Come rendere le FER economicamente convenienti?

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. denew
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    1) La produzione diffusa dovrebbe ricalcare la struttura di Internet. Una rete di nodi primari e secondari interconnessi che soddisfano primariamente la domanda locale, ma che possono "sussidiare" con facilità eventuali defaillances locali.

    Concordo con questa visione, anche se credo che sia in pratica di difficile realizzazione. La lobby dei produttori detentori di insediamenti produttivi accentrati non credo sia molto favorevole... e di certo la loro parola vale più della sommatoria delle "n" "Signore Maria" d'Italia che possono mettersi 4mq di solare termico o 1,5 kWp di FV sul tetto...
    L'opportunità innegabilmente consiglia una crescita rilevante della produzione decentralizzata, la convenienza di alcuni soggetti NO.
    Questo è un freno notevole...
    Anche perchè produzione decentrata è quasi sinonimo di FER, mentre quella accentrata lo è di fonti fossili... almeno oggi!

    CITAZIONE
    2) La netta separazione fra il gestore della rete e la produzione, con chiari e precisi obblighi e diritti di ognuno verso gli altri. Il produttore DEVE garantire alla rete una produzione garantita e costante di adeguata qualità. Il gestore DEVE garantire l'accettazione della produzione concordata al giusto prezzo.

    Hai innegabilmente ragione, ma la vedo non dura. Durissima. Stiamo abbandonando il campo del "dovrebbe andare così" ed entrando nelle competenze di Babbo Natale...
    Quali siano le intenzioni è evidenze dalla distonia che c'è e continua ad esserci tra quello che si dichiara (semplificheremo, faliciteremo, incentiveremo) e quello che si pratica... con una mano si da e con l'altra si toglie... purtroppo!

    CITAZIONE
    Sono invece meno convinto sull'orientamento del consumo al picco di produzione, non perchè ne sia contrario, ma perchè lo vedo di difficilissima realizzazione. L'autoproduzione casalinga è pure importantissima, ma non sarà sufficiente.

    Da sola no... Occorre un doppio binario.
    Autoproduzione da una parte, abbattimento della domanda dall'altra.
    Va da sè che se si incrementa l'efficienza dell'utenta, la produzione dell'impianto FER lascerà scoperta una quota sempre inferiore di domanda energetica, come giustamente diceva Gym.

    Per questo parlavo di potenziale FER mostruoso e non sfruttato per l'Italia. In rapporto a quanti siamo avremmo credo i numeri per essere tra i primi in Europa e invece DECIDIAMO incoscientemente, pigramente, stupidamente (in sintesi "italianamente") di essere gli ULTIMI.
    Se possibile BE ti chiederei se il quadro che ho delineato per le FER in Italia nel mio post precedente ti sembra corretto o no... Mi risulta che la fonte eolica è forse quella con il minor potenziale (tolto l'off shore e la castrazione amministrativa di cui è oggetto...), mentre potremmo quasi campare di geotermico.
    Certo, rimarrebbe aperto il maxiquesito "e per i trasporti che si fa" perchè non abbiamo le superfici per pensare di raggiungere il soddisfacimento del fabbisogno con coltivazioni autoctone... Ma se rimanesse solo quello il nostro problema sarebbe già del gran grasso che cola...

    CITAZIONE
    Il passo fondamentale sta nel costruire le condizioni per una partecipazione diffusa da parte dei cittadini alla produzione.
    La forma, come spesso accade, l'abbiamo pure già ben sperimentata in Italia. Sono le cooperative. Oggi spesso associate a una visione ideologica contraria al libero mercato, ma in realtà spesso efficientissime nel distribuire ricchezza. Nel caso della produzione energetica da FER sarebbero una soluzione ed una garanzia verso i cittadini. Tra l'altro già godono di notevoli benefici (qualcuno dice pure troppi in altri settori! ) e potrebbero dimostrarsi economicamente vantaggiose in tempi più brevi.

