Energeticambiente - Forum Fonti Energetiche Rinnovabili

Posts written by nll

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    A me pare che nessuno di quelli che hanno affermato la priorità della maggioranza, abbia trascurato di analizzare gli argomenti che hai portato tu, quindi semmai sei tu che hai deciso di buttarti dal ponte per seguire "il profeta" del momento, quello che solo conosce la verità, a dispetto del giudizio di tutti gli altri, tecnici professionisti compresi.

    E' proprio per non doverci pentire di aver dato retta ai catastrofisti, che è opportuna una corretta analisi di costi e benefici riferiti a livello nazionale che non sia limitata da interessi puramente locali. Sebbene io sia convinto che anche gli interessi locali debbano, per quanto possibile, essere tenuti in debito conto, ma non quando si tratta di posizioni intransigenti e preconcette.
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    Credo che convertire in energia elettrica l'energia termica a livello di utenza finale sia piuttosto dispersivo e trova ragion d'essere solo se comunque non si utilizzerebbe quella fonte (d'estate, per esempio), mentre diversamente è da considerarsi controproducente (l'energia termica d'inverno serve per scaldare gli appartamenti e l'acqua sanitaria, quindi dovresti recuperare solo il calore residuo della conduttura di ritorno).

    Credo che il gioco non valga la candela.
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    Per le buste di plastica esiste già una Legge che ne vieta la produzione e quindi la distribuzione tra breve, sostituendole con altre in materiale biodegradabile. Molte aziende si sono già adeguate ed è facile trovarne al supermercato, anche se l'utente normale trova difficile distinguerle da quelle vecchie, nonostante che quasi sempre quelle biodegradabili hanno una bella stampigliatura che le certifica tali.

    Per altri imballi qualcosa si sta facendo sul fronte della vendita di latte, acqua e detersivi "alla spina", dove è l'utente che se ne arriva col suo contenitore e preleva il prodotto, di qualità certificata e garantita, direttamente dal distributore automatico. Qui si tratta di abituare il consumatore ad usufruire di questa opportunità presso i negozi che la propongono (in Piemonte vi sono già diversi centri in provincia di Torino e di Cuneo).

    Per molti altri prodotti si può fare poco per ridurre i materiali, come è stato detto da odisseo, ma si può forse indurre i produttori almeno a rendere facile la separazione di un materiale di un tipo, da quello di un altro tipo, in modo da facilitarne la separazione in vista del riciclo. Non aspettiamo solo la Legge per ogni cosa, già ne abbiamo un gran numero di Leggi: i cittadini stessi possono pilotare le politiche delle imprese attraverso le loro scelte d'acquisto.

    Di imballi se n'era già scritto in altre discussioni in questa sezione, mi pare quindi che ci sia sensibilità sull'argomento, ma non credo si possa definire la questione come la soluzione del problema. Come ho già più volte ribadito, non esiste "la soluzione" al problema dei rifiuti, ma esistono "le soluzioni", che possono variare da zona a zona e da caso a caso. Solo l'integrazione virtuosa di più tecniche sarà in grado di fornire il miglior beneficio, col minor impatto ambientale, a un costo ragionevole.
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    Non è che magari il link sia obsoleto? Guarda se QUESTO ti può essere d'aiuto.
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    Il forum è aperto e la discussione è qui, pronta ad accogliere il contributo di tutti, anche della ditta che è citata, ci mancherebbe che non fosse così!

    Bene, tralasciando slogans pubblicitari, scrivi pure le informazioni che ritieni di dare a beneficio di una corretta informazione, separando chiaramente i fatti concreti, dalle semplici idee personali (tipo: "...è una delle poche società SERIE, che ancora oggi esistono in italia").
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    DR Nord Est, l'amministratore ha solo ricordato lo spirito di questo forum: condividere le informazioni. E quale miglior modo di condividerle se non scrivendo direttamente qui, senza bisogno di invitare a farlo in privato?

    Ben venga che un esperto si proponga di aiutare gli altri utenti, è nello spirito del forum, non è mica per giudicarti male! Lo spazio è messo a disposizione di tutti quelli che ne condividono lo spirito di servizio, o per soddisfare una propria necessità, o semplice curiosità.

    Quel che ci si scambia in privato non può tornare utile a chi ha lo stesso problema, ma per vari motivi non ha trovato modo di esporlo qui.
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    Anche per le olimpiadi di Torino 2006 la Val di Susa ha attinto ai fondi del comitato olimpico internazionale per rinnovare le proprie strutture ricettive, le strade, i mezzi pubblici, le strutture sportive. Certamente i soldi li ha avuti per un bene che non era solo di quella valle, ma è indubbio che ne ha goduto e ne continua a godere.

