Come rendere le FER economicamente convenienti?

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  1. BrightingEyes
     
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    La domanda è di quelle da 1 miliardo di euro.

    Esiste una via percorribile e condivisa (da molti se non da tutti) per arrivare a far si che anche un gretto capitalista che bada solo al lucro possa cominciare a meditare se sia meglio investire in un impianto FV o eolico piuttosto che in azioni dell'ENI?

    In effetti, a pensarci bene, già ora le fonti classiche hanno una serie di costi collaterali molto elevati, che però il sistema energetico riesce a scaricare prevalentemente sullo stato (spese sanitarie, di recupero ambientale, ecc). Se si riuscisse a dirottare parte di queste spese sugli investimenti in FER....

    E, seconda domandona... è veramente sicuro che per il sistema Italia (non per l'ENI o ENEL!) sia meglio e meno costoso importare il gas dalla Russia e Algeria che prodursi energai da FER in casa? Almeno in prospettiva futura?
     
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  2. denew
     
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    CITAZIONE
    La domanda è di quelle da 1 miliardo di euro.

    Questione di sopravvivenza, non solo di palanche, ahinoi!

    CITAZIONE
    Esiste una via percorribile e condivisa (da molti se non da tutti) per arrivare a far si che anche un gretto capitalista che bada solo al lucro possa cominciare a meditare se sia meglio investire in un impianto FV o eolico piuttosto che in azioni dell'ENI?

    Beh... di biechi capitalisti con la compulsione dell'analisi anemometrica in giro ce n'è già... o sono autolesionisti o hanno visto più lontano di altri.
    Conosco, ovviamente, questa tecnologia meno di quello che vorrei... Ma so essere, per grandi taglie, già matura e remunerativa...

    E infatti... COME TI SBAGLI... è una coincidenza che sia sistematicamente osteggiato per il suo elevato impatto ambientale?

    A casa mia le VIA dovrebbero essere non monoprogettuali, ma poliprogettuali... comparando diverse soluzioni per il perseguimento dello stesso obiettivo.
    Sarò io priva di fantasia, ma come in una VIA onestamente sviluppata una centrale a carbone possa classificarsi come maggiormente sostenibile e accettabile sul piano ambientale di un campo eolico... a mio avviso equivale al quarto segreto di Fatima!

    Purtroppo credo che, da polli qual siamo, la discriminante sarà la scarsità delle fonti fossili... Non ci porremo il problema fino a tre giorni prima di aver spremuto l'ultima goccia di fossile d'importazione.

    Ed essendo gli altri partiti prima, potremmo arrivare all'assurdità di acquistare energia da FER estere... Siamo energy-shopping dipendenti, l'importante è comprare... <_< ...

    CITAZIONE
    In effetti, a pensarci bene, già ora le fonti classiche hanno una serie di costi collaterali molto elevati, che però il sistema energetico riesce a scaricare prevalentemente sullo stato (spese sanitarie, di recupero ambientale, ecc). Se si riuscisse a dirottare parte di queste spese sugli investimenti in FER....

    CITAZIONE
    E, seconda domandona... è veramente sicuro che per il sistema Italia (non per l'ENI o ENEL!) sia meglio e meno costoso importare il gas dalla Russia e Algeria che prodursi energai da FER in casa? Almeno in prospettiva futura?

    Ho già anticipato lo scenario... continueremo a comprare da boccaloni, a meno che non decolli la generazione distribuita (e la vedo ancora dura per un decollo serio, si sta sgranchendo le ali...)

    Importante, importantissimo è però anche il fattore efficienza.
    Finchè la domanda energetica sarà così rilevante, ci sarà sempre la lobby che la strumentalizzerà per giustificare la reintroduzione del nucleare come panacea di ogni male perchè le FER sarebbero inadeguate...

    Iniziamo a portare le cifre scandalose del settore civile, quello che conosco meglio, a livelli dignitosi...
    Iniziamo a razionalizzare davvero il settore trasporti, pensando di convertirlo, quando e come si può, tav permettendo, su rotaia e non su gomma...
    Iniziamo ad educare veramente e in modo strutturale la popolazione...

