Meccanismi di fusione

Tentativo di riunire in uno scenario comune le diverse esperienze relative alla fusione

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  1. ElettroRik
     
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    CITAZIONE (skeptic @ 3/5/2007, 16:45)
    La varietà di sistemi sperimentali, e le numerose interpretazioni esistenti non tolgono nulla però al principio fondamentale, che si tratti di reazioni nucleari in cui compare come elemento fondamentale e comune l'idrogeno o i suoi isotopi.

    Per fortuna Quantum ti ha risposto per primo, ed è stato impeccabilmente chiaro e corretto, come sempre.

    Aggiungerei solo un paio di osservazioni:
    CITAZIONE
    Un metallo che mostra una certa affinità con l'idrogeno, per le leggi generali delle soluzioni mostrerà una capacità di assorbirne tanto meno quanto più alta è la sua temperatura, quindi non penso che il riscaldamento di un elettrodo giovi al raggiungimento di un'alta concentrazione di idrogeno.

    Questa è una delle più importanti osservazioni che portano, nella GDPE, ad allontanarsi dal concetto di caricamento di un lattice metallico.
    Sempre per questa strada, è da escludersi che...
    CITAZIONE
    Sembra che la via elettrolitica, con o senza plasma, sia quella più efficiente per raggiungere una saturazione critica ....

    La FF Fleishmann & Pons NON PREVEDE ASSOLUTAMENTE che l'elettrolisi sia spinta al punto da raggiungere il plasma. Anzi, DEVE essere tenuta sotto un certo limite, altrimenti il riscaldamento del catdo ad opera della normale elettrolisi diventa un fenomeno 'avvelenante' che la limita.

    CITAZIONE
    Si dovrebbe costruire un contenitore, in vetro o ceramica, in cui sia presente idrogeno a bassa pressione, e in cui trovino posto due elettrodi, ovvero un anodo, un catodo forato, e a piccola distanza, ma separato da esso, un foglio di mylar metallizzato con un metallo (provarne diversi).
    Alimentando la cella con la minima tensione necessaria a far avvenire una scarica, o inducendo la ionizzazione del gas mediane un agente esterno, per esempio una bobina a radiofrequenza, si genererebbero protoni ed elettroni. Questi ultimi andrebbero a scaricarsi sull'anodo, mentre i protoni sarebbero spinti verso il catodo e in parte riuscirebbero a passare attraverso il foro, andando ad urtare il foglio.

    Perchè un tubo a raggi canale con catodo forato? Quali inconvenienti avresti ad avere il target bersaglio dei protoni posto ad un potenziale negativo?

    CITAZIONE
    L'energia di un pezzo di legno può essere liberata bruciandolo, ma l'apparato biochimico delle termiti riesce a trarre l'energia necessaria al loro sostentamento mediante reazioni che non necessitano di alte temperature, e non meno efficienti.
    La natura a questo scopo utilizza speciali sostanze, gli enzimi, che sono dotati di particolari strutture spaziali ed elettriche e riescono a permettere le reazioni delle sostanze che accolgono riducendone l'energia di attivazione necessaria.
    Penso che i vari metalli che "ospitano" l'idrogeno siano un po' degli enzimi, o meglio dei catalizzatori, in cui la struttura spaziale ed elettrica del loro reticolo cristallino ha lo scopo di "contenere" gli atomi di idrogeno in condizioni più favorevoli alla fusione, per esempio formando composti intermedi, chissà!

    Questa è un'ottima interpretazione del ruolo del Pd metallico nella Fleischman-Pons. :)
     
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139 replies since 3/5/2007, 15:45   6017 views
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