    Da quel punto di vista il discorso di autostop non trova giustificazioni. Il mio rammarico è solo quello che si è ceduto a pressioni francesi quando si è decisa la direttiva che transita per la Val di Susa, quando sia spagnoli, sia gli interessati cuneesi avrebbero preferito un altro percorso, più rettilineo e meno sacrificato come spazi in valle. Che i valsusini abbiano detto un NO e basta è far torto alla varietà di posizioni che si sono espresse, anche se poi chi ha urlato di più è stata solo la voce dell'intransigenza da entrambe le parti, scartando ogni altra ipotesi di modifica del tracciato: qualcuno non voleva pubblicamente riconoscere di aver sbagliato? oppure qualcuno non voleva rinunciare ai "vantaggi" di una scelta pro francesi e, forse, contro almeno una parte degli italiani?

    Oramai i giochi sono fatti, ma certamente qualcuno ha sbagliato, perché è certo che la TAV serve all'Italia, meno certo è che si sarebbe dovuti passare proprio di lì e non per l'effetto NIMBY, ma per semplice logica utilitaristica.
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    daphni78, confermi quanto avevo già scritto in questa discussione e in altre due che trattano argomenti simili: non esiste "la soluzione", ma "le soluzioni".

    Già prima avevo fatto l'esempio dell'impianto in Germania, perché ho visto alcune settimane fa un servizio in TV, di cui forse tu hai visto una replica, dove spiegavano bene il cliclo di trattamento dei rifiuti, che include il vaglio di quanto gli viene spedito, per separare a monte i rifiuti riciclabili e quelli per il compostaggio, mentre al termovalorizzatore (mi piace chiamarlo così, perché non brucia e basta) viene conferita solo la parte residua. Anche le ceneri riescono a trovare in gran parte una loro collocazione che limita i danni per l'ambiente. Vivendo in Germania puoi ora anche certificare a noi la veridicità di quel servizio.

    Ma è difficile spiegare qualcosa a chi non pensa minimamente di soffermarsi sulle obiezioni: hanno deciso che in Germania bruciano tutto insieme, senza preoccuparsi di verificare se realmente è così (e non è così), così come hanno deciso che non servono i termovalorizzatori in Italia, tanto c'è la differenziata (che non c'è), e abbiamo eliminato gli imballaggi (che invece ci sono ancora) e l'inquinamento delle nanopolveri da ogni altra fonte che non siano gli inceneritori (ma va? anche dai diesel? pure sul mio che ho in garage?)

    A quelli che godono a tirare in ballo la politica: ma davvero pensate che tutti i mali dell'Italia che riguardano l'ambiente li abbia creati, o permessi un solo uomo politico? Se davvero così fosse, allora ci sarebbe da ammirarlo per il potere che è riuscito ad acquisire. Ma non è così neppure questo, vero?
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    E chi lo dice che in Italia non si sanno fare treni veloci? La francese ALSTOM ha acquistato la Fiat Ferroviaria anche perché titolare del brevetto del pendolino (ETR... non ricordo la sigla completa) e con quel brevetto ha risanato l'intero gruppo, perché è un sistema in grado di viaggiare ad alta velocità su linee tradizionali, quel che serve in territori particolari come in Svizzera, o vasti come la Cina, dove sono state siglate enormi commesse.

    Gli imprenditori privati che ci faranno viaggiare sulle future TAV italiane ci sono già e stanno già commissionando i nuovi treni.

    L'inquinamento dei mezzi di cantiere esiste, non lo metto in dubbio, ma è da considerarsi nell'insieme delle varie attività produttive, certamente meno inquinante rispetto alle aziende che producono automobili, prima ancora che l'auto prodotta possa aver percorso un solo metro di strada. Eppure nessuno si sogna per questo di bloccare il lavoro alla Fiat.
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    La ThyssenKrupp di Corso Regina Margherita a Torino non è affatto piccolina, era l'ex Teksid del gruppo Fiat. D'accordo che era in dismissione (la sede di Torino, ma il gruppo comprende tutto, anche gli stabilimenti tedeschi), ma impiegava ancora circa 200 dipendenti, non proprio una boita.

    Il controesempio del pannello FV non mi restituisce tranquillità sulle centrali nucleari, perché il rischio comunque non è commisurato. Neppure l'esempio della speculazione del cemento di costruzione è tranquillizzante, perché se so che i manufatti di casa mia non sono sicuri, agisco contro il costruttore e pretendo che me li metta a posto (sempre che possa saperlo prima di un eventuale crollo), ma sai quanta difficoltà a far pagare il costruttore di una grande infrastruttura pubblica? Come minimo trascorrono decenni e poi i condoni e pantalone (la finanza pubblica) che nel frattempo deve porre rimedio, ammesso che sia ancora possibile fare qualcosa.