    Poi vediamo cosa resta, e quello che resta copriamolo il più possibile con le FER...
    A casa mia prima di infilare acqua in una tanica, controlliamo che non perda... perchè in casa Italia si dovrebbe fare diversamente?

    CITAZIONE
    In effetti, a pensarci bene, già ora le fonti classiche hanno una serie di costi collaterali molto elevati, che però il sistema energetico riesce a scaricare prevalentemente sullo stato (spese sanitarie, di recupero ambientale, ecc). Se si riuscisse a dirottare parte di queste spese sugli investimenti in FER....

    Questa è a mio modesto avviso la domanda più difficile a cui rispondere. A troppi conviene, a qualsiasi livello, l'occultamento... Ci penserò!

    CITAZIONE
    E, seconda domandona... è veramente sicuro che per il sistema Italia (non per l'ENI o ENEL!) sia meglio e meno costoso importare il gas dalla Russia e Algeria che prodursi energai da FER in casa? Almeno in prospettiva futura?

    Secondo me NO.
    In fondo siamo un paese relativamente piccolo, con una popolazione abbastanza contenuta, con un potenziale FER, diciamocelo, MOSTRUOSO...
    L'idro lo abbiamo sfruttato al massimo, anche se con discutibili impatti e politiche di sicurezza, a sole siamo tra i primi in Europa, le altre le conosco meno ma mi sembra che siamo messi molto bene per il potenziale geotermico mentre forse è l'eolico quello un po' messo peggio... tolte alcune regioni...
    Il rapporto tra potenziale e domanda, a mio avviso, potrebbe ben valere e remunerare una scelta coraggiosa...

    Ovviamente queste sono mie opinioni che propongo come tali, precisando che le mie competenze sono abbastanza limitate quando si parla di equilibri reciproci tra le fonti e sistema energetico in generale, perchè non è proprio pane per i miei denti...

    Lascio ad altri più esperti di me l'opportunità di precisare e correggere. Leggerò con attenzione!

    Ciao!

    PS: Ho fatto numeri con i quote! Sorry! :P !
     
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  3. sssuper
     
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    CITAZIONE (denew @ 3/5/2007, 00:56)
    Importante, importantissimo è però anche il fattore efficienza.
    Finchè la domanda energetica sarà così rilevante, ci sarà sempre la lobby che la strumentalizzerà per giustificare la reintroduzione del nucleare come panacea di ogni male perchè le FER sarebbero inadeguate...

    Riporto un banale esempio secondo cui se gli americani stendessero come tutti i comuni mortali i loro panni e non usassero l'asciugatrice potrebbero spegnere 15 centrali nucleari... :blink:

    Rendere il FV conveniente?
    Le associazioni senza scopo di lucro (o minimo) dovrebbero essere direttamente RIVENDITORI di pannelli ecc....un buon 30% del prezzo calerebbe....
     
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    Se la produzione di pannelli FV fosse qualcosa di più che un fatto artigianale, se i costi dell'energia non rinnovabile ricadessero interamente su di essa sotto forma di imposta ecologica a totale copertura di quanto si spende in ripristini ambientali e in spese mediche, forse le FER risulterebbero convenienti, ma come giustificare in modo indolore queste imposte, che certamente andranno ben al di là delle già elevate percentuali delle accise sui carburanti per autotrazione?
     
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  5. gymania
     
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    Ciao a tutti!

    Ribalto un poco la situazione:
    La prima preoccupazione dell'imprenditore è analizzare le richieste del mercato e porsi nello stesso con prodotti competitivi.
    Si è detto più volte che l'energia totale prodotta da FER raggiungerebbe nella più rosea delle ipotesi il 25/30% del fabbisogno totale.
    Dato a mio avviso discutibile poichè non è detto che il fabbisogno sia una costante.
    Ma questo dato analizza le FER su macroscala considerando pochi soggetti produttori e molti fruitori.
    A mio avviso la via primaria delle FER è quella casalinga.
    Domanda numero uno:
    Immaginiamo ciascuno di noi produca energia in proprio, in misura totale o parziale al proprio fabbisogno.
    (al momento non consideriamo ne' la forma, ne' se in conto-cessione o ad isola).
    La percentuale sopracitata varierebbe in posititvo?

