Energeticambiente - Forum Fonti Energetiche Rinnovabili

Posts written by livingreen

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    Beh, dipende se il cliente lo sa (che non si può) Se non lo sa, magari ti paga.
    Consolati!! I tabaccai vendono fumo, e stanno benone.
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    Ciao © Ðark™,
    Non preoccuparti per le risposte di questi cattivoni, stanno solo scherzando... :)
    Sono contento che tu abbia già alla tua età una certa attenzione all'ambiente, che spero maturerà con l'acquisizione dei princicpi tecnico-scientifici che ti permetteranno di comprendere meglio quali scelte sono sensate e quali invece sono solo aria fritta.
    Per ora puoi già fare parecchio... puoi studiare l'argomento e prenderne coscienza, e discuterne coi tuoi amici, compagni di scuola e professori... insieme potete formare un gruppetto di volontariato, ed associarvi a qualche sezione ambientalista (ma attenzione! non fatevi fare il lavaggio del cervello.... pensate con la vostra testa, e controllate sempre di persona ciò che vi dicono. Ci sono molte persone senza scrupoli che a fini politici fanno false dichiarazioni, falsano dati e fotografie, oppure omettono di dirvi tutto).
    Se riusirai ad essere un pensatore libero, senza condizionamenti, fra pochi anni potrai esprimere col tuo voto una preferenza ad una sana politica ambientale, determinando i cambiamenti in prima persona. E se sei veramente appassionato, la gestione dell'ambiente potrebbe diventare per te anche un mestiere.

    Soprattutto ricordati di chiedere, chiedere sempre: più informazioni avrai, più potrai essere obiettivo.
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    La storia pare si sia risolta da qualche tempo, jumpjack.
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    Proporre un idea sballata non è un grande aiuto, Hanuel. Pensaci e ragionaci, prima di scrivere. E studia la pressione idrostatica.
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    Prova a fare due calcoli, invece di sognare e leggere sempre questi racconti di fantascienza. Ti accorgerai che i principi su cui ti basi non esistono e che di conseguenza il motore non girerà mai. Prova a cercare di scoprire cos'è la pressione idrostatica: se è troppo difficile, ci sono anche altri siti oltre a quelli che frequenti, dove ti spiegano per bene quali sono gli errori del ragionamento.

    Non bisogna nemmeno andare molto lontano, in questo stesso forum è stato spiegato decine di volte.
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    Beh, l'importante è che in un modo o nell'altro abbia capito il suo errore concettuale.
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    CITAZIONE
    il vento che mi passa attorno è energia che posso sfruttare, facendo girare una elica ultraleggere che carica una batteria di riserva oppure la stessa batteria originale, guadagno 10 km sempre sui 100

    Se pensi al "vento" come all'effetto su di un generatore eolico normale, potrei essere d'accordo: il generatore è FERMO, e l'aria vi si scaglia addosso carica di energia cinetica, che cede al generatore producendo corrente....

    Ma nel tuo caso, non esiste il "vento"... sei TU che vai ad una certa velocità incontro all'aria FERMA, a spese tue e del tuo motore. Non per niente si cerca di migliorare l'aerodinamica per ridurre i consumi!
    Insomma, se aggiungi un generatore eolico che assorbe ad esempio 5 kW in energia meccanica dal vento e ne rende 2 kW in energia elettrica, quei 5 kW dovranno venire dal tuo motore.... che dovrà fornirli, se vuoi rimanere alla stessa velocità che avevi SENZA il generatore... i consumi, quindi AUMENTERANNO.
    In pratica, però, il peggioramento dell'aerodinamica sarà tale che ti costerà molto di più, in potenza persa.
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    CITAZIONE
    Il consumo di benzina non era inferiore a parità di potenza erogata ma si ottenevano abbassamenti delle temperature di lavoro e ciò permetteva di aumentare le pressioni di sovralimentazione

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    Infatti. L'effetto è simile all'inserimento del turbo.
    Comunque, il sistema è ben più antico... si usava in aeronautica fin dagli anni trenta, come booster in caso di bisogno.
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    No, non può farlo... semplicemente, non si può. Per raggiungere i 2000 W (che siano a 12 0 220 volt non ha importanza) del generatore, devi fornirgli una potenza meccanica di 2000 W, più quelli che perdi per attrito, per rendimento dei motori etc etc. Di solito, ci vuole quasi il doppio...è per questo che un generatore da 2000 W elettrici ai morsetti ha bisogno di un motore a scoppio da 3500 W (5,5 cavalli)
    Con uno o due motori da 200 W, il generatore (ammesso che riesca a girare ed a vincere attriti etc) ti fornirà al massimo 100 W in uscita. Chiaramente è un esempio paradossale, il generatore non partirà nemmeno e non genererà niente.
    Sarebbe troppo bello ottenere in uscita il decuplo della potenza in entrata... si chiamerebbe moto perpetuo.