    Mmmm... cooperative?
    No grazie! In Italia sono sinonimo di capitalismo travestito da Suore della Carità... con i caveau nello scantinato...
    Se non diventassero cooperative all'italiana si potrebbe anche fare, ma siamo italiani. Quindi non potrebbero diventare tedesche... :shifty: ...
    Preferirei il modello ONLUS.
    Un gruppo di cittadini che si riuniscono in un soggetto unificato per realizzare un impianto fotovoltaico, geotermico, eolico finalizzato all'autoconsumo dell'energia in regime di scambio sul posto di fatto apporta un beneficio all'ambiente (sottraendo la propria quota di consumi dalla domanda nazionale di energia da fonti fossili o dal'estero, qualunque essa sia) senza guadagnare un euro di più.
    Soddisfa la propria domanda senza guadagnarci, chiedere niente a nessuno e senza lucrarci... dovrebbe poter essere ritenuto un soggetto con finalità etiche e godere di tutti i relativi benefici...

    Ma senza avere la possibilità di arrivare alle aberrazioni delle coop... in cui l'essere una coop serve solo a strizzare i soci lavoratori e avere tutti i benefici di legge, per fare UTILI, altro che banane... ehhh no!

    CITAZIONE
    Non sono in grado di fare conti di questo genere con affidabilità, ma tutti questi fattori vanno considerati ed alla fine secondo me molti preferirebbero sapere di dover pagare 2000€/anno invece che 1000€/anno per costo energetico e vedersi abbassare la tassazione diretta di 1000€/anno.
    Tra l'altro un costo adeguato dell'energia resta la migliore spinta al risparmio e magari, con un pò di attenzione i 2000€/anno diventano 1500€...

    Appunto! Ma la popolazione va informata ed educata... non tenuta all'oscuro!
    Un problema fondamentale delle FER è di carattere non tecnico, ma culturale... Nella migliore delle ipotesi c'è una grande ignoranza, ad ogni livello, nella peggiore c'è disinformazione, e spesso DOLOSA...
    Vada che la signora Maria di cui sopra non sappia che esiste il solare termico, bontà sua, ma che quando ne venga a conoscenza si senta smontare dal tecnico che le segue la ristrutturazione di casa, o dall'installatore, che preferisce rifilarle la solita caldaia sovradimensionata e buscare parcella o compenso senza impegnare un po' di più il neurone... è drammatico. Perchè dovete pensare a quante n mila signora Maria ci sono in questo paese... Eppure capita troppo, trooooppo spesso.
    Abbiamo un problema di inedia mentale che fa spavento, ad ogni livello...
    Le FER non si sviluppano anche perchè anche dove sarebbero tecnicamente mature, proponibili e convenienti... non vi è una corrispondente maturità dell'utenza finale, del mondo tecnico che dovrebbe proporla, degli enti locali che dovrebbero agevolarne le applicazioni.

    CITAZIONE
    Poi ci sono i costi sanitari ed ambientali evitati, le multe di Kyoto risparmiate, certo. Ma sono forse la parte minore del vero risparmio. Occorrerebbe fare uno studio preciso con modelli economici adeguati, ma forse le FER non sono così lontane già ora dalla competitività a ben vedere.

    Lo studio esiste già, so che diversi anni fa era stato sviluppato dalla Commissione Europea uno studio comparato delle diverse fonti energetiche i cui costi erano valutati in funzione di una corretta ridistribuzione dei costi esterni, con risultati IMBARAZZANTI per le fossili e il nuke.
    Peccato che sia stato accantonato in fretta e furia... Se non si è ad una vera equivalenza dei costi, beh... il gap comunque non era tale da giustificare la persistenza preferenza delle fonti tradizionali.
    Purtroppo non so darti riferimenti precisi, ne avevo avuto notizia da un addetto ai lavori e la notizia mi aveva colpito, ma poi non avevo cercato, ahimè, il testo... vedrò di fare una ricerchetta, ma non posso promettere nulla. Magari sul sito UE...

    Ciao ragassi!


     
    .
29 replies since 2/5/2007, 23:14   2407 views
  Share  
.