    Domanda numero due:
    Con una tale richiesta di dispositivi di produzione di energia da rinnovabile, secondo voi, quanti imprenditori investirebbero risorse nella loro produzione a totale vantaggio della ricerca della qualità/prezzo del prodotto?

    Io credo in una rete energetica delocalizzata e diffusa alla stregua della rete internet.
    Perchè si possa fare il gestore dovrà orientarsi verso il picco di produzione con un carico variabile all'occorrenza.
    Ed il gestore DEVE fare il gestore e non il produttore, altrimenti si alimenta una oligarchia monopolistica che spinge giocoforza i prezzi al consumo verso l'alto.
    Oggi è utopico, ma dal mio personale punto di vista non impossibile.
    Le condizioni ci sono, basta saper indurre il bisogno.

    Pace!
    Gym
     
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  6. BrightingEyes
     
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    CITAZIONE (gymania @ 3/5/2007, 18:28)
    Io credo in una rete energetica delocalizzata e diffusa alla stregua della rete internet.
    Perchè si possa fare il gestore dovrà orientarsi verso il picco di produzione con un carico variabile all'occorrenza.
    Ed il gestore DEVE fare il gestore e non il produttore, altrimenti si alimenta una oligarchia monopolistica che spinge giocoforza i prezzi al consumo verso l'alto.
    Oggi è utopico, ma dal mio personale punto di vista non impossibile.
    Le condizioni ci sono, basta saper indurre il bisogno.

    A mio parere hai centrato due punti fondamentali:

    1) La produzione diffusa dovrebbe ricalcare la struttura di Internet. Una rete di nodi primari e secondari interconnessi che soddisfano primariamente la domanda locale, ma che possono "sussidiare" con facilità eventuali defaillances locali.

    2) La netta separazione fra il gestore della rete e la produzione, con chiari e precisi obblighi e diritti di ognuno verso gli altri. Il produttore DEVE garantire alla rete una produzione garantita e costante di adeguata qualità. Il gestore DEVE garantire l'accettazione della produzione concordata al giusto prezzo.

    Sono invece meno convinto sull'orientamento del consumo al picco di produzione, non perchè ne sia contrario, ma perchè lo vedo di difficilissima realizzazione. L'autoproduzione casalinga è pure importantissima, ma non sarà sufficiente.
    Il passo fondamentale sta nel costruire le condizioni per una partecipazione diffusa da parte dei cittadini alla produzione.
    La forma, come spesso accade, l'abbiamo pure già ben sperimentata in Italia. Sono le cooperative. Oggi spesso associate a una visione ideologica contraria al libero mercato, ma in realtà spesso efficientissime nel distribuire ricchezza. Nel caso della produzione energetica da FER sarebbero una soluzione ed una garanzia verso i cittadini. Tra l'altro già godono di notevoli benefici (qualcuno dice pure troppi in altri settori! :P) e potrebbero dimostrarsi economicamente vantaggiose in tempi più brevi.







     
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  7. BrightingEyes
     
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    CITAZIONE (nll @ 3/5/2007, 16:17)
    ...ma come giustificare in modo indolore queste imposte, che certamente andranno ben al di là delle già elevate percentuali delle accise sui carburanti per autotrazione?

    Punto critico fondamentale, è vero. Ed era anche il punto a cui miravo aprendo il post.

    Secondo me non se ne esce facilmente ragionando in termini tradizionali.
    Se continuiamo a considerare l'energia alla stregua di un "bene" comune ricadiamo nella sindrome delle "scarpe cinesi". Se vado a comprare un paio di scarpe e queste mi costano la metà delle altre ben pochi si orienteranno verso quelle ad alto costo, e quei pochi che lo faranno lo faranno in massima parte per motivi di prestigio, status, moda.
    Nel caso delle scarpe cinesi per molti è anche facile capire che per il sistema Italia acquisire scarpe a basso costo dall'estero alla fine è deleterio non solo per i lavoratori del settore italiani, ma anche per tutti gli altri, poichè non soltanto i lavoratori del settore non producono ricchezza, ma anzi la bruciano con sussidi e ammortizzatori salariali. Ce poi ricadono sulle spalle fiscali di tutti.