    Se Enel piazza 50000 Totem (ma comunque solo tu hai tirato fuori l'esempio di un motore/generatore a combustione interna), il rischio non è che 50000 famiglie possano truffare lo Stato, quanto che qualche dirigente della grossa azienda possa speculare un po' per ciascun Totem, per un lucro personale, quindi è più probabile che ancora una volta siano da predisporre controlli su chi tratta l'affare all'ingrosso.
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    E tu credi che quando c'è molto da "spartire" tutto avviene secondo le regole, solo perché "è più facile controllare", di quando ci sono da spartire solo quisquilie?

    Certo, forse troverai che le formalità sono maggiormente rispettate da chi è più in vista (ma chi lo dice? che ci provi un piccolo contribuente ad evadere il fisco e poi si faccia fare lo sconto che hanno fatto in questi giorni a un campione di moto GP, io credo proprio che non avrà lo stesso esito), ma quanti piccoli devono frodare per pareggiare quanto è in grado di frodare un grande? E la ThyssenKrupp (non proprio un piccolo gruppo industriale) non ti fa venire nulla in mente?

    Se permetti, mi inquieta di più qualche illecito nella costruzione di una centrale nucleare, piuttosto che se avviene nell'installazione di un pannello FV sul tetto del mio vicino di casa. Fate vobis.
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    CITAZIONE (tersite3 @ 14/2/2008, 08:46)
    Francamente preferisco avere pochi soggetti da controllare piuttosto che un'infinità.

    Cosa intendi per controllare? Ti pare che il singolo cittadino sia in grado di controllare meglio il grande imprenditore, piuttosto che il negoziante sotto casa? Ti pare che, se non si fida del suddetto negoziante, sia più difficile trovarne un altro dove acquistare il bene al giusto prezzo, che far diventare onesto il magnate oligarca?

    Già che arrivi da Torino, che conosco molto bene, con chi hai maggiori contatti quando acquisti l'auto? con i vertici della Fiat, o con uno dei venditori di una delle concessionarie auto che stanno vicino a casa tua? Le tue richieste trovi che siano maggiormente ascoltate dai primi, o da questi ultimi? E questo, bada bene, senza che tu possa minimamente "controllare" nessuno, che è già a un livello superiore rispetto all'essere semplicemente tenuti in considerazione.

    Più la torta è grossa (e meno sono quelli con cui spartirla), più la tentazione di approfittarne è forte. Questo non significa che tutti siano disonesti, ma che il livello d'attenzione deve necessariamente elevarsi. Forse era questa la lettura da farsi sull'intervento di blackbombay.
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    Se il nucleare attuale è così sicuro, ci sarebbe da chiedersi come mai un paese energivoro, democratico e tecnologicamente avanzato come la Germania, che non è reduce da un referendum antinucleare come in Italia, se ne stia tirando fuori e stia puntando decisamente all'integrazione tra risparmio energetico e sfruttamento combinato delle varie fonti energetiche rinnovabili e guida l'Europa su questo versante.

    Dopo l'ultimo post di capper88, mi domando: ma se le scorie possono essere riprocessate, riutilizzate e sfruttate al punto da farle divenire innocue, perché esiste ancora il problema di dove stoccarle in sicurezza?

    Non sono uno che dice no per principio e sarei pure disposto ad accettare una minima percentuale di energia prodotta con fonti diverse dalle rinnovabili, se questo costituisse il male minore, se non possono esservi alternative meno invasive per l'ambiente e la salute umana. Allo stato attuale non mi pare che sia ancora dimostrato che il nucleare a fissione sia il male minore, ma solo una scorciatoia per evitare l'impegno che comporta il combinare un miglior utilizzo dell'energia, l'attenzione all'ambiente e la ricerca di alternative alle fonti energetiche non rinnovabili.
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    MODERAZIONE: La discussione viene spostata nella sezione del Nucleare a Fissione (visto che il tema del ritorno al nucleare sottintende a quello abbandonato anni fa con famoso referendum che riguardava, appunto, quel tipo di nucleare, l'unico al momento disponibile).

    Esiste già una discussione sullo stesso argomento (PREPARIAMOCI AL RITORNO DEL NUCLEARE) e questa sarebbe un duplicato. Sono tentato di includerla nell'altra, ma provo a lasciarla autonoma riservando la scelta al moderatore della sezione.
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    Napoli-Roma pochi treni????

    Vabbé, allora dillo quale secondo te è un traffico intenso, che di sicuro non riguarderà l'Italia, a questo punto, se anche quella tratta è spopolata.

    La linea Bangalore - New Delhi risponde ai tuoi parametri d'affollamento?
    (Quelli che stanno sui tetti e appesi all'esterno dei vagoni per migliaia di Km non sono solo i claustrofobici, però, lo so da informazioni attendibili)
966 replies since 17/11/2006
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