    P.S.: non ho nominato apposta il sistema di carica batteria... il cui rendimento, se va bene, arriva al 30%. Ciò equivale a ridurre la potenza teorica a 30 W...
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    La camera di combustione non è un sistema chiuso.... la combustione aumenta il volume e la pressione, e quindi aumenta l'energia del flusso di gas verso l'uscita. E cioè ne aumenta la velocità, determinando una spinta che viene parzialmente sfruttata per azionare il compressore mentre l'energia restante "preme" contro l'aria per spingere un aeroplano (turbina a reazione), oppure sfuttata completamente da una serie di giranti a palette che la trasformano in energia meccanica (turboalbero)


    Wiki:
    "Da un punto di vista termodinamico, il funzionamento delle turbine a gas è descritto dal Ciclo Brayton, in cui l’aria è compressa isoentropicamente, la combustione avviene a pressione costante e l’espansione in turbina avviene isoentropicamente fino alla pressione di aspirazione. Nel ciclo reale attrito e turbolenza provocano:

    Compressione non isoentropica – dato un certo rapporto di compressione, la temperatura allo scarico del compressore è più alta rispetto a quella ideale.
    Espansione non isoentropica - dato un certo rapporto di compressione, la temperatura allo scarico della turbina è più alta rispetto a quella ideale, quindi il lavoro utile diminuisce.
    Perdite di carico in camera di combustione – riducono il salto di pressione disponibile per l’espansione e quindi anche il lavoro utile. "
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    Forse l'ho detto in parole troppo povere.... :-)
    Il concetto rimane: se la pressione del vapore fosse più alta della pressione di alimento, oltre a bloccare il flusso d'acqua di alimentazione, la ricaccerebbe anche indietro... Insomma, farebbe quel che gli pare invece di fare quel che vogliamo noi, e per vari motivi la distruzione della caldaia sarebbe assicurata.
    Ovviamente, parlo a livello generale: ci sono valvole di non ritorno sui gruppi delle pompe, e non solo per lo scambio o la manutenzione... e poi, si tratta di una cosa che NON deve accadere, ci sono un sacco di sistemi di sicurezza proprio per questo.
    Il vapore sfogherebbe anche lato turbina, ovviamente, vista come un uscita a bassa pressione e quindi come via preferenziale. Ma la turbina offre comunque un carico resistente, e potrei ritrovarmi vapore anche a monte fino agli economizzatori..
    Le pompe, quindi, devono vincere le perdite di carico dei circuiti acqua + la contropressione del vapore + un margine di sicurezza.
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    Perfetto, aziendagricola_mantovani, hai praticamente indovinato: a parte l'ingeniutà di chiamare "caldaia" la camera di combustione, il principio è proprio quello. Il compressore porta l'aria ad una pressione superiore a quella presente nella camera di combustione, e non può esserci ritorno.
    Lo studio delle pressioni in gioco risente però soprattutto nell'accurato calcolo delle sezioni dei condotti e della camera... in pratica, essendo la camera aperta verso lo scarico, la pressione verso il compressore non può essere elevata, ed il restringimento di sezione nel percorso dell'aria verso la camera fa sì che la pressione aumenti ancora, mentre nel percorso "al contrario" tenderebbe a diminuire (dirlo in parole povere è più difficile che con le formule, spero di essermi spiegato)
    Lo stesso principio si usa nelle turbine a vapore: se nel corpo cilindrico si sviluppa una pressione di 45 bar, la pompa di alimento deve poterne dare almeno il 20 % in più (diciamo 55-60 bar), altrimenti il vapore non andrebbe VERSO la turbina... ma ricaccerebbe indietro l'acqua di alimento.
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    "A liquefied gas storage tank has to fulfil three functions:
    - The liquefied gas must be stored without leakage,
    - The heat absorption of the gas must be kept as small as possible,
    - The tank must be leaktight in both directions.

    It has been found that concrete tanks with a suitable lining are very well suited to these requirements. The lining, which is subjected to wide temperature fluctuations, in many cases is of nickel steel sheet. Between the lining and the concrete wall thermal insulation is incorporated. Another very satisfactory solution is provided by a steel sheet in the concrete wall and insulation externally on the concrete wall."

    Quindi:
    -il calcestruzzo non è impermeabile, e va impermeabilizzato (per il GNL) con un controserbatoio in nichel
    -deve esserci un isolamento termico fra il nichel ed il calcestruzzo. Sicuramente questo permette al calcestruzzo di non scendere alle temperature criogeniche (seppur relativamente alte, visto che si parla di solo -165°) e di conseguenza gli permette di conservare la resistenza meccanica.
    Ti ricordo che anche a soltanto -180° (ossigeno liquido) un tubo di AISI 316 da due pollici e 8 mm di spessore, lo spezzi a mano con la stessa forza che usi per rompere un listello di abete da 4x4 cm... e lo so perchè l'ho visto.
    A -252 gradi la cosa si fa ben più grave, considerando che l'armatura del calcestruzzo è metallica e non certo in acciaio legato.

    Inoltre, se bisogna costruire una controstruttura metallica stagna (e quindi resistente anche alla pressione) forse i costi della costruzione in cemento sarebbero più elevati della costruzione soltanto metallica.

    Per parlare della fattibilità bisogna partire dai dati progettuali richiesti dall'applicazione, ricordando che nei materiali più comunemente utilizzati nelle applicazioni alle basse temperature, le caratteristiche fisiche di conducibilità termica, calore specifico, coefficiente di dilatazione termica e di emissività, diminuiscono con la temperatura. Le caratteristiche meccaniche, come il modulo di elasticità, la resistenza alla rottura, la resistenza a fatica e il carico limite di snervamento, subiscono un incremento al diminuire della temperatura. Di particolare interesse è la resilienza e la duttilità che sono funzione della temperatura in dipendenza del tipo di struttura cristallina del materiale.

    Naturalmente. il manufatto deve soddisfare le normative specifiche ed anche le prove distruttive.
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    Confermo, OVI. A moderata pressione, si usano cavità naturali... ma sono appunto sovrastate da centinaia di metri di roccia e terreno, e non hanno costi di costruzione.
    I materiali ceramici dovrebbero essere usati nei serbatoi per auto, per eliminare il rischio di reazioni sul metallo di base
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    Dimentichi comunque l'enorme reattività dell'idrogeno... quindi, niente plastiche e polimeri, ad esempio, nemmeno come rivestimento interno.
724 replies since 6/9/2007
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