    Per l'energia la cosa è in realtà simile, ma anche più devastante. Oggi l'Italia importa l'80% (più o meno, ora non ricordo esattamente) del suo fabbisogno energetico. Ma l'energia non è soltanto un "bene" di consumo. E' IL bene primario. E' la reale ricchezza. Alcuni paesi fondano l'intero prodotto interno lordo sull'energia. Le maggiori valute mondiali sono ormai indissolubilmente legate al prezzo dell'energia e alla disponibilità della stessa per i paesi emettitori. Non ci vuole molta fantasia a pensare cosa sarebbe del dollaro se da domani Paesi del Golfo, Russia, Venezuela, Nigeria rifiutassero in blocco di scambiare il petrolio col dollaro.

    Oggi una parte enorme di ricchezza (sotto forma di beni di consumo e valuta) si trasferisce dai paesi industrializzati come l'Italia verso i paesi produttori, che ne traggono giganteschi utili. Questo non è affatto a costo zero per i cittadini dei paesi industrializzati, e il costo si traduce in pressione fiscale finale.
    Quando l'Italia versa 17 miliardi di euro ai paesi produttori di gas sono 17 miliardi prelevati dalla tasche degli italiani. La bolletta energetica italiana (cioè la ricchezza sottratta dalle tasche degli italiani e versata all'estero) del 2006 è stata di 48 miliardi di euro, il 3,3% del PIL! A questo va aggiunto il guadagno dei vari distributori e si arriva alla reale cifra che tutti noi versiamo come costo energetico.

    Se, per assurdo, domani l'intera importazione di gas diventasse superflua grazie a una produzione diffusa da FER questi costi potrebbero essere "defiscalizzati". Di più, se l'utile da produzione diffusa dovesse andare ai soci produttori senza accentrarsi nelle mani di pochissimi ci sarebbe una diminuzione netta della necessità di assistenza per molte persone. I soli 17 miliardi di bolletta gas potrebbero sostenere 1 milione di famiglie.

    Non sono in grado di fare conti di questo genere con affidabilità, ma tutti questi fattori vanno considerati ed alla fine secondo me molti preferirebbero sapere di dover pagare 2000€/anno invece che 1000€/anno per costo energetico e vedersi abbassare la tassazione diretta di 1000€/anno.
    Tra l'altro un costo adeguato dell'energia resta la migliore spinta al risparmio e magari, con un pò di attenzione i 2000€/anno diventano 1500€... :)

    Poi ci sono i costi sanitari ed ambientali evitati, le multe di Kyoto risparmiate, certo. Ma sono forse la parte minore del vero risparmio. Occorrerebbe fare uno studio preciso con modelli economici adeguati, ma forse le FER non sono così lontane già ora dalla competitività a ben vedere. ;)






     
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  8. gymania
     
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    BrightingEyes, è sempre decisamente piacevole dialogare con te!

    CITAZIONE
    Sono invece meno convinto sull'orientamento del consumo al picco di produzione, non perchè ne sia contrario, ma perchè lo vedo di difficilissima realizzazione.

    Io la vedo inizialmente come una libera alternativa a tariffe energetiche maggiormente agevolate per nuclei monoreddito o pensionati ad esempio.
    Cito a memoria le parole del buon Mariomaggi, sperando di non averle travisate:
    Metti i panni sporchi in lavatrice e a quel punto valuti se lavarli subito ad una tariffa energetica 10 oppure attendi un giorno o due finchè da qualche parte non c'è sovraproduzione dovuta a vento o sole, ma a quel punto ti viene conteggiata la tariffa energetica 4.
    Una opzione costo/beneficio da valutare per le utenze casalinghe, improponibile però per i settori produttivi.
    Siamo però sempre nell'ambito di una ipotesi.

