contesto puntuale.

    Grazie ancora a voi e cordiali e amichevoli saluti.

    Lgb

    X LGB
    Visto le diverse interpretazioni con Atomozero (vedi post precedente), mi puoi chiarire cosa intendevi dire con "I venticonvettori non li ho però scartati a priori"? :rolleyes:

    Per quanto riguarda l'isolamento della casa non esistono dubbi: è la caratteristica fondamentale. So che dovrò far controllare (non lo farò direttamente perchè non è il mio mestiere) isolamento a cappotto, assenza di ponti termici, isolamento e ventilazione tetto, dispersioni di calore ("blower door test", o come diavolo si chiama la verifica delle tenute d'aria)

    Grazie per i consigli e buona notte (o buon giorno ai lettori di domani mattina!)

    :)

    Marco e Cristina
     
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  15. macri
     
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    CITAZIONE (atomozero @ 28/8/2006, 21:43)
    Se vuoi veramente risparmiare ed avere un'impianto radiante da usare per il raffrescamento

    (sempre se non fai sistemi di ventilazioni particolari, magari seguendo i dettami della bioedilizia)

    l'acqua ad alta temperatura 12-16°C alimenta sia l'impianto radiante (non importa che sia a pavimento a soffitto o a parete (cambiano solo le rese) l'effetto fisico è uguale) che un deumidificatore adiabatico per la gestione dell'umidità

    ...

    :rolleyes: Fino a 5 minuti fa non sapevo neppure che esistessero i "deumidificatori adiabatici" (non so neppure il principio di funzionamento)... ma approfondirò su qualche sito (farò lavorare un pochino i motori di ricerca :D )

    Per il momento ho solo scoperto che consumano molto meno di altri sistemi..

    Però è meglio un sistema di ventilazione, deumidificazione e filtrazione centralizzato con recupero di calore, oppure delle unità separate nei vari ambienti (è la necessità di aprire le finestre per il ricambio d'aria con conseguenti dispersioni)?

    Moltissime persone mi hanno vivamente sconsigliato gli impianti canalizzati perchè impossibili da pulire e possono contenere pericolosi focolai di batteri, muffe ecc.

    Vero? :wacko:

    Buona notte

    Marcoi e Cristina
     
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30 replies since 12/8/2006, 17:15   8442 views
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