    CITAZIONE
    Sono le cooperative. Oggi spesso associate a una visione ideologica contraria al libero mercato, ma in realtà spesso efficientissime nel distribuire ricchezza. Nel caso della produzione energetica da FER sarebbero una soluzione ed una garanzia verso i cittadini.

    Totalmente d'accordo sull'opportunità di creare coop fer/energetiche.

    Pace!
    Gym
     
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  9. denew
     
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    CITAZIONE
    1) La produzione diffusa dovrebbe ricalcare la struttura di Internet. Una rete di nodi primari e secondari interconnessi che soddisfano primariamente la domanda locale, ma che possono "sussidiare" con facilità eventuali defaillances locali.

    Concordo con questa visione, anche se credo che sia in pratica di difficile realizzazione. La lobby dei produttori detentori di insediamenti produttivi accentrati non credo sia molto favorevole... e di certo la loro parola vale più della sommatoria delle "n" "Signore Maria" d'Italia che possono mettersi 4mq di solare termico o 1,5 kWp di FV sul tetto...
    L'opportunità innegabilmente consiglia una crescita rilevante della produzione decentralizzata, la convenienza di alcuni soggetti NO.
    Questo è un freno notevole...
    Anche perchè produzione decentrata è quasi sinonimo di FER, mentre quella accentrata lo è di fonti fossili... almeno oggi!

    CITAZIONE
    2) La netta separazione fra il gestore della rete e la produzione, con chiari e precisi obblighi e diritti di ognuno verso gli altri. Il produttore DEVE garantire alla rete una produzione garantita e costante di adeguata qualità. Il gestore DEVE garantire l'accettazione della produzione concordata al giusto prezzo.

    Hai innegabilmente ragione, ma la vedo non dura. Durissima. Stiamo abbandonando il campo del "dovrebbe andare così" ed entrando nelle competenze di Babbo Natale...
    Quali siano le intenzioni è evidenze dalla distonia che c'è e continua ad esserci tra quello che si dichiara (semplificheremo, faliciteremo, incentiveremo) e quello che si pratica... con una mano si da e con l'altra si toglie... purtroppo!

    CITAZIONE
    Sono invece meno convinto sull'orientamento del consumo al picco di produzione, non perchè ne sia contrario, ma perchè lo vedo di difficilissima realizzazione. L'autoproduzione casalinga è pure importantissima, ma non sarà sufficiente.

    Da sola no... Occorre un doppio binario.
    Autoproduzione da una parte, abbattimento della domanda dall'altra.
    Va da sè che se si incrementa l'efficienza dell'utenta, la produzione dell'impianto FER lascerà scoperta una quota sempre inferiore di domanda energetica, come giustamente diceva Gym.

    Per questo parlavo di potenziale FER mostruoso e non sfruttato per l'Italia. In rapporto a quanti siamo avremmo credo i numeri per essere tra i primi in Europa e invece DECIDIAMO incoscientemente, pigramente, stupidamente (in sintesi "italianamente") di essere gli ULTIMI.
    Se possibile BE ti chiederei se il quadro che ho delineato per le FER in Italia nel mio post precedente ti sembra corretto o no... Mi risulta che la fonte eolica è forse quella con il minor potenziale (tolto l'off shore e la castrazione amministrativa di cui è oggetto...), mentre potremmo quasi campare di geotermico.
    Certo, rimarrebbe aperto il maxiquesito "e per i trasporti che si fa" perchè non abbiamo le superfici per pensare di raggiungere il soddisfacimento del fabbisogno con coltivazioni autoctone... Ma se rimanesse solo quello il nostro problema sarebbe già del gran grasso che cola...

    CITAZIONE
    Il passo fondamentale sta nel costruire le condizioni per una partecipazione diffusa da parte dei cittadini alla produzione.
    La forma, come spesso accade, l'abbiamo pure già ben sperimentata in Italia. Sono le cooperative. Oggi spesso associate a una visione ideologica contraria al libero mercato, ma in realtà spesso efficientissime nel distribuire ricchezza. Nel caso della produzione energetica da FER sarebbero una soluzione ed una garanzia verso i cittadini. Tra l'altro già godono di notevoli benefici (qualcuno dice pure troppi in altri settori! ) e potrebbero dimostrarsi economicamente vantaggiose in tempi più brevi.

    Mmmm... cooperative?
    No grazie! In Italia sono sinonimo di capitalismo travestito da Suore della Carità... con i caveau nello scantinato...
    Se non diventassero cooperative all'italiana si potrebbe anche fare, ma siamo italiani. Quindi non potrebbero diventare tedesche... :shifty: ...
    Preferirei il modello ONLUS.
    Un gruppo di cittadini che si riuniscono in un soggetto unificato per realizzare un impianto fotovoltaico, geotermico, eolico finalizzato all'autoconsumo dell'energia in regime di scambio sul posto di fatto apporta un beneficio all'ambiente (sottraendo la propria quota di consumi dalla domanda nazionale di energia da fonti fossili o dal'estero, qualunque essa sia) senza guadagnare un euro di più.
    Soddisfa la propria domanda senza guadagnarci, chiedere niente a nessuno e senza lucrarci... dovrebbe poter essere ritenuto un soggetto con finalità etiche e godere di tutti i relativi benefici...

    Ma senza avere la possibilità di arrivare alle aberrazioni delle coop... in cui l'essere una coop serve solo a strizzare i soci lavoratori e avere tutti i benefici di legge, per fare UTILI, altro che banane... ehhh no!

    CITAZIONE
    Non sono in grado di fare conti di questo genere con affidabilità, ma tutti questi fattori vanno considerati ed alla fine secondo me molti preferirebbero sapere di dover pagare 2000€/anno invece che 1000€/anno per costo energetico e vedersi abbassare la tassazione diretta di 1000€/anno.
    Tra l'altro un costo adeguato dell'energia resta la migliore spinta al risparmio e magari, con un pò di attenzione i 2000€/anno diventano 1500€...

    Appunto! Ma la popolazione va informata ed educata... non tenuta all'oscuro!
    Un problema fondamentale delle FER è di carattere non tecnico, ma culturale... Nella migliore delle ipotesi c'è una grande ignoranza, ad ogni livello, nella peggiore c'è disinformazione, e spesso DOLOSA...
    Vada che la signora Maria di cui sopra non sappia che esiste il solare termico, bontà sua, ma che quando ne venga a conoscenza si senta smontare dal tecnico che le segue la ristrutturazione di casa, o dall'installatore, che preferisce rifilarle la solita caldaia sovradimensionata e buscare parcella o compenso senza impegnare un po' di più il neurone... è drammatico. Perchè dovete pensare a quante n mila signora Maria ci sono in questo paese... Eppure capita troppo, trooooppo spesso.
    Abbiamo un problema di inedia mentale che fa spavento, ad ogni livello...
    Le FER non si sviluppano anche perchè anche dove sarebbero tecnicamente mature, proponibili e convenienti... non vi è una corrispondente maturità dell'utenza finale, del mondo tecnico che dovrebbe proporla, degli enti locali che dovrebbero agevolarne le applicazioni.

    CITAZIONE
    Poi ci sono i costi sanitari ed ambientali evitati, le multe di Kyoto risparmiate, certo. Ma sono forse la parte minore del vero risparmio. Occorrerebbe fare uno studio preciso con modelli economici adeguati, ma forse le FER non sono così lontane già ora dalla competitività a ben vedere.

    Lo studio esiste già, so che diversi anni fa era stato sviluppato dalla Commissione Europea uno studio comparato delle diverse fonti energetiche i cui costi erano valutati in funzione di una corretta ridistribuzione dei costi esterni, con risultati IMBARAZZANTI per le fossili e il nuke.
    Peccato che sia stato accantonato in fretta e furia... Se non si è ad una vera equivalenza dei costi, beh... il gap comunque non era tale da giustificare la persistenza preferenza delle fonti tradizionali.
    Purtroppo non so darti riferimenti precisi, ne avevo avuto notizia da un addetto ai lavori e la notizia mi aveva colpito, ma poi non avevo cercato, ahimè, il testo... vedrò di fare una ricerchetta, ma non posso promettere nulla. Magari sul sito UE...

    Ciao ragassi!


     
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  10. gymania
     
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    CITAZIONE (denew @ 5/5/2007, 16:59)
    Appunto! Ma la popolazione va informata ed educata... non tenuta all'oscuro!
    Un problema fondamentale delle FER è di carattere non tecnico, ma culturale...

    Ciao Denew,
    nella mia "vita precedente" :shifty: avevo infatti proposto questo:
    https://energierinnovabili.forumcommunity.net/?t=5764191

    Pace!
    Gym
     
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  11. denew
     
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    Ho letto Gym... effettivamente ne sarebbe uscita una sezione "radioattiva"!

    Io intendevo informazione a 360°, nelle scuole ma anche attraverso i media, ogni mezzo è lecito...
    Tempo fa avevo postato una provocazione al limite della decenza, ma va bene tutto...

    Se avessero fornito un paio di kit a circolazione naturale ai derelitti dell'Isola dei famosi o al grande fratello, da montare nella prova settimanale... quanta visibilità si sarebbe avuta?

    Lo so che è un mezzuccio poco dignitoso, ma sicuramente è un mezzo performante...

    Dalla provocazione in su tutto andrebbe bene...

    Ciao!
     
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  12. sabrinas
     
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    Ho una buona notizia, l'individuo, ovvero la signora maria ha un potere stratosferico, molto più grande di quello di Bush, se oggi siamo combinati così la colpa è per fortuna solo della signora maria e non di Bush altrimenti sarebbe un problema.
    Se il pianeta intero sta combinato così la colpa è molto più italiana che straniera, siamo il popolo più imitato, più spiato , facciamo tendenza, se oltre a fare abbigliamento auto e accessori ci mettiamo a fare FER i primi ad imitarci saranno i cinesi che ormai ci copiano tutto, poi gli americani e a seguire il resto d'Europa.
    La signora Maria non deve riunirsi in coop, onlus, o associazioni perchè da sola deve farsi montare il suo impianto,
    uscire sul balcone e dire alla vicina che questo funziona e quanto meno sta inquinando per il bene dei suoi figli.
    Per renderlo possibile la responsabilità sta in mano a quegli schizzati di elettrici e idraulici in giro per l'italia come me.
    Mi sono trovato ma non ripeterò l'errore a discutere sul forum solare termico la validità di un sistema rispetto ad un altro, beh non è il momento.
    Per ottimizzare i sistemi c'è tempo, per decidere come integrarli anche, per usarli no, non ce ne è.

    Per rendere il prezzo competitivo bisogna iniziare a salir sul tetto, e far leggere agli installatori non a sora maria in che casino stiamo.
    Da me non si muove molto e allora stravolgo la mia attività prendo altre licenze e via,

    attenzione che se gli industriali mettono le mani sulle FER prima di sora maria poi son dolori per sora maria che ancora deve pagarsi il gas e l'enel aumentata dei costi degli impianti FER ripartiti sui cittadini

    Adesso vivo in Umbria ma sono abbruzzese a pochi passi dai parchi eolici situati ai piedi del Parco N. D'Abruzzo, sull'eolico gestito da grandi compagnie è andata a finire a tarallucci e vino, la popolazione locale risentita dice in sunto che è stata una fregatura, e adesso va a parlargli di FER!
    :wacko:
     
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  13. gymania
     
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    Un piccolo appunto agli installatori termoidraulici:
    Perchè quando vi si chiama per un preventivo per un solare termico preventivate una potenza SEMPRE superiore alla reale necessaria?
    Per iniziare a risparmiare, in una casa singola, sono sufficienti anche solo 2000 euro più montaggio.
    E allora perchè vengono forniti alla signora Maria preventivi da 8000/10000 e più???
    Se in Italia manca una reale cultura sulle FER e sul risparmio energetico in generale è perchè probabilmente questa gente ha competenze tecniche, ma sicuramente spesso manca di onestà intellettuale!

    Pace!
    Gym
     
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  14. denew
     
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    CITAZIONE
    Ho una buona notizia, l'individuo, ovvero la signora maria ha un potere stratosferico, molto più grande di quello di Bush, se oggi siamo combinati così la colpa è per fortuna solo della signora maria e non di Bush altrimenti sarebbe un problema.

    Soluzione immediata e a costo zero: decreto legge per proibire la registrazione all'anagrafe di bimbe al nome Maria? :D ! Nel giro di una generazione la signora Maria non ci sarà più... :shifty: ...
    CITAZIONE
    Se il pianeta intero sta combinato così la colpa è molto più italiana che straniera, siamo il popolo più imitato, più spiato , facciamo tendenza, se oltre a fare abbigliamento auto e accessori ci mettiamo a fare FER i primi ad imitarci saranno i cinesi che ormai ci copiano tutto, poi gli americani e a seguire il resto d'Europa.

    Se dici sul serio, non sono d'accordo...
    Ci piace dettare la moda ma rigorosamente su cose non sostanziali... Siamo dei maghi in materia di progetto e innovazione, ma tendiamo a trattare come un pirla chi ha avuto l'idea, a lasciare che scappi all'estero dove lo aspettano con un trono d'oro e una bozza di brevetto nuova fiammante... salvo poi ricomprare a caro prezzo l'idea quando non è più la nostra e piangere come coccodrilli per il cervello espatriato...

    CITAZIONE
    La signora Maria non deve riunirsi in coop, onlus, o associazioni perchè da sola deve farsi montare il suo impianto,
    uscire sul balcone e dire alla vicina che questo funziona e quanto meno sta inquinando per il bene dei suoi figli.

    Se qualcuno lo spiega a sua volta alla signora Maria che esistono delle alternative a vedere girare i contatori di casa... se po' fà! Altrimenti ciccia!

    [QUOTE]
    CITAZIONE
    Per renderlo possibile la responsabilità sta in mano a quegli schizzati di elettrici e idraulici in giro per l'italia come me.
    Mi sono trovato ma non ripeterò l'errore a discutere sul forum solare termico la validità di un sistema rispetto ad un altro, beh non è il momento.
    Per ottimizzare i sistemi c'è tempo, per decidere come integrarli anche, per usarli no, non ce ne è.

    Scusami, ma discordo pure qui... Non si promuove una tecnologia disseminando impianti alla "va là che va bene"... perchè la bruci.
    Basta vedere le conseguenze delle prime sperimentazioni anni 70 che disinformazione e diffidenza anno lasciato... O guarda ad esempio i sistemi radianti a bassa temperatura, spesso rifiutati in virtù dei disagi dei "vecchi" radianti a 70°C...
    Ci vogliono buone installazioni, che siano efficienti ed affidabili... o il cliente dopo ci tirerà dietro qualsiasi supergioiello gli si vorrà proporre...

    CITAZIONE
    Adesso vivo in Umbria ma sono abbruzzese a pochi passi dai parchi eolici situati ai piedi del Parco N. D'Abruzzo, sull'eolico gestito da grandi compagnie è andata a finire a tarallucci e vino, la popolazione locale risentita dice in sunto che è stata una fregatura, e adesso va a parlargli di FER!

    Appunto! Alla fine sei finito bello dritto nel mio giardino... :D !

    Ciao!


     
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  15. sabrinas
     
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    User deleted


    X gymania:
    brevemente non mi ritengo appartenente a quel gruppo di installatori di cui parli anche se per un solare termico almeno 2600 tocca spenderli.
    Xdenew:
    non parlo di impianti "va la che va bene" da noi sono "appiccichi"
    il primo a rimetterci è l'installatore, ma neanche fare la guerra su un forum dove qualcuno che va in cerca di informazioni trova discussioni lunghe un Km su quale sistema adottare, mi sbaglio?
    Il decreto per il nome Maria toccava farlo da un pezzo.
    Visto che mi piace dare buone notizie ve ne dò un'altra :il mio comune intende ricoprire un po' di tetti con FV, e fuori dal centro abitato nella zona industriale dove non vogliono far nascere industrie :D :D forse anche un parco con installazione a terra.
    Voglio essere ottimista
    ciao
     
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29 replies since 2/5/2007, 23:14   2407 views
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